Ripartenza con le Pulci a Cuveglio

Arriva la Ripartenza anche per me, dopo un anno di inattività causa le misure restrittive ben note . Al Palabunker di Cuveglio primo impegno di campionato per le ‘Pulci’ (leggi u13) guidate da Manfredi che ospitano il sodalizio di Bogno, giovane gruppo che riunisce elementi dei limitrofi paesi di Besozzo e Monvalle.
Approccio alla gara con la stessa prassi che mi è solita applicare, cioè con una opportuna osservazione delle squadre in fase di riscaldamento, in particolare nei 10′ ufficiali, cercando di carpirne fragilità o lacune nei fondamentali che potrebbero essere sanzionabili. Sul trespolo cerco sempre di portarmi, oltre alla mitezza del ‘buon padre di famiglia’, anche il must di Cristina Bollini: ‘non fischiare quello che vedi solo tu e Gesù’. Ma non sempre è facile applicare alla lettera questo teorema, ciò che peraltro dovrebbe essere puro esercizio !
Partita che da subito mostra diversi pesi in gioco: da una parte il sodalizio locale che come grinta eredita in buona parte le caratteristiche di dinamicità della squadra della passata stagione, capaci di realizzare pure sui nove metri, dall’altra Bogno che si dimostra poco incisiva ed efficiente nei fondamentali – nonostante la supervisione della panchina -, incapace di sfruttare le palle attive (diverse a rete). I parziali (25-12; 25-9; 25-7) sono perciò specchio della differente consistenza e aggressività dei due gruppi.
Nonostante l’impegno richiesto, ancora una volta denoto come sia doveroso mantenere concentrazione e conduzione del gioco alte a prescindere come importante mantenere un equo metro che oltremodo tenga conto anche della categoria da dirigere …..

Scendo pertanto dal seggiolone con un pò di dolceamaro in bocca per non esser riuscito tenere alta da inizio a fine gara questa importante dote dell’arbitro.

Digital tax: diverrà realtà ora ?

Digital Tax: da tempo, anche troppo, si propone di tassare anche le grandi aziende che operano nel settore digitale – finora esentate o per meglio dire protette -, senza che però le dirette interessate, ovvero Europa ed America in primis, trovassero un accordo.

L’ultimatum lanciato dalla UE a metà gennaio, poco prima dell’insediamento del neo presidente Joe Biden, secondo la quale il mancato raggiungimento di un accordo fra Europa ed America in materia di tassazione delle imprese operanti su Internet entro metà anno porterebbe l’Unione Europea ad agire in autonomia, pare ora dare i suoi frutti. Con il passaggio di consegne alla Casa Bianca infatti, al progetto congiunto fra OCSE e Unione Europea potrebbero appoggiarsi finalmente anche gli Stati Uniti che nel frattempo si sono dissociati dalla clausola che protegge i colossi digitali americani (Google, Yahoo!, Amazon, Facebook, ..) dall’imposizione fiscale. Un accordo sarebbe così possibile entro il prossimo G20 di luglio che si terrà a Venezia, la quale va a fissare delle aliquote di base e una ripartizione nei paesi ove operano.

Danze e canti nei secoli attraverso l’arpa

Già nel luglio scorso avevamo avuto modo – dal vivo – di assaporare il melodico e armonioso suono dell’arpa e le doti del M° Elena Guarneri.

Ripreso con il mese di gennaio – seppur con modalità diverse – il programma sospeso del ‘Luglio Culturale‘, questa sera il cartellone della ‘side 2’ al teatro comunale di Cuvio ci offre una rivisitazione di questo “celestiale” strumento sempre con l’interpretazione della bravissima Elena Guarneri.

Danze e canti nei secoli‘ è infatti il titolo del concerto in streaming proposto. Premessa della serata è che l’arpa non va relegata solo all’ambito della musica classica, ma si presta pure ad un accompagnamento ‘mondano’ come possono essere il canto o la danza.

Già dalle prime esecuzioni si denota il valore armonioso dello strumento che ben si presta ad un utilizzo … trasversale. In particolare, si denota – è poi la stessa Elena a spiegare – come lo strumento in tutta la sua estensione di corde possa essere utilizzato al fine di riprodurre i suoni più ricercati tipici di strumenti qui ‘più di casa’ (ne è un emblematico esempio quando l’arpa sposa il blues – come si vedrà ad ascoltare).

Come dimostrato un mese fa dal M° Adalberto Riva con il pianoforte, Elena Guarneri si fa interprete di come anche con l’arpa si possa spaziare nei generi.

Nel susseguirsi delle esecuzioni, Elena sconfina tra l’altro pure nella ‘Improvvisazione‘, particolare genere musicale in cui l’artista non è vincolato da uno spartito da seguire.

La serata si conclude con il brano ‘Amazing Grace‘ (Ringraziamento a Dio) nel riadattamento di Chris Tomlin, una versione per arpa e voce.

La giornata dei calzini spaiati

Lo scorso 5 febbraio scorso si è celebrata per l’ottava volta su web la ‘Giornata dei calzini spaiati‘. Ma cosa sta a significare questo giorno ?

8é Giornata dei calzini spaiati

Idea nata in una scuola elementare della provincia di Udine dall’iniziativa di una maestra ‘Sabrina’, da sempre impegnata sulla tematica della sensibilizzazione dell’autismo, per promuovere il concetto che “diverso è bello”, sensibilizzando in questo caso già i piccini su questo “modo d’essere” – certo non voluto né cercato -, aspetto del sociale, e altre malattie congenite. Giornata speciale che si colloca il primo venerdì del mese di febbraio da 11 anni (e da 8 “tambureggiata sui social”) per sensibilizzare che “diverso è bello”, con la finalità di incentivare l’accettazione delle diversità, indossando dei “calzini spaiati“: un eufemismo ad indicare ‘chi si sente solo’, proprio come un calzino spaiato. Un inno quindi alla diversità da un lato ma anche alla speranza di ritrovarsi al più presto, come un paio di calzini spaiati che si ritrovano dopo essere stati divisi.

Giornata dei calzini spaiati e accettazione diversità

Se dunque il messaggio principale passa per incentivare l’accettazione della diversità, tra i bambini e non solo, tuttavia in tempi di isolamento sociale, di lontananza dai propri cari, l’iniziativa assume un valore inedito. Quest’anno in particolare si realizza un dualismo: oltre al concetto precedente, visti i tempi che stiamo attraversando e le varie limitazioni cui siano sottoposti da tempo, vuole essere anche una similitudine per la speranza di ritrovarsi al più presto, ogni calzino tornerà così ad ‘abbracciare’ il suo compagno.


L’invito che sta alla base della giornata è guardare le possibili diversità da un’angolazione “diversa”. I calzini spaiati sono metafora della diversità e del fatto che colore, lunghezza, forma e dimensione non cambiano la natura delle cose: ma pur sempre calzini restano !

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L’idea era di indossare appunto dei calzini diversi, dai colori sgargianti e vivaci, per significare che un diverso colore o forma non ci rende diversi gli uni gli altri.

Diverso è solo diverso, non non normale“: questo il motto.

[Fonti: www.tg24.sky.it, www.ilfattoquotidiano.it]

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L’invito che sta alla base della giornata è guardare le possibili diversità da un’angolazione “diversa”. I calzini spaiati sono metafora della diversità e del fatto che colore, lunghezza, forma e dimensione non cambiano la natura delle cose: ma pur sempre calzini restano !

L’idea era di indossare appunto dei calzini diversi, dai colori sgargianti e vivaci, per significare che un diverso colore o forma non ci rende diversi gli uni gli altri.

Diverso è solo diverso, non non normale“: questo il motto.

[Fonti: www.tg24.sky.it, www.ilfattoquotidiano.it]

Auguri pallavolo

“Dai una palla in mano a un bambino e ti stupirà”. Frase attribuita al grande Diego Armando Maradona. Ma che ben si presta a carpirne la preziosità nascosta se contestualizzata e che – nello specifico – può esser elevato a innegabile sprone per lo sport dei nostri ragazzi.

125 anni e … non dimostrarli assolutamente !!

E’ il 9 febbraio del 1895 quando William Morgan, insegnante di educazione fisica in un college del Massachusetts presenta ai propri colleghi la sua nuova ‘invenzione’: la pallavolo.

Una nuova disciplina sportiva che verosimilmente fu guardata con un pò di distacco e considerata “minore” e ‘da femminucce’, che per anni ha vissuto all’ombra di sport di primo piano come calcio e pallacanestro, ma destinata ad un futuro – i giorni nostri o meglio gli ultimi decenni – roseo, riuscendo a varcare non solo concettualmente ma anche geograficamente diversi limiti.
Destinata a conoscere grande fortuna quanto ad apprezzamento e appassionati in particolare dagli anni Sessanta-Settanta.


Alla pallavolo si può riconoscere l’aver ottenuto traguardi importanti. Due fra gli altri: riuscire ad aprire in un breve lasso di tempo sia agli uomini sia alle donne, interessando una forbice generazionale non indifferente, e ad investire sia il settore agonistico sia in quello più vasto del settore amatoriale, riscuotendo un grosso bacino fra ragazzi, allenatori, tecnici e dirigenti.

Centoventicinque anni dopo, gli scambi di palla in quel campo lungo 18 metri e largo 9 continuano ad entusiasmare chi ne è protagonista, attivo o passivo, a far battere il cuore ai giocatori come ai tifosi, riuscendo a creare nel “dietro le quinte” degli impeccabili meccanismi di coesione e sinergia fra le persone. Fino agli anni Sessanta non approdata e conosciuta appieno in Italia e in Europa, è paradossalmente con la televisione che ha raggiunto l’apice. Negli anni Settanta con Mimì, un decennio dopo con Mila e Shiro questo sport entra nelle case di tutto il mondo: se ne diffonde così – anche se in una maniera surreale – la cultura, accomunando diverse generazioni attraverso la condivisione di una passione comune.

Ultimo ma non da ultimo (.. anzi !! …): centoventicinque anni dopo, la pallavolo resta una palestra di vita che insegna la condivisione, il sacrificio e l’unione.

Buon compleanno pallavolo!

Disciplina che come altre ha conosciute diverse primavere e… sfumature. Coinvolgendo dapprima i genitori durante i ritrovi di gruppo nei parchi o giardini; portando poi i figli sul parquet delle palestre.

Come altri, anche la pallavolo ha saputo crescere e svilupparsi laddove magari i problemi di via erano ben altri, venendo valorizzata anzitutto come passatempo e valvola di sfogo. Così ha accompagnato e accompagna le giornate dei bambini africani e dell’Asia pur in un contesto di povertà; gli studenti americani nelle loro strutture futuristiche, arrivando ad essere praticata anche …. nelle condizioni più disparate.

Come accade in tutti gli sport, quanti di noi sin da piccoli hanno i loro campioni, con l’ambizione chissà .. un domani di poterli imitare ? Ecco, la pallavolo è una delle massime espressioni e messaggio di ciò che lo sport può veicolare: educazione e maturazione della persona.

Oggi la pallavolo è uno sport che vive (per fortuna) indipendente, distaccata dall’ombra di altri sport. I cui dirigenti e allenatori si accollano, spesso per volontariato, la gestione delle piccole società di provincia, ” coi problemi annessi e connessi”.

Pallavolo è passione; anche per chi ha smesso i ricordi strappano sempre un sorriso. Ma ancora di più per i rapporti d’amicizia e le emozioni che questo sport ci ha fatto incontrare e vivere.

Ebbene, allora quella rete lì in mezzo al campo non ci divide, anzi unisce.

E quindi buon compleanno, pallavolo. Grazie di tutto!

[Fonti: www.magzine.it, www.problemidivoley.it]

Ricomincio … da 400 …

Ci eravamo lasciati poco più di un anno fa quando l’incombere di una epidemia sconosciuta è calata in lungo e in largo nelle nostre vite, nelle nostre abitudini scombussolate da un virus del quale si sapeva ben poco e che ha imperversato seminando morte, paura ansia fra di noi, le nostre comunità, le nostre famiglie !

No non è l’intro di un film horror ma semplicemente il voltarsi indietro a un anno fa, quando l’attuale pandemia da coronavirus è stata ufficializzata qui in Italia e ha investito tutto e tutti, …….

Con il doveroso blocco o restrizione di diversi settori anche le attività sportive sono state fortemente limitate, e fra queste la pallavolo con la sospensione o riorganizzazione di campionati finanche l’utilizzo delle palestre.

Nel 2020 si è fatto a tempo sostanzialmente a giocare le prime due giornate di campionato dopodiché … tutto bloccato .

Negli ultimi mesi molto si è discusso per una possibile ripresa, vedi le disposizioni – non sempre lineari e condivise -adottate dal Coni, arrivata ad ammettere la ripartenza solamente delle categorie aventi un “interesse nazionale”.
Febbraio 2020 – Febbraio 2021: tanto è durata la sospensione delle attività per i nostri ragazzi fra dubbi e incertezze, con le società sospese fra l’adozione di dispositivi e misure di restrizione e le successive disposizioni che ne hanno tenuto a lungo in sospeso la ripartenza. Attesa da più parti con il sopraggiungere dei mesi autunnali, le speranze sono state poi disattese e ora, con il riallineamento normativo, pronte ad una ripartenza entro la fine del mese.

Ridimensionate con disposizioni del Coni nel mese di dicembre, fra le tante emesse, in particolare la scadenza del DPCM 3 dicembre (15 dicembre) ha infine consentito la ripresa – in maniera “diluita” nel tempo – , con la discrezionalità delle Federazioni preposte, anche delle categorie giovanili cosiddette ‘di interesse nazionale’.

Se l’attesa si è rivelata “pesante” soprattutto per atleti/e, dirigenti e collaboratori a vario titolo delle società, lo stesso discorso vale per la categoria “ufficiali di gara&arbitri” i quali ora si trovano a dover gestire – senza nulla togliere ai primi – una situazione articolata- non bastasse già la normale amministrazione di gara – “chiamati” a interpretare una nuova dimensione della pallavolo, fra protocolli covid da rispettare e procedure comportamentali sul campo, alla stregua della squadre stesse tenute al rispetto di linee guida ben precise nell’approccio e conduzione di una gara.


Trovare la volontà o la voglia di indossare nuovamente la divisa ufficiale … Ma chi te lo fa fare?? Dopo così tanto tempo??….. Statisticamente, voglia di inseguire numeri, di far maturare i contributi – detto con ironia – (.. noi Arbitri PGS, nello specifico ??) … No, schiettamente non è il mio caso. Personalmente, da quando ho iniziato questa esperienza (2009), da quando ho deciso di assumere quel ruolo di responsabilità, la voglia di mettermi in gioco e conseguentemente in discussione, non mi è passata anzi …. Un’esperienza di 10 anni densa di soddisfazioni ma anche di momenti “in scioltezza” e altri tesi, ‘in ascolto’ (propri di un ruolo di responsabilità) che mi ha fatto maturare nel ruolo grazie ai consigli e al confronto con i miei colleghi e ai punti di riferimento che ho avuto nel mio comitato perché arbitri non si nasce, lo si diventa !

Come tanti colleghi ancora ‘disoccupati’ anch’io sento la pressione conseguente a questo stop forzato, l’ansia di tornare sul trespolo, per il saper adottare (e allinearsi) alle procedure attuali che occorrerà seguire per il contenimento della pandemia anche nelle nostre palestre. Di fatto a digiuno, all’arbitro di gara spetta forse la parte ancora meno chiara oserei dire della ripartenza, stretto fra i protocolli imposti la documentazione richiesta e una immancabile dose di ansia (non si sa mai !! …Tensione che si aggiunge alla tensione.).

Deciso ad inseguire una mia irrinunciabile passione, a riprenderne le redini, tra qualche settimana mi ritroverò sul taraflex: pur come arbitro di casa mi metterò a disposizione della società in attesa della ripartenza anche del mondo Pgs.
Non ho deciso di lasciare quei “400 gettoni” collezionati in 10 anni di arbitraggio; un cammino che voglio dunque riprendere da dove i sono fermato e continuare, portandomi cioè dietro il mio fardello nell’ottica di potermi migliorare ancora, non nascondendo ovvie ansie, aldilà del lato della tecnica arbitrale ‘attualizzata’ anche della ripresa in sè, augurandomi che possa essere veramente una ripartenza del settore, dei tanti ragazzi e ragazze che vivono questo splendido sport, che ci possa essere continuità come per le serie maggiori; ma questo non dipende certo da noi.

‘Calza a cappello’ una foto che risale alle prime finali provinciali arbitrate (2012) ritrovata in questi giorni …. Sia di buon auspicio per il futuro !

Finali Provinciali PGS 2012

Buon cammino a tutti.

Genesi di Google Caffeine

Appare evidente che Google tuttora sia il motore di ricerca più utilizzato a livello mondiale.

Nel corso degli ultimi anni, a fronte delle esigenze degli utenti via via più specifiche in termini di ricerche, tempi di caricamento delle pagine sempre più ottimizzati e ad una conseguente miglior specializzazione degli algoritmi, il settore dei motori di ricerca è in continua evoluzione, al fine di potere offrire la soluzione migliore. Ecco quindi scendere in campo i vari Google, Microsoft, Safari, Mozilla, …

Una versione di Google che insegue la SEO

Nella varietà delle soluzioni offerte la più “curiosa ” è quella proposta da Google Caffeine.
Un nuovo sistema di indicizzazione delle informazioni mediante cui il search engine sarà in grado di fornire risultati aggiornati mediamente più freschi rispetto al passato. La risposta di questo “step incrementale” lo si trova come detto nella necessaria evoluzione che ha conosciuto il web negli ultimi tempi e delle informazioni medesime: con l’irrefrenabile aumento di siti web e pagine aumentano in proporzione (se non in modo esponenziale) i contenuti audio e multimediali: di pari passo, ciò comporta un aumento delle aspettative degli utenti nelle ricerche che vengono effettuate.

Il vecchio indice di Google può essere schematizzato “a strati”, ognuno dei quali per poter rimanere attendibile deve essere periodicamente aggiornato, richiedendo ciò tempi diversi (così per aggiornare uno strato potrebbe essere necessario analizzare tutta la Rete, comportando ciò un notevole dispendio in termini di tempo).
Viceversa, la logica del nuovo sistema di indicizzazione si basa su un’analisi del web in segmenti permettendo così un aggiornamento più continuo e ‘lineare’ dell’indice di Google. In questo modo, appena vengono trovate nuove informazioni o notizie, vengono subito prese in carico per essere indicizzate, garantendo quindi un evidente risparmio di tempo.

Teatro comunale di Cuvio: ‘La Top 10 della musica classica’

Alcune settimane fa il Teatro Comunale di Cuvio, da diversi anni sede insieme all’attiguo parco comunale di intrattenimenti con la buona musica, ha voluto rimettersi in gioco pur nella consapevolezza delle misure restrittive ancora vigenti per la pandemia Covid, venendo incontro all’innegabile esigenza di spensieratezza. Sfruttando la tecnologia e una organizzazione sincrona ha così messo in piedi alcuni appuntamenti che, seppur a distanza, consentirà agli habitués di godere ancora di piacevoli interpretazioni musicali.

Quello dello scorso anno dunque è stato solo un ‘arrivederci‘ da parte dell’organizzazione, proloco di Cuvio in testa che, sfruttando la classica finestra estiva, aveva allora creduto e voluto organizzare degli incontri musicali sullo sfondo del suggestivo Anfiteatro.

‘Coda’ degli appuntamenti del luglio 2020 perché proseguimento del cartellone messo in piedi – in sicurezza – ma costretto dalla pandemia, con la collaborazione dell’associazione ‘Momenti Musicali’ e del comune, in questi primi mesi del 2021 va in scena ‘la seconda parte’.

Primo appuntamento programmato il 23 gennaio con il M° Adalberto M. Riva che ha proposto una carrellata di esempi – “tangibili”, cioè sotto gli occhi di tutti, metaforicamente entrati nel nostro quotidiano – di come la musica classica non sia offlimits per gli addetti al lavoro, impenetrabile, ma anzi presti spesso alcune sue melodie e composizioni all’utilizzo in altri contesti, in altre arti come ad esempio ripresa negli inni nazionali, per realizzare colonne sonore dei film, nella pubblicità o – esempio molto lampante- per le suonerie dei nostri cellulari. La traccia è quella di apprezzare come diversi componimenti musicali siano rientrati nell’uso comune, a testimonianza che non c’è un netto stacco della ‘musica colta’ ma per una fruizione – anche edificante – continua.

Bello notare che alcune composizioni del patrimonio musicale abbiano avuto una evoluzione anche fuori dal confini della musica in senso stretto andando ad essere riprese pure in altri contesti.

Pallavolo giovanile ai blocchi di partenza

(6 febbraio 2021)

Come non bastasse l’immediata e inevitabile sospensione delle attività dal marzo scorso in corrispondenza del proliferare della pandemia da Covid, che di fatto ha congelato la stagione agonistica e amatoriale 2020, le successive speranze per una possibile ripartenza per tutte le società e categorie con il sopraggiungere dell’autunno – con i dovuti accorgimenti e restrizioni -, sono state sostanzialmente poi smorzate dalla “famelica” nota federale del 5 dicembre la quale ha intimato un aut aut alle aspettative di tanti disponendo, in base a quanto previsto dal DPCM 3 dicembre, che veniva ammessa continuità solamente alle categorie e campionati di interesse nazionale.
Pertanto, con ciò la Fipav ha stabilito che l’attività (da leggere accesso alle palestre e partite di campionato) era preclusa solo alle serie maggiori (A e B – campionati per quest’ultima iniziati da poche settimane -) rimandando le rimanenti categorie (dalla serie C in giù) successivamente al 15 gennaio (data di scadenza del DPCM), confidando nel senso di responsabilità delle squadre nell’ottica del rispetto delle innegabili esigenze di tutela della salute. Tradotto, veniva ammessa solo l’attività di ripartenza, e quindi di allenamento, della serie B mentre da serie C in giù tutto rimaneva ancora in sospeso.

Fermo stante il fatidico ‘interesse nazionale‘ tanto sostenuto e profetizzato, la Fipav con la nota federale del 5 dicembre disponeva un’apertura solamente a categorie e relativi campionati con “finalità” nazionale (che cioè prevedono una fase nazionale). Di fronte alle singole prese di posizione prese da diverse Federazioni a tutela delle proprie discipline elevandole a eventi “di interesse nazionale”, con la successiva nota del 16 dicembre si è cercato di riportare ordine nella situazione creatasi e, scaduti i termini predefiniti del Decreto, va ora di fatto a premiare le giovanili under “in regola” (under 13, under 15, under 17, under 19)e – parzialmente – la C (regionale), a scanso della serie D (regionale), di Prima, Seconda e Terza Divisione (provinciale).

La prospettiva della Federazione Italiana Pallavolo, vista la situazione contingente ancora problematica ma calmierata dall’arrivo di misure di prevenzione, è ora di sbloccare una situazione meramente stagnante:
con il mese di febbraio, pur nella consapevolezza che il rischio “zero” di contagio non esiste, benché siano state trovate misure di prevenzione, intendendo fornire le massime garanzie possibili per tutelare la salute degli atleti , degli ufficiali di gara e di tutti gli addetti ai lavori, in osservanza delle indicazioni del CTS, ha previsto una ripresa anche per i campionati sino ad ora rimasti fermi, interessando in questo modo (finalmente) la pallavolo giovanile .

Fatta questa doverosa e .. puntigliosa premessa, il primo di febbraio sono stati pubblicati i calendari “riformulati” delle varie categorie interessate.

La nostrana Blu Volley si presenta con quattro squadre: under 13, under 15, under 17 e under 19; in attesa di novità sul versante delle PGS dove potrebbe partire un sodalizio u17.