Ascoltare la realtà e servire la verità

Molto opportuno il tema che papa Francesco ha scelto per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che oggi (domenica 29 maggio, ndr) celebriamo e che si riassume nell’invito : “Ascoltate !“. Sì, opportuno perché la centralità dell’informazione nella vita della nostra società, sempre più complessa, e la delicatezza degli equilibri che può smuovere o rinforzare richiede da parte degli operatori della comunicazione grande professionalità e soprattutto, amore per la verità. Papa Francesco, nella presentazione del tema ” chiede al mondo della comunicazione di reimparare ad ascoltare“, perché “la pandemia ha colpito e ferito tutti e tutti hanno bisogno di essere ascoltati e confortati. L’ascolto è fondamentale anche per una buona informazione. la ricerca della verità comincia dall’ascolto. E così anche la testimonianza attraverso i mezzi della comunicazione sociale”.
E’ un invito all’ascolto, quello del Papa, che non va preso alla leggera o considerato cosa ovvia. Per comprenderlo correttamente è importante ricordare quanto egli stesso scriveva nel Messaggio dello scorso anno, nel quale esortava a “comunicare incontrando le persone dove e come sono“, e chiedeva agli operatori della comunicazione di rinunciare alla comoda presunzione del “già saputo” per mettersi in movimento, per andare a vedere, per stare con le persone, per ascoltarle. In altre parole, chiedeva di far prevalere la realtà, che è sempre portatrice di stupore, piuttosto che le proprie precomprensioni e opinioni.
Purtroppo, non è quello che sempre accade e, accanto a voci e penne coraggiose e attente alla verità delle cose, se ne trovano altre orientate piuttosto a servire interessi particolari. Ben venga, allora, l’invito di Papa Francesco ad “ascoltare” la realtà, perché questo significa innanzitutto “servire” la verità. L’auspicio è che questo invito venga accolto da tutti gli operatori dell’informazione. Ne trarranno vantaggio la dignità della loro nobile professione e il bene comune dei cittadini.

‘Luglio Culturale’ a Cuvio

Nonostante le misure restrittive ancora in vigore, anche l’edizione 2020 del ‘Luglio Culturale’ è andata in scena, salvata dalla ferma volontà degli organizzatori di non rinunciare al classico cartellone estivo e al tempo stesso offrire malgrado tutto delle serate di svago ai presenti.
E proprio le misure vigenti hanno costretto gli organizzatori loro malgrado ad un programma meno prolisso del solito proponendo ad ora tre serate all’insegna della buona musica.

Concerto d’apertura stasera (sabato 4 luglio) per la serie di appuntamenti promossi da Proloco di Cuvio e associazione ‘Momenti musicali’ con il patrocino del comune di Cuvio, pur non senza difficoltà, non solo organizzative, dettate dalle misure restrittive.

Primo incontro che ha proposto un concerto d’arpa condotto da Elena Guarneri, “insolito” ma melodico strumento dalla sonorità molto dolce e versatile per “espressività” presentato in precedenza nel corso dell’evento ‘Una quarantena di minuti live’ di Million Dreams sempre da Elena (guarda qui).
“Vi dedico una canzone” è stato un concerto ‘fuori le righe’ in quanto non proponeva un programma di musica classica bensì si è trattato di una carrellata di “colonne sonore e di grandi successi dagli anni Sessanta in poi” così come previsto dalla stessa artista la quale nei giorni precedenti l’appuntamento aveva lasciato che fosse il pubblico stesso a scegliere i pezzi che si sarebbero ascoltati nella serata.


Tecnicamente, Elena ha confezionato un programma ricco e articolato, invitando i presenti (per creare un sorta di sfondo all’esecuzione come pure un filo logico al percorso) ad immaginare una sorta di caleidoscopio, ad un susseguirsi di colori da associare ad ogni brano, segnando squisitamente con essi i sentimenti e gli umori sottintesi, intramezzati per ciò da brevi suoi introduzioni.
Ma la maestrìa e l’abilità dell’interpretazione è sempre dell’artista, l’unico vero artefice del successo o meno – musicalmente parlando – della serata, ed in questo Elena Guarneri, arpista laureata al conservatorio ‘G. Verdi’ di Como, eccelle con la sua solida preparazione e professionalità concedendosi – ma talora è lo strumento stesso che lo esige – a degli arrangiamenti volti a imprimere ritmo quando non ‘a chiudere’ il pezzo proposto.
Come pure suadente e piacevole è l’osservare lo scorrere delle dita sulle corde dell’arpa, ora esili ora più spesse, a scandire con la loro vibrazioni le note ma al tempo stesso facendo socchiudere gli occhi agli ascoltatori invitandoli quasi ad abbandonarsi all’evoluzione delle stesse.
Si è così passati da autentici cavalli di battaglia in materia (‘The roof is leaking’, ‘Love of my life’, ‘Fields of gold’, ‘Braveheart theme’) ad,altri più medidativi (‘Hallelujah’ di L. Cohen, ‘Forrest Gump Theme’, Shallow’) a inni alla libertà (‘Il cielo d’Irlanda, Oh ! Freedom).