La nostra tenace ‘under12’

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Ieri esordio casalingo dei nostri atleti “formato-mini” della under 12, inedita categoria introdotta dalle PGS da quest’anno per facilitare il passaggio ‘formativo’ dal settore del minivolley alla prima vera esperienza di campionato che è la propaganda/under 13. Dopo l’avvio di stagione contro i coetanei della squadra bustocca di Santi Apostoli, in cui pur non ottenendo la vittoria finale (risultato finale 3-2, dopo 5 set altalenanti ma in cui da subito i nostri piccoli hanno ben impressionato allenatore e pubblico, regalando anche ‘sprazzi’ di gioco intenso), domenica ospite il Lonate Pozzolo dove, dopo aver concesso un gioco facile nel primo parziale, hanno cercato di colmare l’iniziale vantaggio degli ospiti: ne sono testimonianza gli ultimi due set, conclusi rispettivamente 17-1 e 16-18, non deludendo comunque le aspettative quanto a grinta e determinazione.

 

Da queste prime partite del girone ‘u12’ si rileva la bontà dell’iniziativa del Comitato Provinciale, aggiungendo così altre occasioni di crescita per i nostri fanciulli, e nondimeno di vederli già determinati a questo livello !

Blu Volley sorride all’esordio

(domenica 20 ottobre)

Buon avvio di stagione per Blu Volley, in particolare nei ‘piani alti’. In attesa dell’inizio del campionato provinciale di federazione a cui la società di casa parteciperà con una rappresentanza in Terza Divisione, questo weekend sono scattati i campionati PGS.  Dalla due giorni Blu Volley esce con risultati utili per l’under 16, vittoriosa a Varese contro Bosto e del sodalizio dell’under 18 che ospita le coetanee dell’Alto Milanese  dopo una partita apparsa poi facile da gestire ma che le nostre hanno lasciato in bilico fino all’ultimo. All’appello per ora manca solamente la nostra under 12 all’esordio (trattasi poi perlopiù di under9, ndr) che non riesce a portare a casa la prima vittoria dalla trasferta di Busto Arsizio.

Quando “il cantare è un modo per avvicinarsi a Dio”

Questo post sarebbe potuto essere uno qualunque a seguito di un concerto a cui la corale ‘Amadeus’ di cui faccio parte ha partecipato; non fosse che con questo voglio dedicargliene uno in particolare, con l’intento di abbracciare anche tutti gli altri che patrociniamo.
Ieri sera abbiamo partecipato ad un raduno dell’associazione Anbima a cui aderiamo in quei di Caronno Pertusella, insieme al locale coro ‘Aurora’ e alla banda ‘Città di Saronno’.
Ebbene, come sempre ci si augura, si è allietata la platea con alcuni momenti di buona musica eseguita ‘in diretta’.
In particolare, dopo che ogni partecipante ha eseguito il proprio repertorio con il proprio stile, la banda ha invitato gli altri due gruppi presenti ad eseguire insieme il celebre ‘Va pensiero’ tratto dal ‘Nabucco’ di Giuseppe Verdi, forse quale omaggio in occasione del bicentenario della sua nascita.
E’ proprio questo che mi ha richiamato alla mente quando nel nostro ultimo concerto, anch’esso rientrante nella ‘Stagione Musicale Provinciale Anbima’, presso la chiesa prepositurale di Casalzuigno ndr) siamo stati noi ad invitare sull’altare i cori presenti (Corale San Giorgio di Caravate e Coro Insubriae di Varese) ad eseguire il brano ‘Halleluja’ di Haenedel; di quel frangente ricordo il parole del nostro maestro direttore Loris Capister ‘.. mai vista l’esecuzione dell’Halleluja’ con così tanti elementi …’ (e in effetti si era in una sessantina !, da paurraaa per chi ne conosce l’intensità dell’esecuzione) nonché la soddisfazione e il compiacimento finale di tutti.

Tutti alla ‘Stracascine’

Risultati di stagione (che ormai si vanno tirando) a parte, stamane devo dire che la voglia della classica levataccia domenicale (!!) era decisamente rasente, vuoi per alcuni postumi di freddura stagionale (!!) vuoi per la stanchezza generale del periodo.
E’ a questo punto che ‘viene fuori la cervice del podista’, quella tempra intangibile che induce anche noi amatori a scendere dal letto anche quando toccherebbe il riposo …. Oggi andava di scena un’altra classicissima del circuito del PSV con la ‘Stracascine’ di Albizzate, che quest’anno spegneva le 20 candeline, penultimo appuntamento del calendario.
Così, di buon’ora mi metto in macchina e raggiungo l’ampio parcheggio sede del ritrovo e della partenza dove, accantonando la partenza posticipata delle 9.30, sono uno dei primi presentarsi. Da subito incontro Carlo Mazzini, anche lui buontempone, quindi alla spicciolata arrivano tutti gli altri la gara di Albizzate calamita sempre una buona partecipazione, anche locale, e le varie sovrapposizioni di giornata penso non compromettano le aspettative degli organizzatori ! Mi imbatto tra gli altri in due protagonisti di giornata: Giuseppee Playbeppe Bollini e Elena Begnis, quindi tanti altri habitué del circuito. Tornato all macchina per cambiarmi saluto Alberto Marzoni e Walter Rossi dell’Atletica 3V, quindi ritrovo Stefano Aglioni rientrante da Roma, Samuele Pari e Matteo Fotia; non poteva mancare il carissimo Giuseppe Ramundo (giunto a ‘-5’) come sempre ben accompagnato (EHEH !!) con il quale faccio l’ultima corsetta di riscaldamento.
Percorso confermato in toto, in buona parte attraverso campi e boschi limitrofi, che non presenta particolari asperità, ma che presenta una andamento vallonato e pertanto ricco di saliscendi nella prima parte (e pertanto nervosa) attraverso il tradizionale attraversamento delle cascine locali, fino al ‘periplo’ del parco antistante il campo da calcio del paese che conduce ad affrontare l’ultimo km di giornata sulla provinciale che culmina con l’impegnativa ascesa che riporta i concorrenti al traguardo di giornata.

Buone sensazioni avvertite anche oggi ma doverosamente ‘da tetare’ per quanto detto sopra, e infatti già al primo tratto nei boschi mi devo ricredere, complice anche un breve falsopiano non visto (causa appannamento occhiali !!) dove rischio brutto, ma cerco di restare sotto a chi mi precede. Mi accorgo però che anche oggi non sarà facile, non riesco ad adeguarmi ai repentini cambi necessari, a ciò si aaggiunga anche un insistente fastio ‘di percorrenza’ al piede ! …
Lo svolgimento della gara è caratterizzata da un’allegra (almeno penso) invasione di un gregge e da un “fuoristagione” di uno sciame di calabrobi che ha indotto diversi podisti a farsi medicare.

Ritorno … d'(in) Oltralpe

L’esperienza del gemellaggio,  abbracciata da sempre più comuni negli ultimi anni, è indubbiamente portatrice di una ventata di rinvigorimento e coesione sociale nelle comunità che coinvolge facendole sentire più vicine e creando verosimilmente dei legami a vario livello tra di esse:  se offre ad ogni paese protagonista la possibilità di allargare in primis i propri rapporti istituzionali e culturali non si può nascondere che permette ad ogni singolo partecipante coinvolto a vario titolo, nell’ospitalità piuttosto che nella preparazione della visita nelle varie sfaccettature che può innescare,  la possibilità di allargare le proprie conoscenze ed amicizie, quindi offrendo la piacevolezza di poter aiutare e mettersi in gioco “ad alto livello”, ritrovandosi poi con la soddisfazione di aver dato la propria disponibilità per “qualcosa che lascia il segno”.roc_002

 

 

E’ con questa premessa che ho scelto di vivere ‘da protagonista’ lo scambio culturale che da una decina d’anni ci lega ai paesi di Ronchamp (Francia) e Sukowice (Polonia). La giustificazione dell’avvio di questo scambio trova risposta nella storia, agli inizi del secolo scorso, quando componenti di una famiglia attualmente residente nella frazione di Cavona si trasferì in quel paese per cercare lavoro nelle allora rinomate miniere locali ricche di carbone.

In particolare, mi è sempre caro poter tornare nel paese d’Oltralpe, geograficamente il più vicino fra i due,vuoi anche per la mia ‘inappagata’ inclinazione per la lingua francese e la Francia in generale predilezione nata dai tempi delle scuole !!  🙂

Sin da questa primavera l’amico Pier Antonio mi aveva informato della partecipazione con un nostra delegazione quest’anno in occasione del decennale del gemellaggio proprio a Ronchamp; subito il mio pensiero si è rivolto al passato a quando  in particolare, nel 2007, vissi la mia prima esperienza quasi per caso (ci andai con la mia corale invitata per suggellare l’evento), ospite di una giovane famiglia, ai frangenti e – perché no – alle emozioni vissuti in quei momenti, e poi catapultato in prospettiva del nostro soggiorno che, dopo continui rinvii, ha avuto luogo lo scorso fine settimana.

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Raggiunta Ronchamp nella mattinata dopo un viaggio quasi idilliaco, ci siamo recati alla suggestiva Notre-Dame du Haut, emblematico luogo religioso dedicato alla Vergine Maria,  che domina dall’alto il paese. roc_003Qui ad attenderci i cari amici francesi con il siòr Bolognesì a fare gli onori di casa.  

Al seguito di una giovane e preparata guida (che non pareva neppure tanto francese, visto l’italiano quasi perfetto)abbiamo compiuto un visita alla scoperta della bellezza, semplicità  e dei segreti che l’architetto italiano Renzo Piano ha voluto imprimere nella su opera.

Assegnati ad alcune famiglie per l’alloggio e dopo il pomeriggio libero per escursioni nei luoghi limitrofi o a riposare,  la sera ha offerto altri due momenti di ritrovo, dapprima il rinnovo degli accordi istituzionali fra i tre comuni quindi un momento di convivialità e di festa con una ricca esibizione di un gruppo folkloristico e di una esibizione musicale.

L’indomani, appuntamento in centro per l’inaugurazione di una mostra fotografica presso l’ufficio del turismo locale per poi confluire verso il pranzo comunitario al Salone delle Feste. Anche qui possibilità di ritrovare gli altri amici nonché di stringere nuove amicizie e di trascorrere ancora qualche ora in allegria e spensieratezza, assaporando il contesto.

Quindi, nel tardo pomeriggio giunge l’ora del rientro, non prima di aver dato l’arrivederci a tutti ! …

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Blu Volley più che mai ‘Evergreen’ per la stagione 2013/2014

A una settimana dal via ufficiale alla stagione 2013/14, la società PGS Blu Volley si presenta ai blocchi di partenza in veste ‘GREEN’: all’appello presenta due squadre di under 13, una under 14, un under 16 e una di under 18 per i campionati delle PGS, oltre al rinnovato settore del micro-minivolley e alla novità della ‘under12’, categoria introdotta per agevolare ai piccoli atleti il passaggio dal settore del minivolley (con i suoi concentramenti)  ad una prima esperienza di campionato che è rappresentata dalla categoria di propaganda. Una novità questa che è stata supportata e condivisa da diverse società della nostra provincia, da Gallarate a Lonate Pozzolo a Busto Arsizio su tutte.

Per diverse fasce al via viene introdotta l’inedita formula di un campionato invernale  ‘a due tempi’: infatti per propaganda ‘mista’, propaganda femminile, under18 e under20 le squadre si sfideranno inizialmente in un girone all’italiana (gare di sola andata), quindi sono previste gare di ritorno ‘separate’ tra le prime quattro piazzate e le ultime quattro.

A questi poi a novembre seguiranno i campionati provinciali di federazione a cui Blu Volley partecipa con una rappresentativa in Terza Divisione.

Scilla, la regina della montagna e della “normalità”

Ha 38 anni, è arrivata terza tra le donne al Tor des Geants, il giro della Val d’Aosta in alta quota. Ma dice che la sua non è «una impresa da wonder woman»: «È stata la mia settimana di vacanza»

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Ci sono persone che, nel loro campo, sono piccole celebrità, a volte sul lavoro a volte per l’entusiasmo nelle piccole o grandi passioni della vita. Quando un paio d’anni fa scrivemmo del Tor des Geants, subito qualche lettore ci disse: «Al Tor des Geants c’è anche Scilla Tonetti di Samarate». E quest’anno la notizia del suo terzo posto tra le donne alla “supermaratona d’alta quota” è volata veloce di bocca in bocca, di post in post su Facebook e sui blog. «Il Tor des geants è la mia settimana di ferie, sono giorni tutti miei, lontana dal telefono e dalle preoccupazioni della vita quitidiana. Vedere l’alba da lassù, in alto, è un’esperienza che non si può raccontare», dice Scilla, a tre settimane dalla sua impresa sportiva. La settimana di ferie di cui parla è, appunto, una impresa, che mette alla prova, soli davanti a se stessi: 330 chilometri a piedi lungo tutte le cime della Val d’Aosta, 24mila metri di dislivello (con un culmine a 3200 metri sul livello del mare), da percorrere in un massimo 150 ore, partendo da Courmayeur e arrivando Courmayeur, passando dai sentieri delle due Alte Vie valdostane. Scilla ce l’ha fatta in «94ore e 44 minuti», terzo posto tra le donne, venticinquesimo assoluto.
La settimana tra le montagne è una bella impresa personale (lo sa bene chi ha provato a finire una maratona o una randonée in bicicletta). «Quest’anno sono partita tranquilla, sull’esperienza dello scorso anno in cui era andata peggio. Non ho un mio metodo, sono ignorante di pianificazione: mi piace andare in montagna e quando sento di poter fare bene, parto». Il Tor des Geants si fa correndo di giorno e di notte, fermandosi nei posti tappa per mangiare e riposarsi qualche ora. «Io vado da sola, a volte capita certo di fare tratti insieme ad altri, per 7-10 ore, ma in generale vado da sola: anche quest’anno ho avuto la conferma che non è facile andare con altre persone che conosci, perché comunque anche se si ha più o meno lo stesso passo, poi ci sono comunque ritmi diversi, per esempio per dormire. Io dormivo quando avevo sonno: dopo un certo momento, appena ti fermi non è un problema dormire».  E il cibo? «I ristori sono vari, anche con cibo caldo. Ma dopo un po’ ti viene anche voglia di ciò che non trovi: a mia sorella, che ho incontrato sul percorso, avevo chiesto un panino con la cotoletta. Che neppure mi piace particolarmente, ma dopo giorni avevo voglia di quello».
Al di là della soddisfazione per “aver finito” il Tor des Geants, c’è poi anche la consapevolezza di un gran risultato. «Quando ho finito non ho realizzato subito, mi sono reso conto dopo del risutato. Ma non è una cosa da wonder woman – dice ancora Scilla – ce la si può fare anche camminando a passo spedito, se si programma bene». Ma quanto ci si allena per una prova del genere: «Io corro tutto l’anno, faccio gare una volta al mese, soprattutto trail, corse in montagna. Corro 3-4 volte a settimana, un’ora o un’ora e mezzo durante la pausa pranzo, poi le gare vere alla domenica».
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