San Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, annuncia che il mistero, “avvolto nel silenzio per i secoli eterni “, si è ora manifestato (II Lettura). La promessa si compi nella storia. Nell’annuncio dell’angelo a Maria (Vangelo) si attua, infatti, ciò che Natan aveva profetizzato a Davide (I Lettura). Al suo re, che avrebbe voluto costruirgli un casa dove abitare, Dio capovolge la prospettiva: lui stesso – Dio – avrebbe donato a Davide e all’umanità tutta un discendente, nel quale e attraverso il quale avrebbe dimorato per sempre in mezzo al suo popolo. Non il tempio che Davide vorrebbe edificare, ma il Figlio di Dio che assume, attraverso Maria, la nostra carne, è il Dio-con-noi, cioè la vera dimora di Dio nella storia e tra gli uomini. Perché questa inaudita promessa si realizzi è però necessario il “Sì” docile di Maria, secondo la logica dell’alleanza. Dio opera gratuitamente a nostro vantaggio, ma suscitando e attendendo la risposta della nostra libertà. Per questo motivo anche San Paolo sottolinea la necessità che ” tutte le genti giungano all’obbedienza della fede”. E’ la fede di Maris, è la nostra fede, a diventare spazio aperto e disponibile nel quale Dio può operare le sue meraviglie.
Se per Steve Jobs i webmaster venivano additati come figure ‘in circolo’ e usate da poche persone, la sua interpretazione va rivista o meglio aggiornata ! Ne è un chiaro sintomo l’aver ribattezzato pochi giorni fa il Google Webmasters Central in Google Search Central con un certosino indizio sul cambiamento “generazionale” in corso. La terminologia ‘webmaster’ è stata ufficialmente (e operativamente) deprecata, o meglio rimpiazzata: con ciò decade la figura ‘nuda e cruda’ di webmaster preferendo spostare l’attenzione su SEO specialist, marketer, web developer, blogger, …
Un0a riflessione asettica questa, perché se volessimo darle un taglio più specifico beh si aprirebbe un mondo a riguardo, leggi qui 1 e 2.
opo il venerdì sera a fare da spettatore, il mio we comincia sabato a San Carlo con una doppia designazione: under 13 e under 18.
La formazione locale di Muselli è impegnata contro la matricola di Atletico Cedrate, squadra dell’hinterland gallaratese, la quale alla sua prima partecipazione ad un torneo invernale PGS sta raccogliendo buoni risultati a guardare il calendario ! Peraltro, anche le giovani atlete di casa denotano a mio parere una maggiore coesione di squadra dall’ultima direzione di gara ! … Bel primo set che se inizia appannaggio degli ospiti (0-3) vede San Carlo non rimanere … a guardare (8-5, 8-7). Ma sull’ultima rotazione Cedrate realizza un break determinante cogliendo impreparata e sfilacciata la difesa di Muselli (11-17). I successivi due vedono la squadra ospite imporre i propri ritmi e mettere in difficoltà le atlete di San Carlo (5-17, 9-17). San Carlo che _ nel quarto tiene dignitosamente testa (7-7, 12-9, 13-10) per arrivare al 17-11 finale. Combattuto il periodo finale con ambedue fermamente convinte nel poter dare riscontro del proprio stato di forma; in particolare è la squadra di casa che cerca di “primeggiare” ma Cedrate rimane col fiato sul collo e da un 5-4 arriva poi per prima al giro di boa (7-8). Le locali riprendono a testa alta ma un buon turno in battuta di Cedrate e complessivamente la loro maggiore fluidità portano al finale 12-17.
In coda va in scena la corazzata under 18 che fa il suo esordio casalingo contro Union Oratori Castellanza. Si paventa una sfida niente male – vado pensando già alla vigilia – e infatti così sarà ! Oltre a questa plausibile sensazione/presagio, si tratta di una ghiotta occasione per testarmi su questo livello, dove le dinamiche e la qualità di gioco iniziano a farsi interessanti (senza nulla togliere alle altre) . L’handicap però di avere dalla mia una non solida preparazione (leggi prontezza di riflessi, “supervisione”) per una u18 è palpabile o perlomeno mi mette ansia; in effetti la conduzione di gara – guarda caso nei momenti topici, pochi per fortuna – non è perfetta ! In panchina per San Carlo ritrovo (con un pò di stupore) coach Maurizio ‘Mo’ Morando affiancato da Nicola De Pace. Come immaginabile per chi mastica a questi livelli le squadre verosimilmente si equivalgono e secondo il mio parere è l’incisività e la continuità dell’una o dell’altra parte che riescono a fare la differenza alla distanza. Ebbene, la formazione locale sembra in grande spolvero riuscendo da subito a contenere Castellanza (3-3) ed anzi arrivano per prime al giro di boa (10-7). La squadra di Raimondi non riesce a trovare facilmente breccia dalle parti di San Carlo; le due squadre procedono a braccetto (15-16) quando Union Oratori trova una buona rotazione e finalizzazione di squadra che le consente di guadagnare un prezioso break (+5) che le porta al conclusivo 19-25. Col secondo set la squadra di coach Morando ha dalla sua la capacità di tornare in campo cariche, mentre dall’altra parte la squadra ospite dopo un inizio “alla pari” (12-10) progressivamente si siede, vale a dire non trova la giusta continuità e precisione viste precedentemente (leggi diversi servizi in rete) per il finale 25-23. Nuovo set nuova battaglia sottorete, nuovo testa-a-testa fra San Carlo e Union Oratori (11-12) ma ora le ospiti sfoderano la loro maggiore esperienza (classe 2003) che, congiuntamente ad una indubbia coesione di squadra, consente loro di sopraffare le locali (25-17). San Carlo che non si da per sconfitta e cerca di rientrare nel set successivo: risicato dunque il vantaggio sul campo per Union Oratori che cerca un gap confortante all’inizio (2-4, 4-6) ma sente sempre alle spalle l’onta dii San Carlo (7-8 al giro di boa). E così si procede sin quasi alla fine quando le giovani atlete di coach Morando si arrendono al pressing delle ospiti (22-25).
Squadre decisamente perfette e poco fallose il mio giudizio sceso dal cadreghìn. Penso che la formazione dell’arbitro non sia un ‘punto di arrivo’ ma, come predicato e sostenuto esternando in diverse occasioni, non è una figura sempre da migliorare sul campo, anche se ciò non ne preclude l’immagine dello stesso. Ecco dunque che, oltre ad aver colto ‘a polso’ sul campo le mie mancanze, almeno personalmente faccio sempre tesoro delle osservazioni raccolte a fine gara “purché non invadenti”.
Domenica mattina mi ritrovo ad assistere (come addetto al defibrillatore) all’impegno casalingo della compagine di under 16 di federazione guidata da coach Pozzi, “sfrattata” per questo turno da Gemonio, che ospita alla palestra di Cuveglio la formazione di Phoenix Cantello. Sfida nei piani alti del girone F del campionato di federazione: ambedue infatti sono appaiate a quota 10, a testimoniare un inizio di stagione ‘in auge’. E parte subito bene la squadra di casa con un break di 5-2, ma le avversarie forse un po spaesate all’inizio si riprendono presto e rientrano (12-12 al giro di boa). Col fiato avversario sul collo blu volley tira fuori gli artigli per difendere il vantaggio e arrivare al finale 25-19. Cantello che cerca di riordinarsi le idee “sindrome da soffitto” a parte, ma non riesce ad essere lucida e a trovare continuità. Blu Volley ha dalla sua una buona prestazione delle ragazze e conseguentemente di ‘fraseggio’ della squadra: da apprezzare un significativo quanto inaspettato break di 11 punti di Crisafio, per il conclusivo 13-25. Di nuovo la squadra ospite cerca di riprendersi (2-4) ma nuovamente il numero 21 di casa e buoni spunti di De Tomasi e Giorgetti su tutte spingono la squadra locale ad un secco quanto inatteso 3-0 !! Il pomeriggio proseguo con un nuovo appuntamento ‘u18’ a Varese dove di fronte sono Atlas San Fermo e la bustocca Rezzara; protagonista dei piani alti del girone VA13 la seconda, alla prima esperienza di categoria e un pò sfortunata la prima. A parte quanto detto sopra San Fermo si dimostra essere un buon gruppo coeso (a tratti) che paga la sua giovane età (e la prima esperienza in u18) contro un avversario verosimilmente più preparato e già ‘rodato’. Sodalizi dunque pronti a darsi battaglia ma soprattutto spettacolo ! … Di ciò ne sono testimonianza i parziali registrati 25-25, 15-25, 22-25 (non indifferenti pure i tempi registrati con una media di 30 minuti a set !!).
Weekend all’insegna dell’ under 13 questo: sabato a Boso, domenica partita interna a Cuveglio con l’under 13 targata federazione di coach Manfredi.
A Bosto di scena la locale formazione contro le coetanee di San Paolo (Gallarate). Piacevole partita fra due squadre di giovani atlete, in particolare quella ospite verosimilmente alla prima esperienza di categoria, che si danno il loro bel daffare in campo (onore alle piccole !!), mettendoci “anima&cuore” e non rinunciando ad azioni “spettacolose”. Se nei primi set emerge la maggior preparazione / destrezza delle locali (17-3, 17-6), nei successivi “a fasi alterne” San Paolo si riprende e cerca di dire la sua non abbassando la testa ! Risultato finale 3-2 ma soddisfazione un pò per tutti rilevo dal campo !
Domenica pomeriggio al Palabunker dove la neo-under 13 di Manfredi “finalmente” inizia il campionato invernale e fa il suo esordio casalingo ospitando le coetanee di Luino. L’occasione è di accompagnare Irene, neoarbitro di società, nel suo esordio dal cadreghìn, giusto per “guidarla” nelle prime esperienze; pertanto, mi presento come secondo (anche se talora devo intervenire ‘da primo’ o meglio cerco di farmi sentire). Cominciano bene le locali avanti 4-0 nel primo set in cui già si intuisce quale sarà l’andamento della gara con la squadra di casa che colleziona tutto sommato dei buoni break e un parziale non indifferente(17-8). Luino non molla comunque e con un buon gioco di squadra riesce a rimontare e porta Blu Volley ai vantaggi (interminabili e vissuti molto intensamente dalle giocatrici) per il finale 27-29. I set successivi parlano di due formazioni che procedono a braccetto, a testimoniare la determinazione palpabile di ambedue: “lottano” su ogni pallone cercando di trovare impreparate le avversarie (25-21, 21-25, 25-16). Ritrovati gli equilibri, è tangibile la tensione nelle due squadre per arrivare alla vittoria finale Si arriva così al tie-break: l’andamento e l’atteggiamento non cambia (6-5, 7-7), poi Luino si porta avanti (7-8). Cambio campo con la tensione dentro e fuori dal campo che raggiunge i massimi livelli; scambi che si fanno sempre più ‘fitti’ ma di nuovo gli ospiti la spuntano sul filo di lana (12-15).
Sfatato il campo di San Carlo come “palestra-tabù” di inizio stagione, eccomi diretto in quel di Solbiate Arno per iniziare una nuova annata come arbitro PGS. L’appuntamento per lo “start&go” della mia undicesima stagione è con una partita che già sulla carta appare “di tutto rispetto”, assicurando spettacolo: una gara di u13 fra due compagini, Asso Solbiate e Union Oratori Castellanza che, come dimostrano già dalla prima di campionato, avranno un bel dire nella stagione. E in effetti le giovani atlete di ambedue le squadre sono intenzionate a fare bene da subito e la grinta dimostrata sul campo ne dà atto: le due squadre sfoggiano un buona prestazione e dimostrano una determinazione e qualità non indifferenti. I parziali parlano così di set tirati e strettissimi ai punti (17-13/19-17/13-17/12-17/9-17)’. Nelle singole frazioni si assiste ad un continuo testa-a-testa che trova soluzione solo negli scambi finali premiando la parte che riesce a tenere alta la concentrazione e a giocare … con la testa ! Ecco che se le locali tengono testa ordinatamente alle avversarie nei primi due set, Union non abbassa la testa e nei successivi riesce a ritrovarsi e a mantenere alta la concentrazione ribaltando il risultato finale.
Domenica mattina debutto della propaganda ‘under13’ di casa nostra che ospita al PalaBunker di Cuveglio la compagine di Orasport Gazzada, cogliendo una non facile vittoria 3 a 2.
Nel pomeriggio della domenica ritrovo a Casciago dove di fronte sono il sodalizio u13 locale opposto alla matricola di Fulgor Cairate; proveniente dal settore CSI, entrambe al loro esordio in un campionato PGS.
La gara odierna una volta di più mi fa apprendere che la presenza arbitrale non deve prescindere dalla categoria di gioco: egli deve tenere sempre alta la concentra<ione e la presenza sul campo, riuscire – ma questo lo si acquisisce col tempo – a “zoomare” l’attenzione sul singolo fondamentale, potendo così coglierne la regolarità o al contrario una situazione da sanzionare.
Debutto nella nuova stagione che coincide anche con l’applicazione della disposizione Fipav, volta in un certo senso a dare maggiore spettacolarizzazione anche nelle categorie giovanili – la si legga come si vuole -, giunta a pochissimi giorni dall’inizio dei campionati e che ha interessato anche le PGS. In un così brevissimo lasso di tempo certo non è facile da metabolizzare e a far propria una novità, da applicare poi in un contesto di “movimento”. Applicazione che oltremodo deve andare di pari passo con il buonsenso dell’arbitro …
La domenica sportiva si apre al mattino a Casciago dove la formazione under 16 locale ospita le coetanee di Real Busto. Seppur si sia solo all’inizio del campionato primaverile, ambedue sono in cerca di conferme: poco so sulla squadra bustocca, mentre il format di Luvinate si presenta come un gruppo ‘eterogeneo’, sul quale giustamente lavorare, relativamente giovane e quindi ‘da vedere all’opera’. Probabilmente anche l’esperienza nella categoria e la imprescindibile coesione di gruppo sono la chiave di lettura della gara, come dirà poi il campo. Tre set giocati (20-25, 21-25, 22-25) con molti cambi “di fronte” a testimoniare la “voglia di ..” per cercare di sorprendere reciprocamente le avversarie nella propria metà campo ma al tempo stesso tattica e dinamiche di gioco da affinare per entrambe . Parziali che stanno a significare come le due compagini siano andate sostanzialmente a braccetto, rincorrendosi quasi; l’epilogo di gara obiettivamente va a premiare quella con più esperienza.
Significativa vittoria nel pomeriggio per il “manipolo” dell’under 13 di Vivi Blu Volley che s’impone sulla forte compagine diOrago. Preziosa perché ridà morale al gruppo benché il “rocambolesco” risultato arrivi all’ultima giornata di campionato. Orago con formazione ridotta giusto a 7 giocatrici di cui due classe 2008. Risultato che sta stretto agli ospiti nonostante la leadership praticamente incontrastata nel gruppo C. Set intensi, soprattutto gli ultimi due per la grinta messa in campo dalle due squadre.
Formazioni che si studiano ad inizio del primo set, ma a lungo andare la squadra ospite non riesce ad esprimersi al meglio, a mostrare quell’aggressività e determinazione proprie; Blu Volley ne approfitta (2-4, 8-6). Al giro di boa siamo 11-10 (importante break del numero 67) che fa mettere meritatamente le mani avanti alle locali sulla prima fazione. Le sensazioni della ‘giornata-no’ della formazione bustocca continuano nel set successivo con Orago che perde subito palla favorendo la squadra di casa (3-1). Le ospiti tentano l’allungo (5-10) approfittando dell’empasse delle Pulci “ree” di andare facilmente in confusione in campo. 9-17 al giro di boa e gioco asfissiante delle avversarie che non sembra diminuire per il finale 14-25. La squadra preme ora (1-5) ma nuovamente Blu Volley non rimane a guardare e .. incalza (7-9) fino a mettere la freccia subito dopo il giro di boa (13-12). “Riallineamento” delle avversarie per il 18-20, poi saggia e provvida sostituzione nelle fila di Blu Volley con l’ingresso del numero sul fluidificante 94 il quale realizza un break importante accompagnando la squadra di casa ad aggiudicarsi anche il terzo set (25-22). Similcopia il successivo, per la verità con ambo le squadre “sugli scudi”, attente nel far girare a dovere la palla e a cogliere il momento propizio per metterla giu. Buona partenza di Vivi (3-0), a seguire l’allungo determinante 9-1; poi avversarie che tornano sotto 10-11. Raggiunto il pari (13-13) le posizioni di invertono: Orago “non gira” come sa ed è Vivi Blu Volley ad allungare (18-15). Non cede però (18-20) ma le locali riescono a sopraffarle (25-21).
Il pomeriggio continua al Palabunker di Cuveglio con l’incontro ‘u16’ fra la squadra di casa e la forte compagine di Union Castellanza. I giochi cominciano con determinazione e coesione di gruppo, frutto del lavoro svolto nel sestetto di casa il cui gioco ‘piace’: gioca a testa alt nonostante paghi alla distanza non tanto di stanchezza quanto di mancate coperture piuttosto che ingenuità commesse sul campo. Peraltro, Vivi Blu Volley con un prova corale convincente del sestetto in campo fa suo il primo set 25-23. Poi, è verosimilmente la “paura di” e la non continuità in quanto sinora visto unito ad alcuni errori tattici farraginosi a giustificarne il tracollo: Seppur anche la squadra avversaria vada a corrente alternata 23-25). Da qui la formazione di casa “si spegne” (4-25).
Squadra di casa che tornata in campo non riesce a ritrovarsi ed anzi non è impeccabile in ricezione e sulle conclusioni dai tre metri (11-25).
Quando eseguiamo una ricerca su un qualsiasi motore di ricerca – Google Chrome, Internet, Safari, .. – viene generata un elenco pressocché infinita di risultati “attinenti” che prende il nome di SERP (Search Engine Results Page, ovvero “Pagina dei Risultati del Motore di Ricerca“). Ma come si origina questa lista ? con che logica e in base a quali criteri viene stilata seppur automaticamente ? E’ questa una delle sfaccettature del Web che probabilmente rimane seminascosta ai più, specie se non si è interessati ad un “posizionamento” del proprio progetto web. Esiste una “nicchia” che s’interessa specificamente e studia la collocazione di un sito web nella lista dei risultati che ci appare a terminale: stiamo parlando della SEO (‘Search Engine Optimization’). Un problema che assume indubbiamente particolare rilevanza per chi, titolare di una attività, fa del proprio sito una vetrina per la vendita di prodotti e/o servizi.
Il concetto di SEO nasce attorno al 1995 quando venne introdotto un insieme di strategie con la finalità di ottenere il miglior posizionamento – “ranking” – per un sito; al’epoca vigeva il dominio incontrastato di Yahoo! quale motore di ricerca. L’avvento di Google verso la fine degli anni Novanta comportò uno stravolgimento sul campo e la crescente complessità degli algoritmi che ne sarebbe conseguita, insieme al miglioramento dei nuovi motori di ricerca, compromisero gli equilibri esistenti sul mercato. Google inoltre cominciò a lavorare e lavora attualmente all’aggiornamento del proprio algoritmo per renderlo sempre più efficace e dettagliato nei risultati.
Fare SEO (Search Engine Optimization) significa adottare tutto un insieme di tecniche, strategie e regole finalizzate a far avere al progetto web su cui si sta lavorando un risultato di visibilità in termini di SERP. Scienza per definizione astratta in quanto non si basa su risultati certi e determinabili in un arco temporale definito bensì in continua evoluzione (si pensi all’adozione di algoritmi di ricerca sempre più affinati e specifici per ottenere il meglio dei risultati).
Componenti essenziali per condurre una buona attività SEO
Un’attività SEO, opportunamente preceduta da una attività di studio del settore e di pianificazione della strategia, a prescindere dal tipo di progetto da trattare, poggia fondamentalmente su due pilastri, due modalità operative: si tratta dell’Ottimizzazione SEO On Page e dell’Ottimizzazione SEO Off Page. Ognuna delle due tecniche prevede la necessità di dover operare su diversi parametri (‘fattori’) o adottare idonee strategie. La prima, tassello fondamentale della SEO, concerne l’adozione di determinati accorgimenti/migliorie sulla struttura del sito stesso (codice), la seconda riguarda tutto quell’insieme di strumenti che danno opportunità di far conoscere all’esterno il proprio sito (es. ottenere dei backlink – il fattore più importante per ottenere il miglior posizionamento possibile -. Essi in particolare vengono interpretati da Google come dei ‘punti’: più punti ottiene, più il sito è importante più Google lo premia con le prime posizioni).
Se per definizione l’Ottimizzazione per i Motori di Ricerca fino a non più di due anni fa era incentrata sul concetto di keyword e nozioni ad esse correlate come densità e ricorrenza e dava valore pure all’enfatizzazione del testo (grassetto, corsivo, ecc.), sia pure con l’introduzione di alcuni accorgimenti (ad esempio “long tail“), negli ultimi anni proprio l’inconsistenza del fare affidamento solo su di esse per una ottimizzazione seo emerse l’esigenza di andare oltre all’analisi delle kw per provare a comprendere il significato “intrinseco” delle parole in virtù di un “web semantico” (le keywords non erano più sufficienti ad ottenere risultati di qualità), ovvero guardare ad una specializzazione delle ricerche cogliendo l’accezione del termine ricercato (il valore semantico), ha fatto sì che cambiassero i “pesi” in gioco. L’avvento della semantica ha cioè fatto sì che non fosse più sufficiente affidarsi semplicemente ad uno specifico ed adeguato utilizzo di keywords in un contenuto/pagina web per migliorarne la visibilità in termini di SERP. SEO oggi significa adottare delle semplici regole che consentono ai motori di ricerca di comprendere l’argomento trattato dal sito/pagina e ai visitatori di trovare ciò che cercano.
Approcciando alla SEO occorre inoltre tener distinti i concetti di “indicizzazione” e “posizionamento”, termini spesso confusi … Indicizzazione è un processo naturale conseguente all’indicizzazione del sito; posizionamento è l’attività in senso stretto di ottimizzazione, interna ed esterna, del sito al fine di migliorarne la visibilità in termini di “query”.
Al concetto di SEO si affiancano quelli di SEM e Web Marketing. Detto della prima (‘Search Engine Marketing ‘) l’insieme delle attività messe in atto da un professionista dei motori di ricerca allo scopo di migliorare il posizionamento delle pagine di un sito web sulle pagine dei risultati organici (anche detti risultati naturali) risultanti dai motori di ricerca – cioè non riconducibili a ‘strumenti a pagamento’ -, come Adwords o Adsense, Web Marketing indica invece le azioni di carattere commerciali – attuate per incrementare la visibilità e la rintracciabilità di un sito web tramite i motori di ricerca.
La necessaria specializzazione degli algoritmi che è sotto gli occhi di tutti gli operatori di settore (e non conosce sosta !!) volta a a fornire risultati sempre più precisi e attinenti a quello che è l’intento di ricerca dell’utente ha determinato il passaggio al ‘Web Semantico’ mediante cui, oltre che ad una riorganizzazione. si realizza pure una revisione strutturale della pagina web.
Con il termine web semantico, termine coniato dal suo ideatore, Tim Berners-Lee, si intende ‘la trasformazione del World Wide Web verso un ambiente dove i diversi tipi di contenuti (dalle pagine HTML alle immagini) vengono semplificati e, tramite associazioni ad informazioni e dati (metadati), convertiti in un formato adatto ad essere compreso e interpretato da un motore di ricerca‘ (rif.: www.wikipedia.org).
In questo modo, saranno possibili ricerche più evolute delle precedenti, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, e altre operazioni specialistiche come la costruzione di “reti di relazioni“.’
Per stare al passo con un mondo in cui il linguaggio è via via sempre più complesso (“termini neo-nati si accompagnano a vecchie parole le quali vengono tuttavia utilizzate per definire nuovi significati”), il World Wide Web ha trovato la sua “carta vincente” nel creare una associazione tra tutte le differenti informazioni, internet è stato in grado di rivoluzionare la possibilità di passare da un testo ad un altro grazie ai link, che permettono di cliccare su una parola per essere catapultati su altre pagine che ne possono spiegare il significato, dare informazioni.
Una Rete Semanticaè una forma elementare di rappresentazione della conoscenza. Schematicamente, è un grafo formato da vertici, che rappresentano concetti, e archi, che rappresentano relazioni semantiche tra i diversi concetti‘ (rif.: www.wikipedia.org). Nate inizialmente come applicazione a supporto dei calcolatori per la traduzione “comprensibile” dei linguaggi naturali, dagli anni Sessanta le ‘Reti Semantiche’ hanno cominciato ad assumere rilevanza culminando nell’enunciato di un certo M. Ross Quillian.
In una definizione di fine anni Novanta, Tim Berners-Lee ammise come ‘i pionieri del web ricorderanno bene come fosse allora articolato effettuare ricerche, sulla meticolosità necessaria nello scegliere le keyword giuste e del pericolo che poi comunque i risultati non corrispondessero a quanto voluto’. ‘Nel web semantico, invece, a ogni documento – che sia un file, un’immagine, un testo – sono associate informazioni, metadati, che, fornendo un contesto semantico appunto, ne rendono più facile l’interrogazione e l’interpretazione automatica, da parte di un motore di ricerca.’
Il web semantico è un web a misura di utente
Ivano Di Biasi afferma che il web semantico è “un metodo per comunicare diversamente con il motore di ricerca, per dargli i dati già pronti ed evitargli di doverli capire da solo analizzando i testi. Un modo, ancora, per rendere più facile a Google acquisire informazioni rapidamente, dal momento che i contenuti aumentano a dismisura ogni giorno, e dare anche i risultati più rapidamente, avere le risposte esatte a ogni esigenza degli utenti“.
Il Web Semantico apre ad una nuova frontiera del web: Web 3.0. Si può pensare a un Web 3.0 dunque per indicare una serie di cambiamenti che di fatto assumono una rilevanza indiscutibile ed inedita se si pensa a come si intendeva il web in passato, a com’era concepito, per l’utente e le sue esigenze.
Intelligenza informatica e Web semantico
Nello specifico, nel mondo informatico, si parla di intelligenza semantica per indicare quelle tecnologie in grado di trasformare informazioni non strutturate, ad esempio i diversi contenuti di un sito web, in un insieme (database) di informazioni strutturate che può essere interpretato ed elaborato automaticamente… ciò è reso possibile dalla combinazione di analisi semantica e codici di mark-up. Dunque, esiste una analogia fra le cosiddette Reti Semantiche e Web Semantico. Su di essa si basa il concetto di Web 3.0: il World Wide Web si trasforma in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini e così via) diventano interpretabili, cioè vengono associati a informazioni e metadati che ne specificano il contesto semantico in un formato adatto all’interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica.
Bella partita delle “pulci” dell’under 13 di federazione che stamane ospitano la formazione di Scag Laveno; ritrovo – col senno di poi – una squadra ben coesa, capace di buoni scambi ed ordinata nel gioco … bravi coaches !! Personalmente, posso dire un piacere vederle impegnate dal cadrèghin, seguire ogni palla che arriva nella loro metà campo e non rinunciare ad arrivarci come pure la determinazione nei movimenti non indugiando negli attacchi .. da migliorare (con pazienza !). (17-25 / 23-25 / 2-22 /22-25) Partita “testa-coda” questa, con Laveno in clssifica all’inseguimento di Ternate e Orago prima della classe,Vivi Blu Volley praticamente fanalino di coda. Per come le ragazze si dispongono e tengono il campo e per le dinamiche di gioco che si apprezzano, risulta una bella psrtita: segno del buon lavoro svolto dai coaches Manfredi e Pozzi senz’altro ma anche dall’impegno e volontà che ci mettono le giovani atlete. Dopo un primo set in equilibrio (1-2, 3-4, 6-7, 8-9…), solo a seconda rotazione il lavoro squisitamente capillare delle ospiti consente alla squadra ospite di ottenere gap importanti (10-1, 17-12, 15-20) ………… Secondo e terzo psrzisle sono i mighliori giocati dalle locali le quali possono contare sul prezioso apporto di centrali e bande. Già ad inizio del quarto le ospiti sono determinate a chiudee la partita (1-7) ma .. “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”: ecco infatti un bel ritorno delle nostre che nonostante tutto riescono a rientrare (17-14) ma Laveno insiste nel suo pressing e a contenerne il ritorno per il finale 22 a 25.
Nel pomeriggio ppuntamento a Varese San Carlo per “il battezzo” in coppia nell’inedita caegoria under 16 maschile, esordio personsale: di fronte la lovcalr squadra contro Ascor Bettolino. Ptronabilmente anche per lo spessore delle formaini n campo, l partita scorre via abbastanza tranquillmente __ nonostante alcune situazioni da gestire. Nonostante le poche aspettative di coach Masala, i suoi ragazzi si dimostrano al contrario determinati anche se ogni tanto gli schemi in campo saltano. Partita tranquilla questa, nonostante le aspettative: ambo le formazioni non si presentano eccelse quanto a gioco (vista la giornata di ieri, coach Masala ha chiamato tutti i crismi possibili: neve, parroco con tanto di benedizione iniziale, addirittura s’intravvede una suora !! …). La squadra ospite pur volendo far bene non riesce però a ritrovarsi sul parquet e ad esprimere una grossa qualità di gioco (iniziale 2-0), anche se impeniserisce la squadra di casa. Poi una rotazione fortuita e disattenzioni tattiche di Bettolino consentono a San Carlo di scavare break importanti (12-6, 16-7) . Ritorno in campo, e di fatto ambedue le formazioni procedono a braccetto fper tutta la prims rotazione (10-9). San Carlo che tenta di rientrsre (11-12, 13-15, 16-16). Al ché, i ruoli si invertono ed è la squadra he ora va “fuori-giri” con il sestetto che si sfilsaccia e perde i riferimenti … Bettolino allunga con un buon break (17-22) per il finale 19-25- Ol set successivo vede rtangibilmente crescere la tensione dentro e fuori il campo a tutto vantaggio dei locali che vantano subito un buon break (10-5). “‘apparenza inganna” e infatti si e lungi dalla convlusione della fazione: molti infatti gli errori a rete commessi da ambo le prti (7-6)_ La squadra di Varese riesce a mantenere un braeak positivo di di due punti (15-13) che capitalizza per la vittoria finale 25-22. Si arriva al quarto con i locali che ci credono e già al giro di boa si trovano avanti 10-7. Si prosegue sempre sulla manciatina dei 2-3 punti di scarto . La squadra dell’hinterland non riesce infatti ad essere efficace e a darsi xcontinuitòà (25-21) Beh non è andata male in questa “Prima”, seppur nei panni di secondo srbitro, ruolo che peraltro mi è servito probabilmente per tastare la gstione della cetagoria_________. Che mi porto a casa sono una indubbia presenza dell’arbitro nelle dinamiche che avvengono nei pressi della rete e nondimeo sotto e sopratutto sopra di essa, un maggior lassismo dietro i tre metri.
Bella partita delle “pulci” dell’under 13 di federazione che stamane ospitano la formazione di Scag Laveno; ritrovo – col senno di poi – una squadra ben dinamica ed ordinata nel gioco … bravi coaches !! Un piacere apprezzarne l’impegno dal cadrèghin, seguire ogni palla che arriva snella loro metà campo e non rinunciare ad arrivarci come pure la determinazione negli attacchi .. velleità non sempre ripagate (da migliorare .. con pazienza !). Partita “testa-coda” questa con Laveno all’inseguimento di Ternate e Orago prima della classe, Vivi Blu Volley praticamente fanalino di coda. Per come le ragazze tengono il campo e si muovono e per le dinamiche che si apprezzano, risulta una bella partita: segno senz’altro del buon lavoro svolto dai coaches Manfredi e Pozzi ma indubbiamente anche dell’impegno e determinazione delle giovani. Dopo un primo set in equilibrio (1-2, 3-4, 6-7, 8-9…), solo a seconda rotazione il lavoro squisitamente capillare delle ospiti consente a Laveno di ottenere gap importanti (10-1, 17-12, 15-20) per il finale 17-25. Secondo e terzo parziale sono i migliori giovati dalle locali le quali possono contare sul prezioso apporto di centrali e bande. Già ad inizio del quarto le ospiti sono determinate a chiudere la partita (1-7) ma .. “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”: ecco infatti un bel ritorno delle nostre che nonostante tutto riescono a rientrare 17-14) ma a mettere apprensione sì; Laveno insiste nel suo pressing e a tenerle a debita distanza per il finale 22 a 25.
Nel pomeriggio appuntamento a Varese San Carlo per “il battezzo” in coppia nell’inedita categoria under 16 maschile, esordio personale: di fronte la locale squadra contro Ascor Bettolino. Probabilmente anche per lo spessore delle formazioni in campo, la partita scorre via abbastanza tranquillamente nonostante alcune situazioni “da gestire”. Nonostante le poche aspettative di coach Masala, i suoi ragazzi si dimostrano al contrario determinanti anche se ogni tanto gli schemi in campo saltano. Partita tranquilla questa, nonostante le aspettative: ambo le formazioni non si presentano eccelse quanto a gioco (vista la giornata di ieri, Masala ha chiamato tutti i crismi possibili: neve, parroco con tanto di benedizione iniziale, addirittura s’intravvede una suora !! …). La squadra ospite pur volendo far bene non riesce a esprimere una grossa qualità di gioco (iniziale 2-0), anche se impensierisce la squadra di casa. Poi una rotazione fortuita e disattenzioni tattiche di Bettolino consentono a San Carlo di guadagnare break importanti (12-6, 16-7). Ritorno in campo, e di fatto ambedue le formazioni procedono a braccetto per tutta la prima rotazione (10-9). San Carlo che tenta di rientrare (11-12, 13-15, 16-16). Al ché, i ruoli si invertono ed è la squadra di casa che ora va “fuori-giri” con il sestetto che si sfilaccia e perde i riferimenti … Bettolino allunga con un buon break (17-22) per il finale 19-25. Il set successivo vede tangibilmente crescere la tensione dentro e fuori il campo a tutto vantaggio dei locali che vantano subito un buon break (10-5). “l’apparenza inganna” e infatti si è lungi dalla conclusione della frazione: molti infatti gli errori a rete commessi da ambo le parti (7-6). Peraltro, la squadra di Varese riesce a mantenere un break positivo di due punti (15-13) che capitalizza per la vittoria finale 25-22. Si arriva al quarto con i locali che ci credono e già al giro di boa si trovano avanti 10-7. Si prosegue sempre sulla manciatina dei 2-3 punti di scarto . La squadra dell’hinterland non riesce infatti ad essere efficace e a darsi continuità (25-21).
Beh non è andata male in questa “Prima”, seppur nei panni di secondo arbitro, ruolo che peraltro mi è servito probabilmente per tastare la gestione della categoria. Che mi porto a casa sono una indubbia e necessaria presenza dell’arbitro nelle dinamiche che avvengono nei pressi della rete e nondimeno sotto e sopratutto sopra di essa, un maggior “buonismo” dietro i tre metri.
‘Chi canta prega due volte !’ – diceva S. Agostino. La musica e il canto sono da sempre legati alla preghiera, ‘una maniera di accostarsi’. Ancora oggi la musica è una parte fondamentale delle celebrazioni della Chiesa, a cominciare dalla Messa. Ma si tende ad andare oltre, esigenza imprescindibile per l’apertura e la sopravvivenza del coro e dei cantori stessi e il compiacimento non solo dei fedeli ma anche di un pubblico più allargato. Motto che si è rivelato poi “filo conduttore” e cammino per la genesi del gruppo. ‘Chi canta prega due volte !’ – ricordava anni or sono il nostro “il fu” Arcivescovo don Mario Binda – nostro primo sostenitore -, in occasione del concerto tenuto dalla Corale Amadeus per la dedicazione del nuovo altare e della chiesa di S. Lorenzo di Canonica di Cuveglio (anno 2000), occasione per riproporre il ‘Gloria’ di Antonio Vivaldi e il ‘Cantique di Jean Racine’ di Fauré.
Il prossimo settembre la Corale Amadeus taglierà il traguardo dei trent’anni di attività: trenta candeline di una passione che ognuno di noi ha voluto mantenere viva in sè e mettere a disposizione della comunità.
Correva l’anno 1989 quando la passione per il “belcanto” che le animava e lo stare insieme alla base dei cori parrocchiali di Rancio Valcuvia e Cuveglio portò alla costituzione della Corale Amadeus, al fine di accompagnare le principali funzioni religiose delle due parrocchie. Passione e stare insieme che sono rimasti valori indissolubili e innegabili nel corso dei trent’anni trascorsi, collanti nei “tira-e-molla” che possono accadere.
Concerto della Corale Amadeus diretta dalla prof. Tabacchi ad Arcumeggia
Dapprima sotto la direzione della prof. Michela Tabacchi, dal settembre del 1993 si è registrato il “passaggio di testimone” al M° Loris Capister
Da allora via via il coro, animato da fervidi legami di amicizia e unità, ha conosciuto un nuovo slancio (a merito della ventata di novità e “passione” portate dal Maestro) a cominciare dall’organizzazione di un importante (e prezioso) corso sulla vocalità tenuto dal tenore Diego D’Auria che ha dato il laalla preparazione di brani più impegnativi.
“Pietre miliari” della Corale Amadeus sono la ‘Missa Brevis KV 259’ di Mozart, ‘Dies Irae’, ‘Lacrymosa’ e ‘ Ave Verum’ omonime; senza dimenticare dall’Halleluja’ di Georg Friedrich Haendel – nelle due versioni – e il ‘Gloria’ di Antonio Vivaldi.
Poi, l’occasione presa al volo di accompagnare una messa al Duomo di Milano (1997), sfoggiando l’esecuzione dell’Halleluja (nell’iniziale versione italiana) appena “nata”.
Ha così potuto tenere diversi concerti proponendo repertori sia sacri sia profani, da accostare ai primordiali brani dei vari tempi liturgici, spaziando perlopiù dal Seicento ai secoli successivi, arrivando a toccare le pagine più importanti dei grandi compositori dell’epoca (Mozart, Beethoven, Vivaldi, Bach, Saint-Saens, Fauré, Verdi, Donizetti, Perosi), presentando raccolte e brani talora di non facile levatura. Non rinunciando però a fare dei passi all’indietro alla riscoperta di piccole brevi “chicche” (Personent Hodie’, ‘Adventi Enek’, ‘Deck the Hall’, ‘Ding Dong’) anche dal carattere goliardico (‘Capriciata a tre voci’, ‘Insalata italiana’).
Il repertorio si è successivamente arricchito di alcuni arrangiamenti del Maestro: ‘Ave Maria’, ‘Jingle Bells’, ….
Dal 1998 si sono susseguite occasioni di collaborazione con diverse formazioni strumentali come l’Associazione Mozart e l’Orchestra Filarmonica Europea diretta dal M° Marcello Pennuto, l’orchestra da camera ‘Il Setticlavio’di Nerviano e l’orchestra ‘dei Due Laghi’ di Luino, avvalendosi all’occorrenza di voci soliste.
W. A. Mozart, Missa Brevis KV259: ‘Kyrie’, accompagnamento orchestra ‘Il Setticlavio’ – Chiesa di S. Lorenzo in Cuveglio, 17 dicembre 2000
W. A. Mozart, Missa Brevis KV259: ‘Agnus Dei’, accompagnamento orchestra ‘Il Setticlavio’ – Chiesa di S. Lorenzo in Cuveglio, 17 dicembre 2000
Da ricordare nello stesso anno il concerto tenuto presso la Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), gioiello del FAI dove, con la collaborazione della pianista Chiara Nicora, sono state eseguite in particolare una parte del ‘Gloria’ e la celeberrima Halleluja di Haendel.
Nel dicembre del medesimo inizia pure un rapporto di collaborazione ‘più stabile’ con il M° Marco Cadario, eccellente pianista ed organista di fama pressocché internazionale per gli svariati concerti in giro per il mondo (recentemente tra l’altro abbiamo festeggiato i venti anni di collaborazione con lui!) e con il soprano Antonella Romanazzi, talentuosa voce solista, altrettanto riconosciuta e la quale ha recentemente registrato un cd.
. Dal 2002 al 2004 l’esperienza si è arricchita della partecipazione del Coro del Politecnico di Milano.
25.01.2003 – Concerto con il Coro del Politecnico Chiesa di S. Giulio, Cittiglio
Negli anni successivi ecco il repertorio della corale si arricchisce con l’inserimento di alcuni brani in lingua (‘Praise to the Lord’, ‘Cantique de Jean Racine’, ”Oh holy night’, ‘Tonight’, ..), non sempre facili da assemblare e, messo alle spalle l’esperimento dei generi ‘Gospel’ e ‘‘Spiritual’, ‘aprire’ a brani di derivazione anglofona e afro-caraibica, propri della tradizione locale (‘Thank you for the Christmas’, ‘Esti Dal’, ‘Tonight___’, ‘Mele Kalikimaka’, ‘Praise to the World’, ‘Joy to the world’, ‘Oh holy night’, ___. Fino ad arrivare più recentemente allo ‘Short festival’ e ai due imperiosi ‘Te Deum’ di Mozart e Haydn e all’Halleluja’ di Beethoven, sontuose e impegnative esecuzioni.
La Corale Amadeus ha avuto occasione di esibirsi in concerti sia in Italia che in Svizzera e in Francia a Ronchamps, in occasione del gemellaggio del comune di Cuveglio con la cittadina d’oltralpe sita nella regione dei Volsgi; in particolare uno tenuto nella meravigliosa Cappella di ‘Notre Dame du Haut’ di Le Courbusier dove ha eseguito in prima assoluta il ‘Te Deum’ di Mozart.
Ha partecipato per alcune stagioni alla rassegna provinciale “Provincia in Musica” organizzata da Anbima e dalla provincia di Varese, e tradizionalmente a concerti natalizi sia presso la parrocchiale di Cuveglio (‘Concerti di Avvento’) che in paesi limitrofi.
Dal 2000 si sono aggiunti ai coristi il M° Gianluca Fortino e Elena Guarneri. Due punti di forza dal momento che il primo, forte di una significativa preparazione anche come strumentista e conoscitore della musica, riveste inoltre il ruolo di accompagnatore proponendo al pubblico l’accostamento con strumenti particolari; Elena Guarneri talora ha seguito il coro con esecuzioni all’arpa.
Memoria storica della Corale è Rita la quale, nonostante tutto, non manca mai di rallegrarci con il suo impegno e dedizione (chiedere a lei per un excursus sui nostri concerti e .. gesta!!).
Costituitasi in forma associativa nel 1999, suoi presidenti nel corso degli anni sono stati Angelo Maffenini (dal 1999 al 2005) e attualmente Carla Pellegatta.
Con questo passo, per la Corale è stato possibile costituirsi anche come ente organizzatore e promotore di iniziative culturali e di musica, portando in loco anche esibizioni inedite o accompagnando addirittura alla riscoperta di generi sopiti.
Ha cercato anche di avviare degli scambi con altre corali (ad esempio con Tavernola Bergamasca) e occasionalmente con il coro ‘Giovan Battista’ di Caravate diretta dal M° Enzo Cadario.