Tendenze della SEO per il 2023

Chi mastica di seo, aldilà degli operatori del settore, può ben immaginare come, in quanto la SEO (Search Engine Optimization ) è una scienza astratta ed in continua evoluzione, i trend le tecniche e i modi di approccio siano in continuo mutamento, di anno in anno, seguendo giustamente le dinamiche e le effettive esigenze di mercato. Ecco di seguito allora un piccolo vademecum su quelle che saranno le strategie e gli strumenti ottimali su cui puntare nel corso del 2023.

Le strategie di ottimizzazione per i motori di ricerca sono in continua evoluzione ed è essenziale che le aziende stiano al passo con questi cambiamenti per assicurarsi che i loro sforzi rimangano efficaci. Si osserva che gli algoritmi dei motori di ricerca e i comportamenti degli utenti continuano a cambiare insieme agli obiettivi aziendali; pertanto, le aziende devono adattare le loro strategie SEO per garantire che i loro contenuti rimangano pertinenti, si posizionino più in alto nei risultati di ricerca ed estendano la loro portata. Così le tendenze SEO per il 2023 sono senza dubbio influenzate dagli importanti passi in avanti dell’intelligenza artificiale e ai progressi fatti in tema di ricerca vocale.

Un ruolo fondamentale nelle applicazioni di ricerca e strategie SEO verrà esercitato dagli strumenti di intelligenza artificiale generativa i quali consentono di risparmiare tempo in termini di ricerca, generazione di meta e analisi dati. La creazione di procedure operative standard SEO si sta rivelando determinante e irrinunciabile in una azienda per fare chiarezza sui vari ruoli in ambito SEO (creazione di SOP SEO).
Sempre spalleggiate dall’AI, se fino a pochi anni fa le ricerche delle parole chiave e i relativi volumi di ricerca erano incentrate su singoli termini, ora le ricerche sono sempre più specifiche, rispondendo a ciò che realmente il mercato consumer ricerca, quindi un orientamento verso le famose keyword a coda lunga. Ciò significa che gli utenti si rivolgono a termini di ricerca molto specifici, meglio di una semplice parola; questo comportamento sta a significare che le persone interessate sono più prossime a fare un acquisto.

L’update del Broad Core di Google (marzo 2023) premierà i contenuti ritenuti di alta qualità. Ciò significa per le agenzie una maggiore attenzione nell’analisi delle ricerche al fine di evitare che i propri articoli possano essere penalizzati in quanto percepiti come di qualità inferiore. L’evoluzione raggiunta dalla SEO determina una rivalutazione e continuo aggiornamento delle delle strategie di ricerca non più circoscritte al proprio marchio/prodotti ma orientate al comportamento dei consumatori, alla reputazione del marchio e all’esperienza del cliente.

Un rischio dello sviluppo e ascesa delle applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa è quello di un possibile aumento di rifiuti di Internet, ovvero di contenuti che, seppur qualitativi, per l’algoritmo in uso vengono scartati; pertanto occorre fare maggiore attenzione sulla qualità e attendibilità dei contenuti per “distinguersi dal rumore” e “avere rilevanza“: è importante ricordare che la qualità deve essere sempre al primo posto.

Tornando sulla qualità dei contenuti, assicurarsi che siano ben congeniati, che diano informazione e siano interessanti, in maniera da risultare coinvolgenti per gli utenti e ben posizionati. I contenuti long-form per le pagine verticali – cioè articoli che trattano in maniera specifica un argomento – contribuiscono a migliorare le pagine dei risultati dei motori di ricerca.

Se è indubbio che l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più determinante ed efficace nel marketing aziendale, è più che mai vera la necessità di avere procedure adeguate per rimanere all’altezza della sfida. Con la continua evoluzione del panorama SEO, puntare sempre più nelle best practice sull’esperienza utente, sfruttando le tecnologie di apprendimento automatico e implementando strategie di ottimizzazione della ricerca vocale.

Queste tendenze influenzeranno il lavoro di quest’anno. Gli utenti porranno domande ai chatbot di intelligenza artificiale anziché inviare richieste ai motori di ricerca come facevano in passato. La misurazione delle prestazioni SEO diventerà più impegnativa e probabilmente cambierà le nostre tattiche per influenzare il modo in cui i bot rispondono alle domande pertinenti.

Ecco allora arrivare al nuovo acronimo di Google: E-E-A-T (esperienza, competenza, autorevolezza e fiducia) di Google nella definizione delle linee guida dei parametri della qualità della ricerca: Google prenderà ora in considerazione l’esperienza dell’autore quale ‘connotato’ rilevante per orientare le scelte fatte online. Pure le metriche ‘tanto care’ subiranno una correzione e saranno orientate alla conversione: ciò determinerà una nuova filosofia della SEO così tendente alla ‘capacità di conversione‘.

Anche per l’anno in corso continuerà a imperare il verbo della User Experience (UX, Esperienze Utente) ovvero la valorizzazione dell’esperienza utente: fulcro delle strategie SEO sarà cioè l’attenzione alla velocità di caricamento delle pagine ad esempio; altro connotato irrinunciabile sarà puntare su un design capace di colpire e nondimeno su contenuti sempre più attinenti e di qualità al fine di premiare il posizionamento in SERP.
Il passaggio dai cookie di terze parti, informazioni , ai dati di prima parte, ovvero ad informazioni maggiormente conformate sui visitatori del sito, sarà fondamentale per monitorare, analizzare e ottimizzare le strategie SEO.

La profilazione con un profilo Google Business, a cui arrivare utilizzando keyword specifiche, unito a opportune strategie di SEO on-site, determina un feedback importante sui mercati: postare ogni giorno dal proprio profilo Google Business, utilizzando parole chiave relative all’offerta di servizi o prodotti, ha un grande impatto se abbinato a oculate strategie di SEO.

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