Freelancer: quanto costa aprire e mantenere la partita IVA ?

In questi anni di crisi sono sempre di più gli italiani che, per desiderio di mettersi in proprio o perchè costretti da un mercato del lavoro sempre più asfittico, si stanno orientando verso forme di lavoro autonomo. Nel nostro settore, inoltre, la scelta di aprire una Partita IVAriguarda sempre più giovani webmaster, web designer e sviluppatori in cerca di affermazione professionale che, privi di valide opportunità d’impiego, si determinano ad intraprendere una carriera da freelance.

Una volta deciso che la strada da seguire sarà quella del lavoro autonomo, però, molto spesso ci si trova davanti ad una selva di dubbi a cui non sempre è facile dare una risposta. Il primo fra questi, probabilmente, è quanto costa aprire la Partita IVA? In realtà la risposta a questa domanda è molto più semplice di quello che si possa pensare. Avviare un’attività individuale, infatti, non costa nulla… ma andiamo per gradi.

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Iniziare un lavoro come libero professionista

Per prima cosa è necessario fare una puntualizzazione. I lavoratori autonomi si distinguono in tra categorie:

  • liberi professionisti;
  • artigiani;
  • commercianti;

Il libero professionista è un soggetto che, avendo acquisito abilità e competenze professionali, intende offrire i propri servizi ai soggetti che ne facciano richiesta. Taluni professionisti, al fine di poter esercitare la loro professione, sono tenuti ad iscriversi ad albi professionali (come ad esempio commercialisti, avvocati ed architetti) mentre altri (come ad esempio webmaster e developer) non sono tenuti ad obblighi di questo tipo.

Tralasciando le professioni che richiedeonol’iscrizione ad un albo (non è il nostro caso, per fortuna) chi desidera intraprendere la carriera del libero professionista (o del freelancercome si usa dire oggi nel nostro settore) deve far fronte ad alcuni semplici adempimenti burocratici:

  • richiedere all’Agenzia delle Entrate l’assegnazione di un numero di Partita IVA;
  • iscriversi alla gestione separata INPS;
  • aprire una posizione INAIL qualora s’intenda avvalersi dell’aiuto di dipendenti.

Quanto detto vale anche per commercianti ed artigiani con l’aggiunta che questi debbono iscriversi anche alla Camera di Commercio.

Tutte queste procedure sono a costo zero: nel senso che per aprire una partita IVA e per iscriversi all’INPS, all’INAIL e alla Camera di Commercio non è richiesto il pagamento di alcun contributo iniziale.

Spesso e volentieri questa fase di inizio attività viene affidata ad un commercialista, in tal caso l’oprazione viene ad avere un costo ma si tratta del compenso del commercialista per i servizi che ci ha prestato.

Se è vero, quindi, che aprire una Partita IVA (e disbrigare le altre pratiche) non costa nulla… è altrettanto vero che quattro conti devono essere fatti circa i costi e le spese che dovremo sostenere per mantenere la Partita IVA.

 

Quanto costa mantenere la Partita IVA?

Una volta avviata l’attività, infatti, dovremo far fronte ad una serie di oneri e spese che è bene ponderare con cura prima di prendere la decisione di mettersi in proprio. Vediamo nel dettaglio i costi e gli oneri richiesti ai titolari di Partita IVA.

Servizi, beni strumentali ed altri costi inerenti allo svolgimento dell’attività

Per prima cosa, se si è deciso di mettersi in proprio, è necessario fare due conti circa le spese che, direttamente e necessariamente, dovranno essere sostenute al fine di poter materialmente svolgere il proprio lavoro. Di seguto una tabella esemplificativa:

  • Vi servirà un ufficio o intendete lavorare “in casa”? Nel primo caso dovrete cosiderare il costo dell’affitto o l’impatto di un eventuale mutuo se intendete affrontare un’acquisto immobiliare. Nel caso di un ufficio, inoltre, dovete considerare una serie di spese una tantum come quelle relative all’arredamento o all’installazione di eventuali impianti ed apparecchiature;
  • Da tenere in cosiderazioni i costi relativi ad elettricità, riscaldamento e servizi telefonici (telefono fisso, ADSL e cellulare); anche in questo caso, ovviamente, i costi lievitano non poco se si intende allestire un ufficio;
  • Acquisto di beni strumentali come, ad esempio, computer, monitor, stampanti, telefoni ma anche software, consumabili e cancelleria;

Ovviamente queste spese variano di caso in caso a seconda delle specifiche esigenze: se, ad esempio, svolgete la vostra attività presso la sede dei vostri clienti avrete probabilmente bisogno di mettere in costo anche i costi per l’acquisto di un’autovettura e/o per la sua gestione (bollo, RC auto, riparazioni, carburante, ecc.).

Il commercialista

Una spesa che, spesso, si sottovaluta è quella relativa alla consulenza di un commercialista la quale, in Italia, è assolutamente obbligatoria.

Il costo del commercialista varia moltissimo e non esiste un tariffario standard. I fattori in grado di incidere sul costo del commercialista sono molteplici: la tipologia dell’attività, il regime fiscale, il numero di fatture annue, il volume d’affari, la presenza di eventuali operazioni con l’estero e così via.

A spanne possiamo dire che un commercialista “medio” può costare tra i 1.000 ed i 2.000 Euro all’anno per adempiere agli oneri attinenti ad un’attività di un lavoratore autonomo.

I contributi INPS

Come tutti i lavoratori, anche i lavoratori autonomi sono tenuti a versare i contrinuti all’INPS. Se in passato questi erano piuttosto contenuti, nell’ottica di equiparare i lavoratori autonomi ai dipendenti, questi stanno via via aumentando. Per l’anno 2014 i contributi INPS per gli iscritti in via esclusiva alla gestione separata sono determinati nella misura del 27,72% del reddito prodotto.

Questo vuol dire, per fare due conti facili facili, che se in un mese riuscite a guadagnare 1.000 Euro dovrete versarne 277,20 alle casse dell’INPS. Ovviamente queste somme potranno poi essere dedotte in sede di dichiarazione fiscale (calcolo delle tasse).

Altri oneri: INAIL e diritto annuale della Camera di Commercio

Tra gli altri oneri di natura “burocratica” figurano i contributi INAIL ed il diritto annuale della Camera di Commercio. In entrambi i casi si tratti di spese che si dovrà affrontare solo se si è iscritti, rispettivamente, ad INAIL e Camera di Commercio.

I costi, per fortuna, non sono particolarmente elevati: parliamo di circa 100 Euro / Anno per l’INAIL e poco di più per la Camera di Commercio.

IRAP

L’IRAP è l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. In realtà, però, il suo nome non deve trarre in inganno in quanto il versamento dell’IRAP è richiesto anche ai liberi professionisti, commercianti ed artigiani qualora questi svolgano un’attività autonomamente organizzata. Ma cosa significa “autonomamente organizzata”? Significa, ad esempio, che si dispone di un ufficio, che si utilizzano degli strumenti (ad esempio un computer) oppure si usufruisce della collaborazioni di dipendenti. In tutti questi casi l’IRAP è dovuta. Viceversa NON è dovuta se il vostro lavoro si estrinseca solo ed esclusivamente nell’applicazione di competenze e conoscenze (si pensi, ad esempio, ai classici lavori di consulenza presso la sede del cliente).

L’impatto dell’IRAP è del 3,9% (ma ogni regione può aumentarla fino ad un punto max) del valore della produzione netta; in linea di massima: reddito prodotto – costi relativi alla produzione (ad esclusione del personale) – deduzione forfettaria (pari a 9.500 Euro fino a 180.759 Euro di fatturato annuo).

IRPEF

L’IRPEF è l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche ed è pagata da tutte le persone (le società pagano l’IRES) in grado di produrre un reddito. L’IRPEF ha natura progressiva, significa che si pagherà di più all’aumentare del reddito prodotto. Di seguito una tabelle riepilogativa degli scaglioni IRPEF:

scaglioni IRPEF

E’ importante ricordare che se il reddito annuo prodotto non supera gli 8mila Euro si rientra nella cosiddetta no-tax area e pertanto nulla sarà dovuto di IRPEF.

 

Facciamo “i conti in tasca” alla Partita IVA

Sulla base di quanto detto possiamo provare ad ipotizzare un po’ di numeri per fare qualche conto che ci aiuterà a capire quanto costa, materialmente, mantenere una Partita IVA in Italia per chi svolge il lavoro di freelance nel nostro settore. Si supponga, pertanto, di voler fare quattro conti per un ipotetico web designer che lavora nel settore dello sviluppo siti web/applicazioni in grado di generare un fatturato mensile di 3.000 Euro pari, cioè, a 36.000 Euro di fatturato annuo.

Si supponga, altresì, che il nostro professionista lavori in un ufficio preso in affitto senza l’ausilio di collaboratori.

Costi di avvio attività

Come detto, aprire la Partita IVA ed adempiere ai vari obblighi burocratici non costa nulla salvo che si decida di ricorrere all’assistenza di un commercialista. In quest’ultimo caso possiamo ipotizzare un costo una tantum di 300 Euro. A questa cifra vanno aggiunti i costi relativi all’arredamento di un ipotetico ufficio (o quanto meno di una postazione lavoro composta da una scrivania, una sedia ed uno scaffale per i documenti), all’acquisto di PC, strumentazioni, software e cancelleria:

Assistenza Commercialista per avvio attività 300 Eu
Arredamento ufficio 800 Eu
Acquisto PC, telefono e stampante 800 Eu
Acquisto software originali 1.500 Eu
Cancelleria 100 Eu
TOT. 3.500 Eu

Avendo natura una tantum questi costi, ovviamente, andranno ad impattare solo sul primo anno di attività.

Costi periodici

Avere un lavoro autonomo significa sobbarcarsi una serie di costi di natura periodica che possono essere così stimati (su base annua):

Affitto (12 mensilità) 4.800 Eu
Consumi (corrente, telefono, riscaldamento, ecc.) 3.600 Eu
Commercialista 1.500 Eu
Diritto Camerale 100 Eu
INAIL 100 Eu
TOT. 10.100 Eu

Calcolo tasse Partita IVA

Alla luce dei dati esposti sopra possiamo fare due calcoli su quello che sarà il nostro utile netto, cioè quello che materialmente “ci metteremo in tasca” nel nostro primo anno di attività come lavoratori autonomi.

Per prima cosa andiamo a calcolare l’utile lordo cioè il nostro utile prima delle tasse. E’ bene precisare che, ai fini del nostro articolo, effettueremo alcune semplificazioni, cioè considereremo ogni spesa come detraibile al 100% (non è sempre così) e non calcoleremo l’impatto di eventuali ammortamenti. I conti che andremo ad effettuare in modo molto “spiccio”, infatti, sono in realtà molto complessi tuttavia, ai nostri fini, un calcolo &quo;a spanne” può essere considerato più che sufficiente.

Fatturato + 36.000 Eu
Spese una tantum – 3.500 Eu
Spese annuali – 10.100 Eu
Utile Lordo + 22.400 Eu

Vediamo ora l’impatto degli oneri contributivi INPS:

Utile lordo + 22.400 Eu
INPS – 6.210 Eu
Utile al netto dell’INPS + 16.190 Eu

Calcoliamo ora l’impatto delle tasse partendo dall’IRAP:

((16.190 - 9.500) / 100) * 3,9 = 260 Eu

Oltre all’IRAP, infine, dobbiamo calcolare l’impatto dell’IRPEF. Ai fini del calcolo dobbiamo considerare il 22% di 15.000 Euro e sommarvi il 26% degli ulteriori 1.190 Euro:

((15.000 / 100) * 22) + ((1.190 / 100) * 26) = 3.609 Eu

Vediamo quindi quale sarà il nostro utile netto:

Utile al netto dell’INPS + 16.190 Eu
IRAP – 260 Eu
IRPEF – 3.609 Eu
UTILE NETTO + 12.321 Eu

Il nostro ipotetico web designer con un fatturato annuo di 36.000 Euro si ritroverà ad avere “in tasca” 12.321 Euro all’anno cioè all’incirca 1.000 Euro netti al mese.

 

Considerazioni conclusive su Partita IVA, costi e tasse

Avere un lavoro autonomo ed aprire la Partita IVA, come avrete capito, sono scelte da ponderare con la dovuta cautela. Vivere da freelancer, infatti, può risultare difficile se non si riesce ad avere un volume d’affari piuttosto sostanzioso. Costi e tasse, infatti, incidono pesantemente sui margini di guadagno che finiscono inevitabilmente per assottigliarsi.

Una via d’uscita (parziale e provvisoria) è data dal cosidetto regime dei minimi del quale vi parleremo in un prossimo articolo.

 

(tratto da www.mrwebmaster.it)

Pista ad angoli retti in Cina!

Pista rettangolare cinese

Quando credi di averle viste tutte devi fermarti un attimo a riflettere e non lasciarti andare ad avventate dichiarazioni, perché altrimenti rischi soltanto di passare per un presuntuoso.

Tra gli eventi che non ti aspetti c’è quello di vedere una pista di atletica con le curve ad angolo retto. Ed il bello è che non siamo all’interno di un oratorio in occasione dei giochi per bambini piccoli, con qualche genitore o un volenteroso prete a tracciare con la calcina delle righe provvisorie. E nemmeno nel cuore della savana tra tribù che non sono in contatto col mondo cosidetto civile (sempre che tali tribù esistano ancora e che il nostro mondo possa definirsi civile…).

No, qui siamo nel paese che ha organizzato gli ultimi giochi olimpici e che per Prodotto Interno Lordo ha ormai superato tutte le altre nazioni del globo.

Eppure tutto ciò accade nel Nord-est della Cina, nella provincia di Heilongjang. In occasione del rifacimento dello stadio, con splendide tribune, campo di calcio in sintetico ed altre nuovissime strutture, tutte apparentemente a norma e ben fatte, la pista e’ stata frettolosamente completata disegnando un rettangolo anziché un ovale.

D’altro canto bisognava fare in fretta in quanto era in arrivo, in visita non preventivata, un’altolocata delegazione del Partito Comunista e doveva essere tutto pronto, magari non perfettamente in ordine, ma pronto…

Ci auguriamo che l’errore venga prontamente corretto, nel frattempo, in caso di gare, ci rivolgiamo ai giudici affinchè chiudano un occhio, anche due, su eventuali invasioni di corsie… In attesa della correzione potrebbero piantare dei pali ad ogni angolo per facilitare gli atleti, che si agrrapperebbero agli stessi nella svolta. Ecco, i pali non li abbiamo ancora visti. Ma solo per ora.

 

(tratto da www.podisti.net)

Presolana Kilometer: il racconto del mio chilometro verticale

(Lunedì 28 luglio)
Cos’è il chilometro verticale? Una nuova specialità dell’atletica leggera, una gara di sola salita in cui bisogna compiere mille metri di dislivello, spesso con una pendenza media attorno al 30%, infatti la lunghezza del percorso non supera mai i 4 chilometri…
La mia prima esperienza di km verticale è stata nel 2012 al Cornizzolo Vertical; fu l’occasione di stringere amicizia con l’organizzatore Michele Cecotti di Affari&Sport e per la cronaca giunsi terzo, ben lontano dal vincitore Marco De Gasperi.
Poi da allora tante gare, alcuni risultati importanti e qualche buco nell’acqua, come tutti, ma nessuna occasione di correre ancora questo tipo di salita, invece adatta a specialisti della montagna.
Al Campionato italiano del km verticale arrivo con una buona condizione fisica, galvanizzato dalla convocazione ai Mondiali di lunghe distanze che si svolgeranno a metà agosto negli Stati Uniti, in Colorado.
Colere si presenta nuvolosa, dopo una notte di pioggia, e quando si parte abbiamo di fronte poco più di 3 km di pista nera, una salita su prato che d’inverno immagino sia il terreno ideale per sciatori spericolati.
Si parte e resto un po’ nella calca come sempre, mi prendo qualche rischio ma la pista è larga e risalgo posizioni importanti fino ad agguantare il gruppo di testa. Siamo in sei: De Gasperi e Baldaccini a fare l’andatura, Cagnati e Manzi nella loro scia mentre io e Zanaboni chiudiamo il gruppo. In questa gara non ci si guarda indietro, e tanto meno in giro; si può vedere solo a pochi metri dai propri piedi per la pendenza del tracciato e io mi concentro su dove mettere i piedi. Mi sento bene e provo ad affiancare alcuni dei miei compagni di fatica, penso che il podio non sia impossibile oggi perché siamo tutti molto vicini. Il gruppo si allunga sensibilmente e io resto incollato a Marco De Gasperi della Forestale. Siamo rimasti noi due e a circa tre quarti di gara lui cambia passo e prova a camminare veloce su un tratto non corribile per la pendenza. Io di istinto gli cammino dietro, ma quando mi accorgo che posso riprendere a correre mi trovo con stupore in testa alla gara. Non manca poi molto, anche se le gambe sono vicine all’esaurimento delle forze e il mio respiro è alla massima frequenza. Inizia un pioggerellina fitta e si sente il freddo dei 2000 metri di quota, incontro i miei amici Stefano e Valerio che mi fanno un tifo da stadio e per un attimo penso: “o vinco oggi il titolo italiano, o non lo vinco mai più…”. E’ in questo “mai più” che trovo ancora energia e la paura di non avere un’altra occasione che da sempre mi accompagna. Vinco e in un attimo arrivano allo chalet gli altri atleti più quotati, sei atleti in 1 minuto!
Mi viene comunicato che l’antidoping verrà fatto al primo e al terzo, uomini e donne. Per me è una novità e questa sorpresa dà più sapore alla vittoria; vengo scortato fino al fuoristrada per scendere a Colere, poi inizia la procedura per la raccolta sterile delle urine…ma come potete immaginare non è facile urinare dopo uno sforzo così intenso e con il medico che mi guarda a distanza ravvicinata mentre riempio il barattolo. Con un po’ di imbarazzo il medico si giustifica dicendo che deve controllare che non abbia un pene finto nascosto in mezzo alle gambe, dato che in atletica ci sono stati dei precedenti!
Archiviata anche questa si può finalmente festeggiare; Gabriele, Mario e Gigio della Cambiaso Risso hanno faticato come me in gara mentre la mia ragazza Anna ha patito la pioggia e il freddo,le vertigini della seggiovia e l’attesa per l’antidoping…Quando la giornata sembra finita, con un successo inaspettato e importante nella mia vita sportiva, ceno con Anna e poi ci mettiamo in viaggio per il ritorno. Ma sui tornanti al buio che portano al passo della Presolana, , troviamo un camion enorme quasi incastrato in un ripido tornante. Il camionista è disperato, scende e risale per capire come fare manovra. Penso a chissà da quante ore si sia messo in viaggio, quanti chilometri lo separano dalla destinazione; probabilmente quella è la vera fatica di un lavoro spesso precario e sottopagato, senza gratificazioni.
(di Tommaso Vaccina)

Irrinunciabile Besozzo :)

(sabato 26 luglio)

Prima di congedarsi per la pausa estiva, la comitiva del Piedde d’Oro va in scena a Besozzo per la tradizionale ‘Camminata di S. Anna’, classicissima del circuito del PSV che quest’anno spegne 36 candeline !
Sfumato il tradizionale ritrovo presso un parcheggio attiguo con gli amici della podistica Mezzanese, giungo sul ritrovo con il consueto anticipo, ma è già un fermento !! …
Parecchi gli amici che ritrovo: Giovanni Belotti, Michele Immobile e il rientrante Omar Spoti, Giuseppe Ramundo, Simone Prina, Alessandro dell’Alenia Aermacchi, Vincenzo Lo Presti e poi Antonio Spoti e Aureliana Vanzago, Gaetano, Graziella, Simona e Andrea, Alessandro,
Al contrario degli ultimi anni “da soffoco”, la serata, alla stregua del meteo meteo alquanto capriccioso, è relativamente fresca e dunque presenta delle condizioni accettabili …
Nonostante “l’out-out” del riscontro della recente visita medica, non rinuncio a partecipare all’ultimo atto pre- agostano; quindi, nonostante il tracciato sia “allettante” pur con la sua difficoltà sono pressocché orientato ad una sorta di ‘test’ …
Alle 20.30 il via. Percorso sostanzialmente invariato ma decisamente impegnativo con i suoi continui saliscendi e fra tutte l’impegnativa salita interminabile nella seconda metà degli 8 chilometri circa di giornata che conduce alla chiesetta di S. Pietro.
Ad eccezione di un breve passaggio su sterrato, percorso completamente su asfalto che dalla zona centrale di Besozzo risale in direzione della località Bogno per poi svilupparsi nella parte alta del paese.
Superata una prima parte tosta che presenta diverse “asperità, compresa la salita succitata, gli ultimi chilometri sono in progressiva discesa fino a raggiungere la via centrale del paese e dunque dirigersi verso la chiesa prepositurale dei santi Anna e Gioachino da cui si è partiti.
Saluto e ringrazio anche Paola Ghiraldini per avermi fatto compagnia e “spronato” lungo il percorso.

Al termine le premiazioni e poi, come d’abitudine, mi fermo in compagnia di Samuele Pari, e la moglie Alessia, di Giovanni La Grutta e una loro amica della PM a trascorrere la serata.

Come dimagrire camminando: programma e calorie da bruciare

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Come dimagrire camminando? Vediamo il programma e le calorie da bruciare. In effetti i vantaggi del camminare sono tanti, perché possiamo snellire le parti che sono più soggette all’ingrassamento, come i fianchi e la pancia, tonificando il corpo e aumentando il metabolismo. Ma c’è di più, perché non si tratta soltanto di dimagrire camminando velocemente, ma la nostra andatura permette anche di conquistare dei vantaggi che concorrono al nostro benessere generale, in particolare alla salute cardiovascolare e ai benefici che ne può trarre la mente. Ma quanto bisogna camminare al giorno per dimagrire? Nello specifico, come camminare? Vediamo insieme i dettagli.

I vantaggi del camminare

Camminare molto fa dimagrire, soprattutto se optiamo per una bella passeggiata all’aperto, scegliendo vestiti comodi e scarpe adeguate. Si può camminare anche sul tappeto, che ci fa vedere gli indicatori della distanza percorsa e la velocità, mantenendo sempre sotto controllo le calorie e il ritmo cardiaco. Tra l’altro sul tappeto è possibile anche variare l’inclinazione e i livelli di andatura.

In un modo o nell’altro, attraverso la camminata, riusciamo a tonificare i vari gruppi muscolari del corpo, sia nella parte inferiore che superiore, miglioriamo la nostra capacità cardiovascolare, riducendo il diabete e il colesterolo, possiamo perdere peso, aumentiamo la capacità polmonare e possiamo eliminare lo stress, migliorando la qualità del nostro umore. E’ stato provato che anche la memoria migliora camminando. Tra l’altro esercitarsi all’aperto, soprattutto in zone verdi, rappresenta un valido aiuto per determinare sul nostro cervello l’effetto antidepressivo.

Camminare è essenziale anche per recuperare in termini di salute psichica.

 

Il programma

Camminare costituisce un vero e proprio sport, ecco perché questo allenamento deve essere soggetto ad un preciso programma. E’ importante, per iniziare, provvedere ad un leggero riscaldamento. Camminando, si deve sempre avere cura di alternare il passo svelto ad uno più lento. Per esempio, i primi 5 minuti si possono svolgere alternando 60 secondi di camminata a passo svelto e 60 a passo più moderato. A questo punto si può passare a 40 secondi di passo svelto e a 20 di passo lento, procedendo in questo modo per altri 10 minuti.

Per i successivi 10 minuti si possono eseguire 30 secondi di camminata veloce e 30 a passo moderato e poi altri 5 minuti lentamente. Alla fine seguono 5 minuti di stretching da raffreddamento. In questo modo possiamo dare la possibilità al nostro corpo di abituarsi. Naturalmente all’inizio non si deve esagerare, specialmente se non si è allenati nel modo giusto. Se si è in sovrappeso, è meglio non superare i 2 chilometri 3 volte alla settimana, almeno finché il corpo non acquisirà una maggiore resistenza.

Le calorie da bruciare

Se si cammina tutti i giorni, per un totale di 45 minuti in una settimana, si possono bruciare fino a 1.300 calorie. Naturalmente non si deve strafare, anche perché il dato può variare in base ai limiti personali, a seconda del peso e del livello di sforzo effettuato. Di certo l’attività aerobica è capace di accelerare il metabolismo, di portare a bruciare più grassi, e tutto questo comporta dei benefici per la forma fisica.

In teoria il dimagrimento si verifica quando si consumano più calorie rispetto a quante se ne ingeriscono. Naturalmente, però, è importante non trascurare nemmeno l’alimentazione: non si può pensare di abbuffarsi e poi recuperare tutto camminando. E’ rilevante riuscire a contenersi nel consumo di cibi grassi ed eccessivamente zuccherati.

 

Leggi anche:I 10 cibi per bruciare calorie [FOTO]

Dimagrire correndo: programma e consigli per perdere peso velocemente

Dimagrire con la buccia del mango

I dolci a colazione aiutano a dimagrire

 

(tratto da www.tantasalute.it)

Una boccata d’ossigeno per le Associazioni in 398 ?

Una boccata d’ossigeno per le Associazioni in 398?

Positivi i provvedimenti presentati dal governo per la percentuale unica di detrazioni per le spese di sponsorizzazione (dal 90% al 50%)

Roma, 23 giugno.

Tra le misure presentate dal Consiglio dei Ministri lo scorso venerdì c’è anche il pacchetto di semplificazioni che interessano lo sport. In particolare, per le spese di sponsorizzazione, viene introdotta la percentuale unica di detrazione (50%) per le associazioni dilettantistiche e senza scopo di lucro. Positivo il giudizio del deputato Filippo Fossati primo firmatario della proposta di legge per il Riconoscimento e la promozione della funzione sociale dello sport: “In attesa di una revisione complessiva del trattamento fiscale delle associazioni sportive, questo provvedimento è molto importante perché equipara la detrazione sugli introiti da sponsorizzazioni a quella da pubblicità. Questo risultato nasce da un’esigenza del movimento sportivo di base, della quale anch’io mi sono fatto interprete nella mia proposta di legge ”.

“Solo per il mondo asssociativo di base vale infatti questa differenziazione che penalizza le piccole associazioni e crea pesanti quanto ingiusti e incerti contenziosi fiscali – conclude Fossati – quello che viene dal governo è un primo messaggio positivo ad un mondo che, nonostante la crisi, contribuisce a tenere insieme il tessuto sociale del Paese, attraverso il no profit e lo sport.  Il mondo delle Associazioni (sportive e non) del territorio chiede solo un sostegno di ragionevolezza, nella direzione di una sburocratizzazione nei rapporti con l’amministrazione dello stato. In sede di conversione del provvedimento, cercheremo in Parlamento di migliorare qualche altro punto che potrebbe servire alle Associazioni nel proprio impegno quotidiano”.

Per ascoltare l’intervista  intervista all’On.Fossati al Giornale Radio Sociale di oggi.

ATTENZIONE: il provvedimento NON è ancora efficace! ll decreto dovrà essere esaminato dalle commissioni parlamentari competenti per il parere dovuto, per poi tornare all’esame del Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale.

(tratto da www.teamartist.com/blog; pubblicato il 3 luglio)

La Rivoluzione delle Associazioni No Profit in 11 punti

rivoluzione-1830

Il Governo di Matteo Renzi pare essere stato di parola. Ci avevano detto che entro i primi di luglio avrebbe presentato nel Consiglio dei Ministri la bozza di Riforma del Terzo Settore (che, ricordiamolo, era stata aperta ai contributi di tutti) e così è stato.
Ieri sia il Blog Vita che il Sole 24 ore hanno dato delle anticipazioni da cui abbiamo cercato di trarre gli aspetti principali. Partiamo dall’obiettivo generale: porre nuove “disposizioni per promuovere e favorire l’autonoma iniziativa delle persone, singole e associate, per lo svolgimento di attività di interesse generale“.

Ma quali sono appunto gli aspetti principali per le Associazioni No Profit? Ne abbiamo contati 11. Eccoli con tra parentesi i nostri commenti

1- istituire misure volte a favorire i processi aggregativi tra le Associazioni
(fondamentale: ci sono troppe Associazioni di pochissime persone nelle stesse piccole realtà, con le medesime finalità e che nemmeno si conoscono; farle riunire sotto lo stesso cappello migliorerebbe la loro vita, aumenterebbe la loro forza e semplificherebbe questo mondo variegato).
2- reintrodurre un organismo nazionale indipendente con compiti, tra l’altro, di vigilanza e controllo (c’era ma l’hanno ammazzato nel 2011; è indispensabile per portare chiarezza e pulizia ma non può essere un organismo elefantiaco e di pochi poteri)3- riordino della disciplina in materia di associazionismo, volontariato (l. 266/1991) e promozione sociale (l. 383/2000), finalizzato all’armonizzazione della normativa di riferimento ed alla promozione delle attività volontarie tra i giovani;(ottimo perchè c’è bisogno di portare chiarezza e semplicità… stiamo a vedere cosa verrà proposto in concreto)

4- miglior qualificazione/definizione della previsione del divieto distribuzione di utili;
definizione precisa dei limiti per i compensi ai soci/amministratori e per la gestione dei volontari; (indispensabile! Tema ampiamente trattato sul nostro blog, ma mai completamente chiarito da parte delle Autorità competenti)
5- previsione di una differenziazione dei modelli organizzativi alla luce della dimensione economica dell’Ente in questione;
(anche questa è un’ottima intuizione; non è pensabile che piccole Associazioni abbiano gli stessi obblighi di quelle medie, grandi o grandissime; stiamo a vedere che proposta verrà fatta)
6- istituzione del Registro Unico del Terzo Settore su base nazionale;
(sia Lode a chi ha avuto questa idea! Basta con registri comunali/ provinciali/ regionali/ delle prefetture/ dell’Agenzia delle Entrate e chi più ne ha ne metta! Un solo registro unico per tutti, chiaro e visibile!)
7- riordino ed armonizzazione del sistema tributario.
(qui scatta la lacrimuccia… chiunque lavori nel settore sa QUALI CASINI ci siano; incrociamo le dita).
8- nuovo iter di riconoscimento della personalità giuridica (disciplinando il relativo regime di responsabilità limitata;
(sempre sia lodato chi ha avuto questa idea; finalmente potremmo far dormire più sereni i nostri Presidenti!)
9- nuova definizione di ente non commerciale ai fini fiscali; definire l’attività non lucrative e dei vincoli/limiti relativi all’esercizio di attività di natura commerciale;
(urgentissimo: ormai è esploso il fenomeno di chi chiude la propria azienda e coi propri familiari apre una finta no profit per non pagare tasse…)
10- definire forme e modalità di organizzazione e amministrazione degli enti ispirate ai principi di democrazia, uguaglianza, pari opportunità, partecipazione degli associati e dei lavoratori e trasparenza
(poco da aggiungere; oggi questi aspetti sono liberamente interpretati da tutti)
11- razionalizzazione e semplificazione del regime di deducibilità e detraibilità dal reddito delle persone fisiche e giuridiche delle erogazioni liberali, in denaro e in natura;
(poco; oggi questi aspetti sono liberamente interpretati da tutti)
Insomma. Le premesse ci sono tutte. Vediamo che succederà! Buon lavoro.

(tratto da www.teamartist.com/blog)

“Diversivo” domenicale … ‘Anch’io !’ alla SpingiCorriPedala

(domenica 20 luglio)

Mentre gli ultimissimi giorni hanno visto un ritorno dell’agognato (ma fugace !!) Caronte, per oggi era prevista una giornata decisamente più “stemperata” (e anzi le previsioni davano un brusco peggioramento sin dal mattino !; e infatti mentre le ). Sin dalle prime ore del mattino si è presentato uno scenario ben diverso, con una scrosciante e liberatoria pioggerella alle prime ore del mattino .. che è stata un pò il prologo dell’intera giornata.

E’ in questo contesto che è andata in scena a Cuveglio con partenza dalla baita S. Maria la XXIV^ edizione della ‘Spingi Corri Pedala’, tradizionale staffetta che vede impegnati gli handbikers insieme a podisti e ciclisti, i cui accoppiamenti vengono sorteggiati poco prima della gara.
Formula inedita quest’anno: vista la partecipazione di ben 32 diversamente abili, ogni staffetta risulta costituita da due handbikers, un podista e un ciclista. Confermato invece in toto il circuito che ognuno deve effettuare: se le handbikes affrontano un circuito cittadino che attraversa la via principale di Cuveglio per poi dirigersi verso Cavona attraverso Cuvio, per gli altri il tracciato, che deve essere percorso due volte dalle bici, si snoda tra i boschi e parte della ciclabile con la risalita alla frazione di Cavona; per ogni staffettista si tratta di coprire una lunghezza di circa 5 chilometri.
Nonostante le aspettative di cui sopra, l’evolversi della mattinata però è stato abbastanza clemente dal momento che almeno la prima frazione si è svolta all’asciutto, permettendo ai protagonisti di correre adeguatamente il loro giro, mentre ha ‘regalato’ a podisti e ciclisti tutti una bella .. doccia !

Sempre bello partecipare a vario titolo a questo evento ! …
Sempre bello vedere come anche qui a Cuveglio si tenga ad organizzare al meglio la manifestazione. Sin dalle prime ore della mattinata alla baita S. Maria era tutto un fermento della proloco e di altri volontari ad approntare/organizzare al meglio il percorso da affrontare.Mentre gli handbiker protagonisti, reduci dalla ‘StracasHine’ di Albizzate della sera prima, sono ospitati nella baita, dopo le 8 alla spicciolata ecco arrivare gli altri protagonisti della staffetta: la prima che noto (e probabilmente la prima ad arrivare del gruppo ‘Podisti’) è Emanuela Polinelli, a seguire Rita Zambon e gli amici dell’Atletica Verbano. Quindi i rappresentanti del CB S. Andrea con il presidente Graziella, Fabio Casa, Roberto Clerici con i rappresentanti dell’Atletica Gavirate e Benedetto Ghielmi … ok ci siamo tutti !! Inaspettatamente ecco un’altra cara amica con la quale talvolta condivido la passione per la corsa nelle mie uscite (acc !! mi sono dimenticato ancora di chiederle il nome !).

Quest’anno siamo in parecchi (!!), e oltre alla possibilità di accodarsi agli staffettisti titolari c’è anche possibilità (ce n’è sempre bisogno !) di dare una mano sul percorso.

La partenza alle 10 .., ma a conti fatti si può dire che ‘sono più lunghi i preparativi della giornata’ che lo svolgimento della gara stessa ! Infatti, da subito è impressionante la grinta e la tenacia che i protagonisti in carrozzella mettono nella prova (talvolta si è assistito a dei veri e propri show atletici lungo il loro tracciato !!): i primi impiegano un 15′ per completare il giro (tutti sono racchiusi in un fazzoletto di 3′ massimo), e per dare il cambio innanzi alla baita al podista. Altrettanto spettacolare è la frazione delle mountain bike, chiamati a coprire un tracciato alquanto impegnativo, in particolare nella prima parte con il bosco e la risalita al borgo della Valcuvia ! ..

Come sempre, al termine della mattinata sportiva, effettuate le premiazioni delle varie staffette, la festa continua per tutti nel parco retrostante dove soffermarsi allegramente in compagnia e condividere insieme la giornata.

Besozzo 2014 – atto 1°

Consueto appuntamento del Piede d’Oro a Besozzo oggi per la classicissima ‘Su par ul Sass’, giunta alla 9^ edizione, gara dall’interessante e impegnativo profilo altimetrico di poco superiore agli 8,7 km organizzata come sempre in maniera impeccabile dal gruppo DI.BI. e dal gruppo alpini locale.
Recuperato il press giusto appena uscito da casa, via in direzione di Besozzo. Causa presenza di barriere sulla sede stradale non riesco a rinnovare il tradizionale parcheggio vicino a Giovanni Barabino nei pressi dell’istituto Rosetum !! … Raggiunto il ritrovo antistante il palazzo comunale, sbrigo rapidamente le solite formalità e abbastanza velocemente torno alla macchina per cambiarmi.

Contrariamente alle aspettative, fortunatamente non piove !! e la mattinata presenta anche una temperatura ideale per correre, fresca ma accompagnata da un leggero venticello che indurrebbe (come fanno diversi podisti) a sfoggiare la canotta; io stesso sono tentato di togliere la t-shirt ma lungimirante ci ripenso …
Breve riscaldamento e guadagno la zona di partenza; non mi guardo molto attorno ma penso siamo in mmolti oggi. Arriva l’ora di partenza: guadagnati (…) alcuni metri dal gonfiabile (27 allo speaker) affrontiamo la legger salita in direzione del bivio per Cardana: qui, contrariamente a quanto ricordavo, scendiamo verso l’oratorio Cà Marchetta, o meglio verso i campi soprastanti, e dopo un breve passaggio su sterrato ci ritroviamo nuovamente sulle strade interne del paese, in discesa dalla località Bogno verso il centro di Besozzo scendendo verso il laboratorio del press Gaetano Mele con conseguente risalita annessa.
Siamo nella centralissima via XXIV Maggio, attraversamento della fontana antistante ed ecco la famigerata scalinata che dà il nome alla manifestazione: Ul Sass, storica e impegnativa scalinata che conduce verso il faro che domina la città il quale si stizza su di noi, e che immette nella parte vecchia del paese; poco più avanti è posta la deviazione fra i due percorsi. Noi si ridiscende verso le campagne del paese attraversando ancora per una decina di metri la parte vecchia del paese, e che ci riporta da dove poco prima si è partiti.
Ora si prende in direzione della frazione di Cardana di Besozzo, un lungo rettilineo che induce a ‘spremersi’ … ma neanche tempo di (magari) pensarci ecco si svolta a destra per il lungo, impietoso salitone. ‘La ridiscesa’ è però apparente dal momento il tracciato di Besozzo è famoso per essere alquanto mosso, nell’alternanza tra strade e sterrato: ci allunghiamo così (con i suoi sali e scendi, .. tira e molla) ancora lungo stradine e poi i sentieri boschivi. Non avverto quello strano affaticamento al piede sinistro che mi accompagna da qualche mese, ma in compenso avverto una ‘anomalia’ a quello opposto .. vabbé cerco di procede con gli amici di ventura !! …
Siamo verso la fine del percorso; qui vengo affiancato da Pietro Frendino … il tratto che percorriamo è tutto in discesa fino al traguardo e allora … vai col volatone – impossibile rinunciarci ! – (le gambe girano !!).

Soddisfatto per la prestazione odierna e per l’aver ritrovato un pò di smalto sul tracciato amico.
Per la cronaca vincono l’inesauribile Sabina Ambrosetti fra le donne e Ronnie Fochi tra gli uomini.

Come al solito mi intrattengo per le premiazioni finali e per applaudire i tanti vincitori di giornata. PS: ma i primi volavano ?? 🙂