Ultima partita di campionato della matricola ‘u16’ di federazione di casa BluVolley che nel primo pomeriggio ospita al PalaGemonio il sodalizio di Seven Lakes di Ternate. Quella che segue è una gara molto intensa dalla prima all’ultima palla giocata: pur non avendo particolari ambizioni di piazzamento, con le prime due della classe oramai in fuga, entrambe le formazioni non lesinano emozioni e mostrano chiaramente, oltre alla crescita nelle dinamiche di gioco, le proprie ambizioni, puntando al miglior risultato e a confermare una stagione sostanzialmente in positivo. Il sestetto di casa si dimostra efficace ni fondamentali – particolarmente in battuta – ma peraltro pecca in continuità e nel rispetto dei ruoli in campo creando talora situazioni confusionarie, convincendo a set alterni da quanto dice la partita. La formazione di Seven Lakes d’altro canto ‘sente’ la partita e sciorina un gioco fluido e convincente che stordisce la squadra di casa la quale, sotto l’occhio vigile dei coaches Pozzi junior e senior, rovescia il parziale set di 0-2. Le ospiti mettono in atto un gioco pressante che tiene ‘ferro&fuoco’ la metacampo gialloblu, sfruttando molto i lungolinea e i varchi lasciati scoperti con attacchi piazzati. Se nell prima frazione le locali riescono a contenere Seven Lakes (21-25), nel secondo le ospiti dilagano mandando in blackout la difesa di Blu Volley già dopo i primi scambi annichilendo le ragazze di Pozzi (addirittura break di 8 punti !): 12-25. Se a questo punto per quanto visto alla formazione lacustre mancherebbe solamente il “gatto” per fare bottino pieno, Pozzi riesce a riordinare e riportare i giusti equilibri in campo. Il terzo set è un testa a testa fra le due squadre con le locali però che nonostante il rientro della squadra avversaria riescono a mantenere una giusta lucidità per il 25 a 19 finale. Il successivo vede la formazione di casa tenere la testa avanti (14-9) e mantenere nel prosieguo una “distanza di sicurezza” – benché le avversarie vogliano crederci anche raggiunta la doppia cifra (20-18, 21-19, 22-20, 23-22) – mantenendo alta l’apprensione e la tensione nelle fila di casa, che permette di portarsi sui 2 set pari: 25-22. Si arriva così al tie-break con la squadra di casa che conduce egregiamente nonostante Seven tenti di rientrare (6-5) per il conclusivo 15-6.
E’ provato “scientificamente” – verrebbe da dire – che la palla esercita un influsso innegabilmente positivo, benefico tanto sui bambini/ragazzi quanto poi sugli adulti. A questi ultimi in particolare, escludendo quanti continuano a stare dalla ‘parte attiva’ per vocazione, spetta il delicato e responsabile compito di educare al gioco (uno strumento utile anche per la crescita personale) – in maniera particolare proprio i fanciulli -, passando in questa maniera da soggetto attivo – coinvolto nella pratica – a soggetto passivo – in cui volgere la propria attenzione ai regolamenti e al rispetto delle regole -. Questo avviene se la passione per la disciplina e le sue regole superano la pratica della stessa. Un passaggio che verosimilmente coinvolge una minoranza: un ruolo forse non facile da rivestire e svolgere da subito ma che regala poi soddisfazioni, a vario titolo, e gratificazioni. E’ in questo contesto che anni fa mi sono imbarcato in una avventura formativa (ed educativa) incentrata sullo sport quale strumento di crescita e che tuttora sto portando avanti: l’appassionante ruolo di arbitro di pallavolo.
Si riparte – per quel che mi riguarda – con una nuova stagione dal cadreghìn. La prima designazione di campionato mi mette in particolare apprensione devo ammettere (!!), al pari di approcciare con una adeguata preparazione tra RdG e Casistica, forse perché trovandomi di fronte ad una categoria con cui non ho molta esperienza. Esordio stagionale ala palestra del Centro Giovanile San Carlo di Varese per arbitrare in coppia una partita di under 20 tra la formazione di casa guidata da Gaggini opposta alle coetanee di Atlas San Fermo. Ben conosco la maturità e le ambizioni di ambedue i sodalizi memore del passato recente, e dunque immagino ci sia da aspettarsi un bella sfida. E i fatti ne danno prova ! San Carlo stenta a trovare i giusti equilibri fra il sestetto troppo slegato nelle fasi iniziali con il capitano di Atlas San Fermo D’Ingianni che coglie impreparata la ricezione di casa (0-2). Questione di poco perché San Carlo Si ritrovi (3-2) e riprenda il timone del set realizzando buoni gap (7-3, 16-8) per il conclusivo 25-14. Il ritorno n campo non è dei migliori per le ospiti che subiscono subito il pressing della squadra di casa (10-5), ma complice una ricezione attenta e reattiva delle ragazze di Ambrosini la squadra di San Fermo rientra in gioco (15-10, 16-19) approfittando di alcune leggerezze in fase ricettiva e di difesa delle locali, realizzando un ghiotto break che costringe San Carlo ai vantaggi (27-25). Terzo set che vede di nuovo San Fermo partire bene con un buon gioco d’attacco (0-3) ma le locali riescono nuovamente a rientrare pur non senza difficoltà. E’ verso la fine della prima rotazione che riescono a capitalizzare un buon momento (16-8 da 6-6) che scalfisce la grinta di San Fermo (20-9). Peraltro Atlas non getta affatto la spugna e arriva al 22-24 ma spreca la rimonta con una palla mandata in rete (25-22). La “ridesignazione” a fare da secondo se da una parte risulta utile nell’evolversi della partita a dare enfasi allo spirito di collaborazione con il collega primo dall’altra mi richiama ancora una volta alla necessaria presenza del secondo laddove deve essere nei momenti topici di gara (non sempre ottimale da parte del sottoscritto.
La palestra comunale di Gemonio saluta la compagine dell’under 13 formato fipav che nell’ultima giornata ospitando le coetanee di Valbossa Volley, squadra capofila del girone. Avvio peraltro incoraggiante per le nostre ‘Pulci'(2-0) che nelle prime battute sorprendono la retroguardia avversaria la quale però non fatica a ritrovarsi e a imporre la propria autorità contro un gruppo che viceversa fatica a trovare continuità e coesione nel suo gioco “a corrente alternata” (6-25) ! ….. Valbossa che non riesce ad … ingranare neppure ad inizio del secondo set ma la squadra di casa non ne approfitta (0-1, 1-3, 2-6), commettendo diverse lacune soprattutto in fase di ricezione (11-25). Il terzo vede le ospiti continuare nella loro azione di gioco fluido ed efficace, le nostre non riuscire a reagire ad un gioco neanche troppo asfissiante (5-25).
La gara odierna segna anche l’arrivederci di coach Manfredi chiamata ad altri incarichi societari.
Ogni invenzione non è a sè stante ma soggetta inconfutabilmente ad una serie di passaggi e miglioramenti …
Nascita della radio
Un caso esemplare è quello dell’invenzione della radio, che deve i suoi natali alla primordiale scoperta delle onde elettromagnetiche – ovvero onde radio – le quali, condotte liberamente nell’aria, possono essere captate da appositi strumenti (pionieri di questa scoperta furono lo scozzese James Clerk Maxwell, padre teorico dell’elettromagnetismo – 1864 -, e il tedesco Heinrich Rudolf Hertz il quale successivamente ne dimostrò l’esistenza).
Invenzione della radio
In quegli anni peraltro alla portata della scoperta venne dato poco peso dal mondo della scienza.
“Fu una specie di corsa a due” ( rif. www.focusjunior.it): dello studio e proprietà delle onde elettromagnetiche si interessarono due scienziati, l’italiano Guglielmo Marconi ed il russo Aleksandr Stepanovič Popov. Sebbene lavorassero anche geograficamente ben lontani, i due intrapresero lo stesso percorso, gli stessi passi che, muovendo da una tecnologia in grado di inviare e ricevere segnali radio anche a notevoli distanze.
Nel 1894 Marconi avrebbe letto gli esperimenti compiuti dal fisico tedesco Hertz e il lavoro compiuto da Nikola Tesla. Partendo da questi testi, Marconi capì che le onde radio potevano essere impiegate per comunicazioni senza fili. Alla fine del 1895 è riuscito ad emettere segnali radio per un miglio. Ciò fu da sprone per Marconi a potenziare il segnale del suo apparecchio tanto da far passare un segnale da un versante all’altro di un’ampia collina. Di fronte allo scetticismo delle autorità italiane il 5 marzo del 1896 così Guglielmo Marconi – emigrato in Inghilterra – brevettò il primo prototipo della radio, e di lì a poco il collega Popov realizzò la prima trasmissione radio.
Guglielmo Marconi e l’invenzione della radio
Lo stesso Marconi- che nel 1909 vinse il Nobel – apportò poi delle migliorie al suo prototipo per smentire gli scettici che credevano fosse impossibile utilizzare le onde radio per comunicazioni da grandi distanze. Quando riuscì a far passare un segnale attraverso l’Oceano Atlantico, nessuno potè più mettere in discussione la portata epocale dell’invenzione.
Mai avrebbe immaginato che la sua invenzione sarebbe stata alla base del proliferare e svilupparsi dei mezzi di comunicazione. Se l’applicazione miliare è quella della televisione, diede anche il via ad importanti applicazioni in ambito navale (es. gli SOS inviati da imbarcazioni in difficoltà). Con l’ingresso e il suo impiego fra le mura di casa, si diffuse l’abitudine ad ascoltare la musica e assunse pure un connotato peculiare per il proliferare della politica (il regime fascista di Mussolini, ad esempio, fece ampio ricorso alla radio per propagandare i suoi proclami e discorsi al popolo).
“Interrompiamo le trasmissioni per comunicarvi una notizia straordinaria: le forze armate tedesche si sono arrese agli angloamericani, la guerra è finita !“: proprio dalla radio arriva la notizia più bella per il nostro paese: l’annuncio della fine della seconda guerra mondiale.
Lo sviluppo e la diffusione della radio si pone agli antipodi della televisione e di qualsiasi altra successiva tecnologia. L’invenzione di Gugliemo Marconi 1oo anni fa ha permesso di cancellare letteralmente le distanze geografiche per tutti.
La potenza della radio è l’immediatezza: è la prima ad arrivare in particolar modo di fronte ai grandi eventi. Rimane il mezzo di comunicazione più diffuso a livello globale – a maggior ragione ora -nonostante il progresso tecnologico e il crescendo del web ancora nel nuovo millennio.
Ci eravamo lasciati poco più di un anno fa quando l’incombere di una epidemia sconosciuta è calata in lungo e in largo nelle nostre vite, nelle nostre abitudini scombussolate da un virus del quale si sapeva ben poco e che ha imperversato seminando morte, paura ansia fra di noi, le nostre comunità, le nostre famiglie !
No non è l’intro di un film horror ma semplicemente il voltarsi indietro a un anno fa, quando l’attuale pandemia da coronavirus è stata ufficializzata qui in Italia e ha investito tutto e tutti, …….
Con il doveroso blocco o restrizione di diversi settori anche le attività sportive sono state fortemente limitate, e fra queste la pallavolo con la sospensione o riorganizzazione di campionati finanche l’utilizzo delle palestre.
Nel 2020 si è fatto a tempo sostanzialmente a giocare le prime due giornate di campionato dopodiché … tutto bloccato .
Negli ultimi mesi molto si è discusso per una possibile ripresa, vedi le disposizioni – non sempre lineari e condivise -adottate dal Coni, arrivata ad ammettere la ripartenza solamente delle categorie aventi un “interesse nazionale”. Febbraio 2020 – Febbraio 2021: tanto è durata la sospensione delle attività per i nostri ragazzi fra dubbi e incertezze, con le società sospese fra l’adozione di dispositivi e misure di restrizione e le successive disposizioni che ne hanno tenuto a lungo in sospeso la ripartenza. Attesa da più parti con il sopraggiungere dei mesi autunnali, le speranze sono state poi disattese e ora, con il riallineamento normativo, pronte ad una ripartenza entro la fine del mese.
Ridimensionate con disposizioni del Coni nel mese di dicembre, fra le tante emesse, in particolare la scadenza del DPCM 3 dicembre (15 dicembre) ha infine consentito la ripresa – in maniera “diluita” nel tempo – , con la discrezionalità delle Federazioni preposte, anche delle categorie giovanili cosiddette ‘di interesse nazionale’.
Se l’attesa si è rivelata “pesante” soprattutto per atleti/e, dirigenti e collaboratori a vario titolo delle società, lo stesso discorso vale per la categoria “ufficiali di gara&arbitri” i quali ora si trovano a dover gestire – senza nulla togliere ai primi – una situazione articolata- non bastasse già la normale amministrazione di gara – “chiamati” a interpretare una nuova dimensione della pallavolo, fra protocolli covid da rispettare e procedure comportamentali sul campo, alla stregua della squadre stesse tenute al rispetto di linee guida ben precise nell’approccio e conduzione di una gara.
Trovare la volontà o la voglia di indossare nuovamente la divisa ufficiale … Ma chi te lo fa fare?? Dopo così tanto tempo??….. Statisticamente, voglia di inseguire numeri, di far maturare i contributi – detto con ironia – (.. noi Arbitri PGS, nello specifico ??) … No, schiettamente non è il mio caso. Personalmente, da quando ho iniziato questa esperienza (2009), da quando ho deciso di assumere quel ruolo di responsabilità, la voglia di mettermi in gioco e conseguentemente in discussione, non mi è passata anzi …. Un’esperienza di 10 anni densa di soddisfazioni ma anche di momenti “in scioltezza” e altri tesi, ‘in ascolto’ (propri di un ruolo di responsabilità) che mi ha fatto maturare nel ruolo grazie ai consigli e al confronto con i miei colleghi e ai punti di riferimento che ho avuto nel mio comitato perché arbitri non si nasce, lo si diventa !
Come tanti colleghi ancora ‘disoccupati’ anch’io sento la pressione conseguente a questo stop forzato, l’ansia di tornare sul trespolo, per il saper adottare (e allinearsi) alle procedure attuali che occorrerà seguire per il contenimento della pandemia anche nelle nostre palestre. Di fatto a digiuno, all’arbitro di gara spetta forse la parte ancora meno chiara oserei dire della ripartenza, stretto fra i protocolli imposti la documentazione richiesta e una immancabile dose di ansia (non si sa mai !! …Tensione che si aggiunge alla tensione.).
Deciso ad inseguire una mia irrinunciabile passione, a riprenderne le redini, tra qualche settimana mi ritroverò sul taraflex: pur come arbitro di casa mi metterò a disposizione della società in attesa della ripartenza anche del mondo Pgs. Non ho deciso di lasciare quei “400 gettoni” collezionati in 10 anni di arbitraggio; un cammino che voglio dunque riprendere da dove i sono fermato e continuare, portandomi cioè dietro il mio fardello nell’ottica di potermi migliorare ancora, non nascondendo ovvie ansie, aldilà del lato della tecnica arbitrale ‘attualizzata’ anche della ripresa in sè, augurandomi che possa essere veramente una ripartenza del settore, dei tanti ragazzi e ragazze che vivono questo splendido sport, che ci possa essere continuità come per le serie maggiori; ma questo non dipende certo da noi.
‘Calza a cappello’ una foto che risale alle prime finali provinciali arbitrate (2012) ritrovata in questi giorni …. Sia di buon auspicio per il futuro !
Nel corso degli ultimi anni, a fronte delle esigenze degli utenti via via più specifiche in termini di ricerche, tempi di caricamento delle pagine sempre più ottimizzati e ad una conseguente miglior specializzazione degli algoritmi, il settore dei motori di ricerca è in continua evoluzione, al fine di potere offrire la soluzione migliore. Ecco quindi scendere in campo i vari Google, Microsoft, Safari, Mozilla, …
Una versione di Google che insegue la SEO
Nella varietà delle soluzioni offerte la più “curiosa ” è quella proposta da Google Caffeine. Un nuovo sistema di indicizzazione delle informazioni mediante cui il search engine sarà in grado di fornire risultati aggiornati mediamente più freschi rispetto al passato. La risposta di questo “step incrementale” lo si trova come detto nella necessaria evoluzione che ha conosciuto il web negli ultimi tempi e delle informazioni medesime: con l’irrefrenabile aumento di siti web e pagine aumentano in proporzione (se non in modo esponenziale) i contenuti audio e multimediali: di pari passo, ciò comporta un aumento delle aspettative degli utenti nelle ricerche che vengono effettuate.
Il vecchio indice di Google può essere schematizzato “a strati”, ognuno dei quali per poter rimanere attendibile deve essere periodicamente aggiornato, richiedendo ciò tempi diversi (così per aggiornare uno strato potrebbe essere necessario analizzare tutta la Rete, comportando ciò un notevole dispendio in termini di tempo). Viceversa, la logica del nuovo sistema di indicizzazione si basa su un’analisi del web in segmenti permettendo così un aggiornamento più continuo e ‘lineare’ dell’indice di Google. In questo modo, appena vengono trovate nuove informazioni o notizie, vengono subito prese in carico per essere indicizzate, garantendo quindi un evidente risparmio di tempo.
San Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, annuncia che il mistero, “avvolto nel silenzio per i secoli eterni “, si è ora manifestato (II Lettura). La promessa si compi nella storia. Nell’annuncio dell’angelo a Maria (Vangelo) si attua, infatti, ciò che Natan aveva profetizzato a Davide (I Lettura). Al suo re, che avrebbe voluto costruirgli un casa dove abitare, Dio capovolge la prospettiva: lui stesso – Dio – avrebbe donato a Davide e all’umanità tutta un discendente, nel quale e attraverso il quale avrebbe dimorato per sempre in mezzo al suo popolo. Non il tempio che Davide vorrebbe edificare, ma il Figlio di Dio che assume, attraverso Maria, la nostra carne, è il Dio-con-noi, cioè la vera dimora di Dio nella storia e tra gli uomini. Perché questa inaudita promessa si realizzi è però necessario il “Sì” docile di Maria, secondo la logica dell’alleanza. Dio opera gratuitamente a nostro vantaggio, ma suscitando e attendendo la risposta della nostra libertà. Per questo motivo anche San Paolo sottolinea la necessità che ” tutte le genti giungano all’obbedienza della fede”. E’ la fede di Maris, è la nostra fede, a diventare spazio aperto e disponibile nel quale Dio può operare le sue meraviglie.
Se per Steve Jobs i webmaster venivano additati come figure ‘in circolo’ e usate da poche persone, la sua interpretazione va rivista o meglio aggiornata ! Ne è un chiaro sintomo l’aver ribattezzato pochi giorni fa il Google Webmasters Central in Google Search Central con un certosino indizio sul cambiamento “generazionale” in corso. La terminologia ‘webmaster’ è stata ufficialmente (e operativamente) deprecata, o meglio rimpiazzata: con ciò decade la figura ‘nuda e cruda’ di webmaster preferendo spostare l’attenzione su SEO specialist, marketer, web developer, blogger, …
Un0a riflessione asettica questa, perché se volessimo darle un taglio più specifico beh si aprirebbe un mondo a riguardo, leggi qui 1 e 2.
opo il venerdì sera a fare da spettatore, il mio we comincia sabato a San Carlo con una doppia designazione: under 13 e under 18.
La formazione locale di Muselli è impegnata contro la matricola di Atletico Cedrate, squadra dell’hinterland gallaratese, la quale alla sua prima partecipazione ad un torneo invernale PGS sta raccogliendo buoni risultati a guardare il calendario ! Peraltro, anche le giovani atlete di casa denotano a mio parere una maggiore coesione di squadra dall’ultima direzione di gara ! … Bel primo set che se inizia appannaggio degli ospiti (0-3) vede San Carlo non rimanere … a guardare (8-5, 8-7). Ma sull’ultima rotazione Cedrate realizza un break determinante cogliendo impreparata e sfilacciata la difesa di Muselli (11-17). I successivi due vedono la squadra ospite imporre i propri ritmi e mettere in difficoltà le atlete di San Carlo (5-17, 9-17). San Carlo che _ nel quarto tiene dignitosamente testa (7-7, 12-9, 13-10) per arrivare al 17-11 finale. Combattuto il periodo finale con ambedue fermamente convinte nel poter dare riscontro del proprio stato di forma; in particolare è la squadra di casa che cerca di “primeggiare” ma Cedrate rimane col fiato sul collo e da un 5-4 arriva poi per prima al giro di boa (7-8). Le locali riprendono a testa alta ma un buon turno in battuta di Cedrate e complessivamente la loro maggiore fluidità portano al finale 12-17.
In coda va in scena la corazzata under 18 che fa il suo esordio casalingo contro Union Oratori Castellanza. Si paventa una sfida niente male – vado pensando già alla vigilia – e infatti così sarà ! Oltre a questa plausibile sensazione/presagio, si tratta di una ghiotta occasione per testarmi su questo livello, dove le dinamiche e la qualità di gioco iniziano a farsi interessanti (senza nulla togliere alle altre) . L’handicap però di avere dalla mia una non solida preparazione (leggi prontezza di riflessi, “supervisione”) per una u18 è palpabile o perlomeno mi mette ansia; in effetti la conduzione di gara – guarda caso nei momenti topici, pochi per fortuna – non è perfetta ! In panchina per San Carlo ritrovo (con un pò di stupore) coach Maurizio ‘Mo’ Morando affiancato da Nicola De Pace. Come immaginabile per chi mastica a questi livelli le squadre verosimilmente si equivalgono e secondo il mio parere è l’incisività e la continuità dell’una o dell’altra parte che riescono a fare la differenza alla distanza. Ebbene, la formazione locale sembra in grande spolvero riuscendo da subito a contenere Castellanza (3-3) ed anzi arrivano per prime al giro di boa (10-7). La squadra di Raimondi non riesce a trovare facilmente breccia dalle parti di San Carlo; le due squadre procedono a braccetto (15-16) quando Union Oratori trova una buona rotazione e finalizzazione di squadra che le consente di guadagnare un prezioso break (+5) che le porta al conclusivo 19-25. Col secondo set la squadra di coach Morando ha dalla sua la capacità di tornare in campo cariche, mentre dall’altra parte la squadra ospite dopo un inizio “alla pari” (12-10) progressivamente si siede, vale a dire non trova la giusta continuità e precisione viste precedentemente (leggi diversi servizi in rete) per il finale 25-23. Nuovo set nuova battaglia sottorete, nuovo testa-a-testa fra San Carlo e Union Oratori (11-12) ma ora le ospiti sfoderano la loro maggiore esperienza (classe 2003) che, congiuntamente ad una indubbia coesione di squadra, consente loro di sopraffare le locali (25-17). San Carlo che non si da per sconfitta e cerca di rientrare nel set successivo: risicato dunque il vantaggio sul campo per Union Oratori che cerca un gap confortante all’inizio (2-4, 4-6) ma sente sempre alle spalle l’onta dii San Carlo (7-8 al giro di boa). E così si procede sin quasi alla fine quando le giovani atlete di coach Morando si arrendono al pressing delle ospiti (22-25).
Squadre decisamente perfette e poco fallose il mio giudizio sceso dal cadreghìn. Penso che la formazione dell’arbitro non sia un ‘punto di arrivo’ ma, come predicato e sostenuto esternando in diverse occasioni, non è una figura sempre da migliorare sul campo, anche se ciò non ne preclude l’immagine dello stesso. Ecco dunque che, oltre ad aver colto ‘a polso’ sul campo le mie mancanze, almeno personalmente faccio sempre tesoro delle osservazioni raccolte a fine gara “purché non invadenti”.
Domenica mattina mi ritrovo ad assistere (come addetto al defibrillatore) all’impegno casalingo della compagine di under 16 di federazione guidata da coach Pozzi, “sfrattata” per questo turno da Gemonio, che ospita alla palestra di Cuveglio la formazione di Phoenix Cantello. Sfida nei piani alti del girone F del campionato di federazione: ambedue infatti sono appaiate a quota 10, a testimoniare un inizio di stagione ‘in auge’. E parte subito bene la squadra di casa con un break di 5-2, ma le avversarie forse un po spaesate all’inizio si riprendono presto e rientrano (12-12 al giro di boa). Col fiato avversario sul collo blu volley tira fuori gli artigli per difendere il vantaggio e arrivare al finale 25-19. Cantello che cerca di riordinarsi le idee “sindrome da soffitto” a parte, ma non riesce ad essere lucida e a trovare continuità. Blu Volley ha dalla sua una buona prestazione delle ragazze e conseguentemente di ‘fraseggio’ della squadra: da apprezzare un significativo quanto inaspettato break di 11 punti di Crisafio, per il conclusivo 13-25. Di nuovo la squadra ospite cerca di riprendersi (2-4) ma nuovamente il numero 21 di casa e buoni spunti di De Tomasi e Giorgetti su tutte spingono la squadra locale ad un secco quanto inatteso 3-0 !! Il pomeriggio proseguo con un nuovo appuntamento ‘u18’ a Varese dove di fronte sono Atlas San Fermo e la bustocca Rezzara; protagonista dei piani alti del girone VA13 la seconda, alla prima esperienza di categoria e un pò sfortunata la prima. A parte quanto detto sopra San Fermo si dimostra essere un buon gruppo coeso (a tratti) che paga la sua giovane età (e la prima esperienza in u18) contro un avversario verosimilmente più preparato e già ‘rodato’. Sodalizi dunque pronti a darsi battaglia ma soprattutto spettacolo ! … Di ciò ne sono testimonianza i parziali registrati 25-25, 15-25, 22-25 (non indifferenti pure i tempi registrati con una media di 30 minuti a set !!).