L’esperienza del gemellaggio, abbracciata da sempre più comuni negli ultimi anni, è indubbiamente portatrice di una ventata di rinvigorimento e coesione sociale nelle comunità che coinvolge facendole sentire più vicine e creando verosimilmente dei legami a vario livello tra di esse: se offre ad ogni paese protagonista la possibilità di allargare in primis i propri rapporti istituzionali e culturali non si può nascondere che permette ad ogni singolo partecipante coinvolto a vario titolo, nell’ospitalità piuttosto che nella preparazione della visita nelle varie sfaccettature che può innescare, la possibilità di allargare le proprie conoscenze ed amicizie, quindi offrendo la piacevolezza di poter aiutare e mettersi in gioco “ad alto livello”, ritrovandosi poi con la soddisfazione di aver dato la propria disponibilità per “qualcosa che lascia il segno”.
E’ con questa premessa che ho scelto di vivere ‘da protagonista’ lo scambio culturale che da una decina d’anni ci lega ai paesi di Ronchamp (Francia) e Sukowice (Polonia). La giustificazione dell’avvio di questo scambio trova risposta nella storia, agli inizi del secolo scorso, quando componenti di una famiglia attualmente residente nella frazione di Cavona si trasferì in quel paese per cercare lavoro nelle allora rinomate miniere locali ricche di carbone.
In particolare, mi è sempre caro poter tornare nel paese d’Oltralpe, geograficamente il più vicino fra i due,vuoi anche per la mia ‘inappagata’ inclinazione per la lingua francese e la Francia in generale predilezione nata dai tempi delle scuole !! 🙂
Sin da questa primavera l’amico Pier Antonio mi aveva informato della partecipazione con un nostra delegazione quest’anno in occasione del decennale del gemellaggio proprio a Ronchamp; subito il mio pensiero si è rivolto al passato a quando in particolare, nel 2007, vissi la mia prima esperienza quasi per caso (ci andai con la mia corale invitata per suggellare l’evento), ospite di una giovane famiglia, ai frangenti e – perché no – alle emozioni vissuti in quei momenti, e poi catapultato in prospettiva del nostro soggiorno che, dopo continui rinvii, ha avuto luogo lo scorso fine settimana.

Raggiunta Ronchamp nella mattinata dopo un viaggio quasi idilliaco, ci siamo recati alla suggestiva Notre-Dame du Haut, emblematico luogo religioso dedicato alla Vergine Maria, che domina dall’alto il paese.
Qui ad attenderci i cari amici francesi con il siòr Bolognesì a fare gli onori di casa.
Al seguito di una giovane e preparata guida (che non pareva neppure tanto francese, visto l’italiano quasi perfetto)abbiamo compiuto un visita alla scoperta della bellezza, semplicità e dei segreti che l’architetto italiano Renzo Piano ha voluto imprimere nella su opera.
Assegnati ad alcune famiglie per l’alloggio e dopo il pomeriggio libero per escursioni nei luoghi limitrofi o a riposare, la sera ha offerto altri due momenti di ritrovo, dapprima il rinnovo degli accordi istituzionali fra i tre comuni quindi un momento di convivialità e di festa con una ricca esibizione di un gruppo folkloristico e di una esibizione musicale.
L’indomani, appuntamento in centro per l’inaugurazione di una mostra fotografica presso l’ufficio del turismo locale per poi confluire verso il pranzo comunitario al Salone delle Feste. Anche qui possibilità di ritrovare gli altri amici nonché di stringere nuove amicizie e di trascorrere ancora qualche ora in allegria e spensieratezza, assaporando il contesto.
Quindi, nel tardo pomeriggio giunge l’ora del rientro, non prima di aver dato l’arrivederci a tutti ! …