Utilità di una sezione “glossario”

(mercoledì 28 febbraio)

Così come in un glossario così come lo intendiamo “nel’uso comune” sono definiti i termini chiave utili per meglio comprendere dei concetti riportati all’interno di un libro o un manuale, una materia di studio ecc., la sua esistenza strutturale può tornare utile anche a corredo di un sito web.

Prevedere l’aggiunta di un glossario all’interno di un sito è utile sia per aiutare le persone che si avvicinano a un determinato campo – quello che è poi la materia trattata dal progetto – a comprenderlo meglio, sia per aiutare “dal’altra parte”  i motori di ricerca ad “apprezzare” i collegamenti tra le pagine e i concetti contenuti. In altre parole, il glossario è uno strumento utile per la SEO perché:

  • permette di definire meglio il dominio semantico nel quale il sito web si colloca;
  • permette di collegare i contenuti di articoli e pagine con i principali concetti menzionati al loro interno.

Il Piede d’Oro “incontra” Buran. Il gelo non frena una sana passione.

(domenica 25 febbraio)

In una domenica mattina caratterizzata dagli strascichi del Buran, vento gelido di provenienza siberiana che sta imperversando sulle nostre regioni portando una coda di freddo e nevicate sparse prende il via con la tradizionale tappa di Varese la stagione 2018 del Piede d’Oro. Pare che per quest’anno i giorni della merla che si sa a calendario a fine gennaio abbiano deciso di spostarsi di mese !!
Sveglio già dalla prima mattina ancora sotto le lenzuola odo che (ssigggh) sta piovendo !! Pioggia che con l’avvicinarsi dell’ora della levata va fortunatamente diminuendo. Ben imbacuccato viste le rigide temperature di questi giorni, all’uscita da casa mi accorgo però che ha lasciato posto a un leggero nevischio (effetto-Buran !).
Apro Fb e da una diretta sul ritrovo della gara del Lumy, intravedo che anche là nevischia (sempre meglio della pioggia !!) …
Ritrovo con Gaetano Mele per raggiungere la location come consuetudine dinanzi al negozio ‘Lampadari Frigo Nereo’, ed ecco ha inizio un turbinìo affettuoso di saluti. In primis, saluti a Marco Lumynoso e a tutti gli altri collaboratori del PO: Federico Mantovani, Sergio Castagna, Gianni Lamperti, Aldo Racchetti e Renato Brogioli, Eolo’s Time men, Angelo De Mieri, … e poi ‘alla console’ Fiorella e Manuela Riva, Stefano Irato, …. E poi gli amici di sempre: dapprima Simone Prina con Sara e il piccolo Lorenzo, IlPirata e IlPiratino, Samuele, Luciano, Andrea, Giovanni, Liliana, Barbara, l'”ultramaratoneta” Paolo, Flavio e Stefano della Podistica Mezzanese, Rinaldo Francesca dei Runner Varese, Daniela Ferro e marito, Alessandro Carù e Franca dell’Aermacchi, Andrea Marzio della Whirlpool; Davide Passeri, Stefano Beltramello, l’esordiente Mirco e Francesco Piccinelli dell’Atletica Verbanoancora Vincenzo Lo Presti,  Andrea Pezza, Fabio Casa e famiglia dello Sci Nordico Cunardo, Omar, Giuseppe e una ssfrecciante Lorena Castigioni (hai voglia a richiamarne l’attenzione !!; troppo impegnata a “passeggiare”) della Cardatletica; Giovanni e Francesca, Nicola Benevento e la moglie Mimma, Roberto, Ugo, Lidio e Katia del 7 Laghi Runners tra tutti.

Intelligentemente, “per mantenere alta l’atmosfera e il coinvolgimento”, alle 9.10 la partenza del minigiro e alle 9.30 la partenza dei due percorsi e, 5 minuti più tardi, la ‘Prima’ del Nordic Walking, la camminata coi bastoncini.
Percorso di poco superiore agli 8 chilometri che si snoda fra i quartieri di Masnago, Avigno e Velate.
Sotto un leggero nevischio che ci accompagnerà per tutta la mattinata, dopo una inedita spuntatura ci disponiamo sotto il gonfiabile bianco della Whirlpool; nelle prime fila, adocchio statuario il Soxj che presumibilmente conoscendolo è là pronto per sferrare la sua micidiale partenza “a-rotta”. Confermata una nutrita partecipazione a questa ‘Prima’ della stagione 2018 del Piede d’Oro, a dispetto delle rigide condizioni di giornata (non più di 1-2 gradi): circa 600 partecipanti impegnati sulle distanze proposte .

‘On y va’   ; così risaliamo via Crispi per raggiungere la rotonda dello stadio, quindi prendiamo a destra per poi costeggiarlo risalendo così verso Avigno e proseguire superata la piazzetta verso la Torre Di Velate, ascesa abbastanza impegnativa e muscolare, prima della quale attacchiamo la breve ma muscolare scalinata Dario Bonvini.
Prima di raggiungere l’Eolo Time con gli amici Aldo e Renato (imperterriti) passiamo dinanzi alla chiesetta di S. Cassiano (1100). “Salutati” gli amici in blu, poco più avanti, ecco la Torre. Ma l’impresa non finisce qua: ancora uno strappo di qualche decina di metri di camminamento che ci accompagnano sui sentieri retrostanti. Si percorre quindi un falsopiano su sterrato e poi le strette viuzze di Velate che culminano con la salita Arcelli (800 metri) e il ciottolato Guttuso (300 metri) che non concedono tregua agli astanti fino a raggiungere il traguardo volante ‘Alpi Sistemi’.
L’ascesa è così terminata; dietrofront e praticamente si attraversa in discesa per 600 metri il borgo di Velate, percorrendo a ritroso quanto sinora messo nelle gambe.
In leggera discesa, nel giro di qualche centinaia di metri il ristoro di giornata per poi guadagnare il camminamento del Percorso Vita, che ridiscende per quasi un km fra i boschi, dove è facile incappare in qualche storta. Quindi un breve tratto su asfalto e si prosegue poi sugli stretti tornantini in discesa del Campus.
Superata la sbarra, dopo aver percorso ancora un falsopiano, si va attraverso il Campus per affrontare gli stretti tornanti lastricati per circa 300 metri.
Si abbandona definitivamente la parte sterrata quando si è al 6° chilometro e ci si riavvicina a mò di circumnavigazione allo stadio Franco Ossola.
“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” perché se il più è oramai alle spalle, manca ancora l’ultima ciliegina della torta: la salita Overmach-Montello (500 metri circa) che poi apre su un lungo rettilineo in progressiva discesa da affrontare con attenzione anche per il fondo divenuto viscido e infine, imboccata via Ronchelli una “repentina” ed impegnativa discesa che porta al traguardo di giornata.

                             

Profilo altimetrico a parte, trovo i primi chilometri “bastardi” forse anche per la temperatura prossima agli 0 gradi penso: alternare la corsa al passo qui costa il doppio perché i polpacci “si bloccano in tempo 0” e ripartire con avanti ancora salita non è facile da gestire. E’ qui che incrocio l’amico Giovanni La Grutta, con cui poi condivido buona parte dell’avventura del percorso di giornata.
Buone sensazioni tutto sommato; si poteva azzardare di più sui primi km ma oramai penso di conoscermi ! Così come l’ultima parte il Montello tacciata da tanti come terribile ma, a denti stretti e sottovoce, avendola fatta per la prima volta non l’ho trovata così … estrema difficile da interpretare e gestire, per quanto fatto prima, sì. Ritrovo fiato e continuità rilanciando il passo sul rettilineo finale, sino a girare a destra per prendere via Giovan Battista Ronchelli e l’importante discesa che conduce all’arrivo.

‘Un’ ex-Sacro Cuore .. passeggia ad Azzate

(sabato 24 febbraio)

Dopo la direzione in coppia infrasettimanale a Casciago, oggi appuntamento pomeridiano ad Azzate ove di scena è la formazione locale under16 di Orasport Gazzada opposta alle coetanee di Union Oratori Castellanza (ex Sacro Cuor), squadra “nuovo target” che non ho sinora diretto e che può pertanto essere pensata come una ‘incognita’.
Nonostante dunque un approccio con ansia, da subito emergono i diversi “valori” e i pesi in campo, con la squadra di Castellanza che conquistato subito la palla su iniziale errore al servizio delle locali, non esitano a strapazzarle (17-0) evidenziandone la fragilità e la poca determinazione, coesione tipiche di un gruppo delle giocatrici di Gazzada che non riescono a “far girare la palla” e ad entrare in partita (13′ a referto per il 3-25 finale).

Secondo e terzo set che sostanzialmente non lasciano trasparire nessuna reazione significativa, con Orasport che visibilmente non riesce a mantenere il rimo imposto dalle avversarie benché tenti di sorprendere le avversarie con palle alte; nulla di nuovo quindi che riesca ad impensierirle, a cambiare l’andamento della partita, se non che da una parte le avversarie tendono a sgranarsi, a dar sensazione di non giocare più così d’autorità come nel precedente parziale, dopo un inizio quasi impeccabile qualche ingenuità tattica si conta anche nella loro metà campo; la squadra di casa che cerca di ritrovarsi in campo con la panchina attenta ad operare opportuni cambi (17-25). Si denota un timido tentativo delle locali di rientrare in partita ma le speranze si affievoliscono ben presto (2-3, 3-4, 8-16).
Facile pratica per Union Oratori Castellanza che, slanciata, fa leva proprio sui punti deboli della squadra di casa: squadra poco coesa e determinata a .. fare bene.

Il ‘buon’ scrivere online. SEO Copywriting e strutturazione articolo.

(giovedì 22 febbraio)

Che uno scriva per lavoro e fini commerciali, per vendere, o per diletto, passione, alimentare un proprio blog estraneo da fini commerciali, sul writer di turno aleggia un dubbio cui non si può fare a meno di pensare:

Ma chi leggerà i miei contenuti ?’ oppure ‘Quello che scrivo interessa a qualcuno ?‘.
Domanda emblematica questa che trova risposta in una buona strutturazione e “attacco” dell’articolo. Strategie che poi variano a seconda di ciò che si scrive, se cioè riguarda un prodotto/servizio, un fine commerciale piuttosto che un articolo generico, che riporta solo riflessioni, opinioni o esperienze di chi scrive.

Nel primo caso ad esempio prevale la cosiddetta regola di derivazione giornalistica delle 5W (Who ? What ? When ? Where ? Why ?); nel secondo un approccio più soggettivo e “di getto”.
Sullo sfondo – ma che è poi la premessa di tutto il lavoro che viene svolto mediante un’apposita attività di ricerca – il fine che si vuole raggiungere con il post: un intento informazionale – una ricerca “generica” non destinata ad una transazione -, quando l’utente si vuole informare su qualcosa e  vuole andare da qualche parte; un intento navigazionale – quando l’utente cerca informazioni -, ‘ha già individuato il settore/servizio entro cui muoversi’; un intento transazionale o commerciale – quando l’utente vuole fare qualcosa -: ha già individuato un brand commerciale e ha ben chiaro il proprio bisogno quindi è finalizzato al compimento di un’azione commerciale, la fine del funnel. E’ da qui, una volta cioè appreso        il target a cui indirizzare il contenuto, che il copywriter web writer o blogger che sia – colui che è preposto all’analisi (delle parole chiave, competitività, ecc.) sul campo prima per scrivere poi – dispone degli elementi necessari …. E’ così che si sfata un mito irrazionale e al contrario affermare che dobbiamo scrivere per le persone e non per i motori di ricerca.

 

 

 

Sicuramente, quello che deve avere bene in mente il blogger di turno è tenere in considerazione la strutturazione dell’articolo (ciò facilita da subito anche una ottimizzazione in chiave SEO), quindi titolo “ben evidenziato” (tag <h1>) e scritto (inclusione keyword), eventuale sottotitolo che permetta al lettore di focalizzarne il contenuto, meta description che accompagna l’articolo nella SERP dando una prima descrizione di quello che l’utente ritroverà nello stesso, quindi un testo scorrevole opportunamente separato in paragrafi in cui poter enfatizzare determinate parti (kw o long tail) utilizzando i diversi stili disponibili e in cui le parole chiave vengo sì utilizzate ma non in modo così ridondante e ripetitivo così come veniva consigliato in precedenza in chiave SEO.

Un buon metodo per catturare l’attenzione del lettore inizia con lo scrivere una headline efficace, un titolo d’impatto capace di catturare la sua attenzione per convincerlo nel fine commerciale o nell’aprire il post. L’headline si lega al mondo del giornalismo e della pubblicità. Rappresenta la parte iniziale dell’ articolo, è l’elemento più in vista della pagina. Sintesi del contenuto, l’headline serve a convincere il lettore sulla sua ‘bontà’.

Sul web diventa anche oggetto delle attenzioni di Google, per questo è necessario creare dei titoli in grado di informare, emozionare e soddisfare le esigenze del SEO Copywriting (se nella headline chi legge ritrova la soluzione a un problema comune o il modo per raggiungere un desiderio il gioco è fatto).

L’headline può assumere diverse sfumature: può essere dunque un titolo ‘caldo’ (“Come scrivere una headline efficace”) o ‘freddo’ (“Come scrivere una headline”), l’importante proprio per mantenere la sua incisività è il rimanere coerenti con i contenuti.

Scrivere per il web, fare SEO Copywriting, vuol dire soddisfare, ma ancor prima saper individuare, le esigenze dei lettori. Se un testo piace ai lettori viene ‘premiato’ da Google.

.. Per lavorare in questo settore non basta ripetere le keyword a destra e a sinistra. I contenuti di qualità incrociano direttamente le domande e le necessità di chi legge, questa è la vera tecnica di scrittura SEO: soddisfare il lettore. ..” (fonte:www.mysocialweb.it).

‘Caminava Sota l’Ursa’, simpatica allenante IVV a Besano

(domenica 18 febbraio)

Dopo aver speso le ultime settimane per un motivo o per l’altro poco allenanti forse, ecco che per l’ultima prima della classica stagione del piede d’Oro mi reco con gli amici Angelo, Grazia, Giovanni e Francesca a Besano per una “alternativa” uscita con una tappa dll’IVV, a memoria … meritevole di essere fatta (anche per l’altimetria devo dire !). Tre come di consueto i percorsi proposti: 6, 15 e 23 – che poi saranno qualcosa di meno – chilometri che si snodano fra le strade e i sentieri boschivi di Besano, Bisuschio e Porto Ceresio con il suo lungo lago. Come c’era da aspettarsi, diversi gli amici della consueta carovana che incontro tra cui a giochi fatti il mitico Giulio “Lo Squalo” Dorigo – classe 1936 – Roberto e altri due personaggi frequentatori del PO con i quali affronto gli ultimi km di giornata. Foto ‘di rito’ con gli amici e il 7LaghiRunners e vviaaa dapprima attraverso le stradine del centro ma nel giro di poco già ci si ritrova su sterrato e le nostre amate ascese (e discese) nei boschi circostanti, che ci faranno compagnia per buona parte dello sviluppo …. Messi alle spalle gli abitati di Besano, Cuasso al Piano e Bisuschio con passaggi in quei di Arcisate ridiscendiamo verso le strade e il lungolago (qui il “lungo” non è un caso !!) – affascinante come sempre, peccato per la mattinata un pò tersa !! – di Porto Ceresio con lo sguardo perso fra la profondità dello specchio d’acqua e i suoi cigni da una parte e qua e là le bancarelle domenicali dall’altra.

Al termine della passeggiata dietrofront per recuperare il centro cittadino costeggiando la provinciale (…), quindi attraversamento pedonale per gli ultimi tre chilometri belli tosti (d’altronde occorre risalire al paese della partenza !!), da “bere-tutti-dun-fiato” per i più audaci e … temerari … IO NO 🙂 :). Se l’ascesa percorsa è di per sé importante ancor più mi vien da pensare – ma poi avrò modo di condividere con chi ha optato per la distanza massima – quando mi imbatto nella deviazione per i 23 km, una rampa “tostatosta” su sterrato e un andamento non certo tranquillo e scorrevole mi diranno poi. A questo punto, manca circa un chilometro che copriamo praticamente passando dalle strade di paese a zigzagare fra i camminamenti su pavé che ci riconducono all’oratorio Don Bosco di Besano.

Il tempo finale ?? Mi importa relativamente – anche perché in primis volevo tastare le sensazioni “riprendendo a rullare” su sterrato e nei boschi -, alla partenza poi  non ho guardato l’orologio ! … Sensazioni positive posso concludere, anche se cionostante il passo e “la testa” (che mi vien da etichettare stamattina come il ‘fulcro’ della macchina runner) rimangono quelli di sempre ahimé ! Vabbé comunque una tappa preparatoria e di avvicinamento …. le prossime settimane diranno su quanto seminato !!

E’ arrivato BootStrap v. 4

(venerdì 16 febbraio)

Cullata e plasmata nelle versioni beta dalla seconda metà del 2017, l’inizio del 2018 ha visto il rilascio della versione stabile di Bootstrap 4.0, il più noto framework Open Source utilizzato per lo sviluppo di progetti ed applicazioni web responsive e mobile first. L’aggiornamento presenta diverse novità sia dal punto di vista delle feature sia per quanto riguarda gli strumenti di base, con un lavoro determinante di revisione e integrazione dei template di base.

Bootstrap 4 abbandona Less in favore di Sass ottenendo tempi di compilazione più rapidi grazie a Libsass; nel contempo il toolkit è stato reso conforme alle specifiche Flexbox per migliorare il focus verso i dispositivi mobile.

Da evidenziare inoltre l’introduzione di nuovi componenti per i layout, le Cards, che offrono dei contenitori facilmente estendibili e flessibili per i contenuti delle Web applications.

Con questa versione è stata rivista l’implementazione delle potenzialità responsive del file di Normalize.css con il supporto di un unico file Sass, mentre le opzioni per la personalizzazione sono state migliorate e integrate con nuovi strumenti. Anche diversi elementi per la stilizzazione (ombre, gradienti, transizioni..) sono stati definiti tramite variabili Sass: in questo modo, per effettuare una qualsiasi modifica basterà effettuare l’aggiornamento di una variabile e ricompilare il sorgente.

La nuova versione del toolkit abbandona di fatto la compatibilità con Internet Explorer 8 e 9.

Inoltre, i plugin JavaScript sono stati riscritti in funzione delle specifiche ES6; mentre Popper.js diventa la libreria di riferimento per tooltip, popover e dropdown. Sono stati profondamente revisionati anche i tools gestori dell’istradamento del flusso di dati con npm che prende il posto di Grunt.

Preprocessori CSS

(venerdì 16 febbraio)

Non tutti sanno (me compreso !) che buona parte delle potenzialità offerte dall’utilizzo dei fogli di stile CSS ovvero CSS3 sono permesse dai preprocessori, programmi ideati per rendere più veloce ed ottimizzare la scrittura dei fogli di stile all’interno di un sito web (si pensi alle porzioni di codice racchiuse tra parentesi graffe in cui vengono inserite le regole CSS) .

Lasciando perdere i dettagli che stanno a monte di queste strutture, quindi evitando di parlare del linguaggio C (che è un po’ il papà in materia), di preprocessori sentiamo parlarne anche a proposito dei CSS, qui introdotti per superare e risolvere alcuni limiti propri del costrutto (poter cambiare una serie di colori, riutilizzare delle parti ridondanti di codice e operazioni matematiche particolari, definire ad hoc delle classi), per i quali occorre citarne due, simili tra loro nell’utilizzo differenti per alcune regole sintattiche (ad es. la definizione delle variabili viene fatta con il simbolo $ nell’uno e con la @ nell’altro) e nella complessità: Sass e Less il cui pregio è di poter definire delle regole evitando di doverle poi ripetere nel corso del programma, rendendo così più leggero e scorrevole il codice, ciò in base al principio DRY (“Don’t Repeat Yourself“).

A partire dalla versione 4, Bootstrap ha deciso di scrivere il proprio codice in Sass abbandonando in questo modo Less.

Per ulteriori approfondimenti sui due preprocessori Less e Sass fare riferimento qui o qui.

Ritorno alla ‘Palaschi’ con una under16

(domenica 11 febbraio)

Ritorno nel tardo pomeriggio alla Palestra ‘Falaschi’ di San Fermo per dirigere la compagine under 16 di casa contro le coetanee di Orasport Gazzada.
Se già nel precedente resoconto paeravo di una necessaria presenza dell’arbitro per un corretto lineare andamento della gara, in un contesto di “u16” l’attenzione è ancora più richiesta. Peraltro, vuoi anche perchè il torneo primaverile è appena iniziato, le due compagini scendono in campo senza nervosismo né tensioni. Il riscaldamento fa però trapelare qualche fragilità in palleggio per ambedue.
In ambo le squadre le atlete sono equamente distribuite quanto ad annata, per cui si tratta di due compagini comunque “livellate”. Peraltro, soprattutto nella prima parte della partita, la squadra di casa mostra un gioco più sciolto e disinvolto, mentre le giocatrici di Gazzada pur non sfigurando fanno fatica ad esprimersi al meglio  e ad essere convincenti; questo vale essenzialmente per i primi due set giocati …
Atlas dunque si mostra da subito come squadra aggressiva e molto duttile, capace di una copertura a tutto campo, con un buon gioco di squadra, dinamica e non priva di astuzia sportiva sottorete (e buona parte di queste doti le ha snocciolate nella partita di stasera).
Se forte di questo carisma e del fattore campo ha così “spadroneggiato” nei primi due set, riuscendo a scavare dei buoni breaks (25-6, 25-4), nel terzo Orasport sembra aver cambiato volto e, dopo una prima parte a braccetto (1-1, 2-3) prende poco alla vola dei buoni gap (6-1010-14, 12-17) e riesce a matare le locali al termine di un bel parziale in cui non volevano concedere nulla a San Fermo (30 minuti registrati a referto).
‘Riallineate” dalla panchina per un parziale giocato sottotono sfilacciate, col quarto Atlas si riprende (5-2, 6-311-5) e, al termine di un set intenso quanto ad impegno di ambedue, ha la meglio 25-9.

Due passi … sulla ciclopedonale del lago di Varese

(domenica 11 febbraio)
Stamane solito ritrovo con gli amici del CB per una sgambata su uno dei classici “percorsi di riscaldamento” fuori-stagione: ritrovo a Biandronno per ridiscendere sulla ciclabile del lago di Varese. La prospettiva oggi è di riuscire in un bel ‘lunghetto’, in vista dell’appuntamento prefisso di metà giugno ..
Come sempre, “concessa” piena libertà di come interpretare l’uscita: ecco dunque chi approcciando in modo pseudo serioso (Luigi), chi “all’inseguimento” (io), chi per fare una bella camminata in compagnia (il Press, Gianfelice, Giovanna e Osvaldo, gli “ospiti” Antonio Spoti  e la moglie Aureliana Vanzago.
Nel giorno dell’edizione numero 86 (!!) della Cinque Mulini in quel di San Vittore Olona, a cui partecipano diversi amici runners, e della ‘Salamellando’ di Abbiategrasso, spersi nella nebbia, noi optiamo per uno pseudo-lungo: ne escono così 16 km per gli “audaci”, da Biandronno fino alle porte di Azzate (arriviamo fin al magniloquente viale dalle alte betulle (??), poco distante dall’altro riferimento per i runners del Centro Commerciale.
Lungo il percorso metà asfalto e metà sterrato notiamo una cospicua presenza di ciclisti e runners che in un modo o nell’altro approfittano di queste domeniche per rispolverare le scarpette e riavvicinarsi al running, a prescindere dai propri obiettivi.
Così percorsa la stimata ma segnalata distanza degli 8 chilometri giro di boa per tornare al punto di partenza. Ritorno che decido di percorre – momenti “di stacco” a parte – corricchiando con l’amico Gianluigi il quale “in spolvero” ben presto riprende in solitaria ! …
Vabbé l’importante è divertirsi tutti quanti in queste domeniche !

XXVI Giornata Mondiale del Malato

(sabato 10 febbraio)

 

L’11 febbraio di quest’anno ricorrono i 160 anni dalle apparizioni di Lourdes (1858). La Vergine Santa si mostrò alla giovane Bernadette Soubirous presentandosi ad essa con il titolo di Immacolata Concezione, confermando di fatto quanto era stato definito come dogma dal Beato Papa Pio IX, appena quattro anni prima (1854).

La presenza di Maria a Lourdes è stata, fin dal primo momento, grazie anche alla testimonianza semplice e bella, ma allo stesso tempo faticosa e travagliata di Bernadette, legata al fiducioso affidamento che i fedeli fanno della propria vita a Lei, Madre del Signore,per consegnarle le proprie sofferenze, i propri dolori, le proprie malattie sia fisiche che spirituali.

Fin dai primi tempi, numerosissimi pellegrini, alcuni di essi colpiti da gravi infermità, hanno raggiunto la città francese. E’ stato principalmente questo il motivo che ha spinto il Papa Giovanni Paolo II, a disporre che a partire dal 1993 la memoria della Vergine di Lourdes divenisse Giornata Mondiale del Malato. Quest’anno siamo alla XXVIima edizione. Tema: “Ecco tuo figlio … Ecco tua madre. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sè“.

L’invocazione a Maria “Salute degli Infermi” manifesta con forza la fede nel potere della Vergine di guarirci dai nostri mali ….

 

(tratto da La Domenica, periodico religioso)