(lunedì 18 gennaio)
L’occasione del 90° compleanno di zia Caterina, sorella di mia madre, è stata l’occasione “cercata e voluta” per trascorrere un brevissimo soggiorno nella capitale, la’ Città Eterna’.
Unitamente a ciò, la possibilità di rivedere parenti che non si è soliti incontrare per motivi di distanza.
Raggiunta Roma con il FrecciaRossa (prescelto poi il’ 1000′ – intitolato a Pietro Mennea- per il ritorno),
nel primo pomeriggio di sabato, mi perdo un pò nelle grandezze del quartiere di stazione Termini e poi raggiungo con la metro la casa della zia, non prima di rispettare un must se si va a Roma – concedersi un momento per assaporare un sublime, ipocalorico ma godurioso maritozzo -, dove a distanza di un paio d’ore ci raggiunge anche mio cugino Giorgio con la vaniglia dalla Puglia.
Come da scrupolosa organizzazione, a seguire tutti al ristorante per festeggiare il genetliaco della cara zia con i suoi figli e nipoti.
Bel momento di convivialità e condivisione quello vissuto in questa 2-giorni con il culmine della torta “a sorpresa” di zia, quando tutti gli avventori del locale si girano al nostro tavolo increduli per le 90 candeline.
Il giorno dopo, partiti tutti, e’ il momento irrinunciabile per un tour della città, perlomeno di visitare quei luoghi in cui tenevo ritornarci: San Pietro (spettacolare sul far della sera!), Fontana di Trevi (maestosa!!), Piazza di Spagna (benché altrettanto meritevoli, saltati l’itinerario l’Altare ella Patria – per me il monumento maximo – e il Colosseo).
Sono sul treno di ritorno per arrivare a Milano e, qua e là, ripenso ai due-giorni appena trascorsi con mia zia e gli altri parenti, quasi una scorta di bilancio. Il tutto nato, congetturato e infine pianificato poco più di una settimana fa con la complicità di mio cugino: il prossimo a venire compleanno della sorella di mia madre; il tentativo (non riuscito) di convincerla ad affronta il viaggio per poter ritrovarsi con le sorelle; i “mille” contatti con mio cugino; il rivedersi insieme per il.festeggiamento dei 90 anni e il momento di convivialità; l’immancabile tour per la città.
L’unico cruccio che mi porto dietro (e che continuerà ancora a pesarmi) e’ il non essere riuscito a convincere mamma così ferma nella sua decisione iniziale.
Peccato !!! ….
