Quanto costa realizzare un sito ?

(lunedì 30 maggio)

Le persone che mi conoscono ed i miei clienti, mi chiedono spesso informazioni o curiosità, ma senza dubbio la regina delle domande è sempre la stessa.
Praticamente tutti prima o poi mi chiedono: “quanto costa realizzare un sito?“.

In questo articolo provo a rispondere al quesito con quello che ritengo sia il miglior modo possibile: con un esperimento di mercato.

E’ difficile poter dare una risposta esauriente e precisa a questa domanda. Valutare un lavoro per un prodotto web non è per niente semplice.
Entrano in gioco tantissimi fattori specifici per quel lavoro, quel cliente e quel lavoratore. Di sicuro però è ancora più complicato se non si ha idea di quella che è la concorrenza.

La difficoltà a conoscere i prezzi di mercato

La maggior parte dei professionisti del web, hanno iniziato quasi per gioco. Di solito (ed è anche il mio caso) si parte con un progetto personale. Un sito, un’idea di cui si è appassionati. In altre parole spesso il primo approccio non è lavorativo, anzi!

Chi inizia pensando di guadagnare facendo il mio lavoro (o altri del settore), si ritrova ben presto ad abbandonare l’idea e tentare la fortuna verso altri lidi se non ha la giusta determinazione. La programmazione, il web design, la SEO e tutte le materie che orbitano nell’ambito di un sito internet si imparano avendo innanzitutto un primo fondamentale ingrediente: la passione.

E’ per questo motivo che troppo spesso chi lavora nel web, non immagina che ben presto si troverà di fronte qualcuno che gli chiederà di realizzargli un prodotto e…guarda un po’…gli chiederà il prezzo!

Anche a me la prima volta è venuta la tremarella alle ginocchia, il cuore batteva all’impazzata e la salivazione si è azzerata. Esattamente come l’amore…mi ero proprio perdutamente innamorato del mio lavoro.
A parte questo però sin dal primo giorno mi sono posto il problema di dare un valore al mio tempo, dare un peso alle richieste del cliente, dare un prezzo insomma.

Potrei pubblicare dei prezzari molto generici e vaghi ma non servirebbero a nulla. Se vuoi dare un valore al tuo tempo devi semplicemente decidere quanto vale un’ora di esso. Insomma non potrei mai tabellare un valore che è influenzato a mio parere da vari fattori, ma che riassumendo ridurrei ai seguenti:

  • la tua esperienza: un programmatore che è nel settore da 15 anni non può costare quanto uno che bazzica il web da un paio. Il motivo è semplice: ha probabilmente conoscenze molto più approfondite che lo portano semplicemente a sbagliare meno, a conoscere la materia, a fare le cose semplicemente meglio. Il tutto ovviamente tenendo presente che possono esserci le inevitabili eccezioni;
  • il cliente: sì per me anche la persona che ho di fronte fa variare il prezzo. Nel mio caso più il cliente mi sembra timido, tranquillo e fiducioso nei miei confronti, meno paga. Più è fastidioso più sale il prezzo. I rompiscatole evito di farli diventare miei clienti, ma se proprio devo (a volte non posso farne a meno) mi faccio pagare il fastidio. Perché a mio parare correggere 100 volte la stessa cosa perché il cliente non è mai soddisfatto, non significa aver realizzato una sola funzionalità 100 volte, ma 100 volte la stessa funzionalità. Se quindi capisco di avere a che fare con una persona troppo volubile, incremento sempre il prezzo di circa il 10%;
  • il lavoro: ovviamente l’ampiezza del progetto fa cambiare il prezzo (un e-commerce non costa certo quanto un sito vetrina), ma anche la difficoltà dello specifico progetto o di parte di esso incide. Dover realizzare ad esempio la funzionalità di acquisto del prodotto su un sito, integrando anche effetti grafici fantasiosi e tecniche particolari, non può essere considerata alla stregua di una qualsiasi metodologia di acquisto classica di un e-commerce;
  • il mercato: anche per noi come per tutto il mondo esistono le leggi di mercato. Non puoi permetterti di sparare prezzi assurdi rispetto ai tuoi concorrenti a parità degli altri fattori. In altre parole se il cliente trova un programmatore con la tua stessa esperienza per fare un lavoro, è ovvio che sceglierà quello che richiederà il prezzo più basso! Di cosa ti meravigli?

Se ci rifletti bene, sono tutti parametri che non puoi controllare, puoi però cercare di farti un’idea di ognuno di essi.
In particolare puoi cercare di essere più obiettivo possibile per quanto riguarda la tua esperienza (o farti aiutare da qualche amico veramente sincero), puoi imparare a farti un’idea dei tuoi clienti anche al primo colpo d’occhio, puoi fare un’analisi dei requisiti più approfondita per comprendere il lavoro da realizzare.

Ma il mercato? Come fai a sapere se sei nei prezzi di mercato o meno? Beh a riguardo ho deciso di fare un piccolo esperimento ed è proprio questo l’oggetto principale dell’articolo.

L’idea

Ho pensato che per farsi un’idea dei prezzi di mercato, bisognava bloccare gli altri punti del mio elenco e osservare cosa veniva fuori dal mercato.
Purtroppo nel mio esperimento non ho potuto fissare l’esperienza dei programmatori, ma ho però imposto il cliente ed il lavoro da fare.
Come? Beh semplicemente il cliente ero io ed il lavoro da fare lo conoscevo bene.
E’ infatti bastato pubblicare un annuncio su un sito dove notoriamente si ricevono proposte da parte dei vari sviluppatori, chiedendo di realizzare un lavoro che in realtà avevo già svolto e consegnato ad un mio cliente circa un mese prima.

Lo so cosa stai pensando ed hai ragione, ho barato. E’ stato però un esperimento molto interessante e mi scuso con tutte le persone che hanno risposto al mio annuncio per il tempo che gli ho fatto perdere. Spero non sia stato molto.
In ogni caso ho potuto conoscere vari sviluppatori e designer, alcuni dei quali mi hanno fatto una buona impressione ed a cui mi rivolgerò di sicuro quando, in alcune situazioni, decido di demandare dei lavori ad altri professionisti.

L’esperimento

Nell’annuncio chiedevo di realizzare un sito in WordPress molto semplice per un mio cliente, a causa del fatto che non avevo tempo per implementarlo io. Si trattava principalmente di installare il CMS ed il tema fornito, per poi inserire i contenuti (testi e immagini sarebbero stati forniti) e realizzare qualche personalizzazione, che lo rendesse sostanzialmente diverso da un sito indicato come riferimento. Il sito in questione in realtà era proprio il prodotto già realizzato da me per il mio cliente.

Ho ricevuto svariate proposte, più o meno immediate e più o meno professionali.
Alla fine le persone che si sono offerte di aiutarmi sono state 15.
Ti mostrerò innanzitutto i dati che ho raccolto e poi li commenterò evidenziando alcuni dettagli che non traspaiono da questi ultimi.

Ecco quindi in ordine di tempo le offerte che ho ricevuto:

Prezzo Tempi
€ 100,00 8h
€ 220,00 3-4 gg
€ 200,00 1 mese
€ 50,00 1-2 gg
€ 200,00
€ 1.000,00
€ 150,00
€ 400,00
€ 300,00
€ 600,00
€ 550,00
€ 100,00
€ 300,00
€ 1.500,00
€ 180,00

Come puoi vedere il ventaglio di prezzi è ampissimo. Sono rimasto spiazzato dal constatare che lo stesso lavoro è stato valutato sia 50 € che 1.500 €!
Rimossi alcuni “estremisti” però, il valore di mercato è stato abbastanza lineare.

Il prezzo medio è di 390 € ma in realtà una media plausibile (considerando solo le offerte “vicine”) è di circa 250 €.

E’ dunque questo il prezzo per il montaggio e personalizzazione di un sito WordPress? A mio parere assolutamente no!
Innanzitutto tieni presente che pochi, anzi pochissimi hanno parlato di IVA e fattura. Questo significa che molto probabilmente i prezzi vanno incrementati del 22%. Inoltre le persone che mi hanno risposto spesso avevano poco o niente di professionale. Quelle poche che hanno approcciato alla questione in maniera a mio parere corretta, erano guarda caso quelle più costose nel preventivo finale.

Escludendo i preventivi di 1000 € e 1500 € ricevuti da quelle che di fatto erano web agency e che hanno tutt’altri costi di gestione, quelli ricevuti da professionisti apparentemente seri erano tutti compresi tra i 400 € ed i 600 €.

Per completezza voglio spiegare brevemente cosa intendo, quando parlo di approccio serio nei confronti di un cliente:

  1. mi aspetto che ci si rivolga a me, potenziale cliente, dandomi del lei e non del tu. Questo almeno al primo approccio. L’hanno fatto in pochi a dire il vero, ma chi ha avuto questa attenzione di certo ha trasmesso una certa professionalità;
  2. nell’annuncio parlavo genericamente di “personalizzazioni”, mi aspetto quindi che il professionista mi chieda di quali modifiche parlo per poter fare una valutazione. Molti hanno sparato prezzi ad occhi chiusi, senza preoccuparsi del reale lavoro da svolgere. Ne posso dedurre che dopo aver “acchiappato” il cliente gli cominciano a dire il prezzo reale. Se fosse così non lo considero un approccio serio;
  3. a seguito della genericità delle specifiche, legandomi quindi al punto precedente, ho visto come molto poco professionale chi si è presentato dicendomi sin da subito il prezzo. Anche se il professionista in questione dovesse aver capito subito il lavoro da fare, preferirei parlare di soldi sempre in un secondo momento. La sensazione infatti è stata quella di aver ricevuto una risposta rapida tra le tante, alla ricerca di un lavoretto da “acciuffare” piuttosto che da realizzare per bene. Penso che ogni cliente debba ricevere la massima attenzione e che questo debba essere trasmesso allo stesso in ogni comunicazione…soprattutto la prima;
  4. molti non parlavano della propria esperienza, a stento si presentavano e pochissimi provavano a spiegare come sarebbero potuti rendersi utili o che mostrassero qualche altro lavoro simile già fatto.

In altre parole mi sono sentito spesso trattato come un banale “pollo da spennare”, senza che ci si preoccupasse minimamente di mostrarsi preparati ed in grado di svolgere quel lavoro! E’ come se le persone che hanno risposto all’annuncio, dessero per scontato che io li considerassi i migliori sviluppatori e/o designer WordPress del mondo.
Il consiglio quindi che mi sento di dare ad una buona fetta delle persone che mi hanno contattato, è di cercare di essere più umili. L’esperienza e le capacità si trasmettono anche dimostrando di voler realizzare solo lavori che si è in grado di fare. Chiedere spiegazioni e porsi in maniera cordiale è fondamentale, non un superfluo dettaglio da rimandare alle successive comunicazioni dopo aver “acciuffato” il cliente.

Conclusioni

In definitiva ho potuto appurare che i professionisti seri sono pochi e che spesso sono costretti a vedersi soffiare il lavoro da persone (di solito ragazzini) che si vendono, o meglio si svendono, per quattro soldi.
Un po’ di esperienza però in questo senso l’ho fatta e posso dirti con assoluta certezza, come prosegue la faccenda se il cliente decide di rivolgersi a persone poco professionali. Al momento il costo sembra minore, ma alla fine il lavoro varrà quanto speso. Il risultato? Un cliente insoddisfatto che spesso è costretto ad aggiungere al primo costo, quello del vero professionista che gli realizzerà successivamente il lavoro.

In altre parole, quello che sembrava un risparmio si trasforma in una spesa maggiore sia in termini di tempo che di soldi.
Per carità, ognuno è libero di buttare il proprio denaro come vuole, ma personalmente preferirei aver pagato il giusto subito, per avere una persona che sa quel che fa.

Alla luce di tutto questo spero di averti aiutato a valutare meglio quanto costa realizzare un sito o almeno a farti capire come dovresti comportarti quando cerchi di offrire i tuoi servizi ad una persona.
Fossi stato un vero cliente, avrei infatti quasi preferito rinunciare alla realizzazione del lavoro, piuttosto che mettermi nelle mani di alcuni personaggi che si sono posti in maniera decisamente assurda. Nulla di tragico intendiamoci, ma a volte mi sono cadute davvero le braccia.

Concludo con la consapevolezza che esistono molti bravi professionisti nel mio settore, quello che a mio parere andrebbe informato e formato è piuttosto il cliente, che troppo spesso cerca una soluzione economica, senza soffermarsi a riflettere sul fatto che si rischia di finire in un baratro dove a conti fatti si può uscire solo rinunciando al prodotto o spendendo ancora di più.

E tu cosa pensi del mio piccolo esperimento? Meglio un professionista a costo “alto” o un improvvisato a prezzo da discount?

 

(tratto da www.saveriogravagnola.it, 24 novembre 2015)

Il referendum costituzionale in cinque punti

(domenica 29 maggio)

 

A ottobre gli italiani saranno chiamati a votare un referendum costituzionale per approvare o respingere la riforma della costituzione che porta il nome dell’attuale ministra Maria Elena Boschi, che ne è stata la promotrice insieme al governo di Matteo Renzi. La riforma è stata approvata in doppia lettura da camera e senato e ora dovrà passare al vaglio dei cittadini. Boschi e Renzi hanno detto che si dimetteranno se la riforma sarà bocciata dagli elettori.

Il referendum costituzionale è previsto dall’articolo 138 della costituzione italiana e deve essere indetto entro tre mesi dall’approvazione da parte del parlamento delle leggi di revisione costituzionale. Per essere valido non c’è bisogno di raggiungere il quorum. A differenza del referendum abrogativo, cioè, non è necessario che vada a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Ecco cosa prevede la riforma che trasforma l’assetto istituzionale del paese.

Riforma del senato, fine del bicameralismo perfetto

La riforma si propone di superare il bicameralismo perfetto che caratterizza l’assetto istituzionale italiano. Attualmente tutte le leggi, sia ordinarie sia costituzionali, devono essere approvate da entrambe le camere. Anche la fiducia al governo deve essere concessa sia dai deputati sia dai senatori. Con la riforma, invece, la camera dei deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio e accordare la fiducia al governo.

Il senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali (si chiamerà senato delle regioni), composto da cento senatori (invece dei 315 attuali) che non saranno eletti direttamente dai cittadini. Infatti 95 di loro saranno scelti dai consigli regionali che nomineranno con metodo proporzionale 21 sindaci (uno per regione, escluso il Trentino-Alto Adige che ne nominerà due) e 74 consiglieri regionali (minimo due per regione, in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti). Questi 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali.

A questi, si aggiungeranno cinque senatori nominati dal presidente della repubblica che rimarranno in carica sette anni. Non saranno più nominati quindi dei senatori a vita, carica che resta valida solo per gli ex presidenti della repubblica. I sei senatori a vita attuali (Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Carlo Rubbia, Renzo Piano ed Elena Cattaneo) restano in carica ma non saranno sostituiti. I senatori non sono più pagati dal senato, ma percepiscono solo lo stipendio da amministratori.

Il senato potrà esprimere pareri sui progetti di legge approvati dalla camera e proporre modifiche entro trenta giorni dall’approvazione della legge, ma la camera potrà anche non accogliere gli emendamenti. I senatori continueranno a partecipare anche all’elezione del presidente della repubblica, dei componenti del consiglio superiore della magistratura e dei giudici della corte costituzionale. Ma la funzione principale del senato sarà quella di esercitare una funzione di raccordo tra lo stato, le regioni e i comuni.

Elezione del presidente della repubblica

All’elezione del presidente della repubblica non parteciperanno più i delegati regionali, ma solo le camere in seduta comune. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti. Solo dal settimo scrutinio basterà la maggioranza dei tre quinti dei votanti (attualmente è necessario ottenere i due terzi dei voti dell’assemblea fino al terzo scrutinio; dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti).

Abolizione del Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro

Il Cnel attualmente è composto da 64 consiglieri ed è un organo ausiliario previsto dalla costituzione che ha una funzione consultiva per quanto riguarda le leggi sull’economia e il lavoro. La costituzione conferisce al Cnel anche l’iniziativa legislativa, il consiglio cioè può proporre alle camere delle leggi in materia economica. Il ddl Boschi ne prevede la soppressione.

Titolo V della costituzione e competenze stato/regioni

Con la riforma, una ventina di materie tornano alla competenza esclusiva dello stato. Tra queste: l’ambiente, la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione, produzione e distribuzione dell’energia, politiche per l’occupazione, sicurezza sul lavoro, ordinamento delle professioni.

Referendum abrogativo e leggi d’iniziativa popolare

Il quorum che rende valido il risultato di un referendum abrogativo resta sempre del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto, ma se i cittadini che propongono la consultazione sono 800mila, invece che 500mila, il quorum sarà ridotto: basterà che vada a votare il 50 per cento più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche, non il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Per proporre una legge d’iniziativa popolare non saranno più sufficienti 50mila firme, ma ne serviranno 150mila.

(tratto da www.internazionale.it)

Analisi SEO sito web: 10 strumenti GRATUITI

(sabato 28 maggio)

 

Come si scelgono le parole chiave? Quali keywords usa il mio concorrente? Quanto è veloce il mio sito? Se sono queste alcune delle domande che ti stai ponendo in questo periodo, questo è l’articolo che fa per te, in cui ti spiego alcuni “trucchi del mestiere” e ti presento una buona parte degli strumenti utilizzati per l’analisi di diverse fasi di un’attività SEO.

 Analisi SEO sito web: 10 strumenti gratuiti per “vedere a che punto sei”

1) Analisi dei Backlink
L’analisi dei backlink (link esterni che rimandano al tuo sito) è una delle attività MOLTO importanti che vengono svolte durante un’attività SEO per il posizionamento di un sito web .

Scopo dell’analisi SEO sito web è valutare il grado di popolarità (quanti backlink ha e di che qualità sono) e trovare le strategie per aumentarla, “spiando” anche come si è mossa la concorrenza.

  •  Backlinkwatch.com !
    Strumenti di questo tipo ne esistono moltissimi, quello completamente GRATUITO che preferisco è però uno solo: Backlinkwatch.com. Motivo: funziona SEMPRE, non devi registrarti e fornisce dati precisi. E’ un po’ grezzo, ma per una panoramica veloce è il mio preferito.

Strumenti più evoluti sono invece:
Open Site Explorer
– Majestic SEO
– Ahrefs

Sono tutti molto più avanzati rispetto al primo, e quindi più complessi da “leggere”. Quindi se sei un neofita, il primo ti basta ed avanza. Inoltre gli ultimi tre nella versione gratuita (di prova per qualche giorno), non forniscono i risultati completi, ma solo un “assaggio”.

2) Analisi della velocità del sito
La velocità di caricamento di un sito è già da un po’ un importante fattore di posizionamento. Un sito lento, oltre a innervosire l’utente, è anche penalizzato dai motori di ricerca.
Per questo motivo è importante avere un sito veloce.
Gli strumenti che suggerisco per quest’analisi SEO sito web sono due:

  • Gtmetrix.com:
    già citato in altri post. Nella versione gratuita fornisce già un sacco di informazioni utili sul grado di velocità del tuo sito, fornendo un punteggio percentuale e indicando anche gli aspetti tecnicamente migliorabili.

Consiglio: se non sei un tecnico non ci capirai molto.
Guarda però il punteggio:
< 60%: se il tuo sito ottiene un risultato uguale o inferiore al 60% è allarme rosso. Contatta subito qualcuno per risolvere i problemi;
– Tra 60% e 75%: se il tuo punteggio è in questa forbice non sarei particolarmente allarmato ma un’occhiata al sito ce la farei dare comunque, è auspicabile un miglioramento;
– Dal 75% in su sei a posto, non mi preoccuperei oltre.

  • Pingdom Website Speed Test :
    Questo strumento è più semplice rispetto al primo, e sofferma la sua analisi solo ad una pagina web. Utile se si vuole dare “un’occhiata veloce”

3) Scansione del sito e controllo dei link
Questa fase di analisi SEO sito web è molto importante perché misura l’ottimizzazione interna di un sito, per verificare ad esempio il grado di ottimizzazione dei meta tag principali (title e description), duplicazioni varie, link interrotti ecc ecc.

A questo scopo gli strumenti suggeriti sono due:

  • Xenu , software desktop gratuito, e molto veloce nell’individuare link interrotti;
  • Screaming Frog, anch’esso software desktop particolarmente indicato per l’analisi di title, description, h1, alt delle immagini e tanto altro.

4) Analisi dei contenuti duplicati
Vuoi controllare se i contenuti del tuo sito sono duplicati? Niente di più semplice!

  • Copyscape
    Basta usare Copyscape.com.
    Ti colleghi, digiti nella barra di ricerca l’indirizzo web che vuoi controllare, e lui ti fornisce l’elenco delle eventuali altre pagine che hanno lo stesso contenuto.

Ti serve essenzialmente per due scopi:
– Controllare che nel tuo sito non siano stati pubblicati contenuti “copiati” da siti esterni (avere contenuti duplicati è VELENO per il posizionamento);
– Controllare che nessuno copi i tuoi contenuti.

5) Ricerca delle parole chiave
“Come si scelgono le parole chiave? Come faccio a sapere quale ricerche fanno gli utenti su Google?”

  • Strumento di pianificazione della parole chiave
    La risposta a queste domande è: Strumento di pianificazione della parole chiave di Adwords
    Nato e cresciuto per aiutare gli inserzionisti di Adwords a pianificare le proprie campagne di Pay per Click, è in realtà da sempre uno degli strumenti principali utilizzato dalle agenzie SEO per fare l’analisi delle parole chiave sulle quali posizionare un sito web.

Completamente gratuito, fornisce importanti informazioni su:

– Numero di ricerche mensile delle parole chiavi fatte dagli utenti;
– Parole chiavi correlate e quella suggerita;
– Grado di competitività (dato molto grezzo e riferito ad Adwords)

  • Ubersuggest
    Altro strumento interessante per la ricerca di keywords, e meno conosciuto rispetto al primo è Ubersuggest.
    Anche questo completamente gratuito, suggerisce una lista di parole chiave correlate alla principale nutrendosi dai dati di Google Suggest. Molto utile per individuare keywords di coda lunga.

6) Analisi delle parole chiave della concorrenza
Si hai letto bene. C’è scritto proprio “Analisi delle parole chiave della CONCORRENZA”!
Puoi scoprire quali keywords sono usate dal tuo concorrente con questo strumento:

  • Semrush 
    Il più famoso strumento SEO che assolve a questa funzione. La versione gratuita ti da informazioni parziali, ma comunque già utilissime!

Con SemRush puoi:
– Analizzare un sito, conoscendo le parole chiavi usate per il posizionamento organico,
per gli annunci in Adwords, vedere i concorrenti organici e i concorrenti Adwords
– Analizzare una parola chiave, conoscendone il grado di competitività organica, la concorrenza in Adwords e conoscere i principali siti che la utilizzano nel posizionamento naturale e in quello a pagamento.

7) Informazioni dai Social Media
“Vuoi sapere quanti Like ha ottenuto una pagina del tuo sito? Non sai in quanti l’hanno condivisa su Linkedin?”

  • SharedCount
    Con un click in SharedCount ottieni in pochi secondi tutte queste informazioni. Ti colleghi al sito, immetti nella barra di ricerca l’indirzzo del tuo sito web, clicchi e in pochi secondi ti dice quanti like, condivisioni e commenti ha ottenuto su Facebook, quanti tweets in Twitter, +1 su Google Plus, condivisioni su Linkedin, ecc ecc

ATTENTO: analizza una pagina per volta. Devi quindi ripetere il test immettendo la url di ogni pagina che vuoi controllare.

8) Strumenti di analisi del traffico
LEGGI LE STATISTICHE DEL TUO SITO! Se non lo fai sbagli di GROSSO! Lo so che“c’hai da fare, e non c’hai tempo e che fai tutto tu….”, ma almeno una volta al mese, trova il tempo per darci un’occhiata.

Leggere le statistiche è molto importante per capire come ci si sta muovendo su internet e le eventuali correzioni da apportare alla propria presenza online.

  • Google Analytics
    Di strumenti di analisi del traffico dei siti web ne esistono diversi. Tuttavia anche per questa funzione Google è ormai leader mondiale da anni con il suo Google Analytics.

Completamente gratuito, ti fornisce una serie infinita di informazioni riguardo i dati di navigazione del tuo sito. Tra i più importanti cito:

– Numero di visite al sito;
– Fonti di traffico (diretto, da referral, organico, a pagamento, social);
– Geolocalizzazione del traffico (hai visite da Italia o Germania o Francia? E in che numeri?);
– Pagine del sito più visitate;
– Tempo di permanenza sulle pagine;
– Tracciamento delle conversioni.

E mille altre informazioni per avere un quadro completo di come “funziona il tuo sito”.

Se non ne hai mai sentito parlare, o non hai mai visto le statistiche del tuo sito, rivolgiti subito al tuo fornitore web per chiedergli gli accessi, e se non ti hanno “montato” le statistiche al sito, chiedi di farlo subito (ti ricordo che sono gratuite e per installarle ci vogliono pochi minuti).

9) Strumenti dei motori di ricerca
Indispensabile per una produttiva presenza online è monitorare lo “stato di salute” del tuo sito. CONTINUAMENTE.

Ci sono contenuti duplicati? Aumentano gli errori 404? Sei incappato in una penalizzazione dai motori?

  •  Google Webmaster Tool
    Tutte queste informazioni puoi recuperarle consultando il tuo pannello di Google Webmaster Tool.
    Fornisce tutta una serie di informazioni tecniche molto importanti per monitorare il corretto funzionamento di un sito.

Se vuoi darci un’occhiata e non hai competenze tecniche ti consiglio di controllare queste informazioni:
– Miglioramenti HTML: ti dice se ci sono title e description duplicati nel tuo sito. Se ne trovi, trova il modo di risolvere il problema.
– Azioni Manuali: ti dice se il tuo sito è stato “penalizzato” per un intervento antispam. Per essere a posto questo pannello deve dirti “Nessun intervento manuale antispam trovato.”
Qualsiasi altro messaggio appaia, fai scattare l’alllarme.
– Errori di scansione: ti dice quanti “errori” ha il tuo sito. Anche in questo caso non entro nel tecnico e ti do un semplice consiglio pratico: qualche errore è naturale che possa esserci. Diciamo che puoi ritenere non preoccupante un numero di errori pari al 5% del numero delle pagine del tuo sito. Se ce ne sono di più, meglio far controllare la situazione.

10) Analisi SEO
Se vuoi posizionarti suo motori di ricerca, la prima attività da effettuare è l’analisi SEO del tuo sito web, per verificare da “che punto si parte” e il grado di ottimizzazione attuale del tuo sito.

  • Woorank
    Woorank è il primo dei due strumenti che ti presento a questo scopo.
    Nella versione gratuita ti fornisce una revisione immediata del tuo sito dal punto di vista SEO, indicandoti le parti che sono ottimizzate (in verde: Passed), i punti su cui intervenire e migliorare (in giallo: To Improve) e gli errori da correggere (in rosso: Errors).
    Ti fornisce anche un punteggio da 0 a 100 sulla “qualità SEO” del tuo sito.
  • Free Seo Analysis di Web Gnomes
    L’analisi SEO di Web Gnomes è l’altro strumento che ti suggerisco. Come Woorank controlla lo stato di ottimizzazione SEO del tuo sito, assegnando un punteggio di qualità al tuo sito e fornendoti le indicazioni su cosa è a posto e dove invece intervenire. La differenza principale sta nel fatto che ti invia il report in PDF via mail: comodo per poter controllare con calma e in un secondo momento i risultati.

 

(tratto da www.gianpaoloantonante.com, rif. 30 giugno 2015)

L’impresa è compiuta: i pellegrini valcuviani entrano a Roma

(mercoledì 25 maggio)

Seicento chilometri in 23 giorni: tre amici hanno percorso l’antica via Francigena fra racconti, proverbi e poesie.

Dopo oltre 600 Km percorsi in 23 giorni, con tappe che hanno superato abbondantemente i 40 Km. giornalieri, Antonio Colombo e Ettore Campi di Cuveglio e Ermanno Colombo di Travedona sono giunti a Roma, meta della loro avventura podistica.
GALLERIA FOTOGRAFICA

I tre viandanti della Valcuvia hanno vissuto tre settimane come gli antichi pellegrini di oltre mille anni fa, che si recavano a Roma per far visita alla tomba dell’apostolo Pietro e chiedere indulgenza e perdono.

Hanno trascorso questo periodo del mese di maggio, per la maggior parte sotto il bel tempo e sempre rispettando la tabella di marcia, vivendo alcuni momenti un po’ complicati a causa di qualche forte temporale con grandinata e piccoli incidenti che hanno solamente creato qualche attimo di emozione fuori programma anche ai numerosi familiari e amici, che hanno seguito tramite le varie tecnologie moderne, questa singolare avventura.


Un faticoso viaggio che, al di là della gratificazione morale e spirituale che ha portato ad ognuno dei “giovani viandanti” di oltre 60 anni di età, ha offerto l’incanto di una favolosa gita.
Sul percorso dell’antica Via Francigena, hanno attraversato mezza Italia godendo di un notevole spettacolo naturalistico e culturale: partendo da Pavia, nel pieno della Pianura Padana, sono saliti sugli Appennini per poi procedere sul mare della Versilia e quindi inoltrarsi nelle colline toscane, toccando S.Gimignano e Siena, fino ai laghi vulcanici dei monti Volsini e dei monti Sabatini e la campagna romana.
Di piacevole curiosità è stato l’incrociarsi col passaggio di importanti manifestazioni sportive quali la storica Mille Miglia automobilistica come pure altrettanto interesse ha destato il calpestare personalmente le antiche pietre della via Cassia.
Affascinanti e graditissimi gli incontri con nuove persone che con il loro spirito e carattere li hanno deliziati con racconti, proverbi e poesie.
Ermanno, Antonio ed Ettore, nella giornata di oggi mercoledì 25 maggio sono giunti a Roma, terminando, emozionati e particolarmente commossi, in Piazza S. Pietro questo magnifico viaggio.

(a cura di Graziano Tenconi)

 

(tratto da www.varesenews.it, 25 maggio)

Qual è il costo per realizzare un sito web? Listini e prezzi facciamo il punto sui costi di un sito web

(lunedì 23 maggio)

Il costo per la creazione di un sito web è un qualcosa che molto spesso risulta difficile da identificare per un cliente che si approci, per la prima volta, a commissionare un lavoro basato su realizzazione grafica e codifica html/css.

Le offerte e i listini in giro per la rete sono tra i più disparati, siti a 300/500 euro oppure preventivi da 1.500/2.000/5.000 euro e oltre

Come ci si può orientare in un settore popolato da web agency e freelance professionisti, ma anche da personaggi improvvisati e poco preparati?

I costi di un sito variano a seconda di ore lavoro e qualità del prodotto finale

Sicuramente il web design non rientra in quella cerchia di forniture professionali quantificabili “a cottimo”, ma i tempi di realizzazione hanno un certo peso nel preventivo finale, peso che purtroppo varia a seconda delle professionalità e delle capacità presenti nelle agenzie/freelance che stilano il preventivo stesso.

Molto semplicemente ci sono persone più veloci a produrre layout grafici e a codificare righe di codice ed altre più lente, ecco perché basare il costo di un sito web meramente sul fattore tempo (ore/lavoro) non ha poi molto senso. Per fortuna esiste un fattore sicuramente più rilevante e che deve incidere maggiormente sul prezzo finale: la qualità. Qualità che deve essere innanzitutto richiesta e pretesa dal cliente. Infatti è il cliente, a volte inconsapevolmente, che fin dalla prime battute indica a web agency/freelance quale potrà essere la cifra finale del preventivo.

Proviamo a spiegare questo meccanismo…
Il cliente deve avere ben chiaro, sin dall’inizio, ciò che desidera realizzare oppure deve affidarsi in toto al professionista che può fungere da valida guida per individuare obiettivi e finalità del progetto. Se un cliente da subito esprime il suo desiderio di mantenere contenuti i costi e definisce il proprio progetto come “un qualcosa di semplice” sicuramente chi dovrà svolgere il lavoro si metterà al riparo da eventuali dissanguamenti, tagliando drasticamente ore lavoro e compromettendo inevitabilmente la qualità finale del sito web.

Al contrario se le priorità indicate fin dai primi colloqui saranno quelle di ottenere un prodotto di qualità ovvero:

  • In linea con i trend del design di settore
  • Dalle prestazioni in termini di velocità ed affidabilità impeccabili
  • Conforme agli standard W3C e compatibile con i principali browser
  • Ricco di funzionalità mirate al proprio target di utenti
  • Performante sui motori di ricerca

Il professionista dovrà orientarsi verso cifre più alte che possano giustificare le ore e soprattutto l’attenzione e la cura che verrano impiegate nella realizzazione del sito internet.

Acquistare una Ferrari oppure una Panda?
L’importante è essere consapevoli di ciò che si compra

Si pone a questo punto una questione importante: gli obiettivi. Se si desiderano raggiungere i 300 km/h optare per una Panda, per quanta buona volontà ci si metta e quante modifiche le si possano fare, sarebbe una scelta sicuramente non felice e i soldi investiti, seppur pochi, risulterebbero inevitabilmente buttati al vento.

La stessa semplice, ma inesorabile, regola vale anche per i siti web. Vediamo di semplificare il discorso con alcuni esempi concreti che riprendano diverse tipologie di siti presenti in rete.

Sito Vetrina da 5/6 pagine a 500 euro
Quando si cerca il risparmio a tutti i costi cosa ci si deve aspettare? Nella maggior parte dei casi questi siti internet vengono realizzati partendo da un template, ovvero dauna base grafica già definita acquistabile oppure scaricabile gratuitamente. Ci sono moltissimi servizi in rete che vendono template a basso costo che, grazie a poche ore di modifiche, vengono più o meno adattati al look che piace al cliente. Qualche esempio:Theme Forest, TemplateMonster e Sitonline. Naturalmente si tratta di grafiche e codifiche riciclate e non su misura, probabilmente buone solo per un sito vetrina. Non ci si può aspettare che un sito a questa cifra abbia qualsivoglia funzionalità dinamica ed interazione con database.

Sito Dinamico che consenta di fare aggiornamenti a 1.500 euro
L’avvento dei blog ha incrementato in maniera naturale il desiderio di poter pubblicare in autonomia, da parte del cliente, nuovi contenuti ogni qualvolta lo si desideri. La stessa modifica delle pagine che compongono un sito (chi siamo, servizi, mission, prodotti, …) spesso è percepita come una funzionalità necessaria. In soccorso di programmatori e designer sono nati negli ultimi anni software CMS (Content Management System) open-source gratuiti, che sono liberamente installabili sul dominio del cliente e possono tranquillamente gestire grandi volumi di pagine e contenuti, grazie all’accoppiata PHP e MySQL. Qualche esempio: WordPress, Joomla e Drupal. La semplicità di installazione/configurazione di questi sistemi e il notevole supporto della community internazionale ha portato moltissime persone, anche non propriamente del mestiere, a proporsi come in grado di realizzare un sito dinamico efficace. Purtroppo, o per fortuna, non è così. Quando i costi per un sito dalle molteplici funzionalità sono così bassi, c’è da domandarsi il perché e spesso analizzato alcuni prodotti finiti ci si rende conto che sono ricchi di lacune progettuali e di ottimizzazione in termini di design, codifica e seo.

Sito Web su misura da 3.000 euro e oltre
Rimanendo sempre in un’ambito ipotetico e immaginando il sito di una PMI (Piccola Media Impresa) che desideri avere un discreto posizionamento sui motori di ricerca con le pagine dei propri servizi, un layout disegnato e codificato pensando agli obiettivi finali, una semplicità di utilizzo in remoto e una buona tenuta nel tempo, richiede sicuramente uno sforzo economico un po’ più importante e una presa di coscienza da parte del cliente del lavoro e della professionalità che stanno dietro al successo di un progetto.

Quindi sono questi i listini per la realizzazione di un sito web?

Naturalmente no o meglio sono solo un’ipotesi. Come in ogni settore del libero mercato esistono professionisti e non, prodotti di qualità e non, preventivi realistici basati su uno studio e non. Il consiglio è quello normalmente di comprendere bene che ad una cifra bassa corrisponderà nel 90% dei casi un prodotto di scarsa qualità, mentre se ci troviamo di fronte ad una cifra importante sarà bene comprendere quali siano i fattori reali che incidono sullo sforzo economico.

In realtà un professionista dovrà sempre analizzare con dovizia di particolari il rapporto tra le aspettative di un cliente e la fattibilità di un progetto, stabilendo un solido equilibrio tra voli pindarici e obiettivi realmente perseguibili.

(tratto da www.youon.it, luglio 2011)

Il Piede d’Oro … Corre per Samia

(domenica 22 maggio)
Oggi la carovana del Piede d’Oro faceva tappa a Ternate con il suggestivo                                e fascinoso lago di Comabbio

 

 

 




a fare da sfondo. In programma infatti il giro del lago ‘Lago di Comabbio Run – Corri con Samia’,  giovanissima ma altrettanto azzeccata manifestazione sportiva in memoria di uno dei tanti migranti , una giovane atleta africana desiderosa di poter correre, rimasta vittima in uno dei tanti naufragi occorsi durante l’attraversamento del mar Mediterraneo, giunta alla seconda edizione ma per il primo anno inserita nel calendario del PdO. 12 chilometri e spicci seguendo la ciclopedonale e i brevi passaggi boschivi che fungevano da “ponti d’unione”.


A renderla ancora più suggestiva è la splendida mattinata di sole che si apre !! e che farà il “bello-e-cattivo-tempo” …. di certo non favorevole per i tanti podisti – me compreso – presenti al parco Berrini.
Come sempre, tanti gli amici che ritrovo: Michele Immobile e Andrea Marzio, Vincenzo Lo Presti, Samuele Pari e Liliana Cimino e una rappresentanza della PM – impegnata anche sul fronte del trail di Morazzone, Omar Spoti, Alessandro Carù, Daniela Ferro, Antonio Andò Capasso a immortalare la giornata; incontro anche inaspettatamente un quasi-compaesano alias Sergio Simioni. Poi, mentre ci riallineiamo dietro il gonfiabile per la partenza, incontro l’amico Giuseppe Ramundo, con il quale è tutta una serie di battute e sfottò SEMPRE.

Con la voce dello speaker Andrea Basoli a salutare e a dare il benvenuto agli atleti fino alle premiazioni finali, partenza posticipata alle 9.30 per consentire lo svolgimento del minigiro riservato ai bambini.


Pronti via. dopo 30″ dallo sparo sento il “bbeeep” della lettura del chip (e questo fa capire quanto detto su quanti si era stamane “!): 800 partenti !!

Come da presagi la giornata si presenta subito calda: già dopo il breve riscaldamento sono già … da turca !! Facile dunque arrivare a penare che correrla … è tutto un dire, per quel che mi riguarda !! Una volta di più reputo che sia ‘intelligente’ procedere tranquillo, senza ‘improvvisare’ o tirare visto anche oggi si va oltre la media quanto a distanza …
Macché !! Nonostante tutto, bene i primi km, tra 5’10” e 5’30”; poi è tutto un “tira&molla” fin praticamente all’epilogo di giornata: non riesco a mantenere un passo adeguato nonostante il tracciato tutt’altro che impegnativo … e il sole fa tutto il resto !!!
Si arriva alla parte conclusiva quando attraversiamo uno stretto pontile – che non ricordavo – per tornare a costeggiare il lago, poi nuovamente un tratto di asfalto misto sterrato il quale accompagna al lungo pontile sospeso sull’acqua (proprio sull’ultimo km), e a seguire un breve strappo che infine conduce all’ingresso nel parco dove è posto il gonfiabile di giornata.    

” … la gara si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica…”

(mercoledì 19 mggio)

A chi, da tanti anni, frequenta il mondo delle gare podistiche, saranno passati nelle mani migliaia di volantini dalle più svariate forme, fogge e dimensioni, contenenti le informazioni, più o meno dettagliate, sulle varie manifestazioni in giro per lo Stivale. Essi sono il mezzo più comune, tradizionale ed anche più diretto per pubblicizzare gli eventi. A volte, di ritorno da una gara, puoi anche portarne a casa un bel numero e confrontandone alcuni , a parte la data , la denominazione, le caratteristiche e la lunghezza del tracciato, sembrano fatti in fotocopia nel settore che riguarda le informazioni.

Personalmente mi sono soffermato spesso sulla frase ormai di rito tra i regolamenti : “… la manifestazione si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica … “; per quel che mi riguarda ho sempre avuto un forte senso critico sull’ interpretazione di questa norma. Ricordo con dispiacere le proteste di tanti runners ogniqualvolta organizzatori, dotati di buonsenso, annullavano una gara per via di pessime condizioni di maltempo. Essi mostravano con sdegno i volantini con la suddetta norma, per pretendere lo svolgimento della competizione a qualsiasi costo. La passione ed il fanatismo sportivo avevano sempre la meglio rispetto al buonsenso.

Fin quando le gare si sono svolte principalmente su circuiti stradali e cittadini, tali annullamenti sono stati molto rari: dovevano presentarsi condizioni proprio particolari ed estreme come autentici nubifragi con relativi allagamenti, strade troppo ghiacciate od innevate, autentiche tempeste di vento o terribili grandinate. Da una quindicina d’anni sono cresciute a dismisura anche le gare di trail running, alcune delle quali si svolgono in percorsi montani pericolosi ed esposti,in cui anche il più piccolo cambiamento climatico può essere causa di pericolosi incidenti.

Spesso mi diletto ad organizzare escursioni in montagna (sono anche una guida ambientale ed escursionistica autorizzata ), e altrettanto spesso comincio le passeggiate avvisando i miei amici con la frase : “la montagna è affascinante ma anche spietata, abbraccia gli arditi, ma non perdona gli incoscienti”. Quindi, quando vedo sui volantini di manifestazioni trail la frase ” … la gara si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica… ” sono molto dubbioso sulla professionalità e la previdenza degli organizzatori di quella competizione. Vorrei ricordare a tutti che il nostro amatissimo sport viene praticato principalmente per il benessere fisico ed il divertimento ed in nessun modo deve essere messa in pericolo la vita di ognuno di noi, il bene più prezioso che abbiamo.

 

Atleta muore in gara colpito da un fulmine di Roberto Annoscia

 

NdD. Sono giuste considerazioni, dettate dall’emozione per il recente episodio luttuoso di Gemona. Ma per non gettare la croce addosso a quegli organizzatori, va detto che il regolamento del Trail dei Tre Castelli, dopo avere più volte raccomandato prudenza, abbigliamento e preparazione adeguata, all’art. 9 recita:

“In caso di fenomeni meteo importanti (nebbia fitta, bufere di neve, forti temporali), l’organizzazione si riserva di effettuare anche all’ultimo minuto variazioni di percorso in modo da eliminare potenziali pericoli o condizioni di forte disagio per i partecipanti.

Le eventuali variazioni saranno comunicate ai partecipanti e segnalate dagli addetti.

L’organizzazione si riserva inoltre di sospendere o annullare la gara nel caso in cui le condizioni meteorologiche mettessero a rischio l’incolumità dei partecipanti o dei soccorritori”.

 

Personalmente, negli ultimi anni mi è capitata due volte la sospensione di una gara: maratona di Messina 2015, dove il forte vento, e le previsioni di pioggia, indussero a non dare il via alla gara quando eravamo tutti schierati sulla linea di partenza (e qui penso che l’eccesso di prudenza sia stato deleterio); Ultra Trail Mont Blanc 2010, quando addirittura il pericolo di tracimazione di un lago nivale, oltre a pioggia e neve in quota, indussero gli organizzatori a sospendere la gara maggiore, già partita, ed a rinviare di dieci ore la partenza della TDS. Ripartimmo tutti insieme, col sole e su percorso ridotto a 90 km(salvo incappare tre ore dopo in un’altra bufera). Dunque, direi che in genere gli organizzatori dei grandi trail tengano in giusta considerazione la sicurezza degli atleti.

Quanto al caso recente di Gemona, dalle notizie riportate sulla stampa apprendiamo che “l’evento atmosferico che ha provocato il decesso di Pantanali è stato piuttosto limitato nel tempo – qualche tuono e una fitta grandinata per una ventina di minuti – ma l’organizzazione aveva comunque bloccato alcuni atleti impegnati nel ristoro del percorso dei 50 chilometri proprio per evitare che corressero rischi a causa dell’attività elettrica in corso”.

A volte è capitato che un fulmine colpisse, a cielo sereno, persino il pescatore sulla riva del fiume. Da quanto ne sappiamo al momento, credo che anche gli organizzatori di Venzone (località tristemente nota per il terremoto di trent’anni fa, da cui i locali hanno saputo risollevarsi come tutti sappiamo) siano più vittime che colpevoli di una tremenda fatalità. (F.M.)

 

(tratto da www.podisti.net)

Come spezzare il fiato mentre si corre

(mercoledì 11 maggio)

Una frase che ricorre spesso fra i podisti è: “Devo spezzare il fiato”, oppure di contro: “Non sono riuscito a spezzare il fiato”. Ma esattamente, cosa si intende con l’espressione “spezzare il fiato”?

Dal punto di vista scientifico non esiste questo termine, ma a livello pratico questo stato indica che il podista ha raggiunto il giusto grado di attivazione prima di effettuare uno sforzo. Per spezzare il fiato bisogna fare un adeguato riscaldamento e trovare la giusta concentrazione. Spezzare il fiato quindi è importante prima di svolgere una gara o un allenamento intenso come ripetute o corsa a ritmo gara, ma anche quando si fanno i lavori ad intensità medio-bassa.

 

Capita spesso che, durante una seduta di allenamento di corsa lunga, dopo l’avvio dei primi chilometri, si raggiunga il giusto grado di equilibrio cardio-respiratorio che dà la sensazione di poter correre all’infinito. Anche in questo caso si annovera al significato di “spezzare il fiato” l’aver trovato il giusto stato fisico.

Tenuto conto che ogni persona ha caratteristiche diverse, anche il modo di spezzare il fiato è soggettivo, cioè non c’è un modo più giusto ma ci sono dei consigli affinché ognuno possa riuscire a trovare il proprio optimum.

(tratto da www.runningitalia.it, di Salvatore Pisana)

Google pensa di sostituire il blu dei link con il nero?

(mercoledì 11 maggio)

Mountain View potrebbe essere seriamente intenzionata ad apportare una piccola ma rivoluzionaria modifica a carico dei link associati ai risultati del proprio motore di ricerca. Questi ultimi sarebbero infatti destinati a cambiare colore diventando neri e abbandonando il tradizionale colore blue che li aveva caratterizzati fino ad ora.

Per il momento tale modifica sarebbe stata visualizzata soltanto da un gruppo ristretto di utilizzatori, molto probabilmente selezionati da Big G per dare il via ad una fase sperimentale, e potremmo essere ancora molto lontani da una sua introduzione su larga scala, sempre ammesso che vi sia veramente l’intenzione di applicare questo cambiamento.

 

(tratto da www.mrwebmaster.it)

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