Alcune settimane fa il Teatro Comunale di Cuvio, da diversi anni sede insieme all’attiguo parco comunale di intrattenimenti con la buona musica, ha voluto rimettersi in gioco pur nella consapevolezza delle misure restrittive ancora vigenti per la pandemia Covid, venendo incontro all’innegabile esigenza di spensieratezza. Sfruttando la tecnologia e una organizzazione sincrona ha così messo in piedi alcuni appuntamenti che, seppur a distanza, consentirà agli habitués di godere ancora di piacevoli interpretazioni musicali.
Quello dello scorso anno dunque è stato solo un ‘arrivederci‘ da parte dell’organizzazione, proloco di Cuvio in testa che, sfruttando la classica finestra estiva, aveva allora creduto e voluto organizzare degli incontri musicali sullo sfondo del suggestivo Anfiteatro.
‘Coda’ degli appuntamenti del luglio 2020 perché proseguimento del cartellone messo in piedi – in sicurezza – ma costretto dalla pandemia, con la collaborazione dell’associazione ‘Momenti Musicali’ e del comune, in questi primi mesi del 2021 va in scena ‘la seconda parte’.
Primo appuntamento programmato il 23 gennaio con il M° Adalberto M. Riva che ha proposto una carrellata di esempi – “tangibili”, cioè sotto gli occhi di tutti, metaforicamente entrati nel nostro quotidiano – di come la musica classica non sia offlimits per gli addetti al lavoro, impenetrabile, ma anzi presti spesso alcune sue melodie e composizioni all’utilizzo in altri contesti, in altre arti come ad esempio ripresa negli inni nazionali, per realizzare colonne sonore dei film, nella pubblicità o – esempio molto lampante- per le suonerie dei nostri cellulari. La traccia è quella di apprezzare come diversi componimenti musicali siano rientrati nell’uso comune, a testimonianza che non c’è un netto stacco della ‘musica colta’ ma per una fruizione – anche edificante – continua.
Bello notare che alcune composizioni del patrimonio musicale abbiano avuto una evoluzione anche fuori dal confini della musica in senso stretto andando ad essere riprese pure in altri contesti.