E derby sia !! …

 

.. E anch’io ho avuto il mio primo derby da dirigere. E cosa di meglio di arbitrarne uno in famiglia ? per giunta un quarto di finale ! …

Ieri sera si giocava alla palestra di Cuveglio un quarto di finale della categoria di propaganda a cui erano giunte ambedue le nostre formazioni, ‘A’ e ‘B’.

Giuntami l’informazione della designazione un dieci giorni fa dal coordinatore ho subito storto il naso: già il fatto che sia un arbitro dirigente (leggi di società) a dirigere una gara ‘in famiglia’, non amichevole,  è anomalo, il fatto che poi si trattava di una gara del secondo turno provinciale ancor di più ! …

Arrivato come sempre con buon anticipo in palestra, dopo aver preso un caffè ‘di carica’ con l’amico Angelo Mascioni, aiuto nella preparazione del campo;  ritrovo poco dopo l’amico Gianluca Giorgetti che questa sera farà il 2° arbitro (!!!),  quindi prima una poi l’altra procedo al riconoscimento di rito delle squadre. Presentazione delle squadre e … si va !! Che sia una gara molto sentita lo si intuisce subito da ambo le parti, con un intenso passaggio della palla prima di cercare di metterla a terra. Vistoso è stato l’impegno profuso dalle ragazzine !! L’unica differenza che si poteva cogliere con l’andare dei set, e che poi ha finito per decretare la vincente, è stato a mio avviso la disposizione in campo delle ragazze dalle due parti e giocoforza (quando le cose non vanno come si vorrebbe) la grinta residua nelle due metà campo !!

E ora desTinazione Gallarate per IL 1° posto !!!! SLMPIBV

A Cocquio è sempre allegria !!

Appuntamento stamane del Piede d’Oro a Cocquio Trevisago per la tappa numero 15 del circuito, presso l’istituto ‘Sacra Famiglia’ ove il gruppo locale in collaborazione con alpini e protezione civile locale ha messo in piedi l’ennesima edizione della ‘Camminiamo Insieme’, in “sinergia” con gli ospiti meno fortunati del complesso.
Proprio per la partecipazione anche loro, partenza posticipata alle 9.30. Il percorso, oramai collaudato e confermato in toto è decisamente nervoso nel senso che presenta tratti in piano e salite dal primo all’ultimo chilometro, che misura poco più di 8 km. Giunto al ritrovo, saluto e mi fermo a parlare con diversi amici podisti: dapprima carlo Mazzini, seguito alla spicciolata dagli altri del gruppo CB S. Andrea, l’amicissimo Giuseppe Ramundo (ci accordiamo per fare insieme il percorso ma da subito lo avverto che, conoscendomi, mi concederò qualche allungo …), Casu Nando dell’Athlon Runners, Roberto Clerici dell’Atletica Gavirate, qualche compagno ‘di andatura’, il presidente dell’atletica Verbano, Alberto Marzoni dell’Atletica 3V, il quasi sempre presente Omar Spoti, gli amici Gianni e Francesca; vado poi a salutare il Davide Passeri dello staff odierno., quindi Stefano Giovanni e Samuele …
Dopo la partenza data all’interno della struttura, primo tratto (1,5 km ca.) che propone la risalita su asfalto della strada che da Caldana scende proprio a Cocquio !) (decisamente ce lo si beve, io guardo il mio crono e ne traggo un 3?42″ al primo per poi prendere una breve ridiscesa verso il paese dopodiché si prende a destra per una impegnativa (..interminabile !!) ma altrettanto suggestiva scalinata, mediante cui si raggiunge il punto altimetrico più alto della giornata, e che risale fino alla frazione soprastante. Si attraversa quindi l’abitato(e qua vengo raggiunto dal PEPPO che cerca di allungare (!!), per poi ridiscendere verso la zona di partenza attraverso un sentiero piuttosto lungo lungo una pineta e quindi una breve ma ripida scesa (!!) per la gioia delle caviglie (e dove io ‘finisco la mia gara’, causa per fortuna leggera storta subita, il che mi permette di corricchiare fino alla fine !!).
Si torna dunque in paese, passando davanti alle poste, quindi progressiva ma piuttosto dolce discesa verso un tratto in linea che corre parallelo alla ferrovia e che conduce poi a una ennesima risalita decisamente impegnativa che riporta i concorrenti a percorrere il tratto fatto all’inizio. Deviazione verso una strada secondaria che porta al palazzo comunale, poi ultimo km che dapprima si presenta abbastanza in piano e nella parte finale è in salita, per riportare all’istituto. Faccio questo tratto (più o meno l’ultimo km e 1/2) in compagnia dell’amica Katia Grillo del ‘7 Laghi Runners’, con cui procedo praticamente di pari passo allungando leggermente solo in prossimità del perimetro dell’istituto. Dopodiché tradizionale circumnavigazione dell’area perimetrale del complesso(e qui invece con sorpresa sento alle mie spalle una voce familiare che conosco é Lucke Luca Del Vitto, vecchio amico di paese e ora prossimo a diventare papa :), con il quale m’involo verso la linea spronandoci allegramente a vicenda) per giungere al meritato traguardo.
Il dopocorsa è all’insegna dell’allegria generale e della condivisione di momenti di aggregazione con gli ospiti della casa, momento topico della giornata; topico perché rappresenta, come del resto l’apertura della giornata stessa, un momento di visita all’ampia struttura e di apertura (coinvolgendoli anche in un ‘loro’ giro).
Quindi le premiazione che nonostante la buona volontà dello speaker di turno per tenere tempi stretti, ci si dilunga relativamente in quanto varie sono le premiazioni di rito, lunghe … ma meritevoli.
NB: Scusa PEPPO Giuseppe Ramundo se non ho rispettato gli accordi ! ;()

Un’esperienza nuova … un’asta !!

 

Raccogliendo l’annuncio potato qualche settimana fa su Facebook dalla testata di Varesenews (visualizzato in seguito all’aver messo il famoso ‘Mi piace’ sulla pagina), ieri mattina mi sono recato all’aereo porto di Malpensa (Terminal 2) dov’era in programma un’asta degli oggetti smarriti (!!!) dai viaggiatori, spinto dalla curiosità di assistere ! …

Giungo allo scalo della brughiera di buon mattino e girovago un po’ fra i due poli della stazione, realizzo poi che dal Terminal 1 mi devo recare al Terminal 2 (mi era sfuggito dal volantino !). Arrivo in uno stanzone stile aula magna dove alla spicciolata si raggruppano un 400 persone (!!!); già anzitempo, era stato reso disponibile online l’elenco dei lotti all’incanto: quasi 150 ! Si va dall’abbigliamento, vestiti, giacche, giubbotti (anche di marca), borse, cappelli, ai cellulari, agli orologi, agli articoli di elettronica, … Non nascondo che comunque c’era qualche interesse ‘in seno stretto’, ma in effetti m’incuriosiva questa esperienza.

L’asta ha inizio 10’ dopo l’orario indicato; il notaio diligentemente e scorrevolmente, procede ad elencare gli oggetti secondo l’ordine prestabilito. Opinione poi condivisa con altri presenti, i pressi spesso schizzano all’impazzata, con una oscillazione media dal 60-70% al 5-600% (!!!!).

Constato la presenza di numerosi marocchini pronti per lo più ad accaparrarsi (anche a suon di rilanci) vestiario, occhiali, cellulari e bigiotteria da reimmettere nel loro giro d’affari o comunque personaggi che hanno già le ‘mani in pasta’., altri che magari agiscono su delega di altri interessati.

Arriva poi un blocco più o meno nutrito di oggetti tecnologici, verso cui è orientata l’attenzione di parecchissimi: computer (qualche Mac – direi buono – e diversi pc – un po’ datati – anche in bundle), iPad, iPod, qualcosa di musica. Io comincio a rilanciare, individuando il primo interesse che avevo messo sulla mia lista: l’i-Pad (e riesco poi ad aggiudicarmene uno !!).

Conclusa la lunga seduta dell’asta, occorre poi rimettersi in fila per procedere al pagamento e fatturazione di quanto acquistato. Infine, dopo un quasi due ore , finalmente si mettono le mani sull’ambito oggetto prescelto J (l consegna avviene in un altro locale, ubicato quasi giu giu agli inferi !).

Cosa mi è rimasto ? Beh, sicuramente l’i-Pad (ora bisogna vedere se si accende !!!)di aver conosciuto gente nuova (e amicizie ???,Filomena Ferraiuolo  J); opinione condivisa invece che si poteva evitare la lungaggine della seconda fila, per cui avrebbero potuto organizzarsi meglio, anche se è poi un commesso stesso a ‘zittire’ i rimasti portando a giustificazione esigenze di fatturazione da rispettare.

La mista saluta Cuveglio … sarà un arrivederci ??!

Giovedì sera è andata di scena presso la palestra di Cuveglio l’ultima partita ufficiale del primo turno del torneo primaverile PGS 2013 con la conclusione posticipata del girone della libera mista. Ospite la compagine di Cuoricino.

Quella vista è stata  una gara avvincente, caratterizzata dallo stile e dalle dinamiche di gioco tipici della mista (complimenti a Cuoricino che senz’altro conta nelle sue fila degli elementi ‘di pregio’ !).

Benché la gara sia finita appannaggio degli ospiti (1-3), Blu Volley non ha abbassato la testa anzi ! …

Dopo un avvio in sordina, in cui i locali stentano a trovare i giusti sincronismi e assetto di squadra (2-5, 6-11, 11-16 – primo timeout Blu Volley -, per il finale 17-25), situazione che sostanzialmente perdura nel secondo set – benché si cominci a intravedere qualche reattività in prima linea e sulle laterali, nella terza frazione di gioco conquistata palla Blu Volley preme sull’acceleratore (3-2, 7-5); a seguire, buona performance di Bassetto ’Braccio Armato’ che porta i padroni di casa sul 14-6 e Cuoricino, pagando anche la partenza  ‘a mille’ non riesce a rientrare (per contro, funziona il muro locale con Manfredi mattatore della prima linea !) per il finale 25-15. Si arriva così al quarto set, con Blu Volley che tenta il colpaccio di portare gli ospiti al quinto set (4-2); effettivamente,nella metà campo dei padroni di casa si vedono buone cose:  fino al giro di boa un discreto vantaggio sugli avversari (6-13). Poi qualcosa si inceppa nella macchina gialloblu, lo si vede chiaramente in campo: si arriva al 19 pari , Oddone mette a terra due preziosi palloni che fanno intravvedere a Blu Volley il miraggio del tiebreak ma poi la striscia si interrompe; tocca a Conforti di Cuoricino chiudere i giochi la quale mette a terra con i compagni palloni pesanti (21-25).

Blu Volley va ai quarti … e vede un derby (!!)

 

I verdetti dei campionati primaverili delle PGS portano anche le rappresentative Blu Volley alla successiva fase che culminerà nelle finali provinciali dell’8/9 giugno prossimi. L’epilogo del torneo primaverile ha sancito il passaggio al secondo turno per le due rappresentative nostrane, per la libera femminile (qualificazione già strappata qualche settimana fa) e (quasi inaspettatamente) per l’under 14. Anche quest’anno la nostra società risulta essere una delle più rappresentate, con quattro formazioni come la PGS Asso di Solbiate Arno.

Ora, partite concentrate già da oggi fino al 5 giugno: in programma così martedì 28 maggio il derby under13, venerdì 31 maggio alle 19.30 Sacro Cuore – Blu Volley per la categoria under14 e martedì 4 giugno alle 21.15 Folgore Bosto B – Blu Volley per la libera femminile.

Dici Mezzana .. e trovi il sole !!

I nuvoloni che hanno imperversato per tutta la settimana con annerssa acqua a volontà (e a scrosci), e non lasciavano intravvedere nulla di buono per oggi .. e infatti !! Nonostante ciò, appuntamento alle 7.45 con Giovanni e Francesca per raggiungere il ritrovo della tappa odierna del Piede d’Oro a Mezzana di Somma dove il gruppo della Podistica Mezzanese dell’amico Sasà Samuele Pari organizzava la tradizionale ‘Camminata della Madonna della Ghianda’. Invece, mano a mano che ci avviciniamo, si comincia a intravvedere uno squarcio di sole (!) e, sarà una tradizione della ricorrenza della tappa ((o combine con Cuveglio ?), ad aspettarci là è un caldo sole che allieterà l’intera mattinata (… ‘la Madonna ha guardato giù ! …).
Giunto al ritrovo, si nota subito la presenza in massa del gruppo locale; incrocio poi diverse conoscenze del circuito: l’immancabile ‘Squalo’ Giulio Dorigo, l’Omar Spoti e genitori, il presidente Angelo De Mieri e Sergio Castagna, Playbeppe Giuseppe Bollini, con cui mi fermo un momento a parlare. Grande assente di giornata invece Giuseppe Ramundo, probabilmente impegnato in qualche lungo in preparazione della maratona di Vienna del prossimo autunno (??!).
Non mi ricordavo la tipologia del percorso di Mezzana; solo sabato incontrando un podista veterano della Whirlpool qui a Cuveglio mi accennava che in gran parte prevedeva passaggi in sentieri boschivi (!!), quel che ci vuole in una giornata così !
Dopo i primi completamente su asfalto (nel frattempo, scorgo fra gli altri Barbara del mio gruppo la quale sta veramente andando bene da qualche settimana – bbravisssimaaa !! -), e che ritroverò nello scollinamento seguente ‘a rifiatare’ – in compagnia eheh – ; arrivati al terzo chilometro ecco il viale che conduce al Santuario del Lazzaretto dove io riesco a fare a fionda gli ampi scalini antistanti, quindi di lì a poco comincia la parte boschiva e di sterrato che si rivela decisamente impegnativa con tratti all’insegna di fango e acqua. Buona parte dei chilometri a venire si rivela essere un ‘percorso di guerra’ quasi – era prevedibile peraltro ! – caratterizzato da parecchi punti fangosi e intrisi d’acqua – tratti ora brevi ora più lunghi ed impegnativi per l’equilibrio – che talvolta occupano l’intero passaggio costringendo i podisti a cercare laddove possibile passaggi più sicuri. Ad un certo punto poi, in prossimità del 5, eccoci attraversarne uno completamente invaso da un rigagnolo d’acqua che affiora fra i ciuffi d’erba verde ! Ma il bello arriva qui quando si presentano dei tratti anche non indifferenti completamente invasi per cui si era costretti a buttarvicisi dentro (e alla faccia delle scarpe nuove, – battesimo :)). Il passaggio nei bosachi pur essendo perlopiù in falsopiano presenta alcuni brevi tratti di salita chwe mettono alla prova la tenacia dei podisti (appesantiti per di più dal fondo, fino a raggiungere con uno strappo decisao il punto più alto; da qui, si comincia a ridiscendere.
Si prosegue così fino all’ottavo chilometro quando da un ampio e lungo sterrato in gradevole discesa ci riavvicianiamo alle strade del paese della brughiera, e quindi alla zona di partenza; qui ingaggio per alcune centinaia di metri un testa-a-testa con un coriaceo atleta dell’Atletica Casorate con il quale provo poi a lanciare il volatone, senonchè in prossimità del traguardo lo lascio andare :(.
Al termine, ricco ristoro (come sempre).
Continuano le buone sensazioni benché sia ligio a mantenere un ritmo senza esagerazioni; se non altro però il tempo finale è convincente: 11,5 km. in 1h01′ e qualcosa !! :). LET’S GOO !!

La partita (qquasssiiiii) perfetta

(giovedì 16 maggio)

 

Perché scrivere un articolo come quello che leggerete nelle prossime righe, una cronaca su una delle tante (..?) partite che si arbitrano ?  Probabilmente la risposta sta nel voler mettere nero su bianco le mie sensazioni a suggello di questo periodo di ‘positività’.

Si trattava di una partita di categoria medio- alta (libera femminile) del nostro campionato PGS, categoria non molto ‘frequentata’ da me  come direzione, e guarda caso proprio del girone in cui milita la nostra compagine; non bastasse,  si profilava pure essere una partita ‘dentro o fuori’ – almeno pensavo –  nel senso che chi aveva la meglio poteva ambire alla seconda piazza  quindi si profilava ancora più ‘sentita’ (.. non sono ancora andato a vedere la situazione effettiva  del girone !!), ma la logica che guidava il passaggio alle finali provinciali prevedeva che dal raggruppamento VA15 passasse solamente la prima (cioè BLU VOLLEY, ma la pratica era già chiusa !!!) – della cosa me ne sono accorto  solamente alla chiusura dei giochi.

La gara in questione sapevo dagli ultimi aggiornamenti pervenutimi che fosse già coperta da un mio collega arbitro per cui quando in mattinata una ragazza della squadra locale di Luino mi chiedeva se fossi disponibile a dirigerla non mi sono ‘scomposto’ più di tanto: ma sentito il nostro designatore provinciale ribaltava esattamente la mia supposizione .. quindi ore 19.45 via in macchina destinazione palestra di Giò Sprint / Luino Volley.

L’approccio è stato normale: pur non vedendomi spesso, alcune delle ragazze le conoscevo già; appena arrivata in palestra, colei che mi aveva precedentemente contattato per la disponibilità mi si è presentata subito, insieme ad altre coetanee, mi ha ringraziato per la disponibilità data …

La partita di per sé è filata via liscia: nonostante alcuni errori commessi, poche volte sono dovuto intervenire per interrompere il gioco evidenziando un fallo commesso. Ho avuto un momento in cui altrove andavo dicendo che ‘.. l’arbitro deve sviluppare … una adeguata osservazione della dinamica del gioco …’, e questa partita ne è stato un chiaro esempio – e infatti ! … Devo rilevare invece che più di una volta le panchine mi hanno dato ‘filo da torcere’ ma io diligentemente (!!?) ho cercato di tenermi buoni gli uni e gli altri (conoscendo i ‘miei limiti’ ?). In particolare c’è stato un frangente in cui ho rilevato un fallo ‘di fino’ di ‘giocatori non in campo’ verso cui forse avrei potuto soprassedere si fosse trattato di una categoria inferiore ma trattandosi di una libera … le regole di gioco si devono conoscere !! ebbene, lo stesso è stato riconosciuto dalle stesse giocatrici !

Beh, posso dire di essere tornato a casa soddisfatto dello straordinario fatto !!  J  J

“Sprazzi di luce in un vortice buio”

.. Si avvicinano i 3 anni !!!! …L  L  L – Come a questa età già su una tastiera ??  … no no, sono ‘i miei 3 anni’ – io sono un po’ cresciutello. Non è un compleanno, una ricorrenza da festeggiare ! assolutamente !!! E’ un ‘anniversario’ .. da farne volentieri a meno – aggiungerei ! Tre anni or sono venni convocato in una stanza semilluminata e chiusa da un omone (accio) incaricato dalla ditta presso cui lavoravo di sbrigare le faccenduole del momento per sentirmi dire “ … Grazie, ma lei non serve più ! ….” (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! e alla faccia della cosiddetta categoria speciale’  – aggiungevo). Certo, a passare per quella stanza non fui solo io; a passare quella ‘brutta mezzora’ non fui solo io ma tante altre persone che là lavoravano; a passare quelle strane emozioni, a sentirti passare dietro la schiena uno, due, … brividi non fui solo io. Come tanti altri in quel periodo, in quei mesi (… interminabili) rimasi vittima di una situazione che mai tanti di noi avrebbero pensato di attraversare !! E tacqui ! ….

 

Un anno fa, vista la mia ‘situazione’ di cassaintegrato/mobilitato decisi, inseguendo chissà quale chimera che mi ha affascinato sin da adolescente, di andare a scuola .. un’altra volta (!):

volli, quasi controcorrente, iscrivermi a una ‘Scuola del Web’, a dei corsi incentrati sulla formazione del ‘Web Master’ _______________,

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Corsi che pure nella loro brevità e compattezza davano a chi ne fruiva una buona infarinatura nonché bagaglio a riguardo.

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Se i partecipanti erano perlopiù inviati dalle ditte presso cui lavoravano alla  frequentazione dei corsi al fine di acquisire una maggiore formazione su quelle che sarebbero state/erano le loro aree di competenza, se non giovani neodiplomati alla ricerca di una prima specializzazione, io mi sentivo un po’ atipico dal momento che, con quanto ne consegue, la scelta è stata mia e basta !

Mentre i singoli moduli del percorso scelto scivolavano via (tranne ricordo gli ultimissimi che, a causa della loro fruizione, erano stati compressi in una sessione straordinaria fra giugno e luglio (!!!) – ricordo qualcosa come il modulo di PHP2 zippato in 3 settimane con 2 lezioni  a settimana – ), cresceva la mia aspirazione di buttarmi a capofitto su quanto appreso, avessi trovato uno sbocco alla situazione contemporanea alquanto statica in cui mi ritrovavo, con la speranza che evolvesse …

Sciroppato l’ultimo modulo, eccomi di ritorno a casa da pendolare.

Balenò in me l’idea ardua di esercitare liberamente la professione, impresa assai ardua e complicata per i tempi che erano !!  A casa non capirono appieno forse le motivazioni e la portata della mia scelta, fatto sta che i miei genitori non condivisero il mio progetto, la mia aspirazione.

Predisposi così ‘in proprio’ dei biglietti da visita per farmi una prima pubblicità (spiccia) in loco, buttai giù un sito personale che facesse da vetrina buttandoci dentro quanto appreso. Sostanzialmente, le aspettative che avevo però non si realizzarono e così mestamente e silente eccomi di nuovo ai giorni nostri.

Quello che è seguito poi – fine 2012 in poi – è stato (ed è) tutto un susseguirsi di speranze ed ansia dal punto di vista del lavoro (!!), sospeso tra la ricerca di un posto e la voglia di … “rischiare”.

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CHI VIVRA’ VEDRA’ !!

 

Caleidoscopio sociale

Riporto un post di una mia conoscente … che fa pensare:

 

Scusate se non ho figli… riflessioni sulla condizione di non madre

Quando una donna non ha figli, le cause e le situazioni che determinano questa condizione possono essere le più disparate.
Supponiamo che la donna in questione abbia un partner, compagno o marito non è importante, in questo caso la prima possibilità è che entrambi, oppure solo lei o magari solo lui, non desiderino in alcun modo avere figli, per cui l’evento non avrà mai luogo con buona pace, si spera, di entrambi gli individui.
Supponiamo invece che i due malcapitati non riescano in alcun modo a procreare nonostante le più buone intenzioni, in questo malaugurato caso la cosa può essere vissuta serenamente, quasi mai, ma si cerca di lasciare che la natura faccia il suo corso e ci si rassegni al fatto che non sia destino, oppure la cosa non sia vissuta assolutamente con rassegnazione, quindi si decida di dare il via ad un impietoso massacro sul proprio corpo, ormoni a nastro, operazioni complicatissime di inseminazioni varie, ma nonostante tutti gli sforzi e le sofferenze ahimè il prodotto sia pari a zero e quindi il risultato finale sia spesso la disperazione più nera, alla quale si cerca di far seguire una rassegnazione oserei dire incazzata, inevitabile, ma molto, molto incazzata.
C’è poi il caso della donna single e anche qui vanno distinte delle situazioni ben precise, ovvero la donna single convinta per eccellenza, che piuttosto che portarsi a casa un partner e ancor di più un figlio, se la farebbe cementare… di solito questa tipologia di donna predilige la figura dell’amico per soddisfare le esigenze corporali, ma farebbe carte false per non perdere la sua indipendenza che vale più di qualsiasi altra cosa.
Poi c’è la donna single diciamo per scelta degli altri, o per pura sfortuna, che farebbe qualsiasi cosa per avere in cambio uno straccio di marito e minimo minimo due pargoli, ma ahimè qualche causa sconosciuta (è ‘na cozza? è acida come lo yoghurt scaduto? è semplicemente sfortunata nel trovare con il lanternino tutti gli uomini più bastardi del mondo?) le impedisce di socializzare con il genere maschile, per cui in mancanza di materia prima oserei dire ‘essenziale’ non riesce a procreare.
In tutti questi casi comunque, a parte la convivenza con un malessere quotidiano portato più o meno bene, la donna senza figli è destinata a fare ben presto la conoscenza di una cosa che non l’abbandonerà mai più nella vita e di cui non poteva immaginare il livello che potesse raggiungere ossia la cattiveria della gente, le lingue taglienti di persone anche le più insospettabili che costantemente giudicano la sua situazione, ergo non si esimono dal farsi i cavoli loro manco fossero stati abilitati dal Supremo ad additarla come un essere di serie B solo perché non sta portando avanti la specie umana.
Se per caso hai osato dire che tu e il tuo partner non volete avere figli, sarete subito catalogati come dei mostri egoisti senza senso della famiglia, poi non importa sapere il perché di questa vostra scelta, non sfiora neanche minimamente il cervello di queste persone, ammesso che ne abbiano uno, pensare o solo immaginare che la vostra scelta è dovuta a un disagio interiore che vi fa vivere il ruolo di genitori come inadeguato alle vostre capacità, la paura di non essere in grado di sostenere un simile ruolo magari psicologicamente o economicamente, perché non pensare anche a questo visto la situazione che stiamo vivendo… ma no, non è così, voi siete dei mostri, punto e basta.
E che dire poi se tu e il tuo partner ci state provando da mesi, da anni e sto’ cavolo di bambino non arriva o peggio l’avete pure perso e ti trovi davanti il parente, magari al classico battesimo del figlio di tuo cugino, il quale non vede l’ora di farti la fatidica domanda ‘e voi, a quando il lieto evento?’, ovviamente davanti ai 200 invitati che improvvisamente rivolgono il loro sguardo impietoso su di te e tu, che stai cambiando tutti i colori dell’arcobaleno in volto e non sai cosa rispondere, ti senti anche incalzare sempre dal parente pirla che aggiunge pure, rivolto di solito ai tuoi suoceri, ‘dai, non vorrete far aspettare a lungo questi due poverini per diventare nonni’ e a questo punto vorresti scavare una buca ma solo per seppellire il parente e tutti i 200 invitati che nel frattempo annuiscono e concordano sul fatto che no, non si può far aspettare questi due poverini, devono diventare nonni al più presto.
E che dire della stronza di turno, perché in questi casi esiste sempre, che fino all’altro ieri era nella tua stessa condizione e improvvisamente non si sa per quale miracolo diventa mamma, non sapeva niente di bambini ma ora è praticamente diventata la Wikipedia dell’infanzia e che se per caso o meglio per sbaglio ti permetti di darle un consiglio, ti risponde con quella frase che la donna senza figli NON vorrebbe mai sentirsi dire ‘e ma tu non hai figli, quindi non puoi capire’… ma veramente sei stronza, è la frase che anche tu fino all’altro ieri non volevi sentirti dire e ora me la butti lì con una cattiveria inimmaginabile… e poi diciamolo, non è vero un cavolo che io non posso capire perché non ho figli, io capisco benissimo e anche meglio di te perché non sono coinvolta e quindi ho più razionalità per prendere una decisione che tu, mamma isterica, non riesci a prendere perché in quel momento non ci stai con la testa.
E poi ci sono i genitori, i suoceri e i parenti tutti, che ogni volta che ti vedono ti lanciano il loro sguardo ‘tenero’ e ti dicono ‘novità?’ e tu, fingendo di non capire per non ficcarti in un ginepraio da dove non ne usciresti più, rispondi ‘no, al lavoro sempre uguale’ e speri che non entrino nel dettaglio per non dover rispondere, dare spiegazioni, che poi non sei tenuta a dare perché nessuno ha diritto di chiederti nulla, tanto meno di metterti in imbarazzo con ipotesi e allusioni stupide.
Ebbene si, sono una donna senza figli, per scelta o perché non mi sono arrivati, perché non mi sono massacrata per averli, perché ho accettato il destino di non essere madre, perché per me c’è un tempo per tutto e per me quel tempo è già passato, perché mi ritengo comunque una donna di serie A, solare, positiva e pronta sempre ad aiutare tutti con una buona parola e con un sorriso, e vivrei questa mia situazione più che serenamente se solo le persone imparassero a rispettare la mia condizione, a non dire cattiverie, più praticamente a farsi gli affari propri e a non giudicare quello che non possono sapere.
Care madri, credetemi se vi dico che avete tutta la mia ammirazione, credetemi se vi dico che ho tutta la sensibilità del mondo per capire il vostro sacrificio e la vostra dedizione, ma capitemi se vi chiedo di non guardarmi con sospetto e con invidia perché io ho tempo per me stessa, perché se non avrò mai la gioia di tenere un figlio tra le braccia, ho deciso che dalla vita mi prendo tutto il resto.

 

Riflessi di una passione …

 

Mi soffermo su una esperienza che ho voluto iniziare alcuni anni fa e che tuttora pratico con soddisfazione, una sfaccettatura del mio impegnarmi in una realtà di cui mi sono da subito sentito protagonista, seppur con i miei limiti (!), la quale mi ha permesso di rimanere in contatto con i giovani anche se in una nuova dimensione ma nello stesso tempo di essere soddisfatto ‘del mio operato’. Quasi fosse una ‘specializzazione’ del mio già essere educatore (parolone !) e ancor prima animatore d’oratorio, luogo tipicamente di riferimento per bambini e giovani, ho voluto dare un seguito a questa mia inclinazione investendo (forse) su una mia qualità; forse anche per dare una collocazione ‘di fatto’ nella neonata società di pallavolo nata qui a Cuveglio.

Inserito in un contesto ‘di gioco’, la figura dell’arbitro funge da tramite  fra quello che è il lato strettamente ricreativo, per meglio dire divertente, del gioco e il rispetto delle regole proprie della pallavolo, evitando cioè che con astuzia o furbizia gli uni prevalgano sugli altri, ma che ciò avvenga comunque nel rispetto di regole stabilite.

E’ un po’ con questo motto che, sul finire del 2008, sull’onda della nascita dell’ASD PGS Blu Volley, associazione dilettantistica di pallavolo femminile con cui tuttora collaboro, ho deciso di dedicarmi a questo ruolo di responsabilità.

Dopo un ciclo di lezioni di preparazione incentrato sullo studio del regolamento federale della disciplina della pallavolo, io e i miei colleghi eccoci catapultati sul palcoscenico del volley locale; due-tre arbitraggi in coppia con qualcuno d’esperienza e poi subito la prospettiva delle finali provinciali  (e non come i fortunati sfornati all’inizio di quest’anno che – giustamente – hanno modo di sperimentarsi subito affiancati da un buon ‘tutor’ !).

Come in ogni passione, la strada da percorrere è doverosamente ‘non breve’ per arrivare a un certo obbiettivo, nella fattispecie ad una certa maturità (anche condivisa) sul campo.

‘Datti tempo’  è un imperativo che occorre imporsi e con cui misurarsi continuamente, senza imporsi di fare ‘il passo più lungo della gamba’  (un ambiente come quello delle PGS, Polisportive Giovanili Salesiane,da cui io stesso ho cominciato, è forse il modo migliore per approcciarsi a questo mondo – in antitesi con l’ambito di federazione maggiormente “scrupoloso” e fors’anche stressante) ! Sicuramente però – e questo lo posso assicurare a chiunque si voglia avvicinare a questa pratica, e questa sensazione si rinnova ogni volta che si scende dal seggiolone al termine della partita – la soddisfazione che si prova al termine di questo iter c’è !!

Così, chi più chi meno ognuno fa le proprie esperienze, il proprio cammino, costruendosi il proprio bagaglio, la propria esperienza e sicurezza in tempi magari brevi ! …. Ciò In base alla propria disponibilità data ai referenti (e non sempre – questo lo dico a distanza di tre anni – ci si sente sempre ripagati nelle designazioni !).

I risultati e i progressi che si percepiscono mano a mano sono la cartina tornasole che ‘si sta facendo bene’, si è nella giusta direzione … il sentirti poi fare i complimenti – il che comunque può succedere !! – è forse la soddisfazione migliore !!

Ne consegue anche voglia di mettersi alla prova, che proprio per quanto detto sopra deve essere il filo ‘conduttore’ e ‘stimolante’ di ogni neofita, scevro da ogni timore o paura di sbagliare (ovviamente nei limiti !!).

Importante in questo ruolo è proprio la frequenza dell’esercizio, dal momento che “un buon arbitro si forma sul campo” .

È necessario poi poter acquisire dimestichezza nello svolgimento di questo compito,  nelle gestualità richieste, nello sviluppare un adeguato livello di attenzione e prontezza di riflessi nel seguire il gioco: darsi dunque tempo è fondamentale a mio avviso .

Perché ‘nessuno nasce imparato’.

 

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