Mese: Novembre 2012
Allenarsi con il freddo
Arrivando le basse temperature bisogna prendere in considerazione diversi elementi per approntare una corretta preparazione. Prima di tutto ci sono da valutare le gare programmate ed in conformità di quelle fare delle scelte per l’indirizzo condizionante. Ci sono da tenere in considerazione anche alcuni fattori indipendenti dal livello e dagli obiettivi. Il freddo implica una maggiore attenzione alla fase di riscaldamento, che dev’essere più estesa e studiata in modo appropriato secondo le condizioni atmosferiche giornaliere.
L’abbigliamento deve avere le giuste prerogative per favorire un adeguato calore senza surriscaldare e impedire la normale termoregolazione corporea. I nuovi tessuti ormai facilmente reperibili sul mercato danno ampie garanzie in chiave leggerezza ed efficienza termica.
Il podista dev’essere libero di esprimere i suoi movimenti senza costrizioni, ma deve avere anche una muscolatura calda per garantire prestazioni ed essere messa al riparo dal rischio infortuni. Il freddo può favorire una muscolatura contratta e quando vi è questa condizione, il rischio di incappare in inconvenienti muscolari sale di molto in percentuale. Occorre quindi una progressiva ed attenta fase di riscaldamento ed un occhio attento all’abbigliamento da utilizzare.
Con il freddo c’è il vantaggio che il corpo ha un dispendio inferiore ed è più difficile avvertire il senso di spossatezza tipico dei periodi caldi.
CORRERE CON IL MALTEMPO
Alla presenza di condizioni atmosferiche avverse, il podista si trova nel dubbio se uscire a correre per strada o se rinunciare. Spesso sceglie un allenamento in palestra sul tapis roulant o si avvale di macchine per fare una sorta d’allenamento dei vari gruppi muscolari.
Personalmente non mi sono mai posto il dubbio su quello che stava accadendo fuori di casa; quando era il momento di allenarsi, uscivo per strada senza crearmi alcun problema. Avere timore delle condizioni meteorologiche, ha poco senso, di certo non ci si ammala prendendo anche una buona dose d’acqua. È ovvio che subito dopo la conclusione dell’allenamento con la presenza di pioggia, non sia indicato fermarsi a parlare o mettersi a fare esercizi d’allungamento, ma piuttosto preoccuparsi di infilarsi al più presto sotto una doccia calda. Gli indumenti più adatti quando piove, sono quelli che non hanno tessuti che tendono ad impregnarsi dei liquidi. Ottimi sono i giubbetti impermeabili da running traforati nella parte dorsale. Essi permettono di proteggersi dall’acqua sul petto, ma allo stesso tempo favoriscono la circolazione d’aria evitando il formarsi di sudore in abbondanza. Per questo i giubbetti impermeabili completamente chiusi, sono da considerarsi ormai superati.
È utile usare una calzamaglia se oltre a piovere fa anche freddo per non far ghiacciare le gambe. Essa deve permettere una perfetta padronanza nei movimenti.
In caso di pioggia molti podisti usano un cappellino, bisogna saper scegliere quelli adatti che favoriscono lo scorrimento dell’acqua e consentono una corretta aerazione del capo. Eventualmente si può usare una fascetta sulla fronte a chi dà fastidio che l’acqua arrivi dalla fronte agli occhi andandoli ad irritare.
Nel caso che la temperatura è fredda, è importante coprire bene solo alcune parti del corpo. Le parti alle estremità del corpo sono quelle meno irrorate dal sangue e accade di sentirle più fredde. Per mantenerle ad un buon grado di temperatura è opportuno proteggerle. Ad esempio è consigliabile coprire le mani con dei guanti. Sono da evitare i guanti di lana perché tendono ad irritare la pelle, quando comincia a formarsi il sudore. Con i tessuti di nuova concezione, esistono guanti che proteggono e permettono una buona traspirabilità.
Le calze riguardano un argomento più ostico da trattare perché è un capo molto soggettivo per fare una giusta scelta. Io preferisco sempre una calza leggera e corta, anche se con le basse temperature una calza protettiva va senz’altro a difendere meglio i piedi.
Con il freddo, bisogna evitare di coprirsi troppo perché dopo qualche minuto d’attività l’organismo alza di molto le proprie temperature. Una scelta errata mette il corpo nelle condizioni di sudare in modo eccessivo. È bene dunque coprirsi, ma senza esagerare. È meglio mettere due maglie leggere piuttosto di una pesante. Più strati servono maggiormente a proteggere a causa degli strati d’aria che si creano fra i capi indossati.
Alla presenza di neve non è certo un problema uscire per strada, anzi diventa molto divertente. Nel caso però la strada sia completamente ghiacciata, il podista dovrà guardarsi da eventuali cadute per terra a causa del manto scivoloso con relative conseguenze. In questo caso, dev’essere presa in considerazione l’eventualità di usare un’altra forma d’allenamento per non rischiare ripercussioni e quindi è giusto fare una scelta attenta e responsabile. Abituarsi però a scegliere strade diverse rispetto all’allenamento tradizionale all’aria aperta, innesca di solito un meccanismo sbagliato. Bisogna considerare altre soluzioni per la seduta in programma solo in casi limite. C’è da ragionare con calma senza farsi condizionare troppo dal maltempo, vedrete che le volte che non è il caso di andare per strada saranno veramente pochissime.
Cosa c’è di più bello che correre sotto una pioggia battente con le gocce che rigano il viso e si fermano fresche sulle labbra? Il maltempo spesso non è così negativo per correre.
Ammetto che ogni tanto aspetto con gioia l’arrivo della pioggia, questo per ritrovare gli inconfondibili profumi della natura. Una corsa sotto la pioggia aiuta secondo me a ritrovare sensazioni più forti e un’intimità speciale.
Massimo Santucci – Istruttore FIDAL
[Articolo tratto da www.podistidoc.it]