La ‘prima’ della seconda fase con Luvinate (u14)

Le ragazze dell’under 14 di Blu Volley guidate da coach Manfredi strappano il pass per il gran finale del torneo primaverile 2024 delle PGS. Stasera infatti era in programma alla palestra di Gemonio il quarto di finale in gara secca che le contrapponeva in base agli abbinamenti definiti dal tabellone provinciale alle coetanee del CSI Luvinate; un match da “testa-coda” ! … La squadra di casa parte bene (5-2) approfittando della confusione in campo delle avversarie, per contro, le gialloblu sono artefici, almeno per il parziale, di un gioco più fluido a attento, e il prosieguo del periodo ne dà ragione (9-6, 14-8, 21-11). Il ritorno in campo vive un pò sulla falsariga del precedente benché a metà set Luvinate cerchi di rifiatare e rimettere ordine nelle sue fila (5-2, 11-5, 15-13), complici i diversi errori a rete compiuti se non della prima linea di Blu Volley (finale 25-21). Ed è proprio questo ancora il filo conduttore per buona parte anche del successivo (complice anche l’intensità messa in campo dalle ragazze tutte): 5-1, 8-6, 9-9. Blu Volley fatica a togliersi di dosso questo ‘handicap’ ma nel frattempo mantiene comunque un buon margine di sicurezza per il finale 25-17.

E ora ‘trasferta’ a Busto Arsizio in attesa di conoscere la sfidante che uscirà dall’altro quarto Excelsior-Cuoricino.

Al via le (mie) serali

Mancata la oartecipazione a Montonate per la tradizionale ‘Moonlight’ settimana scorsa, questa sera esordio nelle serali della stagione 2014, le quali pullulano nei mesi estivi: a Cardana di Besozzo il gruppo ‘7 Laghi Runners’ dell’amico Ugo Fantoni organizza la tradizionale ‘Cardana by night’ (prova del campionato sociale).
Percorso decisamente allenante quello proposto ricco di saliscendi e cambi di direzione, un’unica asperità sul giro da percorrere due volte per poco più di 6 chilometri complessivi attraverso i boschi e le campagne circostanti con la sola parte terminale della tornata su asfalto.
Non si è in molti ma indubbiamente la più parte pronta ad interpretare al meglio questa gara; provenienze anche da altri gruppi che frequentano il circuito del PdO e qualche faccia di spicco.
Detto fatto, al via subito i primi impongono un bel ritmo, e il gruppo non tarda a sgranarsi ! … Poco prima della partenza, nel breve riscaldamento, avverto qualche problema alla caviglia che mi fa mettere un pò in apprensione. Inizio con un buon ritmo, forse anche un pò troppo, ma di primo acchito non mi impongo di rallentare. Sul finire del primo dei due giri, vengo progressivamente raggiunto dall’amica Paola (Ghiraldini ndr) la quale implicitamente (‘a distanza‘) mi sprona a seguirla (anche lei dirà poi di non è al pieno della forma e, al pari di me, è incline a fare delle serali un’occasione per un buon allenamento).
Nel procedere nella seconda tornata, avverto che la frequenza rallenta, le gambe non sembrano voler forzare, così lucide come all’inizio, ancora una volta sono costretto a battute d’arresto. Paola invece prosegue nel suo andare, imperterrita, e conclude la prova poco prima di me.

‘ALBARACE’

Consegna pettorale alle 4 del mattino, partenza alle 5,30, ristoro con caffè e brioche.

 Non è uno scherzo ma il programma di una vera gara, l’Albarace.
Oltre alla levataccia, c’è di piu’. Ci sono 1500 pettorali che finiscono in meno di 24 ore. Ci sono ricordi che durano per tutto il resto del giorno. E soprattutto ci sono 6 km che meritano la levataccia.
 Alla partenza è con il cielo ancora buio ma la luce è garantita da una fonte d’eccezione.
 Lo Stadio Olimpico di Roma, acceso solo per noi e pronto ad accoglierci. Il primi due km fanno compiere un giro attorno allo stadio. Quindi si va verso lo Stadio dei marmi, due km composti da un giro attorno alle grandi statue, diventate rosa per il sole che inizia a sorgere, poi all’interno della pista.
Arriva il quinto km, e si attraversa l’area degli internazionali di Tennis. Il quinto km è quello che più emoziona, perché l’arrivo non è solo una linea di passare.
Lo stadio si avvicina, i cancelli sono aperti per noi, i segnali indicano il corridoio sotto la curva sud, prima i rumori dei passi nel tunnel e poi la luce: siamo dentro lo stadio, correndo sulla pista d’atletica, in uno stadio pieno solo di runner.
 Come resistere ad un selfie all’Olimpico?

Seguono foto, selfie, scherzi tra curve, e poi via, verso lo Stadio dei marmi, dove ci aspetta questa volta
il ristoro, una speciale e meritata colazione.Sono le 6,30 e tutto è quasi finito. Il giorno inizia, e noi 1500 che portiamo con noi un ricordo speciale per dove siamo stati.

È una piccola gara, ma la amo proprio per i luoghi che percorre.
E quest’anno l’ho corsa pensando ai piccoli della Cardatletica, augurandogli di arrivarci a portare la nostra canotta bianca, viola e verde in questo stadio, magari per il Golden gala!! Ragazzi, l’Olimpico vi aspetta, datevi da fare!
Libel Sue
PS Io sono poi andata a fare la meritata colazione al bar, visto che i primi arrivati avevano fatto fuori tutte le brioches… Ero ancora vestita come in gara e ho colto il commento di due signore “Deve essere una che balla nei club la notte”. Mi sono sempre chiesta dove fosse nato il disegno originale della canotta e forse ho avuto una risposta…

I verdetti dai campionati primaverili PGS 2014

La PGS Blu Volley porta 4 formazioni alle finali provinciali 2014 a conclusione della tornata primaverile: con l’under 14 che già in precedenza aveva strappato il biglietto, ci saranno le nostre pulci dell’under 12, terze classificate nel loro girone, l’under 13 di coach Manfredi, classificatasi a un solo punto alle spalle della prima della classe San Paolo, e, a seguito dell’esclusione della formazione di San Marco in quanto presentava delle ‘over’ nella sua squadra, pure la propaganda di Magni.

Già definiti pure gli accoppiamenti dal comitato provinciale: Cuoricino ‘A’ per l’u12, San Filippo per l’u13 ‘BLU’, CSI Luvinate per l’ l’u13 ‘RED’ e under 14; rimangono da definire le date e le sedi delle partite che, secondo la formula dei tabelloni, già dai quarti verranno disputate in gara secca (gara unica) in casa della miglior classificata entro il 5 giugno prossimo.

Tutti a Mezzana di Somma

(Domenica 18 maggio)

Oggi il Piede d’Oro fa tappa a Mezzana di Somma Lombardo per la ‘Camminata della Madonna della Ghianda’, una delle gare più longeve del circuito quest’anno siamo a 29 candeline.
Fra le tante presenze ecco gli amici della Mezzanese che oggi giocano in casa; il solito PEPPO in incognito ‘008’; qualche compagno di ‘scorribanda’ fra cui Michele Immobile. Passeggiando poi sul viale antistante saluto il cameraman del PO Andrea Frigo ‘Il Lumi Noso’; ecco lo Squalo Giulio Dorigo, con il quale mi intrattengo brevemente a scambiare qualche battuta.
Partenza inusuale alle 9.30; percorso invariato con partenza da un viuzza adiacente il famoso santuario centralissimo, per poi attraversare nel primo chilometro e mezzo le vie cittadine quindi ridiscendere per un eguale tratto asfaltato in falsopiano adiacente la ferrovia che conduce al santuario del Lazzaretto e dunque nei boschi limitrofi e dunque nei boschi limitrofi. Dopodichè leggera risalita che immette sulla parte boschiva di Somma Lombardo prima e i suoi camminamenti sterrati poi (trattasi di passaggi irregolari per il fondo comunque non particolarmente impegnativi quanto a profilo altimetrico ma a tratti sassosi e con radici ‘a vista’).
Verso il terzo chilometro vengo raggiunto da Giuseppe Ramundo con il quale scambio qualche battuta come al solito; mi invita a seguirlo “per il cambio” ma nel frattempo avverto un rallentamento nella mia frequenza (bboh ??).
Sul finire del lungo attraversamento nei boschi ci attende una bella discesa fra arbusti completamente ombreggiata (!!).
Salvo la parte centrale in cui “ci si sgrana un pò” buona parte la faccio in compagnia di Alessandro Caruso, classe 1936 (!!), un altro “highlander” del ns circo come il Giulio; proprio sul viale finale, pur acciaccato da quanto detto prima, cerco di raggiungerlo finendo di poco alle sue spalle. GggrandeEE !!

Parto bene mantenendo un buon ritmo. Passato il centro della città eccoci immessi sul llungoo viale che porta alla larga scalinata antistante il santuario del Lazzaretto, quindi “girodiboa” e ritorno verso le campagne. Passata la metà del percorso sono costretto a rallentare a causa di una recidiva della quasi-storta rimediata a Mornago mentre pian piano si affaccia anche un campanello dall’avampiede sinistro (spedizione a Lourdes ?) che culmina con un dolore lancinante in corrispondenza del pollice fra l’ottavo e il nono chilometro: cerco di stringere i denti, anche perché si è prossimi al traguardo di giornata, cerco per qualche centinaio di metri di proseguire corricchiando evitando di poggiarne la parte, ma sono costretto seppur brevemente a fermarmi !
Dopo un ampio sterrato, eccoci sull’ultimo km di giornata: ripresomi un pò, cerco di impostare un volatone poco prima di arrivare sull’ampio viale antistante il santuario della Madonna della Ghianda.

Complice il primo scaldone domenicale grande recupero di liquidi al ristoro finale. Le premiazioni che seguono sono molto varie e ricche, forse un pò di sregolatezza nei premi assegnati ma … tutto bene, a riprova di una macchina organizzativa qui a Mezzana di Somma Lombardo sempre funzionante !

.. Tra ‘sindrome-da-tie-break’ e contese … :)

(Sabato 17 maggio)

Giornata di chiusura della prima fase del campionato primaverile PGS 2014, che condurrà dal 22 prossimo alle finali provinciali con il loro culmine nella giornata dell’8 giugno prossimo.
Nel pomeriggio sono a Bosto dove la locale formazione categoria under 16 ospita San Marco.
Folgore visibilmente determinata vuole portare a casa la posta, e lo da a vedere sin dai primi palloni. Le bustocche d’altro canto non concedono nulla di scontato ed anzi si dimostrano anche loro “agguerrite” quanto basta per contrastarne il gioco.
Così se le padrone di casa riescono ad aggiudicarsi il primo set (26-24), con i successivi due San Marco riesce a ribaltare tutto, convincendo anche nella qualità del gioco “più sciolto” quasi ipnotizzando le avversarie (17-25, 21-25). La formazione di casa non ci sta e rimette in discussione tutto portando San Marco al tie-break dopo un provvidenziale 25-6. Ma nel set di spareggio Folgore, di cui alcuni elementi pgano l’impegno profuso, non riesce a girsre, e così per le ospiti si profila una facilev avventura per l’8-15 finsle.

x il finale 8-15.
Partita sommarianmente poco fallosa nel gioco ma in più occasione richiede un’ampia visuale di gioco …..
Per quanto riguarda l’arbitraggio ritengo che ia stato discreto, forse una delle migliori in questa stagione ! (non che sia stato impeccabile !), nonostante le canoniche (!!) indecisioni: ancora la tensione ha giovato la sua parte, combinata (come d’altronde è facle avvenga) al vocio dalle panchine il che non fa altro che condizionare una ineccepibile condizione.
Sono ancora i momenti di indecisione e di “indotto” calo della concenrazione a condizionare la ‘mia pagella’.
Durante le quasi 2 ore non riesco ad essere impassibile poi al brusio del pubblico “in campo”. Così, non riesco a rimanere indifferente al loro atteggiamento, al pari di qualche mio collega, e perciò ‘sbotto’ pacatanente (se poi non va bene così – come arbitro – la porta PGS è aperta per nuovi volenterosi/potenziali arbitri !!).

Terminata questa, mi reco a San Carlo dcve il collega Cataldo è chiamato agli straordinari con tre partite in programma, facendogli poi da secondo nell’ultima della serata: un buon esercizio ! …

Libera femminile .. da “partita della vita” !!

(giovedì 16 maggio)
Altre due partite interne dal tardo pomeriggio di giovedì alla palestra di Cuveglio. Buona la partecipazione anche sugli spalti, vista la “eco” delle partite in programma.
Di scena l’under 13 guidata da coach Manfredi e la compagine della libera femminile di Giudici.

Apre il programma la compagine minore che ospita la squadra gallaratese di San Paolo, prima del girone.
La squadra ospite gioca molto sui lanci lunghi e accusa la sindrome-da-soffitto (tipica della palestra di Cuveglio), perdendo diversi punti. Blu Volley invece mette nel sacco importanti punti dal servizio e dal buon lavoro della prima linea e degli opposti. San Paolo cerca di dettare legge sin dal primo set (14-17); nel secondo, pur godendo di un perentorio 0-6 da capitalizzare subisce il recupero ‘a denti stretti’ delle ragazze gialloblu (5-7, 12-9) per il finale 17-15. Alla ripresa la squadra di Gallarate cerca di prendere il largo (0-2) ma conquistata palla Blu Volley inizia una lenta ma proficua rimonta (3-3, 9-6) e con Beggio in battuta stende le avversarie (17-9). Fatto suo il successivo parziale pur dovendo sudare e anche giocare d’astuzia (10-17), San Paolo spinge subito nel tie-break (0-3) ma poi al cambio di campo (8-7) Blu Volley arriva rinvigorita e trova le energie necessarie per concludere (17-13).
Alle 20.30 è il turno delle ragazze più grandi che ospitano il San Carlo per l’ultima partita del girone;

San Carlo sulle tracce della capolista Bergoro recente vincitrice qui sul rettangolo verde di Cuveglio.
Partita avvincente con ambedue le formazioni che perlomeno nei primi due set si studiano  attentamente e si contendono il primato punto a punto.
Nel terzo set Blu Volley mette da parte punti importanti cercando di scavare un solco (10-6, 13-8) ,

set che poi San Carlo riesce a far suo.

Nel successivo di nuovo le ragazze di Giudici cercano la ripartenza, ma sono fermate da una buona guardia nel campo opposto (12-14) che però nel prosieguo del set non riesce a fare più il suo gioco subendo così il ritorno e cosicché Blu Volley riesce nel sorpasso (16-17, 20-19); si procede poi punto a punto arrivando reciprocamente ai vantaggi (finale 29-27 per Blu Volley !!).


Si arriva così al tie-break in cui le locali, partite in ricezione, sembra vogliano imporre subito il loro ritmo (3-1), approfittando della ‘lavoro straordinario’ cui è chiamata la squadra di Gaggini le quali forse non pensavano di dover arrivare al set di spareggio stasera. Nonostante il ritorno delle ospiti (4-7), la prima a raggiungere il cambio campo è Blu Volley (che realizza un importante break di 11-7), ipotecando così le sorte per il finale 15-8.

 

.. Impagabile ciclabile ! … :)

Altro bell’allenamento in solitaria stasera sulla cara ciclabile da Rancio che arriva fino a Luino costeggiando il fiume Margorabbia, meglio che da Rancio una volta passato il sottopasso sale fino a Ferrera di Varese. Bella giornata, cielo limpido .. non fosse per il ventaccio che soffia ! .. ma che (ci) importa ?? YES, WE RUN ! — LET’S GO !!
Decido di impostare un ritmo meno turistico del solito e così riesco a procedere fino a raggiungere il culmine dell’ascesa.
Procedo quasi sospinto dal venticello; fino a raggiungere l’ex-filanda di Cassano Valcuvia (la costruzione che la Comunità Montana vorrebbe prendere una sua sede, per intenderci), complice il vento “tiepido”, non avverto nessuna goccia di sudore (e in effetti non denoto alcun eccesso o addirittura stanchezza nel mio procedere !).
Parto perciò “determinato” e così, tranne un momento per allacciarmi la stringa delle scarpe e uno a rifiatare, riesco a correre con continuità fino a raggiungere l’apice della salita dove è posta una piccola targa in memoria del fu sindaco di Curiglia Andrea Ballinari con un buon tempo: 18 minuti; quindi per raggiungere il tornante superiore che conduce ad un lungo (quasi interminabile) rettilineo sterrato il quale immette in un camminamento nei boschi circostanti a Ferrera, altri 3-4 minuti.
Qui s’incontrano le prime abitazioni circostanti il paese di montagna, e poco dopo procedendo imbocco, non prima di aver dato una fugace e malinconica occhiata allo stretto sentiero che conduce alle cascate della Fermora, l’ultimo chilometro scarso che conduce al termine della ciclabile ai piedi della parrocchiale. Una breve pausa a cavalcioni del muretto adiacente e poi decido di intraprendere la discesa dalla strada attraversando le viuzze del paese. Tempo impiegato nella discesa: sui 24′.
Tempo finalefinale: beh, poteva essere degno di nota ma, complice anche il ritmo di recupero e di defaticamento del ritorno, rimango sui miei ritmi abitudinari: al netto dei recuperi 46′, una stima al di sotto dell’ora !!

Monete rare italiane: ecco le lire che valgono una fortuna  

Ecco le immagini delle monete rare e antiche che potrebbero essere vendute ai collezionisti perché con alto valore. Alcune monete da 50 lire possono valere centinaia di euro. Bisogna fare attenzione allo stato di conservazione (fior di conio) e all’anno di produzione.

Le monete rare italiane dei nostri tempi non sono tantissime. La cara vecchia Lira ha tuttavia lasciato alcune rarità agli appassionati di numismatica che possono arrivare a pagare svariate migliaia d’euro per un esemplare come si dice in gergo, “in Fdc”, ovvero “Fior di conio” vale a dire moneta che non presenta segni. Già, perché graffi, solchi e usura compromettono significativamente il valore di un esemplare per gli appassionati del genere. È questo il caso delle 100 lire coniate dell’anno 1955 e delle 50 lire dell’anno 1958. Le prime non sono particolarmente rare (ne furono tirate circa 8,6 milioni). Tuttavia gli esemplari appunto “in fior di conio” possono veder schizzare il prezzo fino a 1.200 euro. Non male per un cento lire di poco meno di sessant’anni fa. Stesso discorso  per le monete da 50 lire che riportano la data del 1958. Ne furono stampati e diffusi 825.000 esemplari e tuttavia di questi non se ne trovano molti in giro. Dunque una 50 lire del 58 può variare tantissimo il suo valore e passare dai 20 euro per un esemplare usurato ai 2.000 euro per quelle in perfetto stato di conservazione.

Come riconoscere le monete antiche e rare (VIDEO)

Monete antiche italiane: valore e valutazione

Fra le monete di rilievo ci sono le 10 lire dell’anno 1954. Coniate in oltre 95 milioni di esemplari, valgono 70 euro ognuna al massimo, sempre stante una perfetta conservazione. Poi ci sono le 5 lire del 1956: queste sono sicuramente più rare. Ne furono messi in circolazione dalla Zecca solamente 400mila esemplari e possono valere un minimo di 50 e un massimo di 1.500 euro. Di recente la Bolaffi ha reso noto un dettagliato elenco di monete antiche e rare: vale la pena dargli una occhiata. Anche nell’ambito dell’euro ci sono delle monete rare che valgono letteralmente una fortuna come un particolare tipo di centesimo con la stampa della mole Antonelliana che può valere fino a 2.500 euro. Gli esperti di numismatica avvertono: conviene andare molto cauti e prima di acquistare collezioni o presunti “esemplari rari” è meglio rivolgersi a specialisti capaci di valutare con certezza la possibilità che quella moneta trovata nel borsellino della nonna valga davvero una piccola fortuna.


continua su: http://www.fanpage.it/monete-rare-italiane-costo/#ixzz31j8Uuexv 


(tratto da www.fanpage.it)

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