Web semantico e Reti Semantiche

(lunedì 28 gennaio)

Web Semantico e Reti Semantiche

La necessaria specializzazione degli algoritmi che è sotto gli occhi di tutti gli operatori di settore (e non conosce sosta !!) volta a a fornire risultati sempre più precisi e attinenti a quello che è l’intento di ricerca dell’utente ha determinato il passaggio al ‘Web Semantico’ mediante cui, oltre che ad una riorganizzazione. si realizza pure una revisione strutturale della pagina web.

Con il termine web semantico, termine coniato dal suo ideatore, Tim Berners-Lee, si intende ‘la trasformazione del World Wide Web verso un ambiente dove i diversi tipi di contenuti (dalle pagine HTML alle immagini) vengono semplificati e, tramite associazioni ad informazioni e dati (metadati), convertiti in un formato adatto ad essere compreso e interpretato da un motore di ricerca‘ (rif.: www.wikipedia.org).

In questo modo, saranno possibili ricerche più evolute delle precedenti, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, e altre operazioni specialistiche come la costruzione di “reti di relazioni“.’

Per stare al passo con un mondo in cui il linguaggio è via via sempre più complesso (“termini neo-nati si accompagnano a vecchie parole le quali vengono tuttavia utilizzate per definire nuovi significati”), il World Wide Web ha trovato la sua “carta vincente” nel creare una associazione tra tutte le differenti informazioni, internet è stato in grado di rivoluzionare la possibilità di passare da un testo ad un altro grazie ai link, che permettono di cliccare su una parola per essere catapultati su altre pagine che ne possono spiegare il significato, dare informazioni.

Una Rete Semantica è una forma elementare di rappresentazione della conoscenza. Schematicamente, è un grafo formato da vertici, che rappresentano concetti, e archi, che rappresentano relazioni semantiche tra i diversi concetti‘ (rif.: www.wikipedia.org). Nate inizialmente come applicazione a supporto dei calcolatori per la traduzione “comprensibile” dei linguaggi naturali, dagli anni Sessanta le ‘Reti Semantiche’ hanno cominciato ad assumere rilevanza culminando nell’enunciato di un certo M. Ross Quillian.

In una definizione di fine anni Novanta, Tim Berners-Lee ammise come ‘i pionieri del web ricorderanno bene come fosse allora articolato effettuare ricerche, sulla meticolosità necessaria nello scegliere le keyword giuste e del pericolo che poi comunque i risultati non corrispondessero a quanto voluto’. ‘Nel web semantico, invece, a ogni documento – che sia un file, un’immagine, un testo – sono associate informazioni, metadati, che, fornendo un contesto semantico appunto, ne rendono più facile l’interrogazione e l’interpretazione automatica, da parte di un motore di ricerca.’


Il web semantico è un web a misura di utente


Ivano Di Biasi afferma che il web semantico è “un metodo per comunicare diversamente con il motore di ricerca, per dargli i dati già pronti ed evitargli di doverli capire da solo analizzando i testi. Un modo, ancora, per rendere più facile a Google acquisire informazioni rapidamente, dal momento che i contenuti aumentano a dismisura ogni giorno, e dare anche i risultati più rapidamente, avere le risposte esatte a ogni esigenza degli utenti“.

Il Web Semantico apre ad una nuova frontiera del web: Web 3.0. Si può pensare a un Web 3.0 dunque per indicare una serie di cambiamenti che di fatto assumono una rilevanza indiscutibile ed inedita se si pensa a come si intendeva il web in passato, a com’era concepito, per l’utente e le sue esigenze.

Intelligenza informatica e Web semantico

Nello specifico, nel mondo informatico, si parla di intelligenza semantica per indicare quelle tecnologie in grado di trasformare informazioni non strutturate, ad esempio i diversi contenuti di un sito web, in un insieme (database) di informazioni strutturate che può essere interpretato ed elaborato automaticamente… ciò è reso possibile dalla combinazione di analisi semantica e codici di mark-up. Dunque, esiste una analogia fra le cosiddette Reti Semantiche e Web Semantico.
Su di essa si basa il concetto di Web 3.0: il World Wide Web si trasforma in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini e così via) diventano interpretabili, cioè vengono associati a informazioni e metadati che ne specificano il contesto semantico in un formato adatto all’interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica.

Riferimenti e approfondimenti:

https://www.insidemarketing.it/web-semantico-caratteristiche/

http://www.x-manager.it/2097

Domenica di … doppio impegno

(lunedì 28 gennaio)

Bella partita delle “pulci” dell’under 13 di federazione che stamane ospitano la formazione di Scag Laveno; ritrovo – col senno di poi – una squadra ben coesa, capace di buoni scambi ed ordinata nel gioco … bravi coaches !! Personalmente, posso dire un piacere vederle impegnate dal cadrèghin, seguire ogni palla che arriva nella loro metà campo e non rinunciare ad arrivarci come pure la determinazione nei movimenti non indugiando negli attacchi .. da migliorare (con pazienza !).
(17-25 / 23-25 / 2-22 /22-25)
Partita “testa-coda” questa, con Laveno in clssifica all’inseguimento di Ternate e Orago prima della classe,Vivi Blu Volley praticamente fanalino di coda.
Per come le ragazze si dispongono e tengono il campo e per le dinamiche di gioco che si apprezzano, risulta una bella psrtita: segno del buon lavoro svolto dai coaches Manfredi e Pozzi senz’altro ma anche dall’impegno e volontà che ci mettono le giovani atlete.
Dopo un primo set in equilibrio (1-2, 3-4, 6-7, 8-9…), solo a seconda rotazione il lavoro squisitamente capillare delle ospiti consente alla squadra ospite di ottenere gap importanti (10-1, 17-12, 15-20) …………
Secondo e terzo psrzisle sono i mighliori giocati dalle locali le quali possono contare sul prezioso apporto di centrali e bande.
Già ad inizio del quarto le ospiti sono determinate a chiudee la partita (1-7) ma .. “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”: ecco infatti un bel ritorno delle nostre che nonostante tutto riescono a rientrare (17-14) ma Laveno insiste nel suo pressing e a contenerne il ritorno per il finale 22 a 25.

Nel pomeriggio ppuntamento a Varese San Carlo per “il battezzo” in coppia nell’inedita caegoria under 16 maschile, esordio personsale: di fronte la lovcalr squadra contro Ascor Bettolino.
Ptronabilmente anche per lo spessore delle formaini n campo, l partita scorre via abbastanza tranquillmente __ nonostante alcune situazioni da gestire. Nonostante le poche aspettative di coach Masala, i suoi ragazzi si dimostrano al contrario determinati anche se ogni tanto gli schemi in campo saltano. Partita tranquilla questa, nonostante le aspettative: ambo le formazioni non si presentano eccelse quanto a gioco (vista la giornata di ieri, coach Masala ha chiamato tutti i crismi possibili: neve, parroco con tanto di benedizione iniziale, addirittura s’intravvede una suora !! …). La squadra ospite pur volendo far bene non riesce però a ritrovarsi sul parquet e ad esprimere una grossa qualità di gioco (iniziale 2-0), anche se impeniserisce la squadra di casa. Poi una rotazione fortuita e disattenzioni tattiche di Bettolino consentono a San Carlo di scavare break importanti (12-6, 16-7) .
Ritorno in campo, e di fatto ambedue le formazioni procedono a braccetto fper tutta la prims rotazione (10-9). San Carlo che tenta di rientrsre (11-12, 13-15, 16-16). Al ché, i ruoli si invertono ed è la squadra he ora va “fuori-giri” con il sestetto che si sfilsaccia e perde i riferimenti … Bettolino allunga con un buon break (17-22) per il finale 19-25-
Ol set successivo vede rtangibilmente crescere la tensione dentro e fuori il campo a tutto vantaggio dei locali che vantano subito un buon break (10-5). “‘apparenza inganna” e infatti si e lungi dalla convlusione della fazione: molti infatti gli errori a rete commessi da ambo le prti (7-6)_ La squadra di Varese riesce a mantenere un braeak positivo di di due punti (15-13) che capitalizza per la vittoria finale 25-22.
Si arriva al quarto con i locali che ci credono e già al giro di boa si trovano avanti 10-7. Si prosegue sempre sulla manciatina dei 2-3 punti di scarto . La squadra dell’hinterland non riesce infatti ad essere efficace e a darsi xcontinuitòà (25-21)
Beh non è andata male in questa “Prima”, seppur nei panni di secondo srbitro, ruolo che peraltro mi è servito probabilmente per tastare la gstione della cetagoria_________. Che mi porto a casa sono una indubbia presenza dell’arbitro nelle dinamiche che avvengono nei pressi della rete e nondimeo sotto e sopratutto sopra di essa, un maggior lassismo dietro i tre metri.

Bella partita delle “pulci” dell’under 13 di federazione che stamane ospitano la formazione di Scag Laveno; ritrovo – col senno di poi – una squadra ben dinamica ed ordinata nel gioco … bravi coaches !! Un piacere apprezzarne l’impegno dal cadrèghin, seguire ogni palla che arriva snella loro metà campo e non rinunciare ad arrivarci come pure la determinazione negli attacchi .. velleità non sempre ripagate (da migliorare .. con pazienza !).
Partita “testa-coda” questa con Laveno all’inseguimento di Ternate e Orago prima della classe, Vivi Blu Volley praticamente fanalino di coda.
Per come le ragazze tengono il campo e si muovono e per le dinamiche che si apprezzano, risulta una bella partita: segno senz’altro del buon lavoro svolto dai coaches Manfredi e Pozzi ma indubbiamente anche dell’impegno e determinazione delle giovani.
Dopo un primo set in equilibrio (1-2, 3-4, 6-7, 8-9…), solo a seconda rotazione il lavoro squisitamente capillare delle ospiti consente a Laveno di ottenere gap importanti (10-1, 17-12, 15-20) per il finale 17-25.
Secondo e terzo parziale sono i migliori giovati dalle locali le quali possono contare sul prezioso apporto di centrali e bande.
Già ad inizio del quarto le ospiti sono determinate a chiudere la partita (1-7) ma .. “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”: ecco infatti un bel ritorno delle nostre che nonostante tutto riescono a rientrare 17-14) ma a mettere apprensione sì; Laveno insiste nel suo pressing e a tenerle a debita distanza per il finale 22 a 25.

Nel pomeriggio appuntamento a Varese San Carlo per “il battezzo” in coppia nell’inedita categoria under 16 maschile, esordio personale: di fronte la locale squadra contro Ascor Bettolino.
Probabilmente anche per lo spessore delle formazioni in campo, la partita scorre via abbastanza tranquillamente nonostante alcune situazioni “da gestire”. Nonostante le poche aspettative di coach Masala, i suoi ragazzi si dimostrano al contrario determinanti anche se ogni tanto gli schemi in campo saltano. Partita tranquilla questa, nonostante le aspettative: ambo le formazioni non si presentano eccelse quanto a gioco (vista la giornata di ieri, Masala ha chiamato tutti i crismi possibili: neve, parroco con tanto di benedizione iniziale, addirittura s’intravvede una suora !! …). La squadra ospite pur volendo far bene non riesce a esprimere una grossa qualità di gioco (iniziale 2-0), anche se impensierisce la squadra di casa. Poi una rotazione fortuita e disattenzioni tattiche di Bettolino consentono a San Carlo di guadagnare break importanti (12-6, 16-7).
Ritorno in campo, e di fatto ambedue le formazioni procedono a braccetto per tutta la prima rotazione (10-9). San Carlo che tenta di rientrare (11-12, 13-15, 16-16). Al ché, i ruoli si invertono ed è la squadra di casa che ora va “fuori-giri” con il sestetto che si sfilaccia e perde i riferimenti … Bettolino allunga con un buon break (17-22) per il finale 19-25.
Il set successivo vede tangibilmente crescere la tensione dentro e fuori il campo a tutto vantaggio dei locali che vantano subito un buon break (10-5). “l’apparenza inganna” e infatti si è lungi dalla conclusione della frazione: molti infatti gli errori a rete commessi da ambo le parti (7-6). Peraltro, la squadra di Varese riesce a mantenere un break positivo di due punti (15-13) che capitalizza per la vittoria finale 25-22.
Si arriva al quarto con i locali che ci credono e già al giro di boa si trovano avanti 10-7. Si prosegue sempre sulla manciatina dei 2-3 punti di scarto . La squadra dell’hinterland non riesce infatti ad essere efficace e a darsi continuità (25-21).

Beh non è andata male in questa “Prima”, seppur nei panni di secondo arbitro, ruolo che peraltro mi è servito probabilmente per tastare la gestione della categoria. Che mi porto a casa sono una indubbia e necessaria presenza dell’arbitro nelle dinamiche che avvengono nei pressi della rete e nondimeno sotto e sopratutto sopra di essa, un maggior “buonismo” dietro i tre metri.

Trenta candeline per la Corale Amadeus [BETA]

Chi canta prega due volte !’ – diceva S. Agostino. La musica e il canto sono da sempre legati alla preghiera, ‘una maniera di accostarsi’. Ancora oggi la musica è una parte fondamentale delle celebrazioni della Chiesa, a cominciare dalla Messa. Ma si tende ad andare oltre, esigenza imprescindibile per l’apertura e la sopravvivenza del coro e dei cantori stessi e il compiacimento non solo dei fedeli ma anche di un pubblico più allargato.
Motto che si è rivelato poi “filo conduttore” e cammino per la genesi del gruppo.
Chi canta prega due volte !’ – ricordava anni or sono il nostro “il fu” Arcivescovo don Mario Binda – nostro primo sostenitore -, in occasione del concerto tenuto dalla Corale Amadeus per la dedicazione del nuovo altare e della chiesa di S. Lorenzo di Canonica di Cuveglio (anno 2000), occasione per riproporre il ‘Gloria’ di Antonio Vivaldi e il ‘Cantique di Jean Racine’ di Fauré.

Dedicazione-ChCuveglio-2000-1-of-5

“Amarcord”
“Amarcord”

Il prossimo settembre la Corale Amadeus taglierà il traguardo dei trent’anni di attività: trenta candeline di una passione che ognuno di noi ha voluto mantenere viva in sè e mettere a disposizione della comunità.

Correva l’anno 1989 quando la passione per il “belcanto” che le animava e lo stare insieme alla base dei cori parrocchiali di Rancio Valcuvia e Cuveglio portò alla costituzione della Corale Amadeus, al fine di accompagnare le principali funzioni religiose delle due parrocchie.
Passione e stare insieme che sono rimasti valori indissolubili e innegabili nel corso dei trent’anni trascorsi, collanti nei “tira-e-molla” che possono accadere.

Concerto della Corale Amadeus diretta dalla prof. Tabacchi ad Arcumeggia

Dapprima sotto la direzione della prof. Michela Tabacchi, dal settembre del 1993 si è registrato il “passaggio di testimone” al M° Loris Capister

Da allora via via il coro, animato da fervidi legami di amicizia e unità, ha conosciuto un nuovo slancio (a merito della ventata di novità e “passione” portate dal Maestro) a cominciare dall’organizzazione di un importante (e prezioso) corso sulla vocalità tenuto dal tenore Diego D’Auria che ha dato il la alla preparazione di brani più impegnativi.

“Pietre miliari” della Corale Amadeus sono la ‘Missa Brevis KV 259’ di Mozart, ‘Dies Irae’, ‘Lacrymosa’ e ‘ Ave Verum’ omonime; senza dimenticare dall’Halleluja’ di Georg Friedrich Haendel – nelle due versioni – e il ‘Gloria’ di Antonio Vivaldi.

Poi, l’occasione presa al volo di accompagnare una messa al Duomo di Milano (1997), sfoggiando l’esecuzione dell’Halleluja (nell’iniziale versione italiana) appena “nata”.


Ha così potuto tenere diversi concerti proponendo repertori sia sacri sia profani, da accostare ai primordiali brani dei vari tempi liturgici, spaziando perlopiù dal Seicento ai secoli successivi, arrivando a toccare le pagine più importanti dei grandi compositori dell’epoca (Mozart, Beethoven, Vivaldi, Bach, Saint-Saens, Fauré, Verdi, Donizetti, Perosi), presentando raccolte e brani talora di non facile levatura. Non rinunciando però a fare dei passi all’indietro alla riscoperta di piccole brevi “chicche” (Personent Hodie’, ‘Adventi Enek’, ‘Deck the Hall’, ‘Ding Dong’) anche dal carattere goliardico (‘Capriciata a tre voci’, ‘Insalata italiana’).

Il repertorio si è successivamente arricchito di alcuni arrangiamenti del Maestro: ‘Ave Maria’, ‘Jingle Bells’, ….

Dal 1998 si sono susseguite occasioni di collaborazione con diverse formazioni strumentali come l’Associazione Mozart e l’Orchestra Filarmonica Europea diretta dal M° Marcello Pennuto, l’orchestra da camera ‘Il Setticlavio’di Nerviano e l’orchestra ‘dei Due Laghi’ di Luino, avvalendosi all’occorrenza di voci soliste.

W. A. Mozart, Missa Brevis KV259: ‘Kyrie’, accompagnamento orchestra ‘Il Setticlavio’ – Chiesa di S. Lorenzo in Cuveglio, 17 dicembre 2000
W. A. Mozart, Missa Brevis KV259: ‘Agnus Dei’, accompagnamento orchestra ‘Il Setticlavio’ – Chiesa di S. Lorenzo in Cuveglio, 17 dicembre 2000

Da ricordare nello stesso anno il concerto tenuto presso la Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), gioiello del FAI dove, con la collaborazione della pianista Chiara Nicora, sono state eseguite in particolare una parte del ‘Gloria’ e la celeberrima Halleluja di Haendel.

Nel dicembre del medesimo inizia pure un rapporto di collaborazione ‘più stabile’ con il M° Marco Cadario, eccellente pianista ed organista di fama pressocché internazionale per gli svariati concerti in giro per il mondo
(recentemente tra l’altro abbiamo festeggiato i venti anni di collaborazione con lui !) e con il soprano Antonella Romanazzi, talentuosa voce solista, altrettanto riconosciuta e la quale ha recentemente registrato un cd.

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Dal 2002 al 2004 l’esperienza si è arricchita della partecipazione del Coro del Politecnico di Milano.

25.01.2003 – Concerto con il Coro del Politecnico Chiesa di S. Giulio, Cittiglio

Negli anni successivi ecco il repertorio della corale si arricchisce con l’inserimento di alcuni brani in lingua (‘Praise to the Lord’, ‘Cantique de Jean Racine’, ”Oh holy night’, ‘Tonight’, ..), non sempre facili da assemblare e, messo alle spalle l’esperimento dei generi ‘Gospel’ e ‘‘Spiritual’, ‘aprire’ a brani di derivazione anglofona e afro-caraibica, propri della tradizione locale (‘Thank you for the Christmas’, ‘Esti Dal’, ‘Tonight___’, ‘Mele Kalikimaka’, ‘Praise to the World’, ‘Joy to the world’, ‘Oh holy night’, ___. Fino ad arrivare più recentemente allo ‘Short festival’ e ai due imperiosi ‘Te Deum’ di Mozart e Haydn e all’Halleluja’ di Beethoven, sontuose e impegnative esecuzioni.

La Corale Amadeus ha avuto occasione di esibirsi in concerti sia in Italia che in Svizzera e in Francia a Ronchamps, in occasione del gemellaggio del comune di Cuveglio con la cittadina d’oltralpe sita nella regione dei Volsgi; in particolare uno tenuto nella meravigliosa Cappella di ‘Notre Dame du Haut’ di Le Courbusier dove ha eseguito in prima assoluta il ‘Te Deum’ di Mozart.

Ha partecipato per alcune stagioni alla rassegna provinciale “Provincia in Musica” organizzata da Anbima e dalla provincia di Varese, e tradizionalmente a concerti natalizi sia presso la parrocchiale di Cuveglio (‘Concerti di Avvento’) che in paesi limitrofi.

Dal 2000 si sono aggiunti ai coristi il M° Gianluca Fortino e Elena Guarneri. Due punti di forza dal momento che il primo, forte di una significativa preparazione anche come strumentista e conoscitore della musica, riveste inoltre il ruolo di accompagnatore proponendo al pubblico l’accostamento con strumenti particolari; Elena Guarneri talora ha seguito il coro con esecuzioni all’arpa.

Memoria storica della Corale è Rita la quale, nonostante tutto, non manca mai di rallegrarci con il suo impegno e dedizione (chiedere a lei per un excursus sui nostri concerti e .. gesta!!).

Costituitasi in forma associativa nel 1999, suoi presidenti nel corso degli anni sono stati Angelo Maffenini (dal 1999 al 2005) e attualmente Carla Pellegatta.

Con questo passo, per la Corale è stato possibile costituirsi anche come ente organizzatore e promotore di iniziative culturali e di musica, portando in loco anche esibizioni inedite o accompagnando addirittura alla riscoperta di generi sopiti.

Ha cercato anche di avviare degli scambi con altre corali (ad esempio con Tavernola Bergamasca) e occasionalmente con il coro ‘Giovan Battista’ di Caravate diretta dal M° Enzo Cadario.

Folgore Bosto sfrutta il fattore campo per l’ultima

(domenica 20 gennaio)

Ultima di campionato invernale oggi pomeriggio a Bosto. Chiusa la “parentesi” al Centro Giovanile San Carlo, oggi la designazione mi porta in un altro quartiere della città, nella palestra di Folgore Bosto: ad attendermi la compagine u16 locale contro le coetanee di San Marco.
Nessuna ambizione particolare in gioco, solamente voglia di emergere dell’una o dell’altra a conclusione del torneo invernale.
Folgore ha dalla sua il fattore campo – come si dice – ma deve comunque faticare per avere la meglio sulle avversarie che nei quattro set giocati si trovano sempre davanti impensierendo la panchina di coach Sgrò. I ritmi non sono peraltro eccessivi fra le due squadre, al contrario l’intensità è tangibile e si denotano buoni scambi qua e là: anche se le locali ritornano ricucendo i gap iniziali, San Marco non è da meno ed anzi si batte fino all’ultima palla (primo set i vantaggi 27-25), mentre affiora la tensione nelle giocatrici apprezzabile nei diversi errori a servizio o a rete di ambedue. Il ritorno in campo vede ancora Folgore con qualche handicap nella fase iniziale ma riesce poi a gestire agevolmente la pratica (25-13).
Nel terzo periodo San Marco scava subito un gap di +4 , preambolo di quello che sarà l’epilogo del parziale (20-25).
Nel successivo invece Folgore viene fuori con tutta la sua caparbietà a iniziare da un buon servizio e picchiando forte con un bel gioco sulla diagonale lunga e con le centrali, benchè le ospiti punto su punto tentino di riavvicinarsi per cercare il tie-break (25-22).
Dal punto di vista arbitrale, gara sostanzialmente tranquilla con pochi interventi da sanzionate per ambedue le formazioni.

10 anni con le PGS

(giovedì 17 gennaio)

Il prossimo 19 gennaio (andando a memoria) spegnerò le 10 candeline “da un cadrèghin”, un piccolo ma significativo traguardo per me, vuol dire “tanta volontà nel riuscire e migliorarsi .. sempre” “mettersi in gioco“, a testimonianza di vivere ‘in prima persona’ una passione non fine a se stessa ma che “costruisce”, edifica anche chi indossa la maglia: nello stesso periodo infatti 10 anni fa, con altri colleghi che ancora oggi quasi tutti come me si prestano diligentemente per questo servizio non sempre facile da interpretare e ‘gestire’, si è sostenuto il famoso “esame” di abilitazione.
Poi, ognuno ha seguito la sua strada, inseguendo le proprie aspirazioni effettive dettate dall’istinto e sicuramente dal proprio “itere”, dunque se continuare nella carriera arbitrale piuttosto che vivere la pallavolo dal campo più a stretto contatto con i ragazzi, chi ha preferito altre strade.

Chi ha diretto più partite (quindi una maggior “specializzazione”, a più livelli in meno tempo) chi di meno, ma questo prescinde dalle proprie disponibilità e ‘bacino di copertura’ (comunque io quasi 350 partite da arbitro ufficiale, più 94 come dirigente di società).
Aldo, Francesco, Roberto, Francesco, Paolo, Clizia, Paola, … gli amici che con me hanno condiviso quel percorso allora e che oggi ognuno sta vivendo a modo suo, dentro o fuori da un campo da gioco.

Personalmente, una scelta fatta all’epoca per sentirmi ‘attivo’ in un ambiente nuovo appena scoperto ma da cui subito mi sono sentito attratto, quello della pallavolo, iniziato con la costituzione di una società giovanile, e che col senno di poi rifarei 10 100 volte ancora !

Si badi non un cammino a sè stante, dal momento che come per tutte le cose ” l’esperienza te la fai sul campo ! …” – e mai più che in ambito sportivo queste parole sono veritiere. Grazie ai nostri mentori poi – Stefano, Angelo, Elisa, Paolo – che ci hanno affiancato e inizialmente “tutelato” sui campi da gioco, per il senso di rsponsabilità – educativa eprima e sportiva poi, nel segno delle Polisportive Giovanili Salesiane – che ci hanno passato, per i loro insegnamenti, ..

Essere arbitro è una responsabilità ancor prima che dire meramente ‘un ruolo’: sul campo da gioco occorre sempre saper miscelare quella giusta dose di fermezza con quella del ‘buon senso’ (altro talento che si apprende e si apprezza strada facendo), che se vissuti appieno regalano tante soddisfazioni (e qualcuno più grande di me ne sa qualcosa ! …).

Un weekend vissuto intensamente …

Nel tardo pomeriggio di sabato appuntamento a Morazzone dove la compagine under 18 di Orasport affronta il sodalizio di San Pietro. Fanalini di coda del girone VA11, ma partita ricca di suspense e dinamiche di gioco tutt’altro chr “soft” !

Ultima partita del torneo invernale per la squadra della brughiera, penultima per Gazzada; è una sorta di derby “di coda” questo, e lo si vede bene dall’intensità agonistica che si apprezza da ambo le parti.
Non è la prima volta che arbitro le ragazze di Orasport, e ho notato nelle ragazze una buona crescita maturata da inizio stagione, un maggior impegno a voler far bene …….. Peccato manchi quel ‘gap’ determinante che potrebbe fare la differenza.
Orasport che non sfigura, almeno nei primi due set: le locali parono bene (3-1) e, cercando di risolvere un gioco di squadra si trovano avanti al giro di boa (10-6) dopo una prima fase a braccetto(25-18 e 25-20). Poi con il parziale successivo, vanno drasticamente “in debito”: la squadra si sfilaccia ancora di più (‘fronzolo’) ed emergono ingenuità in fase di ricezione che .. pesano sull’economia della gara.Inizia bene la squadra di casa e, dopo un primo momento di studio, (3-2, 6-5) tenta l’allungo (10-5). Ma basta un cambio di palla per vedere le ospiti rientrare (10-9), per poi progressivamente allungare il break (13-17, 15-20). Dalle giocate che si vedono non parrebbe proprio che in campo ci siano due “cenerentole” (18-25) !!Nuovo strappo delle locali ad inizio secondo set (3-0) e stavolta le cassanesi devono faticare non poco per rientrare (6-3, 10-5). Poi, all’improvviso una serie di errori farraginosi e incomprensioni fra le locali consente a San Pietro di riavvicinarsi prima (13-11) e di tornare a “lottare” per il ‘primato fino al 18-17 quando le locali si arrendono gli attacchi avversari 19-23). Partita che si potrebbe riaprire su un errore a rete di San Pietro ) ma Orasport non riesce ad approfittarne (20-25). Ora a San Pietro si spalancano le porte per la vittoria finale: le giocatrici locali vanno infatti “in debito ” da subito 0-5) e nel prosieguo del set la squadra non riesce più a tenere il campo pur ricucendo il gap (17-25).

Domenica di nuovo sul parquet di Varese San Carlo per arbitrare l’under 13 ‘b’ locale e poi in prima serata tornare in casa per la under 20 ‘Blu Volley’ che ospita la corazzata novarese di Oasi. Se la prima è una passeggiata per la squadra avversaria di Excelsior, ben altre sfumature e”valenza” (per il sottoscritto) assume l’impegno recuperato in casa.
Dopo l’impegno infrasettimanale di due giorni fa contro le coetanee di San Carlo, la squadra di coach Giudici dimostra di avere realizzato un discreto salto di qualità …., perlomeno quanto a determinazione e nel giocare la palla attacchi compresi… unica pecca è la continuità fino all’ultima palla che cade!!
Caratteristica peculiare che si apprezza anche nella gara di stasera: le locali tengono infatti il campo per due set, mentre vengono meno nella parte vitale del terzo, travolte e annichilite dal pressing e gioco non comunque sempre pulito dalla prima della classe del girone VA19 (17-25).

Una nota personale sul weekend è l’aver apprezzato una certa “fiscalità” nella conduzione del gioco, non che ciò sia o debba essere una novità nella conduzione di una partita ma “ho visto” maggiore presenza e attenzione.
Riflessi che, ammetto, sono venuti un pò meno proprio nel match-clou: ad interventi sanzionatori ritenuti “col senno di poi” comunque giusti se ne contrappone qualcun altro dovuto a ‘errata lettura dell’istante’ che in una partita similare non è permessa e di conseguenza alcune situazioni difficili da gestire. Su tutte una indecisione sulla corretta subitanea attribuzione di un fallo a rete che avrebbe (come poi è stato) spianato la strada alle ospiti.
A questi livelli è necessaria una doverosa presenza dell’arbitro ‘sul’ campo, in modo da poter avere una visuale sul campo a 360° intendo: quindi ciò vuol dire anche una giusta postura sul seggiolone, distanza dalla rete e prontezza di riflessi per spostare la presenza repentinamente sulla “zona viva” del momento.

Campionato di 1^Divisione: in attesa del rush finale

(lunedì 14 gennaio)

La prossima settimana si concluderà, ‘recuperi di routine’ a parte – Vivi BluVolley vs Pallavolo Tradate dell’ottava giornata che si giocherà al PalaGemonio mercoledì 27 febbraio, ndr – il girone d’andata del campionato di Prima Divisione in cui è impegnata la nostra Prima Squadra. Appuntamento venerdì prossimo a Caravate per una sfida ..
da giocare, tutt’altro che scontata: di fronte infatti due squadre che già nella passata stagione hanno fatto sentire il loro peso.

Formazioni arrivate alla stagione 2018/19 ‘ricompattate’ e ricostituite praticamente ambedue. Perlomeno la nostra un sodalizio praticamente nuovo, frutto della costituzione del Consorzio ViviVolley con giocatrici perlopiù provenienti da diverse esperienze e ‘filosofie’, dunque un nuovo gruppo da “plasmare”: in poche parole, un problema in più da decifrare e ricomporre per coach Pozzi e Manfredi (si aggiungano poi gli immancabili problemi di percorso che possono condizionare il lavoro di preparazione di squadra).

A ridosso delle prime posizioni Caravate, un pò più distanziata alle spalle Vivi Blu Volley, con l’handicap di una partita giocata in meno. Cammini pressocché divergenti per i due sodalizi sin qui: più redditizio per Caravate – 6 vittorie di cui due per 3-2 e 3 sconfitte, 2 per 2-3 l’ultima a conclusione del girone d’andata (ieri, ndr) – più da “sali&scendi” per Vivi Blu Volley – 4 vittorie di cui una per 3-2 e 5 sconfitte, 2 per 2-3. Forse un calendario più favorevole per Caravate: alcune delle “meglio piazzate del momento”, potenzialmente le più quotate, concentrate nelle prime giornate e poi impegni col senno di poi più facili da gestire e potendo contare su una rosa di ragazze di esperienza, discorso inverso per il sodalizio di casa nostra.

Vivi Blu Volley vs Sumirago, l’u13 che non ti aspetti

(mercoledì 9 gennaio)

Recupero della terza giornata di campionato stasera al PalaGemonio per la categoria u13: di fronte Vivi Blu Volley contro Sumirago.
Squadra di casa che non viene da un buon inizio di stagione: 4 partite disputate ad ora sulle 6 come da calendario a causa di rinvii, 4 sconfitte di cui una appesantita dall’indisponibilità del camp di gioco, queste le cifre in “breadcrumbs” per le giovani atlete guidate da Pozzi-Manfredi; per Sumirago 5 partite di cui una vinta 3-0 e una 3-2.

Gara molto sentita agonisticamente sia da Blu Volley sia da Sumirago: ne sono seguite due ore di gioco che a questi livelli da una under 13 non sono poca roba parlando di impegno profuso !…… Gara dunque accesa e giocata a tutto campo ha che tenuto vive ambo le squadre !

Set combattuti punto a punto con scambi a tratti intensi degni di … nota; i parziali registrati a referto lasciano intravedere infatti quanto detto sopra, con una media di 20 minuti di gioco per tempo.

Nonostante le velleità portate in campo in particolare dalla squadra ospite, la partita inizia con un break positivo per la squadra di casa (3-0) ma Sumirago non tarda a rinvenire (5-4) e capovolgere poi con un bel gioco delle “centrali” (8-14 poi 20-14) per il 17-25 finale.
Secondo set che inizia ancora bene per le locali (3-0) le quali ora si presentano in campo più duttili ed efficaci nell’arginare le giocate avversarie. E qua si colgono le prime intense dinamiche di gioco … da cardiopalma quasi ! Ospiti che riescono poi temporaneamente a mettere la freccia e a godere di qualche break di vantaggio (7-10, 9-13, 12-16). Ma le ragazze guidate da coach Pozzi non si perdono d’animo e ‘abbassano la testa’ sfoggiando le loro potenzialità. Così con la seconda rotazione riescono ad essere avanti (19-16) mentre nella metacampo avversari si spegne qualche luce e, complici alcuni errori al servizio piuttosto che sottorete Blu Volley mantiene la sua posizione (25-22).
Si torna in campo con le ospiti “richiamate” dalla panchina ad un maggior impegno (;per la verità, si procede s braccetto fin quasi al termine della prima rotazione (9-11) poi viene fuori la qualità reattiva e “compulsiva” della squadra di casa nostra capace di annichilire l’onta delle avversarie stupendo con giocate .. al limite (25-17). “Mai dire mai” pare il motto della serata. E così Sumirago riparte con un inquietante 0-5 preambolo di quel che sarà l’andamento: 5 punti di scarto di media che poi “evolvono” in un gap più sostanziale (9-19) a testimoniare l’intensità di gioco che affiora nella giovane quadra di casa (12-25).
Si arriva così ad un “pazzesco” ed insperato tie-break che Sumirago inizia di potenza con servizi lunghi per cogliere impreparata la ricezione di casa (0-2). Ma la risposta delle locali arriva immediata (5-2) per un ‘testa-a-testa’ (con conseguenti dinamiche di gioco di indiscutibile rispetto) per arrivare al cambio campo (8-7). Ora la panchina ospite ha solo da recriminare una perdita di lucidità e determinazione nelle sue pedine che non riescono a capitalizzare su palloni determinanti che avrebbero potuto riaprire le sorti (13-10, 15-11).

Tra due fuochi ….

(sabato 5 gennaio)

Decisione rimandata di un anno, “voglia di rilanciare” una passione difficile da levarsi ! Ora, per motivi personali .. o “anno sabbatico”, mi ritrovo a dover prendere una decisione di fondo, quasi una “svolta” sulle mie abitudini.
Lo sport si sa da sempre è fonte di benessere oltre che di “medicina” per la persona contro le famose ‘tossine’ e lo stress accumulato e il proprio vissuto quotidiano. Ebbene, proprio quest’ultimo aspetto richiama immediatamente i benefici che scaturiscono dall’attività fisica, a contatto con la natura,e più specificamente penso alla corsa, il “podismo” come si preferisce chiamarlo da un punto di vista amatoriale …
Hobby che mi ha sempre affascinato (e chi non si fa i suoi miti – irraggiungibili o che si vorrebbe emulare -, … da cui imparare o da trarre ‘fonte d’ispirazione ‘ ?).
Ed è così che dagli anni Novanta mi sono aggregato al Piede d’Oro, circuito amatoriale di camminate/corse podistiche qua e là per la provincia di Varese, un sodalizio che dura da più di trent’anni.
Da una decina d’anni poi l’improvvisa passione per la pallavolo, un universo che attualmente mi affascina a 360°: fondatore di una società locale di pallavolo giovanile, diversi i ruoli che copro: dirigente (“supervisore”), segretario, “tuttofare”, arbitro di società nonché arbitro ufficiale PGS.

Due passioni che hanno corso in parallelo finora, l’una vissuta “a ritmo blando, scanzonato senza assillo”, consapevole cioé dei propri limiti, ma che ho vissuto pienamente, l’altro che mi ha fatto vivere il mondo della pallavolo da un’altra angolatura, forse non gradevole ma altrettanto bella e gratificante dal famoso “cadrèghin” …

Il 2019 mi costringe a dover fare una scelta: a dover rinunciare alla corsa, a come l’ho vissuta in tutti questi anni. Non un addio quanto un arrivederci. Non un “taglio netto” ma sto valutando un passo indietro, più o meno importante, da una passione che, anche se vissuta non a livelli d’élite, mi è sempre piaciuta perché ‘mi ha dato molto’: nuove bellissime amicizie, il mettersi in gioco (una volta di più); il volersi misurare con le proprie capacità, il gusto di .. provarci.
Non che sia un veterano, ma tanti ambienti e “cornici” che ho scoperto, luoghi ignoti, le bellezze della natura; unico rimpianto il non avere potuto (o essere riuscito a) immergermi in scenari atipici (penso ai tanti amici che al contrario si sono cimentati in trail piuttosto che gare in montagna per fare degli esempi).

Deliberatamente (.. forse) ma per meglio dire responsabilmente ho preso la mia decisione, che penso molto probabile: da queste righe dico arrivederci ai tanti amici che ho avuto modo di conoscere e con i quali ero solito condividere serenamente e spensieratamente le ore della domenica mattina..