Partiamo dal presupposto che ‘nessuno nasce imparato’ – come recita un vecchio ricorrente adagio, e come ci insegnano i nostri tutor nello specifico.
Riconosciamo nella figura arbitrale colui che controlla il corretto svolgimento dell’attività sportiva, del gesto sportivo, della partita secondo le regole, nonché il corretto comportamento dei giocatori delle due squadre, senza che ne l’una né l’altra parte ne tragga vantaggio, ponendosi perciò necessariamente in una posizione di imparzialità.
E ancora di più – e su questo siamo più che sicuri – non c’è palestra migliore per quanto si apprende nei corsi teorici che la pratica.
L’abilità di un buon arbitro risiede nella sua capacità di osservare quanto avviene sul rettangolo di gioco e conseguentemente essere presente in ogni momento della gara, in particolare sottorete, e “saper leggere” le azioni che vi avvengono. Cosa questa che si perfeziona con il tempo e la pratica.
Il neofita non deve assolutamente “farsi prendere”, ovvero mostrarsi agitato e teso ed evitare di apparire indeciso nelle proprie decisioni (fatto salvo il guadagnare qualche secondo prima di prendere la giusta decisione dopo aver fischiato): ciò che dimostra senz’altro preparazione e capacità di gestione. Confidando nella comprensione dell’allenatore di turno, non pretendere da subito di arrivare ad avere una “visione a 360°”.
Mai essere autoritario nelle decisioni: farsi rispettare sì, anche nei provvedimenti presi, ma non imporsi perché questo atteggiamento potrebbe poi rivelarsi azzardato e controproducente.
Col tempo e con perseveranza (propria) egli sarà in grado di diventare autorevole, una condizione imprescindibile per un buon arbitro, e non autoritario, finanche di essere in grado di rassicurare i giocatori di ambo le parti del regolare svolgimento della gara e della sua imparzialità nella direzione di gara.
Appuntamento al Palabunker di Cuveglio per una partita della categoria ‘under 120’ tra la compagine gialloblu di Giudici-Magni contro la formazione bustocca di Santi Apostoli. Importante sfida per capire i ‘veri’ pesi del girone VA12: Blu Volley in testa con 18 punti, Santi Apostoli (9 punti, una partita in meno) ad inseguire la seconda piazza alle spalle di Olimpia Pernate.
Dal riscaldamento delle squadre si apprezza che quella a seguire sarà una bella partita; il campo però dirà diversamente. Pur in ricezione, parte bene la squadra di casa che con Marinaro in battuta realizza ‘il cappotto‘ (7-0). A questi livelli è comunque fisiologico che, pur in vantaggio, l’avversario in poche rotazioni riassorba il gap e così Santi Apostoli rientra subito (8-.6). Le bustocche si rivelano però poco aggressive – al contrario delle aspettative – e Blu Volley riesce a mantenere dei buoni breaks per la prima rotazione e mezza (15-8, 17-9, 19-19) quando il ritorno in battuta di capitan Mancuso ricuce il gap (8 punti, 20-18). Santi Apostoli ritrova la sinergia necessaria e si rimette in scia (21-19, 22-23). Fibrillazione per ambedue le squadre che proprio sugli ultimi punti chiamano reciprocamente il secondo timeout a disposizione. La camaleontica Giorgetti manda poi in rete e le ospiti con Sculco chiudono il set (24-26).
Rientro in campo con Giudici che propone lo stesso sestetto ad eccezione della sostituzione del ‘martello’ Pregnolato per Savini. Di nuovo, partenza agevole per la squadra di casa (5-0). Ci pensa nuovamente Sculco a ricucire il break (5-3) e a rimettere in careggiata la sua squadra. Le locali – come detto in altra sede – dispongono però di buone individualità: ora, è il turno di Marinaro chiamata a spingere e a “mantenere” la squadra (8-4). La formazione di Bonomi paga frequentemente la famelica “sindrome al soffitto” perdendo così importanti azioni, anche di recupero. Si arriva al giro di boa con le locali che praticamente doppiano Santo Apostoli (17-8) per un “devastante” 25 a 15 finale. “Qualquaglia non cosa” – verrebbe da dire – con Santi Apostoli che, in battuta, manda … con scetticismo in rete favorendo in questo modo una partenza senza indugi delle locali che con Marinaro “in gran spolvero” si portano sul 4-0. La ripartenza di Santi Apostoli è però immediata: con capitan Mancuso (buoni attacchi da seconda linea) mette giù palloni pesanti (4-5). Le gialloblu non mollano e rispondono di pari passo con Lorigiola in zona 1 (9-5). Segue una ‘fase di stallo’ in cui in ambedue le squadre comincia ad affiorare qualche scampolo di stanchezza agonistica ma con le locali che riescono a mantenere un gap rassicurante (15-9).
‘Colpita’ dalla sindrome del Palanbunker (leggi ‘palla sul soffitto’) le bustocche perdono importanti occasioni di ripartenza e di ricolmare un gap che si fa sempre più importante. Capitan Giorgetti e compagne non mollano affatto, attente su ‘ogni centimetro’ del campo (ben plasmate sui 9 metri): 25-16 il finale di frazione.
Si riparte con Savini al posto di Lorigiola per la squadra di casa- Il Palabunker frattanto si scalda sostenendo ambedue le formazioni. Pur sbagliando la palla di sevizio, di nuovo Marinaro – impeccabile prestazione oggi – affonda per Blu Volley (6-3). Poi, le ragazze di coach Bonomi soffrono ancora e non trovano continuità pur impostando un buon gioco sui nove metri (importante la distribuzione per gli attacchi che spesso partono da zona 6). E’ però Blu Volley che si dimostra ‘padrona del campo’ .. facendo il bello e il cattivo tempo ! Pur procedendo a piccoli passi – ma mantenendo una distanza rassicurante alle avversarie – chiude facilmente 25 a 15.
Con due partite ancora da giocare Blu Volley ipoteca la prima piazza del girone VA12. Più che in altre categorie, qua la palla corre molto velocemente – si punta molto sulla velocità di ‘uscita’ della stessa – così come gli scambi e l’intensità delle dinamiche di gioco per cui .. è facile perdersi qualcosa, che almeno io come arbitro cerco sempre di ridurre al meno possibile, ma nessuno è perfetto. Discreto l’arbitraggio – “e non sono di parte !” – con alcune decisioni ‘di fino’ prese e non sempre condivise dal campo. Nella mia tecnica denoto purtuttavia che manca ancora quella fermezza necessaria e determinante per l’arbitro autorevole: unica ‘pecca’ palpabile è il lasciarmi (probabilmente) sfuggire – anche perché come detto qui i tempi di reazione sono ridottissimi – è il non rilevare prontamente possibili situazioni fallose (leggi “doppie”).
Sin dall’inizio dell’avventura di arbitro di pallavolo, ho tenuto traccia delle partite arbitrate, vuoi come arbitro di casa vuoi come arbitro ufficiale: ebbene, con le due partite del weekend sono 470 i gettoni di presenza !!#