Dal Digital Marketing si leva la crociata per la ‘Human Experience’

(giovedì 23 gennaio)

Da almeno due anni a questa parte il settore del branding e del marketing più in generale (1 2) sono animati da continue novità o aggiornamenti in tema di metodologie di approccio (leggi ‘algoritmi’) e tecniche, sempre più automatizzate e mirate (approccio e specializzazione dell’Intelligenza Artificiale 1 2) le quali, seppur indirettamente, per la logica delle metriche adottate ed i loro strumenti, stanno distraendo gli operatori da quello che è il loro obbiettivo: raggiungere il destinatario, l’utente finale.

Pertanto sorge l’esigenza di ridisegnare il concetto di customer journey, mediante cui rimettere “al centro” l’utente.

Gli stessi operatori di settore convergono nell’affermare che ‘è vitale rifocalizzarsi sulle persone’ (“buyer personas“) e, in particolare, su un processo che conduca al cliente in maniera più trasparente, con meno congetture e più diretto.

Ciò comporta di accantonare il meccanismo del funnel, strumento diventato suo malgrado come il miele per le api, non sempre efficace tuttavia per portare ad una visibilità che veramente converta in transazioni e comportamenti davvero utili.

Ecco allora l’invito ad una riscoperta dell’approccio human oriented: mettere dinanzi a noi una lavagna su cui andare a delineare personalmente, in maniera asettica da fattori esterni, finalità e modalità d’approccio per ‘rimettere al centro la buyer persona‘ così tanto inseguita e quindi costruire una tecnica di clustering.