Tutti a Cantello (con l’ombrello ??) ..

(domenica 31 agosto)

Messa alle spalle la pausa agostana, è ripresa oggi la stagione del Piede d’Oro con la classica tappa di Cantello per la 5^ edizione della ‘Corri per Cantello’.
Se attendevo speranzoso la pausa del mese d’agosto per risolvere un problema al piede che mi perseguita da alcuni mesi, proprio negli ultimi giorni durante un’uscita d’allenamento ho rimediato una fastidiosa vescica che, pur avendo curato, mi dà ovvii problemi di andatura soprattutto in fase di spinta. Così, sfidando un pò le sensazioni riscontrata nell’ultima settimana,la prova odierna era palesemente un “test personale” sulle effettive potenzialità ! …
Con l’amico Alessandro raggiungiamo di buon’ora la zona del ritrovo, così possiamo percorrere tranquillamente il parco.
Erroneamente – parlavo con lui-, a memoria quella di Cantello mi ricordavo essere una tappa in linea, priva di asperità significative; la realtà mi ha fatto parzialmente ricredere: percorso di circa 10 km quasi completamente su sterrato, fra i sentieri boschivi e le campagne della zona passando per diversi agriturismi, che non consente di rifiatare molto e caratterizzato da alcuni tratti che richiedono impegno ai podisti, pertanto abbastanza nervoso comunque.

Sbrigate le formalità di rito, il primo alieno che incontro è Giuseppe Ramundo, quasi padrone di casa oggi, poi gli amici Gianni e Francesca, Simona Milani, Paola Ghiraldini Alessandro e Sergio Castagna dell’Aermacchi e via via tanti altri che un pò alla spicciolata saluto.
Partenza dalla solita via laterale e passagio “lanciato” sull’ampo viale antistante la zona di partenza, e in poche centinaia di metri siamo già sull’erba con un passaggio per una corte di modo che siamo subito immessi nelle estese campagne locali. I primi chilometri sono prevalentemente attraverso i boschi circostanti, con camminamenti non molto larghi. Poco prima del quinto chilometro eccoci invece abbandonare la parte boschiva del percorso per ridiscendere nelle ampie campagne: il passaggio dall’uno all’altro è salutato da una leggera brezza (piacevole)
che ci viene contro e da una timida pioggerella che nel giro di poco si fa più insistente facendo pensare al peggio ! … (ci accompagnerà fino all’ottavo km con la stessa frequenza !!).

Gara (nel senso stretto della parola) che per me, in considerazione di quanto detto prima, dura poco meno di cinque chilometri, dopodichè è un continuo tira-e-molla con me stesso, complice anche un fondo non sempre congeniale alle condizioni attuali.
Nell’ultimo tratto affrontiamo dei lunghi rettilinei passando per alcune fattorie che ci immettono nella zona d’arrivo.
La gara odierna del Piede d’Oro sarà poi ricordata come la prima volta in cui è una donna, capace di recuperare anche sui migliori del circo proprio in vista dell’arrivo, a tagliare per prima il traguardo di giornata !! Complimenti.

L’importanza dello spazio bianco nel Web Design

spazio-bianco-web-design

Il Web Design è la naturale evoluzione dell’arte grafica tradizionale. Ne costituisce il presente, l’attualità, così come la stampa per secoli ha raffigurato i tempi passati. Non è improbabile che in un lontano futuro nuovi sistemi comunicativi possano sostituirsi ad esso, ma è innegabile che oggi sia la forma più avanzata pertrasmettere un’idea a milioni di utenti.

Tra gli elementi costitutivi di un layout, lo spazio bianco assume un ruolo particolare. I Web Designer sanno bene che quelli bianchi non sono spazi inutilizzati, ma, al contrario, vanno considerati quali elementi attivi, come già intuito negli anni ’30 del secolo scorso da Jan Tschichold, il più grande rivoluzionario in campo grafico dopo il connazionale Gutemberg.

Giustamente, gli spazi bianchi – ai margini, fra le colonne e le lettere, intorno alle immagini – sono stati paragonati al silenzio del linguaggio verbale: una sorta di respiro fra le parole, che incanala meglio il discorso, rendendolo più appetibile e leggibile.

La diatriba sulla comprensione della lettura

Studi specifici hanno dimostrato senza ombra di dubbio che gli spazi bianchi, ben dosati, facilitano la lettura di un testo, o di una pagina Web. Resta a margine, una discussione quasi accademica sulla loro influenza nella velocità di lettura. La prima scuola di pensiero sostiene che maggiori spazi bianchi facilitino la lettura, pur rallentandone un po’ la dinamicità. L’altra scuola di pensiero, invece, avvalora la tesi di coloro che sostengono che, oltre ad una migliore leggibilità, un generoso dosaggio di bianco consenta pure una maggiore assimilazione del testo, aumentando quindi la velocità di lettura.

È notorio che, assegnando schematicamente la giusta priorità fra i vari elementi, gli spazi bianchi incanalino l’attenzione degli utenti, e la veicolino da un elemento all’altro, quasi fossero degli svincoli autostradali che facilitano l’interconnessione fra concetti diversi. L’occhio, in questo caso, funge da periferica che trasmette le informazioni al cervello, il quale le elabora, traendone le conclusioni. Più la vista è rilassata, maggiore risulterà la comprensione di un testo e immagini da parte del cervello, che avrà sempre la percezione di una situazione sotto controllo.

Razionalismo, eleganza ed essenzialità del bianco

Il bianco, è risaputo, comunica purezza, armonia, integrità. Risulta dalla sommatoria degli altri colori dello spettro e, in un certo senso, possiamo affermare che, cromatograficamente, li compendia tutti. Scopo principale di un Web Designer, nella progettazione di una pagina Web, è guidare l’attenzione del navigatore su particolari informazioni, che, per essere recepite nel più proficuo dei modi, devono essere necessariamente poche, basilari, interessanti e ben armonizzate fra immagini e parole. Ecco, allora, che il layout va costruito con grande intelligenza e senso artistico, sintetizzando al meglio i vari elementi, in modo da renderlo, come detto con una brutta ma efficace espressione, ottimizzato.

La forza sempiterna della semplicità

John Maeda, grande teorico della forza dirompente delle cose semplici, avvicinandosi al mondo del design, è giunto alle conclusioni che la presenza di maggiore spazio bianco riduce la pletora delle informazioni e focalizza, di conseguenza, l’attenzione su quelle disponibili, aumentandone il fascino. Ecco, dunque, che i più sofisticati designer, comprendendo che un bianco generoso comunica lusso, lo usino per le pubblicazioni più esclusive, a mo’ della carta patinata di certe riviste griffate.

Si tratta, in pratica, di un tipo di persuasione occulta che dà i suoi frutti.

Il bianco, infatti, nella sua veste di non colore privo di pigmenti, da sempre è stato usato come cornice di elaborati eleganti, trasmette equilibrio e sostiene l’integrità visiva del layout, attraverso un’impaginazione armoniosa e bilanciata. Dosato con sapienza, crea pause essenziali, altrettanto importanti, nel linguaggio comunicativo, di testi ed elementi grafici. Tanto che di tali pause, famosi personaggi del mondo mediatico e politico, hanno saputo farne un cavallo di battaglia. E designer provetti si sono cimentati nel creare immagini ad effetto, puntando sulla prevalenza di bianco intorno ad una frase centrale, che ne risultava così esaltata nel suo profondo significato.

Né è da sottovalutare l’effetto caleidoscopico che una sapiente distribuzione del bianco, tra le righe, e tra parola e parola, è in grado di produrre, creando disegni geometrici appena percettibili, ma che non sfuggono all’occhio segreto dell’inconscio, il quale li assimila e se ne soddisfa.

‘Quatàr pass’ passi in Engadina … con la Engadiner Sommerlauf

Samedan Engadiner Sommerlauf 2014

Lo scorso anno mi trovavo un paio di giorni in Engadina ed ho incrociato causalmente i runner che correvano questa gara, ero in parte sullo stesso percorso, pareva molto bello così mi ero ripromesso di tornare a correrla e così è stato. Siamo nel kanton Graubunden oppure, per dirla all’italiana, cantone dei Grigioni, svizzera tedesca.

La partenza è da Sils, l’arrivo a Samedan, dopo 25 chilometri e aver percorso un bel pezzo della valle Engadina. La giornata è finalmente bella e soleggiata , tuttavia il termometro dice meno un grado, alle 8 del mattina, però la partenza è alle 10…. speriamo salga un po’. Il mio albergo è posizionato in zona arrivo, così utilizzo il servizio di trasferimento tramite bus, le indicazioni non sono chiarissime, forse complice la mancanza di cartelli in italiano.
La partenza è preceduta da un “warm up” piuttosto inusuale per i runner, niente lento con relativi allunghi ma una serie di vari movimenti abilmente guidati da una ragazza sul palco,semmai molto meno abili erano i podisti nel seguirla, direi anzi molto goffi, ma tant’è…..si poteva contare sul fatto di non essere (ri)conosciuti.
Invece qualche faccia conosciuta poi la ritrovo sulla start line, sono Gianna e Marcella, due ragazze assatanate di running; mi dicono che saranno pacer alla Stralugano e su un percorso che ha qualche similitudine devono provare il ritmo dei 5’/km, da crederci? Resisteranno alla tentazione di spingere più forte?Mah.
Si parte ed il sole comincia a scaldare l’aria anche se i primi chilometri sono all’ombra e nel bosco. Qualche breve salita ma sostanzialmente il percorso fino al km 9 è soprattutto ondulato, qui c’è invece un bello strappo, cattivo ma corto, si resiste alla tentazione di camminare.
Passano i chilometri e vedo che le indicazioni sono posizionate solo ogni 5, sarà anche abitudine di vederli ogni mille metri, sarà che qui il crono ha un’importanza relativa, tuttavia un qualche disagio lo si prova. Per questa ragione ( e perché non uso gps) i riferimenti dei passaggi che riporto sono indicativi.
Il percorso è prevalentemente sterrato, e così sarà sino alla fine, certamente in termini di velocità si paga qualcosa rispetto all’asfalto, ma nemmeno poi molto, dato che è piuttosto uniforme e senza eccessive irregolarità, del resto chi viene a fare queste gare lo fa proprio perché vuole fuggire cemento ed asfalto.
Passaggio a Saint Moritz intorno al km 12, si fiancheggia la bellissima pista il cui tartan ogni anno viene calpestato dai migliori atleti italiani e stranieri ( ma anche tanti over and over che qui si esaltano). Intravedo un atleta correre con bello stile e grande facilità, se non è il fortissimo americano Galen Rupp questo gli assomiglia di brutto.
Superato Saint Moritz dal km 14 al km 16 ( circa) c’è il tratto più difficile di tutto il percorso, una serie di strappi con dei brevi tratti di relativo riposo, ci sono anche un paio di tornanti che vengono tagliati da diversi podisti, qualche metro di fettuccia in più non avrebbe guastato ed evitato un’antipatica “usanza”. Peraltro il percorso è perfettamente segnalato, mi ha colpito il sostanziale utilizzo di segatura per la composizione delle frecce segnaletiche a terra, anche questo è rispetto della natura e segno di grande civiltà.
Da qui in avanti ( km 16) il percorso scende sempre, in maniera impercettibile e comunque con diverse ondulazioni; fino all’arrivo si corre fuori dal bosco (tranne un bellissimo tratto intorno al km 18), il sole tanto atteso ora comincia quasi a dare fastidio, ma ancora peggio fa il vento in un tratto di un paio di chilometri.
Si arriva alla Promulins Arena di Samedan, sede di tutte le operazioni pre e post gara, un impianto che offre una logistica perfetta.
Rivedo sempre volentieri Said Boudalia, una persona simpatica ed un fenomeno di atleta, all’alba dei suoi 44 anni corre 25 km, su questo percorso, a 3’17/km, finisce quarto dietro runner che hanno vent’anni di meno eppure si dispiace perché ha perso la volata per il terzo posto!. Forse si consolerà con la bella prestazione del figlio Hisham (anche lui quarto).
Concludo in bellezza pranzando con Cristina, un italiana che ha messo radici da queste parti, una donna super attiva, energetica e sportiva a tutto tondo. Naturalmente ha corso la Sommerlauf.
Nel frattempo la manifestazione volge al termine, un programma molto nutrito, non solo 25 km della Sommerlauf ma anche gli 11 della Muottas-Muragl e le tante batterie della kids race.
Un’ottima esperienza questa partecipazione, un percorso che a me è piaciuto tantissimo, probabilmente meglio farlo come allenamento piuttosto che come gara vera e propria, ce lo si gode di più e ne vale veramente la pena.
(tratto da podisti.net)

Il Giro a tappe delle Eolie supera quota 105 iscritti

Il “XIV Giro Podistico a Tappe delle Isole Eolie” ha superato, nelle scorse ore, il muro dei 105 iscritti. Conferma numerica importante per l’ormai tradizionale appuntamento internazionale FIDAL, organizzato, con passione e professionalità, dalla Polisportiva Europa Messina in stretta sinergia con la Mediterranea Trekking di Francesco Cutè e con il patrocinio dei comuni di Lipari, Leni, Malfa e Santa Marina di Salina, che si svolgerà da domenica 7 a sabato 13 settembre a Vulcano, Lipari e Salina. “Aver superato quota 105 partecipanti rappresenta un lusinghiero risultato – dichiara con soddisfazione l’organizzatore Costantino Crisafulli – è la fattiva dimostrazione che il lavoro portato avanti negli anni paga e, nel contempo, del meritato successo che il binomio sport e turismo continua a riscuotere alle Isole Eolie. Non è pur nulla facile raggiungere la tripla cifra ed esserci, ancora una volta, riusciti è per noi motivo di grande orgoglio”.

Cinque le gare in programma nell’intensa settimana eoliana (2 a Lipari, 2 Vulcano e il “tappone” di Salina) per complessivi 45 km immersi in uno scenario naturale unico al mondo. E’ stato cambiato, intanto, il percorso dell’ultima prova, in calendario sabato 13 a Vulcano; i concorrenti si confronteranno su un circuito abbastanza tecnico di 6.5 km, caratterizzato dall’alternanza di discese e salite, con partenza ed arrivo posti a “Vulcano Blu”. Sarà la scoppiettante chiusura di una kermesse che promette spettacolo e, soprattutto, tante emozioni. Dal punto di vista prettamente agonistico, saranno presenti al via due vincitori delle passate edizioni. Il giovane emiliano Salvatore Franzese della Rcm Casinalbo cercherà di difendere l’ambito titolo conquistato dodici mesi fa, quando è riuscito a precedere l’australiano Tony Russo ed il laziale Valerio Dotto. Tra i suoi più accreditati rivali, spicca il nome del veterano del “Giro” Luigi Guidetti (Corradini Rubiera), dominatore della manifestazione ininterrottamente dal 2005 al 2010.

Nei prossimi giorni, saranno resi noti, infine, i nomi degli altri sicuri protagonisti della lotta al vertice e quelli delle migliori donne. Si preannunciano alcuni “colpi” ad effetto.    

 

(tratto da www.podisti.net)

Pertile, un settimo posto Europeo “di cuore e grinta”

Finisce con Ruggero Pertile che, in braccio la figlia Alice, scherza col vincitore Daniele Meucci e gli rovescia una bottiglietta d’acqua fresca in testa. A Zurigo, l’Europeo del campione di Assindustria Sport Padova si chiude con un importante settimo posto: ha portato a termine la sua maratona in 2 ore 14’18”.

«Non è stato facile affrontare questa gara, ci ho provato», le prime parole sul traguardo di Pertile. «Ho accusato qualche problema di crampi a metà corsa ma, come al solito, ci ho messo il cuore e la grinta per portarla a termine. Sono arrivato a questo appuntamento dopo una buona preparazione, ma con alle spalle anche sei-sette mesi di infortunio: sapevo che mi mancava qualcosa. Ho comunque cercato di tenere alto il ritmo, perché sapevo che così avrei aiutato Meucci: non l’avevo detto a nessuno, ma dentro di me ero convinto che questo sarebbe stato il suo giorno. Ora sono contento per lui, che ha un grande futuro davanti a sé nella maratona: l’avevo visto “girare” bene, e così, all’ultimo giro, gli ho detto: “vai a vincere”. Oggi ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto: mia moglie Chiara, mia figlia Alice, gli amici che mi hanno seguito qui, Assindustria Sport e la catena di supermercati che da sempre mi accompagnano».

La gara è stata animata dalla fuga del polacco Chabowski, scattato intorno al decimo chilometro (31’11” il suo passaggio, col gruppetto degli inseguitori, nel quale erano presenti anche Pertile, Meucci, Lalli e Ricatti, a 31’19”). Il battistrada incrementa il suo margine, passando a metà prova in un’ora 04’45” (un’ora 05’34” per Pertile, Lalli e Meucci). Chabowski raggiunge il massimo vantaggio intorno al venticinquesimo chilometro (1’10”), poi il gruppo si rifà sotto e poco prima del trentacinquesimo parte l’assalto di Meucci che supera l’atleta polacco. Il quarantenne “Rero”, nono al trentacinquesimo (un’ora 50’07), recupera due posizioni già al quarantesimo chilometro (2 ore 07’06”) mantenendo la settima piazza sul traguardo.

Nella classifica di Coppa Europa di maratona gli azzurri si piazzano quarti (6 ore 46’58”) a dieci secondi dal bronzo della Svizzera. Trofeo alla Russia (6 ore 46’04”) davanti alla Francia (6 ore 46’29”). Il terzo italiano all’arrivo è il ventiduenne Michele Palamini che conclude il suo battesimo in Nazionale al trentaduesimo posto (2 ore 21’3”). Ritirati, invece, gli altri tre azzurri Andrea Lalli, Liberato Pellecchia e Domenico Ricatti.

 

(tratto da www.podisi.net)

Volley: Mondiali Femminili ecco, il calendario della 1^ fase

ROMA- Segnatevi bene questa data: 23 settembre, l’avvio di Italy 2014. Sarà l’inizio dello spettacolo, che toccherà sei città, mettendo in campo 24 squadre in rappresentanza di cinque continenti, dando vita a 102 match !

Il Campionato Mondiale Femminile sarà suddiviso in tre fasi.

Prima fase – Le 24 squadre partecipanti saranno suddivise in quattro gironi di sei. Le pool saranno ospitate da Roma, Trieste, Bari e Verona.   Cinque giornate di gara (dal 23 al 28 settembre, con il 26 giorno di riposo).

Le prime quattro squadre di ogni girone passano il turno e accedono a quello successivo.

Seconda fase – Le 16 squadre rimaste in gara vengono suddivise in due gironi (che si disputeranno a Bari, Modena, Verona e Trieste): le prime quattro della pool A giocheranno con le prime quattro della pool D. Altrettanto faranno le migliori dei gironi B e C. Non verranno ripetuti gli incontri già disputati nella prima fase, i cui risultati saranno validi anche per stilare la classifica della seconda parte del torneo. Per capire meglio verranno in pratica formati dei gironi da otto squadre che si svilupperanno in quattro giornate di gara. Le prime tre di ogni girone si qualificano per la fase successiva.

Fase finale – Milano sarà la sede della terza fase del torneo, quella che porterà all’assegnazione delle medaglie ed alla conquista del titolo di Campione del Mondo.

Le sei squadre qualificate dalla seconda fase verranno suddivise in due pool da tre. I gironi verranno così composti: le vincitrici dei gruppi saranno inserite una in un girone e una nell’altro, mentre le seconde e le terze verranno assegnate ad ogni singola pool con un sorteggio.

I due mini gironi da tre saranno l’ultima fase prima delle attese semifinali e finali. Le terze saranno classificate pari merito al quinto posto, le prime due si scontreranno nelle semifinali incrociate.

Il 12 ottobre si svolgeranno le due finali per le medaglie e conosceremo chi metterà il suo nome nell’albo d’oro sotto la Russia vincitrice nel 2006 e nel 2010.  

Il Calendario della Prima Fase

 

Pool A (Roma)

23 settembre: ore 10.30 Argentina – Croazia, ore 17 Dominicana – Germania, ore 20 Italia – Tunisia.

24 settembre: ore 10.30 Dominicana – Tunisia, ore 17 Germania – Argentina, ore 20 Croazia – Italia .

25 settembre: ore 10.30 Germania – Tunisia , ore 17 Croazia – Dominicana , ore 20 Argentina – Italia .

27 settembre: ore 10.30 Tunisia – Croazia, ore 17 Dominicana – Argentina, ore 20 Italia – Germania.

28 settembre: ore 10.30 Tunisia – Argentina, ore 17 Croazia – Germania, ore 20 Italia – Dominicana.

Pool B (Trieste)

23 settembre: ore 10.30 Canada – Camerun, ore 17 Serbia – Turchia, ore 20 Brasile – Bulgaria.

24 settembre: ore 10.30 Turchia – Canada, ore 17 Camerun – Brasile, ore 20 Serbia – Bulgaria.

25 settembre: ore 10.30 Canada – Brasile, ore 17 Camerun – Serbia, ore 20 Turchia – Bulgaria.

27 settembre: ore 10.30 Bulgaria – Camerun, ore 17 Serbia – Canada, ore 20 Brasile – Turchia.

28 settembre: ore 10.30 Camerun – Turchia, ore 17 Bulgaria – Canada, ore 20 Brasile – Serbia.

Pool C (Verona)

23 settembre: ore 10.30 Olanda – Kazakhistan, ore 17 Russia – Thailandia, ore 20 Stati Uniti – NORC.6.

24 settembre: ore 10.30 Kazakhistan – Stati Uniti, ore 17 Russia – NORC.6, ore 20 Thailandia – Olanda.

25 settembre: ore 10.30 Thailandia – NORC.6, ore 17 Kazakhistan – Russia, ore 20 Olanda – Stati Uniti.

27 settembre: ore 10.30 NORC.6 – Kazakhistan, ore 17 Russia – Olanda, ore 20 Stati Uniti – Thailandia.

28 settembre: ore 10.30 NORC.6 – Olanda, ore 17 Kazakhistan – Thailandia, ore 20 Stati Uniti – Russia.

Pool D (Bari)

23 settembre: ore 10.30 Cina – Porto Rico, ore 17 Giappone – Azerbaijan, ore 20 Cuba – Belgio.

24 settembre: ore 10.30 Cina – Azerbaijan, ore 17 Belgio – Giappone, ore 20 Porto Rico – Cuba.

25 settembre: ore 10.30 Porto Rico – Azerbaijan, ore 17 Cuba – Giappone, ore 20 Belgio – Cina.

27 settembre: ore 10.30 Azerbaijan – Belgio, ore 17 Giappone – Porto Rico, ore 20 Cina – Cuba

28 settembre: ore 10.30 Azerbaijan – Cuba, ore 17 Giappone – Cina, ore 20 Belgio – Porto Rico.

*La formazione Norceca 6 si qualificherà attraverso il torneo di qualificazione in programma a Trinidad & Tobago (dal 2 al 9 giugno), al quale prenderanno parte: Costa Rica, Messico, Panama, Nicaragua e Trinidad & Tobago.

LA PRIMA FASE DELLE AZZURRE – Pool A (Roma): 23/9 (ore 20) Italia-Tunisia, 24/9 (ore 20) Croazia-Italia, 25/9 (ore 20) Argentina-Italia, 27/9 (ore 20) Italia-Germania, 28/9 (ore 20) Italia-Dominicana.

(tratto da www.corrieredellosport.it/volley, 27 maggio)

Sillogismi …

(5 agosto)

L’ultima scoperta è la TAC. Riservata a quanti hanno fatto del podismo una religione, uno stile di vita. Gente super, capace di sorbirsi 50 chilometri e passa lungo salite mozzafiato e impervie discese. Il termine TAC, però, non ha nulla da spartire con gli esami medici. E’ un acronimo, inventato da Livio Tretto, ex azzurro della cento chilometri, che sta per Terra-Acqua-Cielo: un “wild trail” sulla considerevole distanza di 53 chilometri che si è disputato sulle alture di Pieve Vergonte, Piedimulera e Castiglione. Primo al traguardo Giulio Ornati, 28 anni, cusiano di Nonio, il quale, sotto la pioggia battente, ha chiuso in  6 ore e 13 minuti, precedendo lo svizzero Giorgio Pongelli e Stefano Trisconi, altro cusiano, ora residente ad Ornavasso. Tra le donne prima Lisa Borzani (Vibram), seconda Graziana Pè (Iz Sky Racing) e terza la sempre brillante gravellonese Nicoletta Rossetti.

Nella prova corta di 27 km si è imposto Cristian Minoggio (Podistica Cannobio) precedendo Ennio Frassetti (Genzianella) e Francesco Zoppis (Castiglione); mentre la prima donna è risultata Annalisa Cappelletti (Genzianella).

Nella terza competizione (una “Only Wild” di 33 km) Fabio Di Giacomo (Runner Valbossa) ha preceduto Massimo Valsesia (Dynafit) e Brahim El Arbaoui (Veddasca); podio femminile: Lucia Ferrarini (Nirvana Verde), Daniela Margarini (Avis Marathon Verbania) e Monia Bacchetta (Frattini).

 

(tratto da www.podisti.net)

Una camminata sulle orme di Renzo e Lucia

Dopo il successo delle prime due edizioni torna, domenica 31 agosto, La Corsa dei Promessi Sposi, manifestazione podistica non competitiva a passo libero aperta a tutti.

Molte le novità di quest’anno. La manifestazione non sarà infatti inserita nel programma di Olate in Festa che quest’anno non verrà organizzata a causa dei lavori in corso proprio nell’Oratorio di Olate. Le Parrocchie di Olate e di Acquate saranno quindi supportate nell’organizzazione della Corsa dall’ASD Polisportiva Futura ’96 di Acquate con la novità dell’arrivo nell’Oratorio di Acquate con un inedito finale per le vie del rione.

E un ricordo particolare andrà ovviamente a Gino Bianchi, vera anima di Olate Festa, che ci ha lasciati prematuramente alla fine dello scorso anno.

Confermato il programma degli anni scorsi con la possibilità di scegliere tra i due percorsi che toccheranno alcuni dei principali Luoghi Manzoniani (Casa di Lucia, Chiesa di Don Abbondio, Palazzo di Don Rodrigo e Salita dei Bravi) e che attraverseranno i suggestivi scorci dei rioni cittadini di Olate, S. Giovanni, Versasio, Bonacina e Acquate.

La Passeggiata di Lucia di 4 km è rivolta soprattutto ai bambini, alle famiglie e a coloro che sono meno allenati mentre La Corsa di Renzo di 12,5 km è rivolta ai più allenati e si svolgerà prevalentemente su sentieri di montagna transitando per Montalbano, Sass Quader, Monte Melma, Ballabio e per il Sentiero Passo del Lupo fino a Versasio, con un dislivello positivo di 730 m. La partecipazione alla Corsa di Renzo richiede quindi un adeguato allenamento e un’adeguata preparazione.

La quota di iscrizione di 6 € garantirà a tutti gli iscritti dei simpatici gadget offerti dagli sponsor oltre che un buono per la cena in oratorio (buffet + bottiglietta d’acqua). Parte del ricavato delle iscrizioni verrà donato a Telethon. Sarà inoltre in funzione la cucina dell’Oratorio di Acquate con la possibilità di mangiare pizza, salsicce, patatine fritte, ecc.

A seguire ci saranno le premiazioni con ricchi premi per i gruppi più numerosi oltre che a tantissimi premi a estrazione per i presenti offerti dai generosi sponsor della Corsa.

Il programma prevede per domenica 31 agosto il ritrovo all’Oratorio di Acquate in via Renzo alle ore 14.30 con la possibilità di iscrizione alla manifestazione fino alle ore 15.45. La partenza della Corsa di Renzo è alle ore 16.15 presso la Casa di Lucia di Olate mentre quella della Passeggiata di Lucia è alle ore 16.30. La chiusura della manifestazione è prevista alle ore 19.15 mentre la cena in Oratorio sarà alle ore 19.30. Le premiazioni si svolgeranno in Oratorio dopo la cena, indicativamente alle ore 20.30.

E’ già possibile fare la preiscrizione inviando un’e-mail agli indirizzimarco_tenderini@tin.itQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure riccardo.ghislanzoni@gmail.comQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. E’ necessario abilitare JavaScript per vederlo. con indicati nome, cognome, anno di nascita, scelta del percorso (4 o 12,5 km) ed eventuale nome del gruppo.

Un ringraziamento anticipato va alle Parrocchie di Olate e di Acquate, alla ASD Polisportiva Futura ’96, allo staff della cucina dell’Oratorio di Acquate, allo staff di Olate in Festa, a tutti gli altri gruppi (Alpini di Bonacina e San Giovanni, APE Lecco e GEL Laorca) e a coloro che collaboreranno per la buona riuscita di questa giornata di festa e di sport. Un ringraziamento particolare va ovviamente anche ai numerosi e generosi sponsor della manifestazione.

Tutte le informazioni sulla Corsa dei Promessi Sposi sono disponibili anche sul sitowww.lacorsadeipromessisposi.blogspot.it

Meglio freelance o dipendente ?


Davvero una bella domanda!

Cosa ti augureresti di essere, tu? Un appassionato Freelance in cerca di ingaggi o un tranquillo Dipendente, con tanto di ufficio e stipendio?

Per quanto semplice, non è una domanda scontata. Nel mondo delweb writing (ma anche in quello del copywriting) è possibile scegliere cosa essere e dove. Forse suona un po’ strana come esclamazione, ma è l’assoluta verità.

Scegliere di essere un freelance o un dipendente puo’ cambiare drasticamente il futuro di un professionista. Basti pensare ai guadagni: come dipendente, c’è la possibilità di avere un fisso mensile (più o meno alto), come freelance c’è la necessità di crearsi un fisso mensile, in base ai lavori che si riescono a trovare o ad aggiudicare.

Io sono una freelance e, per ora, non ho nessuna intenzione di diventare dipendente. Ma conosco moltissimi professionisti che vorrebbero provare a  crescere individualmente, creandosi una professione freelance con la quale tirare avanti. Niente di più difficile.

Ma vediamo quali sono le differenze tra questi due profili lavorativi:

Il Freelance

Appassionato, un po’ folle, dinamico e sempre in cerca di nuove idee o nuovi contenuti. Lo vedi in giro con la sua valigetta porta pc, magari seduto al parco intento a scrivere o in biblioteca in cerca di una rete wi-fi libera. Ama lavorare, è soddisfatto di ciò che fa e cerca sempre nuove sfide. Non ha delle entrate fisse: in alcuni mesi si sente milionario, in altri fatica ad acquistare una penna a sfera.

Ma non molla mai, il Freelance. Sa che c’è sempre la via d’uscita, nel suo lavoro. Se è bravo (e per essere un freelance occorre esserlo) non fatica a trovare lavoro e riesce ad avere entrate più che decenti, a fine mese.

Solitamente ha una partita Iva oppure sta per aprirla. Potrebbe anche avere un proprio sito web o un blog, dove esercita le sue doti creative. Può essere un web writer, un copywriter o un web designer. Può essere ciò che ha scelto di essere.

Non ha un ufficio, spesso è autodidatta e può lavorare anche in pigiama. Passa le giornate a lavorare in piena solitudine, ad eccezione dei fidati animaletti domestici, che gli siedono accanto. A volte, per concentrarsi, mette la musica a tutto volume e lascia che le idee affluiscano da sole.

Ama il web e vive in simbiosi con il suo pc. Legge di tutto, si informa, acquista riviste specializzate ed è super attivo nei social network.

Questo è il Freelance. Dimentico qualcosa?

Il Dipendente

Tranquillo, un po’ assonnato, voglioso di ferie. Appassionato del proprio lavoro, un po’ stressato a causa dei colleghi. Ha due computer, uno proprio ed uno in ufficio. Ha diversi colleghi e lavora al quinto piano di un palazzo del centro. Il suo capo è un tipo simpatico, ma a volte un po’ troppo pretenzioso. Ama il suo lavoro, ma vorrebbe tanto provare ad essere più autonomo. Magari provare a diventare un freelance. Ma poi, come la metti con lo stipendio? No, allora meglio restare dipendente.

Prende almeno tre caffè in una mattina. Si sveglia presto, prende la macchina o il tram ed arriva puntuale in ufficio. Accende il pc, legge le email, controlla a che punto è il lavoro del giorno prima. Mancano delle modifiche che alcuni colleghi dovevano approvare. No, non ha voglia di litigare. Meglio aspettare ancora un giorno.

Le ferie che non arrivano mai, tanto lavoro da fare e soddisfazioni che a volte vengono e a volte vanno. Però ha stabilità economica ed un contratto vero e proprio. Lavora per un’azienda importante ed assiste anche ad eventi niente male.

Questo (o quasi) è il dipendente.

Differenze notevoli tra i due, ma li accomuna la stessa passione e la stessa voglia di fare.

Tu cosa sei? E come ti descriveresti, nel tuo lavoro?

 

(scritto il 1 agosto 2011)