1856-2021: 165° anniversario dell’invenzione del telefono.

La storia riconosce a Antonio Meucci, inventore italiano, l’invenzione, a metà del XIX secolo, di un apparecchio rivoluzionario per le comunicazioni (1856). Peraltro, le ristrette condizioni economiche non gli consentirono di poterlo brevettare compiutamente e pertanto far conoscere la sua invenzione, cosicché successivamente l’inventore americano Alexander Graham Bell, una volta venuto in possesso delle bozze e dei carteggi del progetto, depositò il brevetto di un’invenzione simile riscuotendone i relativi successi (1876), e aprendo nel contempo una lunga disputa legale per rivendicarne la paternità. Solo nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti riconobbe a Meucci il merito.

“Meucci vs Bell”

Una storia che merita di essere raccontata per i suoi risvolti e per la sua ‘unicità’. Ad Antonio Meucci (Firenze, 1808 – New York, 1889) vanno riconosciute diverse invenzioni (queste – a differenza di quella considerata focale -, ironia della sorte, regolarmente brevettate) fra cui il merito di aver inventato per primo un apparecchio che diverrà nei secoli successivi fondamentale per le comunicazioni: il telefono, o meglio un prototipo: il telettrofono. ‘Per primo’ ha un significato preciso perché le non favorevoli condizioni economiche non gli permisero di brevettare, mettere cioé l’esclusiva, sull’invenzione, favorendone così la rivendicazione.

Alexander G. Bell

Due grandi passioni nella sua vita: le scienze e l’elettricità in particolare, passione incondizionata che esercitò ininterrottamente, e la politica – in un contesto nazionale decisamente acceso -che suo malgrado gli costò l’abbandono dell’Italia.
Costretto ad espatriare in America per le sue idee politiche, prima Cuba a L’Avana (verso il 1835, al seguito di una compagnia teatrale) poi negli Stati Uniti a New York (1850).
Fu durante il primo periodo che Antonio Meucci intuì (1849) la trasmissibilità della voce per via elettrica, divenendo il pioniere del telefono elettrico a cui diede il nome di “telegrafo parlante“, ribattezzato successivamente telettrofono.

Il telettrofono di Meucci

Giunto a New York nel maggio del 1850 con la consorte, Antonio cercò invano di far fortuna con una fabbrica di candele per la preparazione di vernici (qui tenne come dipendente per alcuni anni- fra il 1850 e il 1853 – Giuseppe Garibaldi), concentrando i suo studi in particolare su un nuovo congegno che si sarebbe rivelato “rivoluzionario”. Fu così che nel 1856 realizzò un dispositivo che gli permetteva, dal suo studio, di essere in contatto con la moglie malata.

Come è facile intuire – col “senno del poi” -, l’invenzione di Antonio Meucci ebbe così tanta eco che è considerata fra le 50 date storiche più importanti.

Per approfondimenti: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Antonio_Meucci

(Fonte: contributo testuale di Valentina Mattioni, https://it.m.wikipedia.org/wiki/, https://www.sapere.it/sapere/pillole-di-sapere/costume-e-societa/, https://www.studenti.it/foto/le-50-date-piu-importanti-della-storia/)

Cos’è la scrittura creativa ?

Fare ‘scrittura creativa‘ è come preparare la pasta del pane quotidiano …. Come il fornaio inizia la sua giornata la sua attività lavorando una cospicua massa di pasta ben lievitata, così secondo me chi si approccia alla scrittura creativa deve cominciare dal grosso, da una varietà di riferimenti da cui attingere per arrivare all’elaborato finale, quindi selezionando le risorse trovate e ricavate dal web o da altre fonti.

Da qui inizia il vero lavoro della penna creativa: analizzare ciascuna fonte e da ognuna di esse estrapolare il succo, i passaggi che reputa importanti per la stesura del proprio articolo. Una fase questa che meriterebbe particolare attenzione, quella di un’attenta lettura dei “pezzi” per metterne in risalto i passaggi principali da riportare nel proprio. Una fase inoltre che il più delle volte non si riduce ad una sola lettura ma spesso ad una rilettura .. e rilettura delle fonti medesime, al fine di … ottenere il meglio per il risultato finale. A questo punto si arriva alla fase di “assemblaggio” ovvero riunire i vari pezzi evidenziati nella fase precedente, riunendoli in un discorso logico e scorrevole, che potenzialmente attiri l’interesse di chi legge.

Altra similitudine (più) lampante è quella dello scultore che si trova di fronte ad una grossa massa diroccia o legno da cui fare uscire una ‘opera’. Egli procederà così a lavorarla, a intagliare e sminuire, con appositi attrezzi fino a farle assumere la forma o il soggetto desiderato così come il creativo si appassiona con la stessa intenzione e le stesse finalità.

Per l’elaborato finale poi, alla stregua dei segreti dell’impasto del pane piuttosto che dello scultore, non possiamo evitare – quando possibile – di metterci pure la nostra opinione l’analisi critica, il nostro “sigillo di qualità” per un pezzo originale (si spera !!).


E’ doveroso un distinguo, porre una linea di demarcazione fra le due arti: la scrittura creativa si distingue dalla scrittura di qualità, ‘scrittura ottimizzata‘ dei testi (seo copywriting), perché nella prima abbiamo facoltà di (ri)scrivere testi ‘a mano libera’, nella quale possiamo cioè procedere a ruota libera, non è soggetta a regole o altro da rispettare, la seconda deve invece far riferimento ad un’altra arte, la SEO, che mira all’ottimizzazione dei testi, al rispetto e osservazione di determinate regole al fine di rendere il contenuto visibile al pubblico, oltre che di qualità, tramite alcuni accorgimenti nella formattazione del testo: uso del grassetto piuttosto del corsivo, o entrambi, eccetera, proprio per metterne in risalto i passaggi, le parole chiave, favorendone la visibilità dai bot: dunque uno step che va oltre l’unicità dell’articolo.

Mountain View: restyling su mobile per evidenziare i risultati

E’ degli ultimissimi giorni l’intenzione del colosso di Mountain View di apportare un restyling in chiave grafica su smartphone e dispositivi mobile in fatto di visualizzazione dei risultati di ricerca, una sorta di come-back in ragione di quanto ottenuto con gli attuali algoritmi, sposando cioé un look più accattivante che però aiuti l’utente a trovare in minor tempo e più facilmente ciò che sta cercando senza bisogno di dover scorrere più volte dall’alto al basso lo schermo dei dispositivi mobile.

Ciò viene realizzato massimizzando l’attenzione nella parte superiore del testo mediante l’adozione di una grafica che prevede un testo più grande con l’ausilio di un set di font nei risultati di ricerca.
I risultati trovati verranno visualizzati su un maggiore spazio adeguandoli alla dimensione orizzontale dello schermo del dispositivo mobile, con inoltre l’esplicita dichiarazione di utilizzare il colore per mettere in risalto le parti importanti degli stessi.

Il lancio del nuovo look è previsto per la fine del mese.

Social Marketing del 2021: tra incertezze e trends.

In un articolo precedente avevo riportato i progressi raggiunti sul campo dalle ultime applicazioni e i possibili sviluppi in ottica SEO. Il 2021 sarà tutt’altro che chiaro per il settore del marketing e i suoi operatori, pur potendo contare su tendenze già delineate, al fine di pianificare una adeguata strategia di social marketing.


Mai pensare a una social media strategy per l’anno a venire è stato più complicato: il 2020 lascia in eredità un anno pesante sia per le impreviste mutate abitudini delle persone a causa della pandemia sia per l’ attività fortemente compromessa dalle misure restrittive messe in atto negli ultimi mesi per le imprese di diversi settori; dall’altra parte “freme” oramai la voglia di riscatto di ripartenza con l’affacciarsi di nuove tecnologie e modalità d’approccio.

Punto fermo rimane quello attuale della pandemia i cui effetti, anche se dovesse rientrare nei mesi a venire, si protrarranno ancora per lungo tempo, rendendo finanche difficile mettersene alle spalle le conseguenze. E’ per ciò che le aziende sono chiamate ad adeguare il proprio modo di fare comunicazione per mantenere il loro ‘primato’ sul mercato, come assecondare una maggiore importanza della digitalizzazione e dei contatti umani – riflessi dei lockdown che si sono succeduti.

Tendenze che secondo l’autorevole Ninja Marketing ruotano attorno a tre concetti chiave, tre “tracce” che faranno da padrone nel delineare i trends per l’anno a venire pensando ad una strategia da adottare: “contenuti“, “meme“, “nostalgia“: tradotto, maggiori fruizione e condivisione ‘a più mani’ e trasversalità dei contenuti, purché siano di qualità, i meme evoluzione delle tanto ricorrenti e utilizzate emojis, sempre più utilizzati dai social media tanto da offuscare le prime; nostalgia come elemento trainante a significare una sorta di trasposizione dal sociale al digitale delle nuove necessità ed esigenze avvertite.

Due osservatori in particolare, We are social, ripreso da Ninja Marketing, e Talkwalker, hanno dedicato un report a riguardo, da una parte uno che analizza le nuove tendenze da un punto di vista settoriale dall’altra un rapporto che più in dettaglio guarda ai mutati comportamenti sociali e al modo in cui poi vanno a riflettersi sempre sugli orientamenti di categoria, un’analisi più orientata dunque al ‘micro’, dando voce anche a marketer professionisti.
Nel suo lavoro l’agenzia Wearesocial mette in rilievo i mutamenti sociali conseguenti alla pandemia: se il distanziamento sociale e i ripetuti lockdown iniziati con il mese di marzo hanno portato a riscoprire i valori empatici e più basilari della società, ben presto questi sono stati traslati nel mondo digitale (per esempio si è assistito alla nascita di diverse community dedicate proprio alla riscoperta e alla divulgazione di essi) portando gli imprenditori ad affrontare la sfida della digitalizzazione ripensando alle vecchie logiche per .. rimanere a galla e rispondere ai nuovi bisogni dei consumatori. Viene inoltre incentivata una riscoperta delle potenzialità dei social nel fare riavvicinare persone lontane.

Wearesocial evidenzia pure come le persone tendano a prestare maggiore attenzione ai profili che tendono a seguire sui social: sempre più consapevoli ed esigenti rispetto alla pertinenza dei contenuti vedono nei cosiddetti influencer figure in cui rispecchiarsi per i propri gusti e scelte. Ecco allora che le aziende dovranno prestare attenzione anche all’influencer marketing nella definizione di strategie. Viene poi esaltato il concetto più che mai determinante di “crossmedialità“: la consultazione di più canali multimediali per le loro ricerche, infatti, caratterizza con sempre maggiori riscontri le modalità d’approccio degli utenti ai social media fino a interagire con propri ‘elaborati’. Contenuti il cui editing in passato era prerogativa di una specifica piattaforma, oggi diventano trasversali coinvolgendo più piattaforme come flessibilità nella loro creazione. https://www.insidemarketing.it/social-media-trend-2021-scenari-futuri-e-prospettive/

Talkwalker ha svolto un lavoro più ‘di settore’ andando cioè a verificare come i succitati cambiamenti sociali si riflettono nel settore del marketing. A concetti-chiave basati sulla componente sociale, ne accosta – o meglio ne fa derivare – altri più attinenti al marketing (presa di consapevolezza dei social media contro la disinformazione digitale e battaglia contro le fake news, con uno sguardo al passato quanto ai mezzi di comunicazione. Il pubblico sarà più socialmente consapevole. Viene valorizzato con il target di ‘remix marketing‘ il nuovo contenuto generato dagli utenti – il nuovo UGC User Generated Content: si individua qui la capacità dell’utente di estrapolare e importare da altre risorse o testi concetti e combinarli per esprimere la propria opinione. https://www.talkwalker.com/it/tendenze-social-media

Se da una parte si conferma che “il Contenuto è il re” dall’altra “il consumatore ha sempre ragione”.

Fonti: www.omniaweb.it ; www.talkwalker.com ; www.ninjamarketing.it)

Facebook: il 2021 porta aria fresca

L’anno appena cominciato porterà una ventata d’aria fresca pure nell’orbita ‘Facebook’: infatti, con un comunicato nei primi giorni del mese di gennaio, il colosso fondato da Mark Zuckerberg ha introdotto alcuni importanti cambiamenti sul social previsti nel corso dell’anno. Coinvolte dal rinnovamento in particolare saranno le Pagine, al fine di snellirle ma al tempo stesso arricchendole di ulteriori funzionalità volte ad ottimizzare la user experience.

La più importante è quella di soppiantare i ‘Mi piace’ dalle Pagine, rinunciando ad un pulsante che ha accompagnato Facebook sin dalla sua nascita, sostituendolo con un più classico ‘Segui’, allineando (inconfutabilmente) la piattaforma di Zuckerberg ad altri social.

La strategia di Facebook mira a ridurre il distacco dagli altri social promettendo agli utenti una versione più moderna e più attenta alle esigenze degli utenti nell’ottica di una migliore disponibilità dei contenuti medesimi.
Sull’altro piatto della bilancia mettendo ‘segui’ su una pagina l’utente è anche interessato a ricevere aggiornamenti (ciò va a determinare quanto “forte” sia il gradimento, l’interesse per un certo ‘creator’ ovvero contenuto).

Le pagine avranno anche una sorta di marcatore (news feed) per avvertire l’utente della presenza di aggiornamenti su un determinato argomento e contenuti di tendenza.
Nelle Pagine inoltre i commenti dei personaggi pubblici (celebrità, atleti, band, politici, giornalisti e creator) appariranno in testa.

A livello di gestione delle pagine sarà possibile un maggior controllo e gestire in maniera più accurata le autorizzazioni che vengono concesse ad ognuno (es. prevedere diversi livelli di autorizzazione per i vari ruoli di responsabilità/usabilità previsti) e dunque preservare la personalizzazione della pagina stessa.
La finalità di questa nuova veste è rivolta a migliorare l’esperienza utente per renderla più sicura e tutelata contro un uso improprio del social network e contro la diffusione di violenza o spam.
Un rinnovo che va inevitabilmente ad investire il settore del mobile.

(Fonte: www.pcprofessionale.it)

Chi vince non sa che cosa si perde

Da una intervista con il Santo Padre uscita con il primo numero del 2021 di ‘Sportweek’ – supplemento de ‘La Gazzetta dello Sport’ – riporto un estratto di una piacevole conversazione con uno dei papi che più si è dimostrato sensibile nei confronti dello sport, nelle sue varie discipline e ‘interpretazioni’. Lo sport per Francesco è l’occasione in cui ciascuno si mette in competizione prima di tutto co sé st4sso, per superare la spinta all’individualismo.

Tutto nasce da un’intervista … fuori le righe.
Sullo sfondo la Via Crucis dello scorso 10 aprile in una Basilica di San Pietro insolitamente deserta e perciò desolante, con il papa a celebrare in solitaria; idea rilanciata poi dalla lettera scritta dal papa ad Alex Zanardi a seguito del suo tragico incidente . L’intelligibile intermediazione e collaborazione di don Marco Pozza da il la ad un progetto “ambizioso”, proponendo a papa Francesco una intervista ‘di ampio respiro’ sullo sport, un’intervista strutturata in cui cogliere e approfondire il suo pensiero sul mondo dello sport, vissuto dai suoi luoghi tramite diversi incontri con vari, coinvolgendolo così in una sorta di ‘enciclica laica sullo sport‘.
Ne sono usciti sette pilastri sui quali Francesco edifica lo sport: lealtà (“Lo sport è lealtà e rispetto delle regole. Anche lotta alle scorciatoie, lotta al doping”), impegno (“Il talento è niente senza applicazione: si può nascere talentuosi ma non ci si può addormentare sopra il talento …”), sacrificio (“Il ‘sacrificio’ è termine che lo sport spartisce con la religione: “sacrum-facere” è dare sacralità alla fatica”), inclusione (“Questo sarà l’anno delle Olimpiadi. I Giochi, da sempre, sono un segno di inclusione, contrapposta alla cultura del razzismo, dello scarto”), spirito di gruppo (“Fare squadra è essenziale nella logica dello sport. Anche della vita di tutti i giorni”), ascesi (“Le storie delle grandi imprese ci inducono a pensare che il gesto sportivo sia una sorta di ascesi, pur senza la religione addosso …”) e riscatto (“Dire sport è dire riscatto, possibilità di redenzione per tutti gli uomini”). Per ognuno di questi è stato accostato un rappresentante del mondo sportivo che può esserne considerato ‘il paladino’.
L’intervista è avvenuta ai primi del mese di dicembre alla presenza di Stefano Barigelli, direttore de ‘La Gazzetta dello Sport‘, e Pier Bergonzi, vicedirettore e autore dell’intervista, e don Marco Pozza, ospiti di papa Francesco nella residenza di Santa Marta.

Gaetano Scirea - Paladino di Lealtà

LEALTA’. “Prendere le scorciatoie è una delle tentazioni con cui spesso abbiamo a che fare nella vita: pensiamo sia la soluzione immediata e più conveniente ma quasi sempre conduce a degli esiti negativi. La scorciatoia è l’arte di imbrogliare le carte. Penso, ad esempio, a chi va in montagna: la tentazione di cercare scorciatoie per giungere prima alla vetta … nasconde spesso e inevitabilmente un lato tragico. Questo capita anche nell’allenamento delle differenti discipline sportive: ….. Il gioco e lo sport in genere sono belli quando si rispettano le regole; senza regole, infatti, ci sarebbe anarchia, confusione totale. Rispettare le regole è accettare la sfida di battersi con l’avversario in maniera leale … La pratica del doping nello sport non solo è un imbroglio, una scorciatoia che annulla la dignità, ma è anche volere rubare a Dio quella scintilla che, per i suoi disegni misteriosi, ha dato ad alcuni in forma speciale e maggiore.”.

Pietro Mennea - Simbolo dell'impegno sportivo

IMPEGNO. “La storia, non solo quella sportiva, racconta di tanta gente di talento che si è poi persa strada facendo … Nello sport non basta avere talento per vincere: occorre custodirlo, plasmarlo, allenarlo, viverlo come l’occasione per inseguire il meglio di noi …”.

Fiorenzo Magni - Sacrificio

SACRIFICIO. “A nessuno piace fare fatica perchè la fatica è un peso che ti spezza. Se, però, nella fatica riesci a trovare un significato, allora il suo giogo si fa più lieve. L’atleta è un pò come il santo: conosce la fatica ma non gli pesa perchè, nella fatica, è capace di intravedere, oltre, qualcos’altro. Trova una motivazione, che gli permette non solo di affrontare la fatica ma quasi di rallegrarsi per essa: senza motivazione, infatti, non si può affrontare il sacrificio …”.

Muhammad Alì - "Inclusione"

INCLUSIONE. “Chiediamo al Signore la grazia di poterci avviare verso un anno di ripartenza di tutto … Le Olimpiadi, di cui ho sempre apprezzato il desiderio innato di costruire ponti invece che muri, possono rappresentare anche simbolicamente il segno di una partenza nuova e con il cuore nuovo. All’inizio dell’esperienza delle Olimpiadi, infatti, si prevedeva addirittura la tregua delle guerre nel tempo delle competizioni ….”.

Spirito di gruppo nello sport

SPIRITO DI GRUPPO. “E’ vero: nessuno si salva da solo … Lo sport ha questo di bello che tutto funziona avendo una squadra come cabina di regia. Gli sport di squadra assomigliano ad un’orchestra: ciascuno dà il meglio di sé per quanto gli compete … E’ così che piccoli gruppi, capaci però di restare uniti, riescono a battere squadre incapaci di collaborare …”.

Sergei Bubka - Simbolo di 'ascesi' nello sport

ASCESI. “.. L’ascesi … ti permette di vedere e comprendere meglio il centro: [dalle periferie] estraniarsi dal mondo per immergersi ancora meglio … Lo sport rappresenta tutto questo molto bene: mi immagino le scalate sugli Ottomila metri, le immersioni negli abissi, le attraversate degli oceani come dei tentativi per ricercare una dimensione diversa, più alta, meno abituale …”.

Alex Zanardi -'Riscatto'

RISCATTO. “.. non basta sognare il successo, occorre svegliarsi e lavorare sodo. E’ per questo che lo sport è pieno di gente che, col sudore della fronte, ha battuto chi era nato con il talento in tasca. I poveri hanno sete di riscatto: offri loro un libro, un paio di scarpette, una palla e si mostrano capaci di gesta impensabili … “.

(Fonti: ‘La Gazzetta dello Sport’, sabato 02/01/2021; ‘Sportweek’, periodico allegato, nr. 1/2021)

Importanti ricorrenze del 2021

Ricorrenze del 2021

Prendendo spunto dal messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, l’anno che sta per iniziare ci introduce a diverse ricorrenze e anniversari, di portata nazionale e non, “… Tappe della nostra storia, anniversari che raccontano il cammino che ci ha condotto ad una unità che non è soltanto di territorio. …”.

700 anni morte Dante Alighieri

Ecco ricorrerà il settecentesimo centenario della morte di Dante Alighieri (settembre 1321): già diverse le pubblicazioni uscite a riguardo e innumerevoli le iniziative programmate.

Bicentenario morte Napoleone Bonaparte

Duecento anni fa, il 5 maggio 1821, nell’isola atlantica di Sant’Elena moriva Napoleone: una data che tutti ricordiamo facilmente dai banchi di scuola per la celebre ode del Manzoni, composta quasi di getto pochi mesi dopo dalla sua scomparsa, quando apprese la notizia.

160 anni Unità d’Italia

In ambito più strettamente storico, ricorrerà il centosessantesimo anniversario dell’Unità d’Italia (mercoledì 17 marzo) 1 2 e delle Forze Armate (giovedì 4 novembre), il centenario della collocazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma 1 2, i settantacinque anni della Repubblica 1 2.

Centenario Milite Ignoto


“… Dal Risorgimento alla Liberazione: le radici della nostra Costituzione. Memoria e consapevolezza della nostra identità nazionale ci aiutano per costruire il futuro …”.

Caduta impero azteco

Sottolineiamo poi, andando più a ritroso nella storia, il 13 agosto 1521, gli spagnoli di Hernán Cortés conquistano la capitale degli aztechi Tenochtitlán (attuale Messico), distruggendo popolazione e città e decretando così la fine dell’impero azteco e per ciò l’inizio della caduta del loro mondo incontaminato, e il passaggio alla Spagna di quei territori.

(Fonti: www.ilsole24ore.com, www.larepubblica.it, www.difesa.it)