“Love of my live” (by F. M.)

(sabato 30 settembre)

Love of my life, you’ve hurt me
You’ve broken my heart, and now you leave me
Love of my life, can’t you see?
Bring it back, bring it back, don’t take it away from me
Because you don’t know what it means to me

Love of my life, don’t leave me
You’ve taken my love (all my love), you now desert me
Love of my life, can’t you see? (Please bring it back)
Bring it back, bring it back, don’t take it away from me
Because you don’t know what it means to me (means to me)

You will remember when this is blown over
And everything’s all by the way (ooh, yeah)
When I grow older, I will be there at your side (ooh)
To remind you how I still love you (I still love you)

Back, hurry back, please bring it back home to me
Because you don’t know what it means to me (means to me)
Love of my life
Love of my life
(Ooh, ooh)

TRADUZIONE

Amore della mia vita, mi hai ferito
Hai spezzato il mio cuore, e ora mi lasci
Amore della mia vita, non lo vedi?
Riportalo indietro, riportalo indietro, non portarlo via da me
Perché non sai cosa significhi per me

Amore della mia vita, non lasciarmi
Hai preso il mio amore (tutto il mio amore), ora mi abbandoni
Amore della mia vita, non lo vedi? (Per favore, riportalo)
Riportalo indietro, riportalo indietro, non portarlo via da me
Perché non sai cosa significhi per me (significhi per me)

Ricorderai quando questo sarà passato
E tutto sarà passato (ooh, sì)
Quando diventerò vecchio, sarò lì al tuo fianco (ooh)
Per ricordarti quanto ti amo ancora (ti amo ancora)

Torna, torna in fretta, per favore riportalo a casa da me
Perché non sai cosa significhi per me (significhi per me)
Amore della mia vita
Amore della mia vita
(Ooh, ooh)

Il baratro

Inevitabile e imperscrutabile il ritrovarsi lungo il nostro viatico ad indugiare, il passo incerto.

Come se giunti sulla punta di un iceberg.

Fermi ad interrogarsi su quello che è stato sulle nostre azioni sui nostri gesti.

Non capire più se procedere o incedere, destra o sinistra, proseguire o tornare indietro ?

E ora arrivare proprio là, punta d’iceberg, quasi un dentro o fuori, momento culminante di ciò che si è inseguito e voluto per sè, restare immobili di fronte all’immensità e all’infinito che si respira, quasi attoniti, col fiato che si smorza ci rimane in petto; e sforzarsi di capire ciò che sarà di noi e ancora più avvicinarsi assurgere al nostro Disegno.

Strane sensazioni che ti inducono a rimuginare e ripensare a quanto ti sei speso a quanto hai ottenuto, sul senso delle scelte compiute a quanto ti senta gratificato per i passi mossi.

Strana sensazione ora trovarti là in quel punto, su quel dirupo alla ricerca dell’Essenza a cercare la retta direzione a chiederti sulla bontà e indissolubilità delle tue azioni.

Vanità di vanità tutto è vanità.

L’eco (la caduta) dei giganti

Sin dai primi passi ci accompagnano ci tengon per mano con fiducia e aspettative sul Sentiero della Vita.

Austeri nel segnare i passi come monoliti.

Pronti a farsi tutto in tutto come la chioccia con i suoi pulcini. Meticolosi nel dare e premurosi nell’offrire, al cospetto di quel che sarà !

Lesto è infatti il Destino a prender il timone di quel che sarà.

Luce dei tuoi occhi

Scorri la vita.
Corri la giovinezza.
T’impegni e t’ingegni per stare a galla
in un mondo che sin da subito ti mette alla prova
e richiede da Te.

Inconsciamente è inevitabile
finanche ineluttabile
che arrivi a spenderti,
fai anche più del dovuto
per non rimanere indietro,
godere di gioie e dolori.

Ecco qua !
Non posso non fare miei i tuoi occhi semichiusi
il tuo passo incerto
che cerca un sostegno
nel suo andare indeciso e titubante.

Se il Destino ci è precluso
il Fato vi ha messo lo zampino
e ha rincarato la caducità
della nostra fragile natura.

Le mie mani tra le tue

Distesi ridenti, e forse piacenti, su questo campo.
Assaporando le meraviglie
e il silenzio della Natura.
I nostri sguardi che si perdono
e si confondono
inebrati dalla brezza che risale
all’ermo colle.

Gi occhi che si cercano
quasi a cristalizzare le sensazioni le emozioni di ognuno, celate,
forse sopite.

I lineamenti che diventano ispidi,
avvertendo chissa che !

I corpi che si avvicinano,
a cercare un pò di tepore; carezze che si perdono
alla ricerca del fatuo contatto.

Poi, due corpi voluttuosi che
gemono,
si amano.
Infiniti attimi che nascondono voluttà e complicità.

Movimenti repentini e incontrollati
di braccia che si cercano
si sfiorano e si ritrovano,
e infine si toccano
raggiungendo la perfezione
l’apice dell’effimero
il Piacere.

28 marzo

Freddo in me. Questa mattina ad intorpidire ancor più la levata quotidiana e i mesti ricordi che affiorano oggi mi assale anche un tremito.

Te, e me: il caso ci ha fatto incontrare quasi per caso, ma è stato come una folgore per me. Tu distante tuttavia, ammaliata nella tua giovinezza e nelle tue aspettative di vita.

Eppure i nostri fugaci incontri erano così intensi e intrisi di complicità, così sentiti, che non potevano passarmi inosservati. Cercavo io di intravvedere nei tuoi occhi la felicità tua e i tuoi sogni.

Con disincanto Tu affrontavi la vita, comunque dirompente, piena di energia e voglia di vivere, che avresti ‘spaccato il mondo’, cavallo di battaglia di tutti i virgulti.

Il Destino ha però sopraffatto il Fato, o aveva però in serbo ben altro per te: che fossi stella fra le stelle.

Poetica

Beffarda è la vita quando ti dà l’illusione
di poter toccare il cielo con un dito,
per poi scaraventarti in un baratro di illusioni
e disperazione.
Beffarda è la vita quando ti schiude alla sua bellezza,
ti fa respirare la sua Essenza:
ti apre ai suoi Segreti e alle sue Virtù,
quasi facendosi maestra
su di un sentiero tutto da compiere e scoprire.
Beffarda è la vita quando poi all’improvviso
ti nega tutto ciò,
le aspettative
e le emozioni, le sensazioni recondite.

Beffarda è la vita quando in un momento ti nega la sua bellezza, di poter respirare i suoi odori come tutti.

Beffarda è la vita
quando in un momento ti blocca,
ti toglie il fiato
e ti lascia incredulo.

E tu rimani ebete
per quello che sembrava
e non sarà.

Un mare d’amore

Ho provato ad amare (te)

Con tutto me stesso

Ad ascoltarti

Con tutta la mia anima.

Poi all’improvviso non so cosa sia successo

Il castello che meticolosamente avevamo creato insieme dal nulla, venendoci incontro tenendoci stretti per mano

È precipitato con una risonanza fragorosa

Senza farci trovare colpe o cocci…

I cocci forse ce li ritroviamo noi, nei nostri cuori, nel mio cuore.

Abbracciamoci

Abbracciamoci
Che mi sento sconfitto.
Ho messo in gioco il meglio di me in questa partita …

Mi ergo Paladino della sensibilità
e ho messo in campo i miei talenti migliori
Per noi.

Stamane ho gli occhi bagnati
a segno della mia desolazione e tristezza in questo momento
ripensando a Te.

Tu che cercavi chi ti ascoltasse dopo
tante esperienze vuote; io ben lieto e
disponibile a ciò.

Forse l’esitare, i nostri primi passi,
le nostre incertezze,
o io inebriato,
non mi hanno fatto cogliere
le tue esigenze, le tue paure e al
tempo stesso ciò che tu cercavi.

Vanità di vanità.

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