Arcisate (quest’anno) fa rima con … caldo esagerato !

(domenica 28 giugno)

E con oggi si entra ufficialmente nella ‘stagione calda’ del Piede d’Oro, con la carovana che fa tappa ad Acisate per la 30^ edizione della ‘Quatar pass par Arcisà’.
Oggi infatti la tappa come profilo si presenta morfologicamente impegnativo, con una continua ascesa nella prima parte che non concede molte possibilità di rifiatare.
Di buon mattino, dopo una notte quasi insonne,  fatta la consueta sosta al lavatoio di Cuvio per approvvigionare le scorte d’acqua per il post-gara, raggiungo il paese di Arcisate.
Al ritrovo solito presso il parco Lagozza tanti gli amici: Giovanni Belotti, Michele Immobile, Emanuela Polinelli, Andrea Alfonsi, Liliana Cimino, Stefano Aglioni, Samuele Pari, Stefano Caruso della PM, Omar Spoti che oggi gioca in casa, Walter Rossi, Alberto Marzoni e Munaretto della 3V, Paola Ghiraldini fresca festeggiata e rientrante dalle vacanze, Alessandro Caruso, Nando Casu, il giovane Pietro, Alessandro Giancane, da ultimo Giuseppe Ramundo, e poi Sergio Castagna, oggi fotografo, Franca e Daniela dell’Aermacchi, Monica Riva, obero Clerici, che poi mi sarà copagno di giornata in un passaggio sul tracciato,qualche arzillo veterano del Piede d’Oro come il Giulio Dorigo e un simpatico signore che ho conosciuto qualche anno fa a Germignaga e che con piacere rivedo talvolta alle gare del PO.
Il percorso odierno, complice l’afa e il caldo di questi giorni, si preannuncia alquanto impegnativo unito ad un profilo morfologico mica male.

Sarà proprio per il caldo, o meglio il periodo di vacanza che incombe, noto che non si è in molti stamani. Il tempo di fare qualche foto con gli amici della Podistica Mezzanese, un brevissimo (quanto .. inutile riscaldamento …); pronti, via ! … poco dopo le 9 la partenza dalla parte retrostante dell’area verde; si va subito in salita per un cinquecento metri, quindi svolta a destra e si va verso i boschi circostanti che faranno da cornice (per fortuna) per buona parte del percorso odierno. Già da ora il procedere è abbastanza impegnativo; poco più avanti è un passaggio su sabbia a rendere ancora più pesante il passo. Più avanti ancora un suggestivo passaggio del plotone dove dalle retrovie è possibile vedere i primi affrontare un tornante che riporta nei boschi ! …
Percorro i primi chilometri in compagnia di una mai doma Liliana Cimino che, pur essendo fresch..issima di una impegnativa prova la sera prima, ha voluto essere presente anche stamattina con il suo gruppo della qui ad Arcisate; non appare affatto affaticata ! Grande la Lili che dopo aver affrontato il Giro del Lago d’Orta (16 km) appena ieri sera si dimostra tenace anche su questo impegnativo percorso nonostante tutto !!
Riesco ad accompagnarla per un paio di chilometri allorché la progressiva salita del percorso, interrotta da u discreto tratto in discesa (!!) i smorza il fiato e mi costringe a recuperare un pò. Arrivo così sul 5 km, nuovo tratto boschivo in cui bene o male si procede in fila, dietro a me un affaticato Alberto “che sta raschiando il fondo” ….

Fortunatamente, gran parte dei passaggi boschivi sono ombreggiati il che per quanto possibile smorza la calura di giornata.
Si arriva ad attraversare un agriturismo della zona e da lì si raggiunge il punto più alto prima di ‘involarsi’ lungo una ripida discesa che ci riporta verso il paese e la parte conclusiva: qui si percorre (sotto il sole ACC !!) una lunga striscia d’asfalto prima di affrontare le vie interne a ridosso del parco. E’ a questo punto che vengo progressivamente raggiunnto da un grande e ferreo Alessandro Caruso il quale nonostante le condizioni climatiche, riesce come sempre a spingere e a mantenere un’andatura pur sempre lineare, io invece per contro sono di fatto cotto praticamente .. alla frutta, dovendo anche fare i conti con i miei … passi !!. Ultimi 200 metri all’interno del parco prima di arrivare sotto il pallone del traguardo.
Che dire, GRANDI TUTTI NOI che, in una giornata veramente calda, siamo riusciti a portare a casa uno dei percorsi più impegnativi della stagione del PIede d’Oro.
Da domenica per tutto il mese di luglio la partenza delle gare sarà anticipata alle 8.30 e domenica prossima ad attenderci è la prova di Fagnano Olona, la 6^ ‘Straolona Runners’.

Intervista a …: Nando Pappalardo

(venerdì 26 giugno)Intervista #12: Nando Pappalardo

Fondatore e amministratore di Your Inspiration e top seller su Themeforest, nonchè organizzatore del WP Days: oggi intervistiamo Nando Pappalardo.

Hai 140 caratteri per presentarti

Nando Pappalardo: ex-sviluppatore, oggi imprenditore e formatore. La mia più grande passione trasformata in un lavoro piacevole e redditizio.

Hai almeno il doppio dei caratteri per presentare il wpdays

I WP Days sono due giornate di formazione interamente dedicate al mondo WordPress. Più che formazione forse le parole “condivisione” e “compartecipazione” sono quelle che rappresentano e definiscono meglio la natura dell’evento.

Cosa vuol dire per un’azienda presidiare uno strumento di lavoro come wordpress?

Oggi che l’utilizzo della piattaforma WordPress ha raggiunto percentuali incredibili – quasi un sito su quattro al mondo è realizzato con WordPress – ci vuole poco a comprendere quanto possa essere importante per un’azienda riuscire a presidiare uno strumento simile.

Era un po’ meno semplice riuscire a comprenderlo qualche anno addietro e quelli che un po’ di anni fa hanno avuto il fiuto giusto di crederci e investirci oggi si trovano con business consolidati che valgono diversi milioni di dollari di fatturato l’anno. Ci sono diversi esempi che parlano da soli: da Crowd Favorite – di cui ai WP Days abbiamo avuto modo di conoscere personalmente il CEO Karim Marucchi – a WooThemes, recentemente acquisita da Automattic per un valore si mormora vicino ai 30 milioni di dollari, da Yoast a WPML o – per non andare molto lontano – anche la nostra Your Inspiration.

Ritornando al cuore della vostra domanda, per un’azienda oggi riuscire a maneggiare lo strumento WordPress vuol dire avere la possibilità di creare grandi opportunità di business. Attenzione però, quando dico di riuscire a maneggiare lo strumento, non intendo acquistare e personalizzare un template ma essere in grado di piegare e adattare la piattaforma a qualsiasi tipo di necessità si presenti. E questo, ancora oggi, non sono in molti ad essere in grado di farlo con grande maestria.

Il mercato eCommerce in Italia stenta a decollare, solo il 4% delle PMI hanno uno shop on line. Come e perché wordpress può essere lo strumento giusto per creare un e-store?

WordPress è diventato famoso per la sua procedura di installazione molto semplice che permette a chiunque di installarlo in meno di cinque minuti e attraverso una procedura guidata. Altro elemento che ha contribuito molto alla sua diffusione è stata la semplicità di utilizzo della piattaforma che lo rende facilmente fruibile anche dai non addetti ai lavori, al contrario di altri CMS come per esempio Joomlache nel loro utilizzo risultano un po’ più ostici.

Se questi due fattori – che lo hanno reso il CMS più utilizzato al mondo – saranno applicati con successo anche alla sezione e-commerce, si fa presto a capire perchè WordPress potrebbe diventare la soluzione più immediata, semplice ed economica per creare shop online.

E la recente acquisizione di Woothemes – l’azienda che ha sviluppato WooCommerce, il plugin più popolare per fare e-commerce con WordPress – da parte di Automattic sembra dare un chiaro segnale della nuova fetta di mercato che WordPress si appresta ad aggredire.

Quanto incide la scelta del tema sulla web usability di un e-commerce?

La scelta di un tema per un e-commerce è tutto. Più un e-commerce risulta usabile all’utente finale, più aumenta la sua percentuale di conversione.

L’usabilità è data dalla progettazione di ogni singolo elemento che compone il tema, dal carrello alla pagina di dettaglio del prodotto, dalla ricerca all’interno dello shop al processo di checkout, dalla registrazione alla gestione degli ordini e via dicendo.

Noi negli anni ci siamo specializzati proprio nella progettazione di temi WordPress orientati all’e-commerce e l’errore più comune che vedo commettere nella scelta di un template per la realizzazione di uno shop online è che spesso l’utente si concentra più sull’aspetto estetico piuttosto che sulla sua usabilità. E non c’è niente di più deleterio di questo per un e-commerce funzionale.

Come e perchè un e-commerce decolla? Trucchi, ricette?

Mi ricollego alla risposta precedente, l’elemento più importante che permette ad un e-commerce di decollare è la sua usabilità. Un tema ben progettato, che rispecchia tutti i principi più comuni di usabilità è in grado di moltiplicare per due, per dieci, a volte anche per cento il numero delle vendite e di conseguenza il fatturato dell’azienda che decide di vendere online.

Trucchi, ricette? In realtà non ci sono ricette magiche, fornire all’utente tutte le informazioni e le garanzie necessarie che gli permettano di portare a termine l’acquisto del prodotto nel modo più semplice e lineare possibile è senz’altro un buon punto di partenza. Che è più facile a dirsi che a farsi, non è un caso se il guru dell’usabilità Nielsen ha dedicato una raccolta epica (ben 13 volumi!) sull’user experience applicata ad un sito e-commerce. Quello delle vendite on-line è inoltre un microcosmo affascinante quanto complesso e per riuscire sono essenziali molte nozioni di marketing; ogni attività ha bisogno di un piano di strategie per attirare clienti, fidelizzarli, aumentare le conversioni, eccetera. Insomma, diciamolo: per vendere online non basta scaricare WordPress, installare WooCommerce e acquistare un qualsiasi tema su Themeforest.

Un saluto al nostro pubblico e qualche anticipazione sul prossimo wpdays.

Innanzitutto vi ringrazio per lo spazio che mi avete concesso sul vostro sito, riguardo qualche anticipazione sulla seconda edizione dei WP Days vediamo quello che posso dirvi senza rischiare di espormi troppo: visto il gran numero di persone interessate già dalla prima edizione contiamo di incrementare notevolmente il numero dei partecipanti, prevediamo di realizzare più sale tematiche in cui contemporaneamente tenere diversi interventi (dai più tecnici ai meno tecnici) in modo da permette alle persone di seguire gli interventi che più ritengono interessanti in base alle loro competenze, potrebbe essere disponibile anche una diretta in streaming per chi non è in grado di raggiungerci fisicamente, ora però non fatemi aggiungere altro perchè mi sono già sbilanciato abbastanza :)

Un saluto a tutti i vostri lettori e ancora grazie!

(tratto da www.armah.it/blog, Valentina Izzo)

Beverino (SP) – 6^ SaliScendi

Entusiasmo e sudore per gli oltre 150 runner che si sono dati appuntamento domenica  a Beverino, in occasione della sesta edizione della Saliscendi by Spezia Marathon, davvero “omen nomen”, con i suoi strappetti semi verticali sul comodo asfalto, prima di immergersi nel bosco e su e giù a capofitto per un sentiero, poi sbucare in un falsopiano da dove decollano i deltaplani a motore, immergersi fino alle caviglie nel guado del Vara e arrivare, qualcuno confuso, ma quasi tutti felici, all’arrivo nell’ombreggiato parco di San Cipriano, dove il sindaco neo eletto in Regione, Andrea Costa, ha fatto gli onori di casa mettendo a disposizione degli atleti strutture e risorse, come al solito molto apprezzate. Ad impreziosire la giornata di sport la gradita presenza di Emma Quaglia (Cus Genova), fresca vincitrice nel 2014 del campionato a squadre di maratona agli Europei di Zurigo, siepista d’eccezione che ha vinto la gara femminile arrivando tra i primi cinque assoluti, con lei il fidanzato  Luca Campanella (Frecce Zena), il primo a completare l’intero tracciato, premiato ex aequo con Jamali Jilali (Parco Alpi Apuane), entrambi al traguardo attorno ai 51′.  Tutto bene dunque? Per onore di cronaca, non tutto è filato liscio: a pochi km dal traguardo, infatti, per un errore di segnalamento del tracciato (o forse, per la rimozione di un nastro che doveva indicare la giusta direzione) alcuni atleti di testa (tra cui, appunto, Tony Testa del Gruppo libero la Madonnetta, che ha poi finito al quarto posto) hanno preso un altra strada, accorgendosi troppo tardi dell’inghippo. Uno dei primi, Mario Viola, ha preferito ritirarsi a pochi metri dal traguardo, altri no, comunque alla fine la giuria ha cercato di premiare tutti i primi arrivati, ovviamente scusandosi con i concorrenti per l’involontario incidente, ed invitando, già da ora, gli atleti coinvolti alla prossima edizione, regalando loro il pettorale. Intanto, per chi si è fermato dopo le premiazioni (sontuose, con ottimi prodotti della zona, assegnati ai primi 5 di ogni categoria, praticamente a metà degli iscritti), è scattata subito un’altra competizione, questa volta a gambe sotto il tavolo, per la degustazione dei prodotti delle donne e cuoche e pasticcere che popolano le frazioni della vallata, non a caso rinomata per le sue bellezze naturali e le sue peculiarità culinarie.

Buona la prova organizzativa dello Spezia Marathon, presieduto da Massimiliano Bianchi affiancato da Gigi Lorgna, con lo staff direttivo composto da “ironman” Fabrizio Barbieri, il segretario Massimiliano Ercolini,  Roberto Palermo, Cristian Bertocchi e Michela Baldini.

(tratto da www.podisti.it, martedì 23 giugno)

Varese – 3^ ‘Tra Ville e Giardini’

800 Runner hanno invaso festosamente la città di Varese creando un evento spettacolare, tra arte e natura!
TVG nasce come idea nel 2012, all’interno dei direttivo di ASD RUNNER VARESE, dalla fantasia e dalla passione per il podismo di Andrea Bertolini e Roberto Marchetto.
Da subito l’idea trova sostegno da parte dell’Amministrazione Civica che ha patrocinato e sostenuto con entusiasmo queste tre prime edizioni dell’evento.
L’iniziativa ha ampie potenzialità di crescita e i numeri della terza edizione non lasciano dubbi sul futuro di un evento che valorizza i giardini e le bellezze architettoniche della città.
Circa 800 sportivi si sono impegnati e divertiti rispondendo all’appuntamento del podismo amatoriale varesino che coniuga la festa e la passione di runner di tutti i livelli: abbiamo applaudito sia la grinta energica dei top runner sia la gioiosa camminata di tante famiglie con passeggini e bimbi al seguito.
Le strade del centro, popolate abitualmente dal traffico, si sono aperte alla fiumana colorata dei runner sorprendendo i curiosi passanti, automobilisti impazienti e quelli più comprensivi.
I Giardini Estensi, punto di partenza e arrivo della manifestazione, sono rimasti a lungo affollati dai runner che hanno voluto condividere le fatiche e le emozioni del percorso.
L’edizione numero 3 di Tra Ville e Giardini  ha voluto anche   divulgare informazioni sulla Fibromialgia, patologia che affligge molte persone, ma che risulta ancora difficile da diagnosticare e ufficialmente  da ricomprendere tra le altre patologie. Ringraziamo Patrizia Marchese, testimonial della campagna, per la tenace determinazione nel  puntare i riflettori a beneficio dei malati di Fibromialgia.
Il Direttivo di ASD RUNNER VARESE ringrazia l’Amministrazione Comunale, gli sponsor,  gli atleti e i volontari che si sono attivati per la migliore riuscita di Tra Ville e Giardini 2015.
A tutti un caloroso invito a ritrovarci nel giugno 2016 per vivere la 4^ Edizione!!!
Ed ora passiamo ai numeri:
CLASSIFICA FEMMINILE:
POS NOME TEAM CAT POS_ASS TEMPO DISTACCO
1 ELENA BEGNIS ATL. G.S. MIOTTI ARCISATE SF35 20 0:38:34  
2 SABINA AMBROSETTI RUNNERS VALBOSSA-AZZATE SF40 25 0:39:20 +46
3 BARBARA PAVAN RUNNERS VALBOSSA-AZZATE SF 53 0:41:49 +3:16
CLASSIFICA MASCHILE:
 POS NOME TEAM CAT POS_ASS TEMPO DISTACCO
1 ABDELHADI TYAR RUNNERS VALSERIANA SM35 1 0:33:43  
2 MARCO ORESTE BRAMBILLA ATLETICA PALZOLA SM45 2 0:34:19 +36
3 LUCA PONTI AMATORI ATL. CASORATE S. SM35 3 0:34:27 +45

(tratto da www.podisti.net, mercoledì 24 giugno)

A S. Andrea per ricordare un .. Amico

altimetria-pendenza[7](mercoledì 24 giugno)

Ieri sera, nel contesto del mese di eventi ‘GiocaGiugno’ organizzato nel paese di Cocquio Trevisago, appuntamento all’oratorio di S. Andrea dove per la prima volta partecipo alla corsa serale organizzata dagli amici Davide Passeri e Vittorio Ciresa sotto l’egida del CB S. Andrea: la gara è alla memoria di Luciano Mutterle ‘Caramba’, uno dei fondatori del mio gruppo sportivo.
Quest’anno la partecipazione a questa gara ‘me l’ero programmata’ per tempo di modo da tenermi libera la serata ! Salutati i vari compagni del CB presenti, girovagando per il ritrovo abbozzando un vago riscaldamento (non bastassero i 20 e più gradi che si sentono per buona parte della serata !!), noto la presenza di alcuni personaggi tra cui Giuseppe Bollini (“Scusi lei , ma … ??”), Gerardo Ciampi, Ivano Bellini e Mauro Contini della 3V, e tanti giovani del paese, pronti a darsi battaglia sin dai primi metri (!!), oltre che Ombretta Bellorini, Cinzia Lischetti e Rita Zambon per il gentil sesso. Da ultimo, ma non ultimo, il mitico Giulio Dorigo conosciuto come Lo Squalo …
Gara di 6 km, che si rivela decisamente muscolare e impegnativa per il profilo proposto; come anticipato, La partenza avviene nell’orario atipico delle 19.15 sui binari che tagliano in due il paese si parte a-fionda, complici i ragazzi e giovanotti presenti e anch’io mi lascio trascinare mitigato da buone sensazioni (..). Si va subito in salita per poi, nel giro di qualche centinaia di metri, una breve discesa e percorrere in senso contrario la strada che corre parallela alla via ferroviaria perdendosi poi nei boschi antistanti il paese di Cocquio Trevisago. Siamo press’a poco al chilometro 2 quando a bordo della strada intravedo la figura di Giancarlo Turconi, veterana mascotte del CB, e non esito a interrompere il mio andare per salutarlo “affettuosamente”. A questo punto vengo superato da Ruggiero Armida che rimarrà come ‘gazzella’ del mio andare; più avanti l’asfalto lascia spazio a un fondo di ghiaietta giusto per rendere un pelino più ‘trendy’ l’ampio sentiero che conduce alla parte boschiva.
Comincia da qui il tratto forse più impegnativo dal momento che …. toh arrivati al giro di boa dei 3km la strada ancora si inerpica nei boschi per un lungo passaggio collinare che non concede tanto rifiatare ! A più riprese il passo incede, mi fermo, cerco di rifiatare, di riprendere il passo nella progressiva (.. interminabile quasi, considerando lo sviluppo complessivo !): davanti a me oltre all’amico Ruggiero una signora in canotta gialla che tenacemente, con un redditizio ed efficace passo a-marcia-ridotta pian piano riesce a non-mollare-mai. Quindi, una lunga e progressiva discesa dalla pendenza non indifferente che induce a rallentare e a fare attenzione al fondo irregolare per gli appoggi ! …
Si riprende la via asfaltata, si ridiscende nei pressi della sede ferroviaria dove ad attenderci sono i due organizer di giornata.
Un bel tracciato quello proposto, con un profilo interessante da non sottovalutare e che .. non t’aspetti (o immagini ??); un bell’allenamento in vista dei prossimi appuntamenti (penso alla tappa del PO ad Arcisate di domenica prima fra tutte). Il caldozzo di-questo-finemese_digiugno-chenont’aspetti-quasiestate-uff!ppant! non è stato molto propizio per tutti ma .. può starci!; unico tratto impegnativo del percorso è stata la successiva discesa negli ultimi chilometri da non sottovalutare.

La maratona è un inganno

Era tanto che mancavo dai 42,195km. Dal giugno scorso. Quasi un anno senza la mitica distanza, ne corsi tre nella primavera 2014 e poi per diversi motivi ho preferito accorciare la distanza: cercare di velocizzarmi, sfuggire alla noia degli allenamenti più lunghi e lenti, tentare di preservare i miei tendini.

Ho resistito fino al 12 Aprile, due giorni fa, quando mi sono presentato al via della Milano Marathon senza una vera preparazione. Nelle gambe solo allenamenti per fare il personale nella mezza e poi un unico lungo di 33km…fatto il giorno che ho fatto ‘la mezza’.

Ma la maratona è un inganno perchè nella prima parte hai energie da vendere e sembri un leone e invece devi andare piano e gestire, nella seconda parte inizi a perdere lucidità e devi ingannare il tuo fisico dicendo che ne hai ancora, che ti sei allenato tanto per essere lì quel giorno, che alla fine gli ultimi 12km è come fare un allenamento al parco il sabato mattina. Uno dei centinaia di allenamenti da 12km fatti al parco il sabato mattina. Nulla più.

E’ un inganno perchè ti dicono che è piatta e veloce ed invece ti trovi cavalcavia e pavè, è un inganno perchè inizi ad allenarti con il gelo delle notti di gennaio e ti presenti al via alle 9 di una mattina di Aprile che ci sono già 22 gradi.

E’ un inganno perchè devi bere già al 5° chilometro che non hai  sete e non devi aspettare che arrivi la sete dopo due ore di gara. La maratona è un inganno perchè anche se senti i crampi a polpacci e quadricipiti che mancano ancora 10km devi solo tenere duro e dire al tuo fisico che tu non molli, che il problema è delle tue gambe e non tuo.

La maratona è un inganno perchè chi ha vinto domenica sulle strade meneghine ha 42 anni, faceva il barbiere, ha iniziato a correre a 30 anni e ha fatto il record del mondo M40 con il suo 2h08’44” battendo uno di vent’anni più giovane di lui. E’ un inganno perchè sulle strade di Rotterdam, purtroppo, un talentuoso e serio professionista come Andrea Lalli si deve arrendere per dolori vari al 35° km mentre un ‘tapascione’ che ha conosciuto la corsa solo cinque anni fa che risponde al nome di Carmine Buccilli che lavora, ha famiglia e fa mille sacrifici fa la stessa gara e piazza un 2h16’44” che vale il personale e il 1° posto come italiano ed il 4° europeo.

La maratona è un inganno perchè in Italia, purtroppo, ci rallegriamo per qualche migliaio di arrivati al traguardo mentre a Parigi sono ben 40mila, è un inganno perchè ti dicono che ‘dopo che corri stai bene’ e invece hai dolori ovunque nelle gambe per i quattro giorni successivi e non riesci nemmeno a fare le scale di casa.

p1107978273-4La maratona è un inganno perchè ti spremi per 3-4-5 ore e pensi di essere un eroe, poi accendi il telefonino leggi le notizie dal Campionato del Mondo di ultramaratona 24 ore che si è svolto a Torino e leggi che il primo ha fatto oltre 260km a 5’26” di media, oltre 130 giri da 2km. E pensi…quelli sono eroi (oltre che pazzi!).

La maratona è un inganno perchè ti dicono ‘attaccati ai pacer e la fai con loro’ ed invece scopri che i pacer vanno sempre in tutte le maratone del mondo ad un ritmo superiore a quello previsto. Perchè vanno sul tempo ufficiale dal colpo di pistola e non con il ‘real time’ di quando ‘bello bello’ passi sotto al portale di partenza. Vuoi seguire le 4h00’? bene…sappi che con i Pacer farai almeno 3h55′. Non è colpa di nessuno. Non si può fare null’altro. E’ così…ma è un inganno.

E’ un inganno perchè se vuoi fare 3h30′ sai che diviso 42km vuol dire fare una media di 5′ al km e ti alleni per quello. E invece devi considerare i 195 metri in più che poi allargando curve e traiettorie diventano almeno 500-600 metri in più, poi ci sono i ristori e non la vogliamo mettere una sosta ‘pipì’? Quindi non è vero che 5′ al km fai 3h30′. Fa ben di più.

La maratona è un inganno perchè ti alleni, dici dentro di te guarda come vado bene  oggi poi alle spalle ti raggiunge il re d’Etiopia, quel Gebreselassie che tanto ti ha emozionato nelle sue cavalcate in pista e nelle maratone più veloci del mondo e ti sorpassa con una leggerezza di corsa, con un appoggio del piede che non si vede, con due piume al posto delle gambe, con una dinamite al posto delle caviglie. Gebre non corre. Vola. Ne ho le prove.

Si è un inganno, dall’inizio alla fine. Perchè mentre corri giuri a te stesso che quella è l’ultima volta che farai una fatica simile in vita tua, che mai più ti farai convincere dagli amici o da te stesso. E poi invece tagli il traguardo e già pensi dove sarai la domenica successiva, già sogni i prossimi 42km.

Milano Marathon archiviata, ben fatta e ben organizzata, migliorerà ancora come migliorerò io nei tempi e nei modi di approccio. Solo su una cosa non ti inganna la maratona: era e rimane un gran bel divertimento!

 

(tratto da runtoday.it/, scritto da Cesare Monetti)

Il Web Master, Creatura Mitologica

(Martedì 16 giugno)

Fino a che ora lavoravano i web master?

Te lo ricordi? è l’antenato di tutti noi, colui che faceva tutto! Così come Ettore di Troia si prendeva sulle spalle il peso di un intero popolo decidendo di combattere da solo contro il Pelide Achille, notoriamente invulnerabile (o quasi), allo stesso modo il web master era colui che si caricava addosso l’onere di progettare il sito web, svilupparne il codice, curarne il design, la grafica, i testi, l’ottimizzazione per i motori di ricerca, le campagne sponsorizzate su Google AdWords, eventuali campagne AdSense interne e perché no, una campagnuccia di e-mail marketing di quando in quando e chiaramente la gestione della pagina facebook.

MA È DAVVERO ESISTITO QUALCUNO IN GRADO DI FARE TUTTE QUESTE COSE DA SOLO?

Certo che sì, le faceva male, ma le faceva. Era un’altra epoca, la comunicazione sull’internet ai tempi dei web master era più verticale e meno partecipata. Non c’era la convivenza piena che caratterizza gli anni in cui viviamo. I siti web erano le classichevetrine digitali, simulacri freddi e sgraziati, a volte divertenti, in ogni caso distaccati e istituzionali. Erano i tempi in cui nei menu principali dei siti web trovavi le voci “CHI SIAMO, MISSION, VISION”, che rendevano il tutto molto bello per chi commissionava il lavoro e spesso insopportabile per l’utente finale.

SUDATO E STANCO ALLE 3 DI NOTTE

Quando penso alla figura del web master di una volta, mi viene in mente un professionista, quasi sempre un informatico, certo abilissimo a manipolare pezzi di codice e per forza di cose a gestire tutte le istanze del web marketing dalla grafica alla scrittura, fino all’advertising, alla SEO e al marketing strategico. Bellissimo. Poi penso a chi oggi fa uno solo di questi mestieri e come spesso accade, finisce col fare le ore piccole davanti al monitor per stare dietro a tutti i lavori aperti, per risolvere problemi e tenersi aggiornato. A questo punto mi torna in mente lui, l’uomo d’acciaio, il web master che non deve chiedere mai… mamma che figo!

MA IL WEB MASTER CHE LAVORO FA?

La risposta sembra facile: i siti web. Invece no, c’è anche il resto. Anni fa nacque in Italia l’IWA, (Internationa web master association), un’associazione che si era posta come obiettivo la definizione delle professioni del web e l’orientamento ad esse. L’IWA promosse una guida che provava a cristallizzare i vari saperi del web in figure professionali indipendenti. Come dire che in principio fu il web master, poi questo fu indotto in sonno profondo e da una sua costola furono creati nell’ordine:

Web Community Manager
Web Project Manager
Web Account Manager
User Experience Designer
Web Business Analyst
Web DB Administrator
Search Engine Expert
Web Advertising Manager
Frontend Web Developer
Server Side Web Developer
Web Content Specialist
Web Server Administrator
Information Architect
Digital Strategic Planner
Web Accessibility Expert
Web Security Expert
Mobile Application Developer
E-commerce Specialist
Online Store Manager
Reputation Manager
Knowledge Manager
Augmented Reality Expert
E-Learning Specialist
Data Scientist
Wikipedian

Spesso chi ha lavorato (o lavora) nel web, si è dovuto cimentare all’inizio della carriera in ambiti poco conosciuti, ma necessari per poter completare e consegnare un lavoro. È proprio per evitare di offrire un servizio approssimativo o del tutto improvvisato che diventa sempre più utile fare chiarezza su chi fa cosa, su quali debbano essere le sue skills ed eventualmente su quale organismo sia deputato a certificarle. Il web si “allarga” sempre di più e se un tempo la maggior parte delle operazioni erano appannaggio di una o poche professionalità distinte, oggi la direzione è senza dubbio quella dell’iper specializzazione. Ok, ma…

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE?

Nel momento stesso in cui si è cominciato a ragionare in questi termini, sono sbucate decine di scuole di formazione pronte a certificare le competenze più disparate in ambito web marketing. Ognuna era migliore delle altre, non so perché, ma è così!

L’idea che mi sono fatto è che in un web sempre più maturo e simile al mondo vero, in cui i mestieri si fanno via via più specialistici e “pratici”, stiamo tornando ad una concezione del lavoro artigianale. Se quindi possiamo dire di abitare gli spazi virtuali, il web designer fa un lavoro più simile a quello dell’architetto, il community manager è un amministratore di condominio e così via. In sostanza per restare nella metafora, oggi servono idraulici, elettricisti, calzolai e arrotini (soprattutto arrotini), mestieri che richiedono un certo periodo di apprendistato e una formazione da bottega più che scolastica. Si impara sul campo da chi già si occupa di quella cosa.

Il futuro è affrontare l’evoluzione del web con questo spirito antico, legato ai saperi più che alle conoscenze. Uno spirito che forse apparteneva più ai nostri nonni che ai nostri genitori.

Forse per andare avanti, dobbiamo guardare indietro, che ne pensi ?

(tratto da blog.flamenetworks.com, Francesco Margherita)

Bardello annaquata … gara annullata

Ci sono giorni in cui il tarlo del runner che anima questa passione sportiva “esplode”, si fa sentire in tutto il suo spessore e la sua “forza granitica”, è così ttantooo avvinghiato nella persona da indurre a volersi mettere alla prova in condizioni estreme, e questo senza parlare di grandi nomi, né di chissà quali élite di atleti o scenari “avveniristici”.
Succede qui anche a Varese, al Piede d’Oro, un circuito di corse amatoriali che riunisce un grande numero di appassionati locali del running o semplici camminatori … anche me !! Che, come stamani, si presentano sul luogo di ritrovo prestabilito di buon’ora in attesa di .. dar fuoco alle polveri e aprire i cavalli !!

Già il meteo nei giorni scorsi aveva preannunciato cattivo tempo sulla zona nel weekend … Non essendo nuovo a muovermi anche in queste circostanze, di buon mattino parto alla volta del campo sportivo di Bardello, ritrovo odierno della carovana. Ancora prima, da sotto le coperte del mio letto sento un crepitìo incessante venire da fuori, come un fragore incessante di ondate che si infrangono sonoramente su una scogliera massiccia: da lì realizzo che è già in atto un bel temporale; solo fragore per ora tant’è che la pioggia arriverà solo una mezz’oretta dopo.
L’avvicinamento a Bardello è qualcosa di apocalittico: a parte le ondate che caratterizzano le strade ridotte a tratti a veri e propri fiumi, per raggiungere la località faccio la strada più consona raggiungendo Besozzo e quindi Olginasio, ma arrivato a ridosso della prima rotonda del paese noto innanzi a me un furgone con le frecce lampeggianti accese, le metto anch’io anche se al momento non capisco, lo oltrepasso e vedo davanti a me una barriera d’acqua che straborda sulla sede stradale e che i tombini non finiscono più di riversare … – Vabbé tornerò indietro ! .. – mi dico.
Decido di passare da Gavirate allora ma una volta rientrati in paese la situazione non cambia anzi .. oltrepassata ancora una rotonda non mi accorgo che al di là è un lago; prima che anche la macchina possa “abbandonarmi” innesto la retromatcia. Torno verso il centro di Bsrdello e riesco ad accodarmi ad Angelo De Mieri che nel frattempo sta sopraggiungendo in direzione del ritrovo.
Giungo in prossimità del campo sportivo, dove nel frattempo è arrivata anche la presidente Graziella Gallina: si parlotta un pò della situazione odierna .. Di lì a poco dalla stradina che è a ridosso del campo sportivo sopraggiunge Pierluigi Aletti del direttivo del Piede d’Oro il quale informa i pessenti (pochi) che vista anche l’impraticabilità del campo la gara odierna è annullata.

cMattinata libera: dopo un breve passaggo dal press per un passaggio di consegne, deciso di approfittarne per recarmi al centro commerciale di Gavirate presso il quale riscontro che diversi frequentatori del circuito del PSV si sono riversati quasi si fossero dati appuntamento !! .. AHAH

Cardano al Campo – Tutti nel fango per la corsa degli spartani

spartan race

L’Italia ha ospitato ancora la Spartan Race e lo ha fatto al Crossdromo Ciglione di Malpensa. E’ una delle corse “da duri” più toste e seguite in tutto il mondo. Una gara fatta per gli sportivi più agguerriti, piena di fango, ostacoli, percorsi da affrontare sdraiati per terra, ponti di legno e pareti da scalare.

GALLERIA FOTOGRAFICA

Tuti nel fango per la Spartan Race4 di 39

(tratto da www.varesenews.it; foto di Roberto Gernetti)

Epilogo di una stagione sottorete

(lunedì 8 giugno)

Epilogo per i campionati PGS stagione 2014/15, che ieri hanno vissuto la pagina conclusiva con le finali delle varie categorie, sparse in varie palestre fra Gallarate, Lonate Pozzolo, Busto Arsizio e Cardano al Campo dove poi al Palazzetto dello Sport di via Carreggia hanno avuto luogo le premiazioni finali.
Con i colleghi arbitro Gianluca Giorgetti e Rinaldo Cataldo siamo designati per la categoria ‘U16’ a Gallarate presso la palestra del Centro Giovanile S. Paolo.
Prer la calendarizzazione delle semifinali di ritorno, solamente ieri sera si è potuto comporre il tabellone delle finali di giornata. Di fronte San Marco e la matricola de I Gabbiani per la finalina; Dairago e Lonate Pozzolo per il primo poto.
Nella prima partita in programma la squadra deI Gabbiani parte forte realizzando subito un buon gap mettendo alla prova il sestetto di San Marco (21-25). La squadra piemontese è giunta sin qui con la chiata intenzione di fare bene, e questa convinzione appare nitida sin dai primi scambi..
La compagine bustocca è visibilmente provata e, nonostante il bel gioco da ambo le parti, la pressione delle avversarie non consente di fare il proprio gioco. Si torna in campo ma l’epilogo per San Marco, dopo un avvio promettente, è ancora forse più devastante (13-25).
La finale per il primo posto si gioca invece al meglio dei 5 set, e le due squadre in campo promettono di darsi battaglia, e così è !!
Grande lo spettacolo offerto dalle due squadre, con Lonate che a tratti pare soccombere davanti a un sestetto che risponde agevolmente ai loro colpi pur riuscendo a portare a casa i primi due set (20-25, 21-25).
Qualche segnale di stanchezza e uno sfilacciamento in campo ha permesso a Dairago di avere la meglio nel parziale successivo (25-23) nel terzo parziale riaccendendo così le speranze ma di nuovo nel successivo Lonate è riuscita non senza fatica ad imporre il proprio ritmo (1-25).