Ultimo appuntamento prima della pausa estiva per il Piede d’Oro con la (inedita) new entry della ‘Corsa di mezza estate’ ad Abbiate Guazzone organizzata in mniera impeccabile (dalle indicazioni per giungere al ritrovo al presidio) dal gruppo sportivo Maratoneti di Tradate e dal gruppo alpini locale.
A seguito del copioso temporale di stanotte che, a parte l’intensità – così mi dicono, stanotte dormivo -, ha scosso un pò l’afa di queste ultime settimane, mattinata “relativamente fresca” – ma i conti li si fanno poi sotto il gonfiabile alla partenza – rispetto alle precedenti domeniche. Peraltro, strada facendo in macchina con l’amico Gianni nubi minacciose ci seguono fino a destinazione facendoci pensare .. il peggio(!), ma risparmiandoci comunque da condizioni avverse leggi ulteriori secchiate d’acqua (solo un timido accenno di pioggia sugli ultimi km di giornata !). Fortunatamente, anche il percorso che si affronta ha tenuto, e solo in pochissimi tratti presenta un fondo insinuoso.
Bel percorso di 10,5 km interamente nei boschi e su ampi sterrati nel Parco Pineta, fatta eccezione di un chilometro all’inizio mediante cui si abbandona l’abitato, una sorta di “giro di lancio”, in leggera ascesa che ci accompagna verso la parte boschiva che farà da padrona alla tappa, e le ultime centinaia di metri che riportano sull’ampio selciato del paese e al gonfiabile.
Guardandosi attorno pare non si sia in molti stamani, ma si denota una buona partecipazione nostrana, pronta a darsi battaglia lungo il tracciato proposto.
Alle 8.30 il via: dalla centrale piazza di Abbiate Guazzone sempre su asfalto si prende una bretella che dopo qualche centinaio di metri ci immette nel tratto boschivo e nella maestosa pineta annessa (: !!). Si procede abbastanza scorrevolmente, il fondo nonostante tutto è dalla notra come detto e solo in pochi tratti si presenta fangoso.
Le mie sensazioni: partito tranquillo – almeno questa la premessa che mi ero posta – ma forse in posizione un pò avanzata (come non manca di farmi notare l’amico Giuseppe) con Massimo, Gianluigi, Graziella e Ruggiero; nel mio andare cerco di mantenere almeno il passo impostato. Ma mi devo ricredere però in quanto il passaggio boschivo, vista l’abbondante pioggia caduta, benché lineare richiede comunque attenzione anche per il suo arzigogolìo e consiglia di tenere aperti gli occhi. “Pago il periodo” concludo, mestamente !! …
Poco dopo l’andamento è scorrevole presentandosi in discesa, direi gradevole nella sua interezza. Personalmente, mi è piaciuto molto l’ultimo tratto di bosco, che mi ricorda molto il finale di alcune altre gare (leggi Gazzada Schianno e uno dei vari tracciati proposti della gara di Bernate): oramai sgranati su uno stretto sentiero “si risale in quota” e nello stesso tempo il camminamento stesso induce l’astante, provato già a un’ennesima finale sfida in progressione per .. rilanciarsi e sbucare bene sulle ultime centinaia di metri ! …
Ritiro il premio del mio gruppo sportivo poi un pò di saluti di qua e di là: la Barby, con la quale ci siamo fatti forza a vicenda stamane, Samuele e Liliana della PM, la Lory, l’Omar, l’Antonio e l’Aureliana della Cardatletica, , Pierluigi Aletti, Sergio Castagna e il Press Angelo De Mieri … e via.
Ora un pò di riposo ci sta, nella speranza di riuscire a ricaricarsi !! e a fine mese se ne riparla !!
PS: Sfruttate e tenute fino all’ultimo, con la gara di oggi devo dire addio alle mie Mizuno FLUO (!!), giunte al termine del loro servizio !! …
Il mese di luglio solitamente si conclude con un appuntamento fissa nel palinsesto del Piede d’Oro: stasera infatti (sabato, ndr) ritrovo a Besozzo per la ‘Camminata di S. Anna’. Quest’anno l’appuntamento a Besozzo si presenta come seconda tappa serale della stagione, esattamente a distanza di un mese da quella inedita di ‘Gavirate sotto le stelle’.
Nonostante il testacoda del meteo di questi ultimi giorni, con pioggia copiosa e relativa picchiata delle temperature, non facesse sperare affatto su condizioni clementi, fortunatamente nel pomeriggio le condizioni sono migliorate con un timido sole che faceva a gomitate fra le nubi !! … perlomeno niente acqua.
Al ritrovo ecco gli amici di sempre: breve intrattenimento con Aldo Racchetti, Antonio Vasi e <Giuseppe Bollini, la Lory, Alessandro Carù, Sergio Castagna, Michele Immobile, Luciano Dalle Fratte, poi Pierangelo Aletti, Samuele, Liliana e gli altri amici della Podistica Mezzanese, Omar e Antonio Spoti; Gianluigi, Gaetano, Ruggiero e Graziella del CB, Giuseppe Ramundo.
Comincia a serpeggiare la voce che il percorso odierno sia stato modificato: praticamente ribaltato rispetto a quello conosciuto, di poco superiore agli 8 km: solita partenza a ridosso della cancellata dell’area feste, ma invece di prendere subito in salita si va dalla parte opposta per risalire l’arteria principale in direzione della rotonda, quindi a destra per affrontare la famosa scalinata ‘Su par ul Sass‘ la quale immette nel centro storico.
Successivamente, passaggio inedito con una invasione di massa del viale d’ingresso della casa di riposo, e poi via tutti su per le scale della balconata; passaggio stile carosello per un corridoio dell’ospizio, e poi si prende a destra in direzione del municipio, risalita per i tornanti che solitamente fanno da parte conclusiva al giro. Giunti nella zona di Besozzo Superiore, dove è posto l’intertempo con l’amico Aldo, si prosegue per il famelico rettilineo di Cardana ….
Non poteva mancare neppure quest’anno il classico “CINQUE” ai ragazzini presenti lungo il percorso.
Un piacevole passaggio di campagna ci immette sui km conclusivi per entrare poi in località Bogno: risaliamo la strada dove si trova il laboratorio del Presidentissimo Gaetano Mele e quindi il centro del paese per riprendere la strada che conduce alla chiesa di S.Anna e al gonfiabile. ‘Concludo la mia fatica’ – oggi mi va di utilizzare questa espressione, che rubo dall’amico PlayB – in 49’55”, ma in mezzo c’è stata la voglia di “mettersi in discussione“, cercando di non mollare laddove so di dover limare dei miei limiti (.. ma ssighhh non ci sono riuscito !!).
Un complimenti all’amico Giovanni La Grutta che, seppur provato, ha saputo rilanciarsi … sul pezzo !
Per la cronaca vittoria per l’atleta di casa (e amico) Marco Tiozzo fra gli uomini e la rediviva Silvia Oggioni, fresca medaglia d’argentoai Campionati Italiani Assoluti fra le donne.
La corsa di S. Anna solitamente segna l’arrivederci della carovana del PdO a dopo le ferie, ma quest’anno è “destituita”: in programma domenica prossima a Tradate ‘La corsa di mezza estate’. E poi sì sarà, per gli eletti, “FERIE”.
Come ogni anno si svolge il pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese. Vi partecipano la comunità parrocchiale di Canonica, Cavona, Duno, Cassano, Rancio, Ferrera e la parrocchia di Cuvio. E’ previsto che i fedeli raggiungano la Prima Cappella e tutti insieme si parteci alla processione lungo la Via delle Cappelle. Era tradizione dei nostri nonni arrivare a piedi dalla propria parrocchia. La tradizione era andata perduta poi è stata ripresa, prima da pochi fedeli, poi da gruppi più numerosi. A differenza degli altri anni quest’anno l’orario della messa in santuario è alle 10 invece delle 11. Per cui dobbiamo partire un’ora prima.
Ci ritroviamo nella piazza della chiesa di Canonica alle 5.00. Siamo in 15 e, alle prime luci del mattino, iniziamo il cammino. Il nostro pellegrinaggio non segue rituali ma è una passeggiata in cui si chiacchera liberamente. Lungo la strada provinciale raggiungiamo Cuvio dove si aggregano altri 4 pellegrini. Il cammino prosegue salendo nel bosco su piste forestali e sentieri fino a sbucare sulla strada in località Fornaci. Si aggiunge un altro pellegrino portando il gruppo a 20 unità. Lungo la strada asfaltata pianeggiante raggiungiamo Cabiaglio e, a Brinzio ci concediamo una sosta alla fontanella. Lasciamo la strada deviando sulla sterrata che costeggia il laghetto di Brinzio e torna sulla strada alla Motta Rossa. Deviamo sulla stradina che scende alla Rasa. Dopo un tratto stradale deviamo a destra sulla stradina che sale ad Oronco e, dopo un ultimo strappo arriviamo alla Prima Cappella alle 8.30 perfettamente in orario. Con gli altri fedeli arrivati col pullman o con le auto partecipiamo alla processione lungo la via delle cappelle, accompagnati dalla musica dell’ Orchestra filarmonica Cuviese. Partecipiamo alla messa in santuario. Per ingannare il tempo in attesa del picnic Andrea ha organizzato la visita al museo Pogliaghi e alla cripta del santuario. Ci spostiamo nella pineta vicino al piazzale dei pullman per quello che è diventato anch’esso una tradizione: il picnic comunitario. Sulle panchine o sui muretti della pineta in compagnia dei nostri sacerdoti condividiamo cibi e vivande in un clima di allegro convivio.
Finito il picnic iniziamo il cammino di rientro. Siamo in 12, di cui 9 arrivati a piedi e 3 arrivati in auto. A differenza del percorso di andata il rientro è in prevalenza su sentieri di montagna. Una caratteristica di questa escursione è il fatto che vi partecipano ragazzi e ragazze che non frequentano abitualmente la montagna e che possono incontrare difficoltà tecniche, affaticamento, vesciche, ecc. Dopotutto l’intero percorso è impegnativo anche per chi va in montagna poiché si raggiungono i 30 km e più di 1000 mt di dislivello. Partiamo, prima su strada, poi su sentiero salendo al valico Pizzelle e proseguendo fino alla vecchia stazione della funicolare. Deviamo a destra sulla strada e poi sul sentiero della scalinata scavata nella roccia che porta alle vie della palestra di roccia, uno dei punti più suggestivi del Campo dei Fiori. Sbuchiamo sul piazzale della batteria dove ci concediamo una breve pausa. Sulla strada scendiamo a prendere il sentiero che aggira sul lato nord la punta Paradiso. Arrivati al prato dei narcisi saliamo alla punta di Mezzo, quota più alta di giornata, e proseguiamo sul sentiero di cresta. Invece di scendere sul sentiero segnato restiamo sulla cresta su un tracciato un po’ sporco che scende sulla strada militare. Percorriamo la strada e, su scorciatoie, raggiungiamo il piazzale di vetta del Forte di Orino dove sostiamo per rifocillarci. Nel frattempo il tempo si va guastando e minaccia pioggia. Riprendiamo la via sul sentiero normale che scende a Orino. Durante la discesa inizia a piovere e ci attrezziamo con ombrelli e mantelle. Con qualche scorciatoia raggiungiamo Orino dove ci fermiamo per una birra al circolo. In 3 di noi, i più malconci, si fanno venire a prendere con la macchina. Sulla strada arriviamo al bivio per Brinzio dove, lasciata la strada, prendiamo il sentiero che scende a Cuvio. Sotto una pioggia leggera arriviamo a Canonica ed ognuno rientra a casa sua.
Partecipanti andata 20: 15 (Dario, Ettore, Lella, Federico, Maurizio, Daniele, Barbara, Andrea B., Angelo, Carla, Lollo, Cesare, ecc.) da Cuveglio, 4 (Andrea S., Rita, Francesco, Corrado) da Cuvio, Angelo da Comacchio.
Partecipanti ritorno 12: Andrea S., Dario, Federico, Maurizio, Daniele, Cesare, Patrizia, Barbara, Matteo, Andrea B., Lollo, Martina.
Tempi di percorrenza: da Canonica 2h00′ a Brinzio, 3h30′ alla Prima Cappella, 4h45′ al Sacro Monte.
4h00′ sosta al Sacro Monte ( messa, visita museo e cripta, picnic) Ritorno: 2h40′ al Forte di Orino, 5h10′ a Canonica. Tempo impiegato: ( il mio, da casa) 14h24′ di cui 5h00′ di soste varie.
Lunghezza del percorso: 32,5km ( da casa mia), 30,5 km da Canonica
Meteo: alternanza di nuvole e schiarite, pioggia nel pomeriggio.
Domenica 17 luglio è andata in scena in quei di Cuveglio la tradizionale ‘Spingi Corri Pedala’ gara a staffetta che vede impegnati handbikers, podisti e mountain bikers, giunta alla 26^ edizione. Un connubio tra sport e solidarietà per una giornata in cui la ‘sana competizione agonistica’ è messa da parte per lasciar posto ai valori più genuini di amicizia e divertimento …
Un tradizionale appuntamento nato un quarto di secolo fa (!!) – e questo la dice lunga – da una proposta di Adriano Frignani che ha trovato l’appoggio di due veterani qui nelle handbikes, Marco Re Calegari e Domenico Vinci, appuntamento al quale gli organizzatori non vogliono mancare anno dopo anno, prodigandosi per la buona riuscita della manifestazione nonostante le ridondanti difficoltà organizzative.
Confermate 14 le staffette al via sullo sfondo (fortunatamente ! …) di una calda giornata di sole; alla presenza del presidente della PolHa signora Daniela Colonna Preti, partenza poco prima delle 9.30 sull’antistante statale, con gli handbikers – come al solito primi frazionisti – che, dietro la moto apripista, aprono il gas attraversando il paese al centro della valle su una “tutta dritta” per un chilometro circa e arrivare al ‘giro di boa’ che li porta in direzione del cimitero di Cuvio, raggiungendo così per tramite delle scorrevole strada fra le campagne la località di Cavona. Usciti dal piccolo borgo valcuviano, ecco un lungo chilometro in progressiva discesa, per riguadagnare la sede stradale e l’area feste e quindi “passare il testimone” ai podisti i quali, come pure dopo faranno i ciclisti su due giri, affrontano un percorso “più country” nella parte retrostante il parco ridiscendendo, attraverso un breve passaggio boschivo, sulla locale ciclabile al cui termine si affronta la successiva (.. e sempre tosta, per chi la conosce !) ascesa al borgo e, al culmine, un gradevole camminamento boschivo, prima di riguadagnare l’asfalto in uscita e di nuovo sulla ciclabile. Breve erta mediante cui si risale ai campi coltivati a grano a ridosso dell’arteria stradale per le ultime centinaia di metri prima di dare il “cambio” al frazionista in mb.
Al termine, soddisfazione e piacevole ritrovo di festa e scambio di opinioni per tutti gli atleti; a seguire, le premiazioni di rito per tutti i partecipanti e consueto pranzo all’ombra degli alberi del parco.
Oro ed un milione di dollari per la Serbia – foto fivb.com
Il capitano Stankovic solleva il trofeo – foto fivb.com
Wallace è il migliore dei suoi, ma non basta – foto fivb.com
Finale 1°-2° posto (17 luglio)
Serbia – Brasile 3-0 (25-22, 25-22, 25-21)
CRACOVIA – Nell’anno in cui cicca la qualificazione olimpica la Serbiaottiene il suo primo storico oro in World League superando a sorpresa ma con un meritato e netto 3-0 il Brasile che dunque vede allungare il suo digiuno nella manifestazione che non vince dal 2010.
I SESTETTI – Sestetto quasi obbligato per Grbic che lascia in panchina l’acciacciato Nikic ed al centro sceglie la coppia Podrascanin-Lisinac. Il libero è Majstorovic come in semifinale. Nel Brasile cambio nel ruolo di libero con Tiago Brendle in campo al posto del probabilmente affaticato Sergio.
LA PARTITA – La Serbia comincia forzando subito il servizio mettendo nel mirino principalmente Mauricio Borges e sfrutta al meglio le vie centrali. Sul 10-9 Serbia firmato Lisinac ci sono già 2 ace di squara e 7 punti della coppia Podrascanin-Lisinac mentre il Brasile resta in scia grazie a 3 muri. Al contrattacco di Luburic (12-10) risponde quello di Lucarelli (13-13), ma sul turno di battuta di Kovacevic la Serbia scava il break: contrattacco di Ivovic (15-13), out di Lucarelli (16-13), out di Wallace (17-13) ed ace del veronese (18-13). Il Brasile, che in cambio palla si affida all’ottimo Wallace (7 punti nel 1° set), accorcia le distanze con ace (20-17) e pipe (22-20) di Lucarelli, ma Luburic trova l’ace del 24-20. Fa ace anche Mauricio Borges (24-22), che poi però sbaglia: 25-22.
Ivovic trova subito l’ace del 2-0. Il Brasile senza Murilo non ha specialisti della ricezione in panchina e Bernardinho non cambia nulla, ma la squadra che annaspa in seconda linea inizia ad innervosirsi anche in attacco con Lucarelli che spara out l’8-5 ed il 10-7. Luburic affonda l’11-7, ma Wallace risponde col contrattacco del 11-9 ed il muro a uno su Kovacevic che vale la parità: 12-12. Pareggio effimero perché Luburic trova l’ace ancora su Mauricio Borges (15-13) ed Ivovic va a segno in contrattacco (17-14) seguito a ruota da Luburic (18-14). Fuori Mauricio Borges (in crisi in ricezione) e dentro Felipe. Il Brasile si riavvicina grazie ad un regalo di Majstorovic (20-17), all’ace di Bruno (20-18) e ad un bel muro (21-20), ma subisce una murata pure Wallace (24-21) e Luburic chiude il conto: 25-22.
Terzo set con Felipe confermato ed Eder al posto di Lucas ed è proprio il neoentrato a firmare il 3-3 dopo l’iniziale 2-0 di Kovacevic. Brasile in affanno: out di Wallace (5-3) e contrattacco di Ivovic (6-3). L’ultima fiammata verdeoro è di Wallace in contrattacco (7-6) e di Felipe a muro su Ivovic (8-8) poi la Serbia va in fuga: ace di Lisinac (11-9), contrattacco di Ivovic dopo difesa su Lucarelli (14-11) e palla out di Lucarelli (15-11). Bernardinho cerca la svolta con William ed Evandro, ma Lucarelli sbaglia ancora (16-11). Il Brasile prova a tenersi in vita con l’ace di Eder (16-13) ed il muro di Mauricio Souza (18-15), ma Lisinac mura Lucarelli (20-15). Tornano Bruno e Wallace che realizza l’ace del 22-19, ma il Brasile si consegna definitivamente con gli errori al servizio di Felipe (24-20) ed Eder (25-21).
NUMERI – La Serbia si esalta al servizio (7 ace a fronte di soli 7 errori contro 6 ace, ma con 11 errori del Brasile) mettendo in croce Mauricio Borges (3 perfette e 5 errori su 19 ricezioni effettuate) e Bruno è costretto ad affidarsi al solo Wallace (58% in att.) visto che Lucarelli è troppo falloso (43% di vinc. e solo 17% di eff. in att.) come del resto troppo fallosa è tutta la squadra che mette assieme 24 errori punto contro i soli 11 serbi. Ivovic è il top scorer ed il migliore in campo con 16 punti, il 50% in att., 1 muro, 1 ace ed il 56% di ric. prf. su 27 effettuate.
Arriva fresca fresca la notizia che è stato messo a disposizione un nuovo set di selettori CSS che va a suggellare il ‘CSS4’. Qui una esaustiva guida sul materiale messo a disposizione (versione tradotta ‘online’ dall’orinale, spero sia abbastanza attendibile !!)
Il palinsesto delle innumerevoli corse serali che si susseguono in questa stagione in vari paesi propone tra le altre stasera il tradizionale appuntamento a Groppello frazione di Gavirate per la 16^ edizione de ‘La Grupelava’, di 6,5 km circa, e della sorella minore ‘La Grupelina’, 1,8 chilometri.
Serata decisamente calda e piuttosto umida, e il tracciato, che, dopo la consueta partenza nei pressi del lago e la risalita di alcune vie interne, si snoda lungo i sentieri del fiume Tinella, la pista ciclabile di Gavirate, il Chiostro di Voltorre e un “assaggio” del camminamento lacustre della ‘Tre Valli Voltorresi’, un mix di sterrato campagna e boschi.
Buona la partecipazione vista a questa gara serale nata quasi come “cenerentola” fra le tante ma che edizione dopo edizione non tradisce le aspettative degli organizzatori a riprova del gradimento per il percorso proposto: fra le due distanze pressapoco 230 annuncerà poi lo spreaker.
Fra i tanti che incontro Michele Immobile e Giuseppe Ramundo, con i quali poi condivido un breve allenamento “di riscaldamento” (non bastasse la temperatura che si respira !), e gli amici della Mezzanese Samuele, Barbara e Liliana all’esordio su questo percorso. Tracciato confermato in toto, privo di particolari asperità tranne due brevi ma importanti ascese (al termine della prima è posto un “Traguardo Volante”) quanto accattivante e muscolare. Con Michele e Giuseppe si sceglie “la strategia”: partenza soft ma … ‘NONSIMOLLA!!’, per un ritmo non asfissiante (in tema con la serata …) ma che fatti i dovuti calcoli consenta di arrivare al traguardo con un degno riscontro.
Poco dopo le 20 lo sparo che dà “il via alle ostilità” alla competizione e, nonostante tutto, si respira un’atmosfera di allegria si direbbe con gli astanti che procedono “blandamente” lungo i camminamenti e i passaggi proposti.
La serata poi si conclude come da tradizione nell’atmosfera della sagra del paese tra cibarie, premiazioni di rito e intrattenimento musicale con gli amici Giovanni e Francesca.
Scopriamo cosa sono Microdati, Microformati e rich snippet e comprendiamo perché sono importanti per ottenere visibilità.
Per prima cosa vediamo cosa significa rich snippet; successivamente analizziamo microdati e microformati, ovvero i formati di markup da utilizzare per ottenerli.
Premessa: cos’è lo snippet?
Se osserviamo la SERP (Search Engine Result Page) di Google, noteremo che i blocchi di risultati, che rappresentano le pagine che soddisfano la ricerca dell’utente, sono composti da:
Titolo: l’elemento più visibile e che corrisponde al tag “title” della pagina;
URL: in verde, rappresenta l’URL della pagina;
Descrizione: poche righe di testo che hanno il compito di introdurre il contenuto della pagina.
Un esempio di snippet: Google Translate
Lo snippet è proprio la descrizione della pagina web. Tale elemento gioca un ruolo importantissimo all’interno della SERP perché, oltre a fornire un “assaggio” della pagina, ci comunica il motivo per il quale il risultato è pertinente alla nostra ricerca. Nota: le parole che vediamo in grassetto corrispondono al termine ricercato.
Cos’è il Rich Snippet
Mediante l’utilizzo di particolari accorgimenti, è possibile fornire a Google delle informazioni aggiuntive sulle pagine web. Questo permette al motore di ricerca di “arricchire” gli snippet (Rich Snippet) di conseguenza. L’immagine che segue mostra degli esempi di Rich Snippet.
Esempi di Rich Snippet – Microdati, Microformati
In base ai dati aggiuntivi, Google è in grado di individuare la tipologia delle pagina, fornendo agli utenti un quadro più completo e quindi una maggiore possibilità di scelta del risultato più pertinente alla ricerca.
Sull’immagine di esempio, vediamo una simulazione di rich snippet di:
Un ristorante – lo snippet mostra il voto medio (le stelline) delle recensioni, il numero delle recensioni ed il range di prezzo del listino.
Una ricetta – lo snippet mostra il voto medio (le stelline) delle recensioni, il tempo di preparazione e le calorie del preparato.
Un album musicale – lo snippet mostra la lista delle canzoni e la rispettiva durata.
Google, attualmente, da la possibilità di creare rich snippet per descrivere le seguenti tipologie di contenuti: persone, ricette, musica, aziende, associazioni, prodotti, recensioni ed eventi.
E’ chiaro che uno snippet di questo tipo risulterà essere notevolmente più esaustivo per gli utenti, facendoaumentare la probabilità di click.
Come possiamo “arricchire” i nostri snippet?
Per avere a disposizione i rich snippet sulle SERP è necessario, per prima cosa, scegliere un formato di markup tra quelli a disposizione; i più importanti sono i microdati ed i microformati.
Microdati
Microdati: specifica HTML5
Come detto precedentemente, i microdati (introdotti dall’HTML5) vengono utilizzati per “etichettare” alcuni dati contenuti all’interno di una pagina web in modo che Google riesca ad interpretarli. Chiaramente, ogni tipologia di contenuto avrà il relativo insieme di dati; questo perché ogni entità è caratterizzata da dati specifici (un ristorante, ad esempio, non avrà la lista delle tracce audio tra le specifiche ).
Praticamente come si usano i microdati? L’associazione dei microdati ad una pagina web è abbastanza semplice (prevede una conoscenza base di HTML) in quanto le informazioni vengono inserite all’interno degli attributi dei tag HTML. I tag più utilizzati per questo scopo sono
e .
La struttura dei dati prevede, per prima cosa, la definizione del “contenitore” che si identifica attraverso gli attributi:
itemscope (identifica, appunto che il tag che contiene tale attributo è il contenitore)
itemtype (stabilisce il tipo di entità che si andrà a descrivere: una persona, una recensione, una ricetta, ecc.).
Un esempio:
Person“> …
L’interpretazione: il div dell’esempio è il contenitore dei dati, in quanto tra i suoi attributi possiede itemscope; i dati andranno a descrivere una persona, come specificato dall’attributo itemtype.
I dati specifici dell’entità vengono definiti all’interno del “contenitore“; i tag HTML che li valorizzano contengono l’attributo itemprop. Vediamo un semplice esempio esplicativo completando quello precedente:
jobtitle“>Project Manager, Web developer, Web Marketing & SEO Specialist. Consulenza SEO e SEO copywriting. Blogger.
description“>Sono un project manager e un web developer specializzato in Web Marketing e SEO (ottimizzazione dei siti web per i motori di ricerca). Mi occupo anche di SEO copywriting e sono attivo come blogger su molti siti web di successo.
Analizziamo l’esempio, che che si avvicina ai microdati presenti su questo sito riguardanti il mio profilo.
Come vediamo, viene creato il contenitore (itemscope) e specificato che si sta andando a descrivere persona (itemtype=”http://schema.org/Person“). I dati specificati per tale persona, sono un URL, una professione, una descrizione, un indirizzo di posta elettronica e una data di nascita. Ho escluso volontariamente l’indirizzo perché il modo con il quale viene definito introduce una ulteriore possibilità: l’annidamento delle tipologie.
Come si può notare, infatti, l’indirizzo è specificato all’interno di un ulteriore contenitore (itemscope) avente come tipologia un indirizzo (itemtype=”http://schema.org/PostalAddress“), il quale avrà, a sua volta, una serie di dati “valorizzabili“; in questo caso, solo la nazione è stata definita.
Dove possiamo trovare la documentazione completa per l’utilizzo dei microdati?
La documentazione ufficiale relativa a tutti gli schemi (tipologie), è disponibile su http://schema.org (corredata da molti esempi).
Il funzionamento dei microformati è il medesimo deimicrodati, ma con specifiche sintattiche diverse.
In questo caso, ad esempio, per effettuare l’”iniezione” dei dati, viene utilizzato l’attributo class all’interno dei tag HTML (i tag più utilizzati sono
e ).
Anche per i microformati, esistono delle tipologie di entità da descrivere, le quali hanno dei nomi specifici, ad esempio il microformato hCard descrive una persona, quello hReview una recensione, ecc..
Vediamo un semplice esempio relativo ad un hCard:
vcard“> photo” src=”http://www.alessiopomaro.com/wp-content/uploads/2014/01/alessio-pomaro-widget.jpg” /> fn“>Pomaro Alessio title“>Project Manager, Web developer, Web Marketing & SEO Specialist. Consulenza SEO e SEO copywriting. Blogger. adr“> street-address“>Via Roma, 10 locality“>Roma
L’indicazione class=”vcard“ non è un errore: per specificare che si sta creando un miocroformato hCard, è necessario specificare tale sintassi.
Come vediamo, l’esempio è facilmente comprensibile e simile a quello dei microdati.
Dove possiamo trovare la documentazione completa per i microformati?
La documentazione ufficiale, è disponibile su http://microformats.org/wiki/ (completa e corredata di esempi).
Gli strumenti a disposizione
Esistono due strumenti messi a disposizione dagli Strumenti per i Webmaster di Google che sono molto utili per creare e verificare i dati “strutturati” delle pagine web:
Assistenza per il markup. Una procedura guidata che consente di effettuare una simulazione direttamente sulle pagine di un sito web consentendo di specificare ed inserire i dati. L’output dello strumento è il codice html da inserire all’interno delle pagine web. L’interfaccia è semplice ed intuitiva, ma allo stesso tempo, potentissima a livello tecnico.
Strumento di test per i dati strutturati. Utile per comprendere come Google interpreta i dati inseriti sulle pagine web e per ottenere una simulazione del relativo snippet.
Conclusioni
Nel post ho sempre parlato di Google, ma anche gli altri motori di ricerca individuano ed interpretano imicrodati ed i microformati.
Esistono altri formati di markup, ad esempio RDFa. Tuttavia i più usati sono quelli descritti dal post. Tra i due, per versatilità e semplicità di utilizzo, consiglio i microdati (la stessa scelta di Google).
L’importanza di questi dati strutturati non è assolutamente da sottovalutare: oltre a garantire maggiore visibilità grazie ai rich snippet, di certo favoriscono l’attenzione dei motori di ricerca verso le nostre pagine web.
Consiglio di utilizzare i microdati ben “amalgamati” all’interno del contenuto.
Vista la semplicità di utilizzo e la potenzialità del “mezzo“.. perché non usarli?