1918-2018: Centenario dell’Aula di Montecitorio

 

Ieri è ricorso il centenario dell’aula di Montecitorio dove ha sede la Camera dei Deputati. Era il 20 novembre 1918 quando, trascorsi pochi giorni dalla fine della Prima Guerra Mondiale (9 novembre), quando i deputati si riunirono nella nuova Camera dei Deputati realizzata dall’architetto Ernesto Basile, caposaldo dello stile Liberty. Nella stessa giornata avvennero le celebrazioni per la pace riconquistata e l’inaugurazione di quello che sarà, da quel giorno in avanti, il cuore della democrazia parlamentare italiana. “Il Parlamento è il luogo in cui trova espressione la sovranità popolare, il luogo in cui attraverso il confronto si assumono decisioni destinate a incidere sulla vita della comunità e il luogo dove si costruisce il futuro” – ha esordito il presidente Roberto Fico.

Una ricorrenza che il governo ha deciso di ricordare con una cerimonia alla quale hanno preso parte il presidente della Camera Roberto Fico a fare gli onori di casa, rappresentanti delle cariche dello Stato, il presidente Sergio Mattarella e diversi storici.

A corredo, l’inaugurazione di due mostre significative e documentali sulla nascita e la storia dell’Aula.

 

Quest’Aula è stata testimone di molti avvenimenti che hanno segnato gli ultimi cento anni di storia italiana. È il luogo in cui trova espressione la sovranità popolare, il luogo in cui attraverso il confronto si assumono decisioni destinate a incidere sulla vita della comunità. Il luogo dove costruire il futuro”, ha detto il presidente della Camera alla cerimonia. “Un Parlamento che mantiene la sua centralità nel sistema democratico – ha aggiunto – infonde nei cittadini il senso di appartenenza alla comunità e di fiducia nel futuro. Un futuro che costruiamo ogni giorno con tutte le azioni che compiamo”.

 

“Devono continuare ad alimentarsi il rispetto per la democrazia e la fiducia nelle sue Istituzioni che quest’Aula e la sua storia testimoniano e ispirano …” e ancora “In quest’Aula, così come nelle commissioni parlamentari, si è realizzato e continua a realizzarsi in ogni seduta il senso profondo della nostra democrazia e del dettato costituzionale che si sostanzia nella discussione e nel confronto, nel raggiungimento della giustizia, nel rispetto dei diritti, nella lotta alle diseguaglianze”, ha ricordato Fico.

“Celebrazioni come questa servono a non dimenticare, a non dare mai niente per scontato – ha detto Roberto Fico al termine della cerimonia -. La democrazia non è scontata; non è scontata la pace; non è scontato il nostro sistema di valori, il nostro tenore di vita. Tutti insieme ogni giorno dobbiamo lottare per cercare di mantenere forte e salda la democrazia, che non è mai scontata: nel nostro Paese e nel mondo”. 

 

Solo un Parlamento che opera nell’esclusivo interesse generale e risulta capace di esprimere una visione del Paese può infondere nei cittadini senso di appartenenza alla comunità e fiducia nel futuro, perché l’Aula parlamentare è innanzitutto il luogo della proposta, dell’ascolto e dell’analisi di scelte destinate a incidere sulla vita di milioni di persone”.

 

Platealmente controcorrente la presa di posizione e l’atteggiamento assunti dai gruppi parlamentari d’opposizione, Fratelli d’Italia in testa, che, insieme ai vicepresidenti di Camera e Senato, hanno abbandonato l’emiciclo in segno di protesta contro Fico accusato dai parlamentari della Meloni di aver usato parole “antipatriottiche e a senso unico”, colpevole in sostanza di non essersi soffermato a sufficienza sul significato della guerra vinta dagli italiani nel 1918 e di aver usato toni troppo “pacifisti”. FdL che invece si scaglia contro le testimonianze “poco veritiere” e nostalgiche degli storici intervenuti. A loro difesa dal presidente della Camera è arrivato un appello a “non dare per scontata la democrazia”, un invito “a non dimenticare, a non dare mai niente per acquisito”. 

 

L’Aula parlamentare è innanzitutto il luogo della proposta, dell’ascolto e dell’analisi di scelte destinate a incidere sulla vita di milioni di persone

I cittadini devono potersi rispecchiare in questi luoghi, sentirli propri: il Parlamento è la casa di tutti. Il mio auspicio, in questo centenario, è quindi che un numero sempre maggiore di italiani voglia entrare a Montecitorio e sentirvisi come a casa propria.

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