Qualsiasi campagna di ottimizzazione SEO inizia con l’individuazione e la scelta delle parole chiave più adatte per ‘aggredire’ la SERP per il miglior piazzamento del nostro articolo/pagina e spingere verso le primissime pagine il proprio sito; una fase che deve essere ben pianificata per poi vedere i risultati sperati. “Conditio sine qua non” è scegliere dunque opportune e ricorrenti parole chiave utilizzate nelle query su precisi prodotti/servizi.
Ma che logica adottare nel selezionare queste paroline magiche ? Ebbene, in risposta a questo quesito è possibile muoversi in vario modo: fra questi, oggigiorno l’ideale è la scelta di frasi o di combinazioni di termini (le keywords) che un utente potrebbe utilizzare nelle sue ricerche sui prodotti.
A questo fine, Internet ci mette a disposizione diversi tools anche gratuiti che si rivelano efficaci nelle loro finalità. Essi ci permettono di sondare anzitutto il livello di competitività intrinseca nella scelta delle keywords, andando poi a calibrare le nostre scelte sulla base dei riscontri permettendoci anche ad analizzare le strategie dei nostri competitors.
Anni fa considerata esplicitamente un escamotage alle tradizionali tecniche utilizzate per l’ottimizzazione dei siti web, non riuscendo allora ad affermarsi come una valida tecnica SEO, il progresso in termini di competitività e l’affinamento delle tecniche di posizionamento in SERP hanno fatto sì che fosse necessario rivedere e rimodulare le tecniche d’approccio, tenendo ferma l’esigenza di poter ottenere in tempi brevi delle conversioni piuttosto che avere potenziali clienti interessati ai nostri prodotti/servizi. Ecco allora che il poter arrivare già a un pubblico mirato, un traffico profilato giustifica il ricorso alla “coda lunga” ovvero a concatenazioni di parole piuttosto che letteralmente ad adoperare “frasi”.
La soluzione ottimale in termini di ‘piazzamento’ è cioè andare a cogliere le parole chiave con il minor numero di ricerche nell’arco di tempo prefissato.
Obbiettivo comune a ogni progetto SEO è di creare contenuti di qualità che possano rispondere ai reali bisogni degli utenti, conducendoli a compiere l’azione di clickare sul sito web, intercettando così da subito i suoi bisogni per avere maggiori possibilità di ottenere una sua visita/conversione. Si realizza così la teoria di Chris Anderson, per il quale ‘una strategia di marketing è più efficace se vengono preferiti prodotti che hanno un basso volume di vendita/richiesta da parte dell’utente oppure una bassa richiesta’ (prodotti di nicchia): questi possono difatti portare a costituire una quota di mercato cospicua e superiore a quella dei nostri competitors. Da ciò consegue che e’ preferibile utilizzare più parole chiave eventualmente combinate tra loro e caratterizzate da un basso volume di ricerca piuttosto che scegliere singoli termini ma con un alto volume di ricerca.
Statisticamente inoltre si possono contare fino a 5 diversi modi di operare per la determinazione delle parole chiave da utilizzare (1 parola, 2 oppure 3 parole chiave, 4 parole chiave, più di quattro parole chiave). Il ricorso all’utilizzo di 1-2 parole chiave risulterebbe essere la soluzione migliore mentre la percentuale si riduce per l’impiego di 3 o più parole.
Invece, poiché il successo – come detto sopra – risiede nella capacità di riuscire a conquistare e convertire potenziali clienti in tempi brevi, a tutt’oggi la soluzione migliore è quella che punta ad utilizzarne tre o più.
La SEO “coda lunga” è la strategia di preferire keywords con volume di ricerca inferiore (e tasso di conversione superiore) rispetto a scegliere poche parole chiave con un alto volume di ricerca.
Ad esempio se si vuole ottimizzare il sito di un negozio di prodotti tipici (vini rossi pregiati) per “bruciare” i competitors andremo direttamente a posizionarci per qualcosa di specifico (es.’ vini rossi pregiati’) piuttosto che un comune ‘vini’ o ‘vini rossi’, perché con questa specifica si ha già un’idea chiara di ciò che il visitatore cerca.
L’utilizzo di 3 parole rappresenta lo “zoccolo”, il nostro target in quanto è quello con le maggiori possibilità di ottenere conversioni.
L’ipotetica parola chiave ideale non è però quella che ottiene il maggior numero di visitatori (=maggior volume) ma quella che raccoglie il maggior numero di risultati (=conversioni).
E’ meglio utilizzare le long tail keywords rispetto alle short tail perchè oggi siamo di fronte ad un utente sempre più esigente.