“Ok Google, mostrami …”: facciamo uno Snapshot a Google Assistant

Google Assistant è un assistente virtuale basato su Intelligenza Artificiale. Sviluppato da Mountain View dal 2016 all’interno di un programma di messaggistica, inizialmente precluso ad essere utilizzato su un determinato tipo di cellulari (Pixel), dal 2017 è disponibile per la vasta gamma di smartphone con sistema operativo Android e iOS. Nato per darci ‘una mano’ – come del resto tutti i suoi simili – nel nostro quotidiano: impegnati ad esempio nei nostri progetti di lavoro o semplicemente nelle azioni quotidiane, basta un semplice comando vocale per chiamarlo in causa.

Snapshot introduce il concetto di istantanea, fotografia di un oggetto.

Non è solo assistente vocale, ma una vera e propria suite di servizi innestata direttamente all’interno del sistema operativo. Può essere inoltre connesso con altri apparati o dispositivi, consentendo così ad esempio all’automobilista di non distrarsi dalla guida staccando le mani dal volante.

Oltre ad essere specializzato nella gestione dei comandi vocali, ‘GA’ è in grado di sostenere addirittura una conversazione con l’utente, grazie all’uso combinato dell’algoritmo di Google per la comprensione del linguaggio (vedi web semantico) ! Questa funzionalità permette all’assistente vocale di eseguire autonomamente operazioni più complesse del semplice ‘comando’ quali ad esempio prendere un appuntamento, prenotare un ristorante, consultare gli orari di apertura di un negozio, …., oltre ad essere in grado di accorgersi di contesti in cui non è in grado di eseguire quanto richiesto.

Google Assistant è in grado di eseguire svariate operazioni: oltre a pianificare la giornata, dare consigli su ricette, attività da svolgere o promemoria
senza bisogno di doverlo attivare. Basterà ora dire: ‘Ok Google, mostrami la mia giornata. Con un semplice “Ok Google” ecco che GA dà il meglio: l’assistente è in grado di navigare in internet alla ricerca delle informazioni richieste e cercare immagini, programmare eventi e gestire promemoria, sistemare le proprie impostazioni a seconda delle preferenze espresse.
Non molto popolare in Italia a dire la verità, ma destinato a importanti sviluppi per il futuro.
E’ inoltre in grado di sostenere una conversazione con l’utente, grazie all’uso dell’algoritmo di Google per il trattamento del linguaggio. Questa funzionalità, ancora non pienamente disponibile, permette all’assistente vocale di eseguire in autonomia operazioni come visto fra le più disparate.
Senza l’ausilio delle mani per digitare messaggi testuali, l’assistente di Big G consente di inviare brevi messaggi vocali attraverso un’operazione direttamente controllabile con la voce …..

In questi giorni Google sta arricchendo l’interfaccia grafica dell’applicazione per gli smartphone Android introducendo la sezione Snapshot, accessibile semplicemente attivando Google Assistant e la modalità scherno intero. La novità introdotta da Google consiste in una innovazione delle impostazioni delle applicazioni tra cui la possibilità di personalizzare la sezione stessa in base ai contenuti che vogliamo, sempre attivabile attraverso la voce.
Introdotta nel 2018, questa opzione fornisce agli utenti una panoramica della loro giornata e suggerimenti per “tenerli sincronizzati” con le scadenze di giornata.

Se prima gli utenti dovevano attivare Google Assistant e toccare l’istantanea in basso a sinistra per accedervi adesso, basterà dire “Okay Google, mostrami la mia giornata” e il sistema suggerirà gli impegni e i promemoria impostati in precedenza.


A corredo, disponibili anche altre schede (‘promemoria’) e addirittura selezionare brani da Youtube.
Raggiungere la propria schermata snapshot ora è molto più immediato: toccando il promemoria verranno forniti suggerimenti su come chiamarli o anche per inviar loro una canzone di compleanno personalizzata.

Update già presente su Android di Google e iOs.

La nuova funzione ad ora è però disponibile solo n inglese.

Blu Volley spegne 15 candeline

5 ottobre 2005 – 5 ottobre 2020: 15 anni di passione sottorete che hanno accomunato bambini e ragazze di Cuveglio – ma non – solo per una palla e un rettangolo di gioco; di impegno e sacrifici richiesti e dati da tutti; di droplets sui campi da gioco, ace, rice, “block”, schemi, … Una sana competizione sportiva nata come come sfida educativa e di formazione per tutti, fondata sul rispetto dell’avversario; impegno ma anche divertimento per chi ha partecipato all’avventura, il sentirsi gratificati per un obbiettivo raggiunto, ma ancor prima sentirsi parte di una squadra, quindi in un contesto di coesione e affiatamento, di un percorso di crescita non solo sportiva …15 anni or sono Cuveglio ha salutato la nascita di una realtà giovanile che, abbracciando gli ideali di San Giovanni Bosco, ha fatto di uno sport, la pallavolo, uno strumento educativo per tante ragazze pure dei paesi limitrofi. La società di pallavolo femminile ASD PGS Blu Volley festeggia oggi i 15 anni di costituzione.Presentatasi agli albori della sua storia con una squadra di “under 14/16” nei campionati delle Polisportive Giovanili Salesiane, oggi “la” Blu Volley è una grande famiglia … con tanto di genitori ! … Dalla nascita sono bastati pochi anni poi per fare un ‘salto di qualità’ con l’esordio nei campionati di Federazione, e negli ultimissimi anni il più grande risultato raggiunto, a suggello di ottime stagioni disputate nei campionati di divisione, è quello di presentare una squadra in serie D; dall’altra parte, quella di poter contare su di un brillante vivaio grazie alla preparazione di allenatori e tecnici del micro/minivolley. Quindici anni per chi sta dietro le quinte, accompagnando le ragazze in un percorso di sport e divertimento, ma anzitutto di crescita e formazione.Se il primo ringraziamento va perciò ai fondatori, ad allenatori e tecnici che in questi anni si sono succeduti nelle due attuali palestre ‘di casa’, Cuveglio e Gemonio, analogo ringraziamento va ai genitori che si rendono disponibili a vario titolo ad accompagnare le squadre come pure a sostenerci fra le mura di casa.

Recap sulla seo del 2020

A poco meno di 100 giorni dalla fine dell’anno, facendo un riepilogo del 2020 e di quanto già anticipato dai mesi precedenti, ripercorriamo(e riprendiamo) di seguito le importanti novità in ottica SEO. Novità per lo più improntate all’indicizzazione e posizionamento delle pagine web, obiettivo incentivato dall’introduzione di nuove tecnologie (vocal search e assistenti vocali).
Un ‘refresh’, un recap imprescindibile per chi ha a che fare con la SEO in senso stretto e sviluppo di contenuti.

Una delle innovazioni più importanti, che ha creato più rumors nel settore, è senz’altro l’adozione anche nel nostro paese del nuovo algoritmo di Big G: Google Bert il quale avvicina ancor più il “sistema algoritmo” al linguaggio umano, quindi ad un web semantico. Con esso Google ha concentrato gli sforzi sullo sviluppo di un sistema per fornire risultati di ricerca sempre più attinenti e precisi alle esigenze del navigante che sottopone una query. Operativamente, la “responsabilità” è a carico non del SEO specialist ma di chi è reputato a redigere i contenuti perché siano sempre più appetibili per il crawler di turno.
Gli ultimi mesi hanno visto l’introduzione e l’affermazione di metriche sempre più precise (Web Vitals) sulle prestazioni del sito, oramai indispensabili per puntare su indicizzazione e posizionamento del sito, con il chiaro intento di direzionare lo sviluppo delle pagine rispondendo alle esigenze della User Experience. Al contrario del precedente , “l’onere” in questo caso è a carico dello sviluppatore delle pagine web. Dal momento che, come anticipato, dal 2021 l’esperienza di navigazione sarà classificata come fattore di ranking, è perciò irrinunciabile e indifferibile che il sito sia ben progettato e strutturato, nella usability e nella facilità di navigazione oltre che per i contenuti.
Seguendo la tendenza di altri social, anche Google si è allineato a un classico ovvero le “visual storytelling“. Introdurre le Web Stories assume infatti importanza anche in ottica SEO in quanto esse permettono di dare ancor più risalto ai contenuti prodotti.
Altro “scossone” dell’anno è stato quello dei featured snippet, da non confondere con i rich snippets (i f.s. forniscono delle risposte a una query digitata, i r.s. danno una miglioria ad un risultato di ricerca), introdotti da Google per fornire all’utente in poche righe un’informazione completa su ciò che cerca, individuabili da un testo racchiuso in un rettangolo all’inizio di una pagina di SERP con i suoi risultati.
Se l’argomento era già stato trattato negli anni precedenti, nel 2020 il concetto di “dati strutturati” ha assunto ancora più rilevanza, argomentazione che si combina con altre tecniche promettenti es. knowlegdge graph e ricerca vocale. L’introduzione dei dati strutturati consente di “scendere”agli elementi minimi di un costrutto ovvero le entità e di comprenderne le relazioni per fornire la risposta più esaudiente anche per specifiche query; permettono altresì maggiore visibilità e possibilità di essere posizionati anche per particolari ricerche es. local seo.
Già introdotti nel 2019 e ripresi nella primavera de 2020 Google ha stravolto l’interpretazione del tag rel “nofollow” in chiave di posizionamento: vale a dire che ora col tag è possibile passare al crawler se si tratta di un link a pagamento (rel=”sponsored“), se il collegamento fa riferimento a User Generated Content (rel=”ugc“…), che la pagina linkata non venga seguita (rel=”nofollow“).
Anche il capitolo ‘immagini‘ è stato rivisto ai fini di una ottimizzazione migliorandone la compressione e la qualità in upload. Ecco così il nuovo formato AV1 (.avif) 1 2, uscito dalla fase beta già dalla primavera del 2018. Formato tenuto a battezzo da Netflix, superiore in termini di rapporto qualità/compressione ai tradizionali JPEG, PNG e il recentissimo WebP.

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