Ci eravamo lasciati poco più di un anno fa quando l’incombere di una epidemia sconosciuta è calata in lungo e in largo nelle nostre vite, nelle nostre abitudini scombussolate da un virus del quale si sapeva ben poco e che ha imperversato seminando morte, paura ansia fra di noi, le nostre comunità, le nostre famiglie !
No non è l’intro di un film horror ma semplicemente il voltarsi indietro a un anno fa, quando l’attuale pandemia da coronavirus è stata ufficializzata qui in Italia e ha investito tutto e tutti, …….
Con il doveroso blocco o restrizione di diversi settori anche le attività sportive sono state fortemente limitate, e fra queste la pallavolo con la sospensione o riorganizzazione di campionati finanche l’utilizzo delle palestre.
Nel 2020 si è fatto a tempo sostanzialmente a giocare le prime due giornate di campionato dopodiché … tutto bloccato .
Negli ultimi mesi molto si è discusso per una possibile ripresa, vedi le disposizioni – non sempre lineari e condivise -adottate dal Coni, arrivata ad ammettere la ripartenza solamente delle categorie aventi un “interesse nazionale”.
Febbraio 2020 – Febbraio 2021: tanto è durata la sospensione delle attività per i nostri ragazzi fra dubbi e incertezze, con le società sospese fra l’adozione di dispositivi e misure di restrizione e le successive disposizioni che ne hanno tenuto a lungo in sospeso la ripartenza. Attesa da più parti con il sopraggiungere dei mesi autunnali, le speranze sono state poi disattese e ora, con il riallineamento normativo, pronte ad una ripartenza entro la fine del mese.
Ridimensionate con disposizioni del Coni nel mese di dicembre, fra le tante emesse, in particolare la scadenza del DPCM 3 dicembre (15 dicembre) ha infine consentito la ripresa – in maniera “diluita” nel tempo – , con la discrezionalità delle Federazioni preposte, anche delle categorie giovanili cosiddette ‘di interesse nazionale’.
Se l’attesa si è rivelata “pesante” soprattutto per atleti/e, dirigenti e collaboratori a vario titolo delle società, lo stesso discorso vale per la categoria “ufficiali di gara&arbitri” i quali ora si trovano a dover gestire – senza nulla togliere ai primi – una situazione articolata- non bastasse già la normale amministrazione di gara – “chiamati” a interpretare una nuova dimensione della pallavolo, fra protocolli covid da rispettare e procedure comportamentali sul campo, alla stregua della squadre stesse tenute al rispetto di linee guida ben precise nell’approccio e conduzione di una gara.
Trovare la volontà o la voglia di indossare nuovamente la divisa ufficiale … Ma chi te lo fa fare?? Dopo così tanto tempo??….. Statisticamente, voglia di inseguire numeri, di far maturare i contributi – detto con ironia – (.. noi Arbitri PGS, nello specifico ??) … No, schiettamente non è il mio caso. Personalmente, da quando ho iniziato questa esperienza (2009), da quando ho deciso di assumere quel ruolo di responsabilità, la voglia di mettermi in gioco e conseguentemente in discussione, non mi è passata anzi …. Un’esperienza di 10 anni densa di soddisfazioni ma anche di momenti “in scioltezza” e altri tesi, ‘in ascolto’ (propri di un ruolo di responsabilità) che mi ha fatto maturare nel ruolo grazie ai consigli e al confronto con i miei colleghi e ai punti di riferimento che ho avuto nel mio comitato perché arbitri non si nasce, lo si diventa !
Come tanti colleghi ancora ‘disoccupati’ anch’io sento la pressione conseguente a questo stop forzato, l’ansia di tornare sul trespolo, per il saper adottare (e allinearsi) alle procedure attuali che occorrerà seguire per il contenimento della pandemia anche nelle nostre palestre. Di fatto a digiuno, all’arbitro di gara spetta forse la parte ancora meno chiara oserei dire della ripartenza, stretto fra i protocolli imposti la documentazione richiesta e una immancabile dose di ansia (non si sa mai !! …Tensione che si aggiunge alla tensione.).
Deciso ad inseguire una mia irrinunciabile passione, a riprenderne le redini, tra qualche settimana mi ritroverò sul taraflex: pur come arbitro di casa mi metterò a disposizione della società in attesa della ripartenza anche del mondo Pgs.
Non ho deciso di lasciare quei “400 gettoni” collezionati in 10 anni di arbitraggio; un cammino che voglio dunque riprendere da dove i sono fermato e continuare, portandomi cioè dietro il mio fardello nell’ottica di potermi migliorare ancora, non nascondendo ovvie ansie, aldilà del lato della tecnica arbitrale ‘attualizzata’ anche della ripresa in sè, augurandomi che possa essere veramente una ripartenza del settore, dei tanti ragazzi e ragazze che vivono questo splendido sport, che ci possa essere continuità come per le serie maggiori; ma questo non dipende certo da noi.
‘Calza a cappello’ una foto che risale alle prime finali provinciali arbitrate (2012) ritrovata in questi giorni …. Sia di buon auspicio per il futuro !

Buon cammino a tutti.