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1, 2, 3 … Blu Volley c’è !!

(domenica 19 marzo)

Mentre nella serata di sabato la libera femminile espugna il campo di Bosto contro la compagine ‘A’ locale (20-25, 25-23, 23-25, 27-25, 9-15), “condita” da un arbitraggio non proprio imparziale – a detta di coach Regina -, sfida valevole per ambire al primato nel girone VA13, scontro “di vertice” domenica nel tardo pomeriggio al Palabunker dove la nostra under 20 ospita la matricola d’Oltre Ticino di Olimpia Pernate (Novara). Ambedue le squadre si trovano praticamente a punteggio pieno in testa al girone VA12 (Blu Volley una partita in più). Siamo a metà cammino del calendario.
Andando a vedere le partite precedenti Olimpia Pernate, aldilà dei risultati ottenuti – comunque 4 vittorie su 4 – ha sempre “venduto cara la pelle” spuntandola spesso con parziali risicati.
Se già sappiamo della determinazione delle locali, il sodalizio ospite riflette una presenza atletica non indifferente nelle sue ragazze.

Si comincia con palla a Pernate che però commette l’infrazione dei “4 tocchi“. Blu Volley – come già si è distinta – vanta una buona battuta talora finanche in profondità (3-1). Pronta però è la risposta di Pernate (3-3). Le formazioni procedono poi a braccetto fino al 5 pari; poi nel sestetto locale si vengono a creare delle incomprensioni da cui deriva una incrinatura fra prima e seconda linea il che consente alle ospiti di tentare l’allungo (5-7). Pronta è la risposta delle nostre (7-7) ma le avversarie non ne vogliono sapere di ‘fermarsi’: 7-11 .. temibile. Le gialloblu riescono comunque a ricucire il gap (9-11) ma non a far desistere le avversarie (9-12). Il set procede con il rientro di Blu Volley (14-15, 15-16) per il successivo riallineamento (16-16). Se fino ad ora nulla di ineccepibile nella macchina gialloblu con le pedine che coprono a tutto campo, (20-17), arriva poi l’errore in battuta delle locali con palla in rete, e il rientro di Pernate 20-18, 21-19) Di nuovo cambio palla per il 22 a 19; poi una ingenua invasione a rete delle nostre consente alle ospiti di rientrare fino al 22 -22 (TO Blu Volley). Finale vibrante con le ospiti che mettono la freccia (22-23), Blu Volley ora preme in particolare in battuta: di nuovo squadre a braccetto 23-23, 23-24; TO Blu Volley). Il rientro in camp non cambia di molto i ritmi: 24-24, 5-25). Sul 26 a 25 è Pernate a chiamare timeout. Nuovamente scambi intensi e concentrazione al massimo ma finale 27-25.
Il set successivo vede Blu Volley dover “rincorrere” per stare al passo di Pernate (0-2, 3-4) ma le gialloblu iniziano a commettere delle azioni fallose (3-4, 3-6 per palla accompagnata). Blu Volley rientra fino al 7-7; dall’altra parte, le avversarie chiamano allora TO ma al rientro le locali trovano l’allungo (9-7, 11-9: secondo timeout chiamato da Pernate). Ennesimo set serrato con Blu Volley che tenta ancora l’allungo fino al 4-9; Olimpia non molla e si riavvicina (14-12). Capovolgimento di fronte e troviamo ancora le locali a tentare la fuga (27-12), ma un ‘peccato di zelo” in battuta della squadra di Giudici costa il 7-13. Ora le gialloblu spingono da zona1 trovando impreparata la retroguardia avversaria (ace per il 18-13, poi fino al 21-14. Se Olimpia Pernate non si dà per vinta le locali non demordono nell’impegno come nelle dinamiche di gioco (22-17)m incentrate su di un buon fraseggio in prima linea. Ora, le avversarie cercano di sorprendere la ricezione di casa con palle alte ma l’azione si spegne sul nascere: 23-17 per il conclusivo 25-18.
Si arriva così a un ‘determinante’ terzo parziale in cui Pernate è chiamata a “giocarsi tutto“: e in effetti da subito ottiene un bel gap (1-7; timeout Blu Volley). Giorgetti piazza un bell’attacco da posto-4 (2-7) che segna il rientro delle locali nel parziale (6-8; TO di Pernate). Di nuovo si procede a braccetto (8-8, 9-9). Ancora capitan Giorgetti piazza uno speranzoso 10-9:TO di Pernate, e successivo allungo delle gialloblu (14-9). Pernate non si da per vinta e con una discreta continuità rientra fino a staccare il 16 a 14. I ritmi rimangono alti e serrati: 18-5 e poi 19-16. Pure le giocatrici di casa non mollano anzi: 21-16. Passo falso con una infrazione delle locali (8”) per il 21-17. Olimpia Pernate non approfitta della ghiotta occasione e, come avvenuto negli ultimi scambi, manda in rete (22-17). Procedono i tempi ma non mutano determinazione e intensità nel gioco da ambo le parti: 23-18. Battuta “sparata” alta delle avversarie per il fatidico 24 a 18 e il finale 25-18.

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Blackout under 14 ??!

(domenica 19 marzo)

Eccomi al Palabunker di Cuveglio per dirigere in prima serata una gara di un der 14 tra il nostro sodalizio e la compagine bustocca di School of Sports.

Giornata strana per le nostre che non riescono a trovare lo spunto giusto – la famosa “marcia in più” – nei set giocati, lasciando alle avversarie la “ouverture” in ognuno concedendo gap … da brividi poco rassicuranti (0-3, 1-5 nel primo; 2-5 nel secondo; 3-5, 4-9 nel quarto). Se dunque nei primi scambi di frazione Blu Volley non riesce “a ingranare”, ecco che verso il completamento della prima rotazione si rifà sotto (5-5, 6-15, 14-16 nel primo; 11-67, 13-14, 16-19 nel secondo). Sicché ogni set si conclude con parziali strettissimi se non conclusi ai vantaggi (25-22, 25-27, 26-28, 17-25) .
Plauso ad ambedue le squadre per l’impegno a tutto campo profuso nelle quasi due ore di gara, con momenti di gioco non indifferenti ! Tecnicamente , tendenzialmente più fallose le ospiti mente le ragazze di Bregani sciorinano un gioco verosimilmente pulito e ‘attento’.
Dalla nostra parte si denotano diverse buone individualità a cominciare dal capitano D’Urso, al libero Deni sempre reattiva e pronta a rimettere in gioco la palla, una rediviva Anckaert,… D’altro canto, la serata mostra anche delle giocatrici in “giornata-no”: cartina tornasole ne è la determinazione e – dal mio punto di vista – la convinzione “cattiveria” in battuta.
Quanto a me, cerco di essere sempre presente in particolare “sulla rete” dove si potrebbero verificare facilmente delle infrazioni a questo livello; ammetto di non essere forse sempre preciso, non personalmente una prestazione eccelsa oggi “condita” da diverse ‘contese’ ! …

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Sobbalzo per GA4 ?

Di pochissimi giorni fa uno scossone che ha investito gli operatori che adoperano Google Analytics (versione 4): con il garante della privacy che ha intimato lo “stop all’uso degli Analytics” a causa di “Dati trasferiti negli USA senza adeguate garanzie” e “ … senza le garanzie previste dal Regolamento Ue, viola la normativa sulla protezione dei dati perché trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti ..“.

Il sito su cui poggia il servizio di Google Analytics infatti, senza adeguate garanzie come previsto dal regolamento UE, “viola la normativa sulla protezione dei dati perché trasferisce negli Stati Uniti, Paese privo di un adeguato livello di protezione, i dati degli utenti.“.
E’ quanto affermato dal Garante per la privacy a seguito di una non facile indagine basata su una base di reclami e condotta con l’autorità sulla privacy di altri paesi europei.
Dall’inchiesta del Garante è emerso che i gestori dei siti web che utilizzano Google Analitycs raccolgono, mediante cookie, informazioni sugli utenti che navigano, le singole pagine visitate e i servizi loro proposti; rispetto alla normativa Usa, la privacy non viene tutelata legalmente come in Europa. Addirittura, il solo caricamento dello script è trasferimento all’estero, poiché se si vuol ricevere lo script necessario il proprio IP deve essere mandato in America (cioè trasferimento all’estero di dato personale).
Tra i molteplici dati che vengono raccolti, l’indirizzo IP del dispositivo dell’utente e le informazioni relative al browser e al sistema operativo utilizzati sono considerati oggetto di trasferimento verso gli Stati Uniti. Inoltre, l’indirizzo IP viene ritenuto dato personale e anche qualora fosse troncato non diverrebbe un dato anonimo, considerata l’attuale capacità di Google di arricchirlo con altri dati (leggi ‘rich snippet‘).

Contributo da ‘TagManager Italia’

Fulcro della diatriba è l’anonimazione del dato. Emerge che il trasferimento dei dati fra imprese nell’Unione Europea è protetto e si basa sul GDPR (dunque eguale trattamento di protezione dei dati personali per le società su territorio nazionale). Per contro, il trasferimento di dati verso altri paesi (America e non) prevede che ci debbano essere delle ulteriori garanzie (clausole contrattuali standard) per garantire le attività, precludendo che terzi possano vedere i dati stessi.
Sintomo di un disallineamento in fatto di tutela della privacy (e quindi di GDPR) dei paesi europei e nei rapporti fra questi e l’America.
Problematica di non facile soluzione, dal momento che praticamente Google Analytics fa da padrone nel campo dello scambio dei dati, anche se potrebbero essere considerate soluzioni alternative più o meno all’altezza …

Verrebbe da azzardare anche la (paradossale) possibilità di mantenere i dati in server dislocati nel proprio paese ma per ciò occorrerebbe anzitutto verificare l’architettura della struttura stessa !
In definitiva allora si tratta di un mero caso di policy piuttosto che di privacy, un problema che deve essere risolto a livello politico. Difficile pensare che GA venga smontato ma necessario che sia Google stessa a compiere una valida azione, pena lo stravolgimento del settore.

[Fonti: www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9782874?fbclid=IwAR23CsVELt1jB9egcrL4wnmnI9d7C9ST1N0gnn79fwnDYhgTFM5dbHoatBk; www.ilsole24ore.com/art/non-e-google-analytics-ad-essere-illegale-ma-trasferimento-dati-personali-gli-usa-AE9GrBiB]

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Semifinale ‘u18’ da derby: ‘Blu’ vs ‘Red’

(sabato 18 giugno)

“Atmosfera calda”, anche metereologicamente parlando, stasera al Palabunker di Cuveglio dove é in programma la semifinale in gara secca fra i due sodalizi targati BluVolley, la ‘Blu’ contro la ‘Red’. Dopo un buon cammino nel girone eliminatorio, passato il primo turno del tabellone provinciale di categoria, le formazioni di Regina e Giudici-Magni si sono incrociate per un derby forse inatteso a questo punto del viatico.
Sono dunque diverse e tante le attese che aleggiano su questa partita, fra due formazioni egualmente meritevoli per il cammino fatto.
Arrivato in palestra, ritrovo il collega Angelo per dirigere la partita e, per quanto lo conosca, so che è una buona scelta.
Di fronte due squadre che dunque hanno indubbiamente fatto e lavorato bene in questa stagione: due modalità di approccio alla gara diverse, e alla vigilia troppa ‘attenzione mediatica’ sull’appuntamento ne hanno condizionato un pò il contesto. Fortunatamente, di quest’ultimo “campanello” si è visto ben poco durante lo svolgimento della partita, sia dentro sia fuori il campo !
Sul campo, verisimilmente, “due pesi diversi”: purtroppo, la formazione di Giudici non al meglio del rendimento solito, maggiore determinazione e convinzione nelle ragazze di Regina.
Traspare infatti un pò di timidezza , sportivamente parlando, nella squadra ‘Red’ ma non di certo l’impegno che le ragazze ci mettono. Ecco, forse la cartina tornasole è stata proprio la convinzione.
Pur iniziando al servizio con Giorgetti, la formazione ospite (‘Red’, ndr) perde palla, e subito le avversarie ne approfittano non lesinando su ogni palla. Nel giro di pochi scambi anzi la squadra di Regina si guadagna un bel gap (proficuo il gap del “fluidificante” Evandri per il 12-2) nonostante il buon lavoro in prima linea (“muro” sempre vigile) e in fase ricettiva di capitan Giorgetti – la quale si distingue per i suoi interventi pur non essendo in una delle giornate migliori – e compagne, sciorinando un servizio ineccepibile e calibrato quasi sui punti critici dell’altra parte dove la squadra non arriva. Si continua sempre su questi ritmi e il gap gradualmente aumenta (11-1, 13-2, 17-4). Col ritorno in battuta di Giorgetti un sussulto della formazione ‘Red’ (18-10). La parvenza della riscossa però è breve: di nuovo, la squadra ospite preme sull’acceleratore e allunga, e si va 21-11. Per contro, le giocatrici ‘Blu’ non demordono e difendono ora a tutto campo, si apprezza tra le altre una buona ricezione e recupero della palla di Leoni e Pregnolato, attente. Palla di nuovo ‘Red’ ma con un lungolinea ‘Blu’ ipoteca il set (23-13) e chiude 25-13.

Il ritorno in campo della ‘Red’ non è dei migliori e infatti nel giro di poco le locali guadagnano break importanti (4-1, 7-1) e spadroneggiano sui 9 metri; non lesinano a concedere nulla e continuano nel loro pressing (10-2). Si registra un buon muro delle ‘Red’ che vale il 7-2 ma la soddisfazione dura ben poco con la ripartenza delle ragazze di Regina non comunque facilmente (12-2). Le ragazze di Giudici non si dimostrano perfette in ricezione (19-8) e non precise nel rimettere in gioco la palla (20-8). Si va 22-12 quando la squadra ospite può rifiatare con una accompagnata fischiata giustamente dall’arbitro (22-12). Finale 25-15.

Nuovamente Giorgetti in battuta per il terzo set, stavolta impeccabile (0-3), ma la replica della ‘Blu’ con il numero 22 Roncari è implacabile (4-3). Buoni aces e affondi per la ‘Blu’ (7-3, 8-3) . La formazione di Giudici rimane troppo alta lasciando scoperti gli ultimi metri laddove le locali vanno a colpire facilmente (13-4, 15-4). Si procede “al passo della formica” da ambedue i fronti nella parte conclusiva del parziale ma il gap non cambia (18-8, 21-8), per il conclusivo 25-12.

Verdetto: l’under 18 ‘Blu’ che accede alla finalissima contro Sammaborgo, la ‘Red’ in lizza con OSC Gorla Maggiore per il terzo posto di categoria.

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Scontro tra “titani”, in cerca di gloria

(venerdì 17 giugno)

Appuntamento stasera alla palestra di Cuveglio otre 20 per la semifinale di categoria under 18 tra i due nostri sodalizi; partita in gara secca, quindi … “ci si gioca tutto in una sera”: le proprie ambizioni e velleità, i propri talenti …. In palio, l’accesso alla finalissima PGS in programma domenica prossima 9 giugno (che, comunque, alla fine premierà ambedue avendo in programma sia la finale per il primo posto posto sia per il terzo, ndr).
La tensione per l’evento alla vigilia, ma già dai giorni precedenti, è palpabile come l’attesa il ritrovarsi sottorete opposte fra le due formazioni della nostra società, ognuna con la propria carica agonistica e – senz’altro – emotiva, sotto l’attenta guida dei loro allenatori, protagoniste di una stagione sicuramente positiva nonostante le difficoltà del percorso e in crescendo in cui ambedue hanno saputo dimostrare la propria crescita e maturazione al tempo stesso.
Ora, si è arrivati ad un epilogo dolceamaro che mai si sarebbe voluto, proprio perché in fin dei conti si tratta di un “derby“, una sfida in famiglia, un “dentro o fuori” che entrambe forse non avrebbero voluto a questo punto del proprio cammino nel tabellone provinciale.
Pertanto si può ben capire la “carica agonistica” che animerà la partita ma – come è lo stesso presidente a sottolineare – “che si svolga nel rispetto dell’avversario e del fair play”. In campo e sugli spalti i ogni sua sfumatura, aggiungerei, anche se è una semplice partita provinciale.

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Un mare d’amore

Ho provato ad amare (te)

Con tutto me stesso

Ad ascoltarti

Con tutta la mia anima.

Poi all’improvviso non so cosa sia successo

Il castello che meticolosamente avevamo creato insieme dal nulla, venendoci incontro tenendoci stretti per mano

È precipitato con una risonanza fragorosa

Senza farci trovare colpe o cocci…

I cocci forse ce li ritroviamo noi, nei nostri cuori, nel mio cuore.

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Amore e Psiche, Amore e Consapevolezza

Amore-Psiche -Consapevolezza: un trinomio i cui fattori sono imprescindibili e uno complementare all’altro, il che sta a significare una stretta relazione fra i tre elementi.

Amore e Psiche sono i protagonisti dell’opera ‘La Metamorfosi’ di Apuleio. Secondo la mitologia, Amore è riconducibile a Cupido, signore dell’amore e del desiderio, Psiche all’anima. Unendosi alla Psiche, L’Amore che la rende immortale. Un dualismo ineluttabile – diremmo ai giorni nostri -.

Una commistione fra Amore e Psiche che avviene interamente al buio, in un contesto – si badi bene – di inconsapevolezza: quasi a significare la casualità dell’unione tra i due “elementi”: l’anima non sa con chi si unisce ogni notte e, spinta dalla curiosità, non si fida più di quella presenza che gli offre tutto ciò che desidera dal suo ego. Curioso è poi che Psiche non ha coscienza di sè e pertanto non può vedere né scegliere, e conseguentemente rimane incerta la ricerca di Eros.

La leggenda si conclude con il matrimonio fra i due ‘innamorati’ e la nascita di una graziosa bambina che prese il nome di Voluttà] : il piacere intenso e appagante.

La consapevolezza, nell’amore e nelle relazioni, è paragonabile ad un salvavita.
Essere consapevoli vuol dire prendere atto d ciò che si sta perseguendo e inseguendo con il proprio ‘ego’, gli atti le azioni che compiamo di conseguenza, ciò che rende perfetto e incorruttibile un legame che si cerca che si vuole.

‘Importante rendersi conto che una relazione d’amore soddisfacente e gratificante passa attraverso la consapevolezza: la consapevolezza delle azioni che compiamo, dei nostri pensieri e delle nostre frasi d’abitudine’.


La consapevolezza in amore è una scelta (più o meno obbligata se vogliamo dare importanza al legame avviato). Nella relazione di coppia la consapevolezza è la capacità di saper valutare lo ‘stato di salute’ del rapporto (ancor prima amicale) instaurato.


“La consapevolezza e l’amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l’amore mentre con l’amore conoscerete molto” (Dostoevskij).

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Prima della u18 al Palabunker

(venerdì 3 giugno)

Stasera al Palabunker di Cuveglio si gioca il primo quarto di finale delle due ’18’ impegnate: di fronte il sodalizio guidato da Giudici-Magni contro Real Busto.
Partita molto equilibrata sostanzialmente scevra di attacchi e “ambizioni eclatanti” da ambo le parti, in cui nessuna delle due squadre si “sbilancia” …. optando per un gioco poco complicato benché a tratti intenso.

Partita che inizia a ritmi blandi per ambedue le squadre con poche iniziative di attacco. Nonostante ciò, bastano pochi scambi alla squadra d casa per prendere il largo (5-7, 10-7, 13-8, 19-12). Breve ritorno delle ospiti per il 22-17. Paradossalmente, si gioca molto sui tre metri sia per Blu Volley sia per Real Busto: gli ultimi punti la formazione di casa li “sgrana” al rallentatore: 23-19 24-19 e infine un … sudato 25-19.
La seconda frazione inizia con la squadra di casa al servizio ma batte lungo. Sia Blu Volley sia Real Busto si dimostrano però poco aggressive ; d’altro canto, si notano servizi talora apprezzabili aces delle nostre e difesa attenta (3-3). Inizio che propone scambi lunghi (4-4). Attacco rosso poco efficace che agevola le locali. Tatticamente , però, Blu Volley rimane troppo corta facilitando il rientro delle avversarie (8-7, 10-8, 10-10, 10-12): una remuntada di Real Busto stile Barcellona-Inter di Champions League 2010. Ora le ospiti ci credono e progressivamente guadagnano un buon break sulle avversarie : 11-15.
Le gialloblu tradiscono determinazione e lucidità, poco unite in questo frangente, sbagliano troppo lasciando spazi scoperti: 11-17 fino a 12-21. Verosimilmente, le ragazze di Giudici si slegano in campo facilitando la caduta della palla 19-25 finale.
Con il terzo set le locali riossigenate e resettate dalla panchina tornano sugli scudi e iniziano bene (3-0, 5-1, 6-2); Real Busto appare squadra poco grintosa.
Turnazione “leggera” gialloblu facilita il rientro della formazione bustocca: 11-6, 11-9, 11-10. Di nuovo nervosismo che aleggia fra le fila di Blu Volley. Va in battuta il numero 50 per il 13-10. Gialloblu che in prima linea si dimostrano molto attive come a dinamiche di gioco e finalizzazioni d’astuzia per confondere la retroguardia avversaria: 15-12. Ricezione di Real Busto non impeccabile 17-15. Buon gioco e impegno della palleggiatrice numero 56. Arriva in battuta il numero 53: 19-15, 20-15. Poca determinazione x il 21-18. Il gioco si fa concitato sui tre metri : 22-20, 23-20 _ 25-21.

Quarto set con Real Busto in battuta ma il servizio è debole pertanto la finisce sulla rete. Blu Volley riesce a gestire la situazione (3-2, 4-3) pur non “prendendo la tangente” (9-7 al primo giro di boa). La ragazze di Faratti non paiono molto convincenti ed efficaci in ricezione e faticano a tenere palla (10-8, 19-10). Ottenuto un bel break, alla squadra di casa non rimane che amministrare il rimanente. Ma ora nel sestetto di casa si allenta la “morsa” e l’aggressività dimostrate sinora facilitando il ritorno delle avversarie facendosi riguadagnare ben 5 punti sul finale (20-15, 21-19, 23-20, fino al 24 -24); si va così ai vantaggi 26-24 con il numero 85 rientrato sul 53.

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Ritorno a Bosto (Varese)

(sabato 30 aprile)

Ritorno oggi a Bosto per una partita di under 13 fra il locale sodalizio guidato da coach Giadini Marco e Pallavolo Lonate guidata da Colombo Paolo. Nonostante la vivacità e la verve delle ragazze dell’una e dell’altra parte, emerge la disparità fra le due squadre (in rosa nelle fila delle locali anche un 2012); Folgore presenta per cono una squadra abbastanza variegata ma capace di un gioco accettabile. Verosimilmente al primo anno di categoria le ragazze di Giadini, più rodate le avversarie; inoltre, ambedue presentano elementi ‘dal braccio potente’.
Ma aldilà del risultato finale (5 a 0 per Lonate), si apprezzano l’intensità e la tenuta di gioco di ambedue le squadre, addirittura si apprezzano bagher rovesciati (già adocchiati durante il riscaldamento ufficiale), di non facile interpretazione e e esecuzione in una u13.
La preparazione dei due sodalizi si apprezza in particolare nei primi due set (16′ a referto). Poi, nonostante la voglia di giocare, è quasi una formalità per le ospiti chiudere eccezion fatta per un ritorno di Folgore nell’ultimo set.

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Audax da “sali&scendi”

Partita infrasettimanale fra CSI Luvinate e Audax, categoria under 16; lo stesso girone del nostro sodalizio. Con una partita in più come Union Oratori Castellanza, a differenza di Blu Volley ( una in meno), CSI Luvinate occupa i piani alti del raggruppamento.

Partenza sprint per la compagine della brughiera (0-6), che però dilapida nel giro di due rotazioni l’importante break (10-9). Così Luvinate mette la freccia (12-10, 16-11) e riesce a mantenere le avversarie a distanza (18-12, 22-15) mettendo le mani sul set ((25-16).
Col ritorno in campo le locali si ritrovano e iniziano bene (2-0, 4-1): Audax pare già remissiva (8-5, 12-6): in effetti, pur essendo ben disposte in campo, le ragazze di coach Trentin non convincono in particolare la prima linea troppo staccata da rete sugli attacchi.
Così, Audax prosegue la frazione “al passo della formica” mentre la squadra di Croci procede spedita: piccolo infortunio per fortuna poi rientrato per la giocatrice numero 10 di Audax che scende male da un muro ma nel set successivo riesce a rientrare in campo e a disputare una partita non incolore.
Terzo set molto combattuto (a referto 28′) con Audax che parte bene (0-4) ma Luvinate vuole rimanere in scia (4-4, 5-5). Squadre che giocano molto su palloni alti e che procedono a braccetto, ma con un buon gioco dei centrali e della diagonale lunga avversaria consente alle ospiti di allungare (8-14). Luvinate cerca di rientrare (13-15), ma di nuovo buoni scambi stavolta dettati in particolare dalla reattività della ricezione e dalla battuta efficace che trova impreparata la difesa delle locali consentono ad Audax di aggiudicarsi il set (24-26).
La squadra di Croci torna in campo sapendo di dover far meglio di Audax che per quanto visto sinora non sta certo a guardare. Buon break iniziale (4-0) ma l’imprevedibilità delle ragazze di Trentin premia: 6-6. Il rientro delle avversarie è però apparente: la squadra si dimostra gracile. Poi è un buon gioco dell’opposto numero 33 il che consente ai padroni di casa di spingersi avanti (13-8) e con capitan Caselli di perfezionare (20-12) per il finale 25-17.

Buona la direzione di gara (non sono di parte ehh !!), eccetto un paio di indecisioni ‘di fino’ però tempestivamente risolte.

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Articolista vs Copywriter

Da diversi anni il settore del web si presenta con diverse sfaccettature, diversi profili professionali in risposta ad un mercato sempre più esigente e specifico: non si tratta più di un’unica persona tuttofare, un “informatico”, che bene o male si prestava ad assolvere ai diversi compiti richiesti dal web stesso ! .. no sarebbe praticamente impossibile, in considerazione anche delle diverse nozioni e conoscenze necessarie !

Da alcuni anni in particolare ci si riempie sempre più la bocca con paroloni che vanno ad identificare varie attività che vengono richieste in un contesto di Information Technology.. . le quali talvolta si sovrappongono per non dire essere confuse pur mantenendo la loro individualità (è il caso di dire “aver difficoltà a individuare un confine netto fra queste due figure”).
E così si va dai primordiali web master, web developer, web designer, … ad altri profili che vanno ad identificare i vari ed attuali(zzati) spettri del settore: ux/ui designer, e-commerce specialist, SEO/SEM specialist, content creator, social media manager, data scientist, advertiser, …


E’ questo il caso dell’articolista (Content Writer in senso ampio, più nello specifico ‘Web Writer‘) e del copywriter, due terminologie nate nella giungla del web verosimilmente a seguito di una “macrocategoria”: il Content Manager / Specialist, ovvero colui che è autore di testi e contenuti multimediali di un sito web.


Ecco un caso lampante di due figure che vengono spesso confuse le cui attività, simili tra loro e che vanno a intersecarsi, in effetti non sono però le stesse. Ambedue infatti si occupano di scrittura (anzi, requisito essenziale è il saper scrivere bene) ma la differenza di fondo fra le due sta nello scopo a cui è finalizzata la scrittura stessa. Specificamente, il copywriter sviluppa contenuti, articoli con un obiettivo pubblicitario e di marketing, mentre la finalità del content writer (alias articolista) è di scrivere per il web, sia per aziende o siti di informazione piuttosto che per il proprio sito/blog; in senso più stretto, con la propria arte dello scrivere egli stimola gli utenti ad essere letto e seguito in modo che acquisiscano interesse e conoscenze verso l’argomento (e di conseguenza il brand) trattato.

Sovente il termine “copywriter” viene utilizzato pensando di riferirsi a chi scrive professionalmente per il web; ma, come visto, la figura del copywriter è legata al mondo della pubblicità e della sponsorizzazione. Scopo del content writer invece è quello di ottenere l’attenzione del lettore, tenendolo sulla pagina e attirandolo al “brand”; il Content Writer deve scrivere quello che l’utente cerca e vuole leggere.

Se ne seguiamo la genesi, due figure entrambe importanti che si sono tra l’altro evolute seguendo i cambiamenti velocissimi delle esigenze della rete. Se infatti in origine copywriter e content writer si distinguevano soprattutto per la loro formazione (pubblicitaria per il copywriter e di tipo giornalistico per il content writer), oggi conoscenze e competenze dell’uno e dell’altro si intersecano. Non è più sufficiente, ad esempio, che un copywriter, per raggiungere i propri obiettivi professionali, concentri i suoi sforzi unicamente su contenuti rivolti al marketing bensì che riesca ad integrare nelle sue abilità anche quelle svolte tipicamente dal content writer.

Copywriter e Content Writer come detto devono avere il talento dello ‘scrivere bene‘ – della ‘penna creativa‘ la chiamo io – con la finalità di pubblicizzare prodotti e/o servizi piuttosto che “argomentare”. Ciò vuol dire non solo scrivere buoni contenuti ma anche che sappiano attirare l’attenzione (e l’interesse) del lettore fino a condurlo a compiere una “azione” in senso stretto (call-to-action).

Diversi sono poi i punti che accomunano queste figure: SEO oriented, qualità dei contenuti, scrittura efficace.

Oggi le competenze di scrittura di ognuno, a differenza della propria figura originaria , devono spaziare in più campi. Ad esempio oggi al copywriter è richiesta la conoscenza della SEO, che implica l’utilizzo di una terminologia adeguata e di un modo specifico dello scrivere che siano indirizzate all’ottimizzazione sui motori di ricerca.

L’articolista si occupa essenzialmente della redazione di articoli per blog, siti o altri media con finalità informative o di intrattenimento. Peculiarità di questa figura è la conoscenza a 360° dell’argomento da trattare. Un articolista lavora principalmente sulla quantità e difficilmente ha la creatività e le competenze del Copywriter.

Un copywriter, per scrivere buoni contenuti, dovrà riuscire a creare titoli accattivanti, utilizzando però un un linguaggio chiaro e diretto, che riesca a orientare l’utente verso il brand. Lo stile di scrittura, infatti, è molto importante, in quanto strettamente correlato alla buona riuscita di un contenuto.

La mission del content writer non è finalizzata allo “scrivere per vendere“, piuttosto di incanalare il pubblico su determinati argomento suscitandone interesse, eventualmente a conoscere e “comprendere” il marchio e ciò che propone.

Nel tempo, si è assistito ad una vera e propria evoluzione nel comportamento dei consumatori per arrivare a scegliere ciò che acquisteranno. Difatti, ogni acquisto è dettato da un determinato ‘percorso’ (‘selezione’ e ‘scelta’) effettuato dal cliente che, mosso da interesse, dapprima cerca più informazioni in rete, confrontando non soltanto prezzi ma, consultando diversi siti, cercando ciò che più si avvicina a quelle che sono le sue effettive esigenze e che maggiormente lo ispira.

In evidenza

Un euro digitale per l’Europa, una nuova moneta virtuale ?

euro digitale in arrivo ?
Euro Digitale: possibile arrivo ?00

Entro fine anno in Europa, nei paesi che fanno capo alla BCE, potrà fare la sua comparsa una “nuova moneta” l’euro digitale, anche se si tratterà di una moneta virtuale, proponendo un nuovo sistema di pagamento digitale. Fortemente voluta dall’Unione europea, il progetto di una valuta digitale (emessa dalla Banca centrale europea) si propone come risposta all’arrivo di alcune criptovalute che hanno fatto irruzione nel sistema monetario mondiale creando instabilità generale. Se il debutto della moneta digitale dovrebbe arrivare verso la fine del 2021, sarà anticipato da una fase di sperimentazione che potrebbe iniziare a giugno. Già nel 2018 si iniziò a valutare e ad apprezzare i vantaggi delle valute digitali per un Paese, a cui seguì una consultazione con i paesi aderenti alla BCE nell’autunno del 2020. Se come detto, verso metà del 2021 verrà deciso se avviare il progetto o meno, l’adozione di un euro digitale richiederebbe ulteriori 4 o 5 anni, in quanto la sua creazione dovrebbe soddisfare una serie di rilevanti requisiti.

euro digitale cosa è

Ma cos’è l’euro digitale ? Di cosa si tratta ? quali sono le motivazioni che hanno spinto a questa nuova divisa e i suoi vantaggi ?

L’euro digitale è una moneta elettronica o moneta virtuale, che si affianca al denaro contante, con il fine di rendere le transazioni più rapide e sicure e senz’altro contribuendo a sostenere l’innovazione digitale nei pagamenti. È questo il progetto a cui sta lavorando la Bce.
L’euro digitale sarà una moneta elettronica, garantita dalla Bce, gestita mediante un wallet (portafoglio digitale), e utilizzabile per i pagamenti di tutti i giorni in alternativa a contante e carte di credito. Nata per contrastare anzitutto il potere inflazionistico legato alle criptovalute, come il bitcoin, le quali hanno fatto irruzione nel sistema monetario mondiale creando instabilità generale, un euro digitale sarebbe equiparato alle monete ufficiali perché – come sostenuto dalla Bce – “sarebbe anch’esso garantito da una banca centrale” .

Il suo funzionamento sarà semplice e immediato: il wallet in cui è custodito sarà collegato ad applicazioni analoghe a quelle utilizzate per i pagamenti mobile banking dallo smartphone.
I benefici _

L’euro digitale equivale alla versione digitale dell’euro (cosiddetto CBDC dell’eurozona, Central Bank Digital Currencies). Un metodo di pagamento accessibile a tutti, sia a cittadini che ad enti o industrie, da usare nella zona euro. Non sostituirebbe le banconote, bensì sarebbe un metodo di pagamento alternativo.

Funzionerebbe attraverso l’utilizzo della Blockchain, e conservato in un portafogli digitale chiamato wallet. Il suo funzionamento sarà semplice e immediato: il wallet in cui è custodito sarà collegato ad applicazioni analoghe a quelle utilizzate per i pagamenti mobile banking dallo smartphone.

L’euro digitale combinerebbe l’efficienza di uno strumento di pagamento digitale con la sicurezza di una valuta virtuale controllata dalla banca centrale.

Si potrebbero elencare diversi fattori che ne sosterrebbero l’introduzione:
_ la digitalizzazione e l’indipendenza dell’economia europea può trarre vantaggio da una forma digitale della moneta emessa dalla banca centrale. Aiuterebbe a tenerla allineata con la tecnologia in modo da soddisfare le esigenze del mercato sempre più in fibrillazione;
_ l’euro digitale sarebbe utile nel caso in cui il contante sia utilizzato sempre meno. Deve essere pensato come forma aggiuntiva di denaro pubblico e in quanto mezzo di pagamento andrebbe a soddisfare le esigenze degli utenti;
_ una forma di moneta diversa da quella fisica diventa un’alternativa plausibile come mezzo di scambio nell’eurozona;
_ l’emissione di un euro digitale andrebbe a sostenere la sovranità e la stabilità monetaria e finanziaria europea davanti alle minacce rappresentate dalla creazione di CBDC da parte di banche centrali straniere;
_ l’euro digitale potrebbe aiutare ad allentare le criticità derivanti da un attacco hacker, un disastro naturale o altri eventi estremi che potrebbero condizionare la fornitura di servizi di pagamento.

L’esigenza di introdurre una moneta digitale gestita da un ente pubblico ha diverse motivazioni tra cui la digitalizzazione dei metodi di pagamento e rilanciare l’euro sullo scenario internazionale. Da notare che i pagamenti in contante negli ultimi anni hanno registrato una progressiva riduzione: la pandemia da Covid-19 poi ha dato un’importante accelerata a questo comportamento del consumatore (soluzioni private di pagamento) inducendo buona parte dei consumatori a mantenere questa abitudine anche dopo il lockdown. Interessante il tentativo italiano, con la proposta del cash back, che mira a disincentivare il pagamento con banconote.

Nella zona euro un riflesso della progressiva riduzione dell’utilizzo di banconote ha determinato il ricorso a soluzioni alternative (dette ‘private’) di pagamento: in questo senso, l’immissione nel circuito monetario di un euro digitale soddisferebbe le nuove esigenze dei cittadini e permetterebbe uno snellimento del settore strategico dei pagamenti al dettaglio in particolare.

A differenza delle classiche criptovalute, però, il suo valore sarebbe garantito e controllato centralmente in modo da evitare possibili speculativi.
Un euro digitale immesso dalla banca centrale nei circuiti di pagamento abbracciando l’innovazione tecnologica finanziaria renderebbe più veloci i pagamenti e più semplice il tracciamento e il contenimento dei reati finanziari, benché non manchino dubbi e perplessità sul suo utilizzo.

Tra le ragioni che hanno portato la Bce a ragionare su un euro digitale c’è indubbiamente contrastare lo sviluppo e il progressivo aumento in circolazione di criptovalute.

Quali sono allora le differenze tra euro digitale e criptovalute? Se l’utilizzo è così simile, perché non sfruttare direttamente Bitcoin, Libra o altre valute digitali già esistenti? Entrambe le domande trovano risposta nella loro natura: la gestione del Digital Euro, al contrario delle criptovalute, non è decentralizzata, lasciata cioè ad ogni singolo paese, in quanto il sistema verrà controllato da un’autorità centrale che è la Banca Centrale.

Di seguito due link per approfondire l’argomento: https://tech.everyeye.it/articoli/speciale-euro-digitale-avvicina-cos-e-come-funziona-vantaggi-52740.html https://www.metaprintart.info/i-mercati-e-la-vita-in-azienda/40187-moneta-digitale-cose-e-perche-dovrebbe-interessarci-tutti/

(Fonti: https://www.focusrisparmio.com/news/bce-euro-digitale-cosa-e-come-funziona; https://mondointernazionale.com/euro-digitale-perch%C3%A9; https://www.money.it/Euro-digitale-cos-e-come-funziona-arriva-nel-2021)

In evidenza

E-commerce, nuovo Eldorado

Per E-commerce si intende il complesso delle transazioni commerciali e anche delle piattaforme legate allo scambio di prodotti e servizi. Un modo di fare commercio che senza dubbio è sentito dagli imprenditori come un’opportunità in più per la loro attività, un nuovo Eldorado.

L’e-commerce così come lo conosciamo oggi non può essere certamente paragonato a quello degli albori – più o meno 20 anni fa – quando acquistare in Rete iniziava ad essere un’abitudine per i più smaliziati, per le differenti metodologie utilizzate e le rinnovate tecniche d’approccio.

Il fenomeno del commercio elettronico vide i suoi natali con le prime transazioni commerciali di metà anni Novanta allorché un impiegato dell’azienda americana NetMarket vendette a un amico un CD di Sting; successivamente avvenne la prima vendita online di una pizza. Di lì a qualche anno sarebbero nati Amazon ed eBay (1995), e poi Alibaba (1999), colossi attualmente ancora sulla cresta dell’onda del palcoscenico dei servizi e-commerce.
Nel frattempo, in quasi trent’anni la vendita tramite Internet di beni e servizi è cresciuta esponenzialmente, adattandosi all’evolversi dei tempi e alle esigenze dei consumatori.

Da una ricerca da parte dello studio Casaleggio Associati (2007), da sempre attento ai suoi sviluppi, che analizzava il primo decennio di andamento dell’e-commerce in Italia e in Europa, il nostro paese risultava essere il fanalino di coda nel settore tanto da parlare di ‘Eldorado latente‘, facendo emergere come l’ecommerce rivestisse allora una posizione marginale nell’economia del nostro paese.

Se già più di dieci anni fa il settore segnava una inversione di rotta cominciando ad assumere un peso via via crescente (per la verità in misura minore in Italia, maggiormente a livello europeo), il la ad una crescita sempre più dirompente si è denotato negli ultimi anni e in particolare dal 2020, pur essendo qua determinata da esigenze oggettive legate alla pandemia.

Fra il 2014 e il 2015 in particolare si colloca la chiave di svolta del settore con una incidenza sull’economia nazionale che ha raggiunto la doppia cifra, una crescita che si colloca controcorrente rispetto ad un PIL fluttuante.

Contestualmente, ecco allora che la rilevanza dell’argomento, dell’avere un negozio online, ha assunto una valenza strategica per qualsiasi impresa:
in corrispondenza allo stravolgimento delle consuetudini legato alla pandemia da Coronavirus che ci ha costretto a successive misure restrittive l’avere una vetrina su Internet è divenuto sinonimo di sopravvivenza per gli imprenditori.

Durante il lockdown, l’e-commerce è stato il principale, se non esclusivo, motore di sostentamento dei consumi, rendeendo meno amara la crisi delle vendite.

I dati sul commercio elettronico in Italia mostrano chiaramente come siano aumentati nel tempo gli acquisti da dispositivi mobile: il canale mobile conta poco meno del 50% del fatturato e-commerce.


Fra le varie tipologie di commercio elettronico, B2B (Business to Business) e B2C (Business to Consumer) i più comuni, grande rilievo sta assumendo in questi tempi il modello D2C, acronimo di ‘direct-to-consumer’ (diretto al consumo) sinonimo di commercio conversazionale. Si basa sulla vendita diretta al consumatore finale, controllando ogni aspetto dell’attività dalla produzione alla distribuzione dei prodotti. La potenza del commercio conversazionale sta nel porre il cliente (e la conversazione “diretta”) al centro del rapporto commerciale. In questo senso si parla di commercio conversazionale, ossia la vendita di prodotti o servizi attraverso conversazioni personalizzate. Un modello di business che colpisce nel segno in un periodo in cui i consumatori sono sempre più alla ricerca di autenticità e prossimità.

Se questo periodo di restrizione porta i grandi brand a rivedere i propri piani, quelli d2c hanno fatto passi avanti.

L’e-commerce si rivela essere al giorno d’oggi una strategia vincente per una realtà aziendale, a maggior ragione un tesoretto per le piccole imprese: è in ciò che sta l’essenza della Local SEO, con cui per definizione ha molto in comune verrebbe da dire (leggi commercio di prossimità) perché consiste sempre in un rapporto diretto fra commerciante e consumatore …

Di seguito, il Rapporto sull’E-commerce in Italia nel 2021. https://www.youtube.com/watch?v=Bkg0ZsSlYi4

(Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Commercio_elettronico, https://www.insidemarketing.it/glossario/definizione/ecommerce/, http://www.b2commerce.it/e-commerce-in-italia-un-eldorado-latente/, https://blog.osservatori.net/it_it/e-commerce-in-italia)

In evidenza

SEO, strumento innovativo per E-Commerce .. e TO

Se approccio e applicazioni della seo sono legati comunemente ai siti web commerciali, un nuovo ambito la lega ad un settore in fermento per gli ultimi accadimenti: seo e-commerce.

La crescita dell’e-commerce nel 2020

Ci siamo lasciati alle spalle un anno – il 2020 – particolare sotto diversi punti di vista che, aldilà dei diversi cambiamenti sociali che ha comportato, ha determinato un profondo “mutamento” anche in ambito strettamente economico: se fino adesso rappresentava solamente una soluzione alternativa per soddisfare le proprie necessità ed interessi, le abitudini degli italiani nei confronti dell’e-commerce hanno assunto in corrispondenza una sostanziale crescita: proprio a fronte delle misure restrittive imposte in quei mesi, sempre più aziende hanno intuito la necessità e la portata di essere presenti anche online con la propria attività. L’essere in grado di vendere online è ora un’esigenza innegabile per l’imprenditore, addirittura per “mantenersi in vita”. Questo balzo in avanti è certificato anche da un sondaggio condotto dall’Osservatorio E-Commerce B2C, team del Politecnico che s’impegna per un’analisi del mercato e delle soluzioni dell’eCommerce B2C, il ricorso agli acquisti online ha denotato un importante balzo in avanti facendo registrare un incremento del 79%.

Se le piattaforme CMS (Contet Management System) ci mettono a disposizione dei prodotti ad hoc per affrontare questa nuova esigenza, una prima opportunità ci viene offerta da Google, senza che parecchi se ne accorgano.

Svolta di Google

Dopo essere rimasta ferma sulle sue posizioni per 8 anni infatti, il 2020 ha segnato una svolta per il colosso di Mountain View che ha deciso di aprire alla ricerca gratuita sui prodotti (21 aprile 2020), sinora rimasta un accesso a pagamento, soluzione che va anzitutto ad aumentare il volume del traffico organico (cioè il traffico che arriva direttamente sul proprio sito) visto che l’accesso alla “vetrina” non è sottoposta ad alcun vincolo.

La svolta apportata da Google il 21 aprile 2020 tramite Google Shopping ha comportato come conseguenza una crescita di traffico organico (più traffico significa più vendite), scelta adottata anche per evitare di perdere quote di mercato nei confronti degli altri colossi, aderendo al modello ‘pay-to-play’.

L’apertura di Google Shopping ha creato una sorta di effetto domino: dare ai consumatori una gamma più ampia di prodotti fra cui scegliere significa un aumento del numero di ricerche e bisogni (soddisfatti). Da ciò discende una crescita della concorrenza e quindi di possibilità di potersi imporre sul mercato, favorendo gli advertiser di Google coloro che acquistano spazi pubblicitari sul motore di ricerca.

Google ha intuito di “doversi aprire a tutti” per offrire il prodotto ideale al cliente al miglior costo possibile (non devo più pagare per accedere alla sua vetrina di prodotti).

Per inserire i dati dei miei articoli in Google Shopping, in modo che li possa poi distribuire agli utenti, occorre essere iscritti a Google Merchant Center, piattaforma originariamente a pagamento ma ora gratuita e necessaria per esportare dal negozio online – seppur già esistenti – i dati corrispondenti ad ogni articolo presente affidandoli a Google tramite dei feeds. Questa soluzione è supportata anche dai CMS (in particolare, se ho un ecommerce già avviato posso disporre di tools appositi).

Alla ricerca di maggior visibilità e traffico per il sito

Tutte queste informazioni raccolte ed esportate dallo shop on line dunque tramite plugin o feeds e vengono affidate al motore di ricerca (es.  Google) per poter poi essere fruibili in modo da avere maggior visibilità e generare più traffico sul sito pur avendo un piccolo business. “L’azienda che riesce ad aver più dati è quella che riesce a vincere la concorrenza”.

L’implementazione è stata resa disponibile da ottobre 2020, Questi elementi quindi non devono mancare nella progettazione del sito ecommerce. Del resto essi sono già presenti sulla scheda del prodotto: i dati sono accorpati e mantenuti da Big G.

Benefici della Seo

Benefici dell’E-Commerce

In ambito ecommerce investire nella seo consente di abbassare i costi dei canali pubblicitari (Ads, Facebook Ads, Social Media, …). Diametralmente opposto al contenimento dei costi per la pubblicità è l’aumento del traffico organico. Inoltre, aumenta la brand awareness (quanto è conosciuta la marca dei nostri prodotti), facilitare la ricerca a coda lunga (indubbio aumento di ‘conversione’) e migliorare la User eXperience (per essa è inoltre previsto un aggiornamento da maggio 1 2).

Per un aumento de traffico organico (TO)

Come portare più traffico organico sull’ecommerce?

Se vuoi più traffico, devi iniziare a pensare come un motore di ricerca”: con questa massima si evidenzia che la pagina sia compresa dai motori di ricerca (tramite il passaggio degli spider). Più comprensibile è, migliore è il ranking.

Introduzione ai dati strutturati

Un indubbio aiuto al lavoro di scansione dello spider che passa le pagine del sito è svolto dai dati strutturati (‘la seo moderna’) possono aiutare. Permettendo una maggiore visibilità su un maggior numero di prodotti.

Ne discende che una maggiore visibilità  degli articoli determina più visibilità al negozio online e quindi maggiori possibilità di vendita.

Pensare come un motore di ricerca

Pensare come un motore di ricerca”: possiamo individuare alcuni elementi per assicurarsi che la propria pagina sia “compresa” dal motore di ricerca, e di conseguenza auspicare in un ranking più facile:

1 Avere un sito mobile-friendly. Considerando che ora la maggior parte delle persone utilizza dispositivi mobile per collegarsi ad internet, quando si progetta e sviluppa un progetto web dobbiamo ribaltare l’approccio: devo pensare alla mobile Experience (sito web Mobile-friendly). Costruendo un sito non devo pensare a come sia visto ‘in grande’, su desktop. Ma alla mobile experience; a maggior ragione per un sito e-commerce da zero devo ragionare in stile mobile experience.

2 Velocità di caricamento delle pagine: le persone esigono tempi rapidissimi nelle loro ricerche, per cui questo aspetto non può essere sottovalutato. Quindi importante lavorarci per avere un tempo di caricamento di 3-4 secondi.

3 Scegliere le parole chiave giuste (parole chiave più specifiche con un volume di ricerca inferiore possono generare più conversioni rispetto ad altre generiche: una keyword research più ampia è un must), nelle varie “sfaccettature” e sugli intenti di ricerca (i. navigazionale, i. informazionale, i. investigativo, i. transazionale).

4 Approfondire i contenuti sintetici. Evitare i contenuti scarni anche per un sito di e-commerce: mettere più informazioni che servono a spingere la pagina dell’articolo. Strategia necessaria e più che mai opportuna perché il prodotto ranki.

5 Inoltre, ottimizzare immagini e video: metterle in modo intelligente perché la pagina non diventi pesante ovvero lenta, quindi siano ottimizzate per non influire sul caricamento.

Ancora sui dati strutturati

L’introduzione dei dati strutturati facilita il lavoro allo spider che nel suo passaggio può in questo modo capire tutti i dati riportati. In questo modo lo spider trova tutti i dati necessari e utili sul prodotto, viceversa il mancato utilizzo non lo faciliterebbe.

I dati strutturati permettono di parlare la lingua dei motori di ricerca.

Ma quali sono i dati strutturati ? Essi rappresentano il ‘linguaggio naturale’ per parlare con il motore di ricerca.

Schematicamente, nella parte sinistra il codice tradizionale (sito) da cui il motore di ricerca è in grado di estrarre i dati (parte destra). Quello indicato (Google Structured Data Testing Tool) è il tool più raccomandato. Operativamente, basta inserire la url di una pagina (prodotto) in [TEST]. Un segmento di codice viene inserito nel siro e da esso il motore di ricerca è in grado di estrapolare tutti  dati relativi.

Da un codice complesso lo spider è in grado di estrapolare i singoli dati che è in grado di vedere (nome prodotto, immagini, ecc).

Per semplificare il lavoro di conversione – certamente non facile da leggere – si può fare ricorso a dei plugin.

Mettere i dati strutturati sui siti facilita il lavoro anche dei programmatori, chi sta dietro ai motori di ricerca. Tutti i dati strutturati ci aiutano a capire meglio le entità presenti in pagina.” (John Muller)

Le entità

Occorre introdurre un nuovo concetto:

Nel 2013 i gestori dei principali motori di ricerca si sono riuniti e hanno deciso di adottare un glossario globale che rappresentasse tutti gli oggetti reali ognuno dei quali deve essere convertito in un ‘oggetto’ comprensibile alla macchina.

L’entità rappresenta qualsiasi elemento presente nel mondo reale (persone, prodotti, luoghi, ecc), che il motore di ricerca è in grado di apprendere.

Più entità messe insieme fanno il Knowledge Graph.

Un Product Knowledge Graph è un a raccolta di tutte le entità dei prodotti di un magazzino. Se cioè ho un negozio online con 600 articoli ognuno di essi costituisce una entità e creano un Product Knowledge Graph.

Benefici di un Product Knowledge Graph:

1. Aiuta a vendere al di fuori del tuo e-commerce 2. Migliora la visibilità in termini di SEO 3. Permette di coinvolgere i clienti con contenuti immersivi, ovvero una modalità di fruizione a 360° dei contenuti scoprendone anche di nuovi.

Ma la grande novità per il 2021, annunciata nel novembre 2020, è che la Page Experience a partire da maggio 2021 sarà un fattore di ranking; tradotto l’esperienza utente arriva sul sito. Vale a dire verrà valorizzato come è facile caricare una pagina oppure quanto è facile muoversi da una pagina all’altra, quanto è facile comprare un prodotto da un e-commerce, ..

Possiamo concordare che l’avere pagine veloci è determinante per il cliente/consumatore che arriva sul nostro sito.

Conclusioni

Alla seo classica si accosta quella che è definita come agentive seo, la seo “potenziata dall’intelligenza artificiale” (‘seo moderna‘) su cui adesso più che mai è necessario investire (ora i motori di ricerca sono molto più intelligenti !).

I dati strutturati sono la soluzione perfetta per comunicare informazioni di un prodotto (sono di gran lunga migliori delle keywords): inserito il dato il motore di ricerca è in grado di estrapolare una mole di dati riguardo il prodotto.

[Fonte: https://kinsta.com/it/webinars/seo-per-ecommerce/]

In evidenza

AMP: tra velocità di caricamento e indicizzazione per pagine da mobile

La tecnologia AMP (Accelerated Mobile Pages, pagine accelerate per il mobile) è stata introdotta per aumentare la velocità di caricamento delle pagine internet da dispositivo mobile. Al giorno d’oggi, infatti, una discriminante essenziale per l’indicizzazione nella lista dei risultati dei motori di ricerca – e ancora prima nell’ottimizzazione di un sito, mobile nello specifico – è rappresentata dalla velocità di caricamento delle pagine che sposa la necessità di utilizzare dei temi responsive. Tecnica sviluppata in risposta all’introduzione dell’indice mobile-first (il quale va a “premiare”, a dar precedenza alla versione mobile dei contenuti di un sito ai fini della sua indicizzazione), inversione “di approccio” avviata ufficialmente da Big G da 5 anni (progetto Google AMP).

Da diversi studi si rileva che gli utenti abbandonano la pagina di un sito se non viene caricata entro 3 secondi: questo significa un’elevata percentuale di utenti persi. Proprio per questo motivo, l’implementazione di AMP può essere una scelta vincente e ottimale per quei siti che si occupano della fruizione di informazioni e quindi in particolare di contenuti testuali. Le pagine AMP sono il futuro dei blog aziendali.

Fermo stante il concetto di ‘mobile-friendly‘, il proclama ‘Mobile First al posto del Desktop First‘ ribalta e scombussola la primordiale concezione di progettazione e sviluppo di un sito web.

La presenza di pagine AMP su Google viene stigmatizzata tramite una sorta di lampo che richiama proprio la velocità di caricamento.

Ma in cosa consiste la tecnologia AMP ? Partendo da una Library Open Source, le AMP non sono altro che pagine fatte con gli stessi elementi di tutte le pagine tradizionali, quindi basate su HTML, CSS e Javascript, ma che presentano alcune restrizioni in base a regole e tags specifici, eliminando tutti i fattori che rischiano di rallentare il sito web e consentendo in questo modo un codice più performante e che poggia su script asincroni, caratteristiche chiave che contraddistinguono le pagine AMP e che servono a ridurre la velocità di caricamento dei contenuti statici: secondo questa modalità vengono cioè eliminati tutti quegli elementi che “rallentano” il sito, determinando così una considerevole riduzione del peso di una pagina e dunque del suo tempo di caricamento (statisticamente, le pagine AMP sono 4 volte più veloci rispetto alle pagine tradizionali).
Vista allora la loro natura, le pagine AMP sono sicuramente ideali e preziose per le testate giornalistiche e i siti di notizie in generale; meno necessarie per le pagine istituzionali di un sito (di per sè già veloce e performante). Ma non può essere applicato con altrettanto successo agli e-commerce, per cui sarebbero necessari ulteriori adattamenti al codice decisamente difficili da implementare.

Le pagine AMP privano l’utente di tutte le funzionalità aggiuntive legate alle animazioni e agli effetti speciali, per privilegiare una pagina pulita ed essenziale nell’aspetto, di modo che resti concentrato sui contenuti.

Le pagine mobili accelerate sono fondamentali per creare un’esperienza utente migliore e più veloce su internet mobile.

Dal momento del suo lancio, il progetto AMP ha ottenuto parecchie adesioni da parte di aziende, blogger e freelancer che avevano la necessità di snellire l’esperienza mobile. AMP permette una navigazione più armonica tra i contenuti editoriali.

Ci sono alcune caratteristiche chiave che contraddistinguono le pagine AMP e che servono a ridurre la velocità di caricamento dei contenuti statici.

La velocità di caricamento è uno dei fattori di Ranking più importanti. E’ opinione comune fra gli operatori che i principali vantaggi derivanti dalla loro implementazione sono un aumento significativo del volume di traffico organico e delle conversioni facilitate da esperienze mobile più veloci. Coloro che si occupano di SEO e di mobile SEO sono concordi nell’affermare che un sito web AMP ben strutturato abbia vantaggi in termini di traffico organico, engagement e ranking. Contrariamente alle dichiarazioni ufficiali di Google sin dai tempi del lancio del mobile-first index che negavano questa possibilità, verosimilmente qualche effetto pare possa esserci. Le pagine AMP riportano fondamentalmente l’attenzione sui contenuti dei siti web; le aziende che hanno scelto di implementare pagine mobile accelerate hanno riscontrato rilevanti incrementi di traffico in termini di ricerca organica.

Si rileva inoltre l’esistenza di una relazione tra utilizzo della tecnologia AMP ed aumentate performance su Google: il motivo può essere ricavato dal fatto che l’user engagement sui siti AMP è decisamente maggiore rispetto ai siti non AMP, e che le conversioni derivanti da esperienze mobile più veloci sono decisamente maggiori.

Per ciò, è possibile utilizzare un plugin AMP il quale, una volta installato, associerà ad ogni url una versione ‘/amp/’. Oppure ancora adoperare uno specifico editor che permette di gestire e personalizzare alcuni parametri per la versione AMP dei post/pagine. Inoltre, attivare Google AMP può aiutare a ridurre il carico di richieste ai server e migliorarne la performance. Google salverà una versione cache della pagina AMP e la mostrerà agli utenti su dispositivi mobili.
Condizione sine qua non, e quindi per trarne vantaggio, è comunque che si abbiano contenuti di qualità; l’implementazione cioè di pagine AMP non determina automaticamente un aumento di accessi al sito.

C’è una relazione tra AMP e ranking? Google può dare una priorità tra i risultati in SERP ai siti che utilizzano pagine AMP? Benefici potrebbero arrivare innanzitutto dal miglioramento complessivo delle performance del sito e dell’user experience da mobile, oltre che dalla maggior velocità di caricamento e di utilizzo. In aggiunta, si può ipotizzare che Google utilizzi come fattore di ranking anche una serie di segnali dell’user engagement, così come lasciano intuire i risultati delle implementazioni AMP.

Il rovescio della medaglia, vale a dire gli svantaggi di Google AMP: riduzione dei guadagni pubblicitari, statistiche meno dettagliate, limitazioni negli stili e negli script, migliore qualità del codice.

Per approfondimenti sull’argomento: https://blog.leevia.com/web-marketing/pagine-amp-cosa-funzionano-utilizzarle/

[Fonte. https://sos-wp.it/google-amp-wordpress/]

In evidenza

Chi vince non sa che cosa si perde

Da una intervista con il Santo Padre uscita con il primo numero del 2021 di ‘Sportweek’ – supplemento de ‘La Gazzetta dello Sport’ – riporto un estratto di una piacevole conversazione con uno dei papi che più si è dimostrato sensibile nei confronti dello sport, nelle sue varie discipline e ‘interpretazioni’. Lo sport per Francesco è l’occasione in cui ciascuno si mette in competizione prima di tutto co sé st4sso, per superare la spinta all’individualismo.

Tutto nasce da un’intervista … fuori le righe.
Sullo sfondo la Via Crucis dello scorso 10 aprile in una Basilica di San Pietro insolitamente deserta e perciò desolante, con il papa a celebrare in solitaria; idea rilanciata poi dalla lettera scritta dal papa ad Alex Zanardi a seguito del suo tragico incidente . L’intelligibile intermediazione e collaborazione di don Marco Pozza da il la ad un progetto “ambizioso”, proponendo a papa Francesco una intervista ‘di ampio respiro’ sullo sport, un’intervista strutturata in cui cogliere e approfondire il suo pensiero sul mondo dello sport, vissuto dai suoi luoghi tramite diversi incontri con vari, coinvolgendolo così in una sorta di ‘enciclica laica sullo sport‘.
Ne sono usciti sette pilastri sui quali Francesco edifica lo sport: lealtà (“Lo sport è lealtà e rispetto delle regole. Anche lotta alle scorciatoie, lotta al doping”), impegno (“Il talento è niente senza applicazione: si può nascere talentuosi ma non ci si può addormentare sopra il talento …”), sacrificio (“Il ‘sacrificio’ è termine che lo sport spartisce con la religione: “sacrum-facere” è dare sacralità alla fatica”), inclusione (“Questo sarà l’anno delle Olimpiadi. I Giochi, da sempre, sono un segno di inclusione, contrapposta alla cultura del razzismo, dello scarto”), spirito di gruppo (“Fare squadra è essenziale nella logica dello sport. Anche della vita di tutti i giorni”), ascesi (“Le storie delle grandi imprese ci inducono a pensare che il gesto sportivo sia una sorta di ascesi, pur senza la religione addosso …”) e riscatto (“Dire sport è dire riscatto, possibilità di redenzione per tutti gli uomini”). Per ognuno di questi è stato accostato un rappresentante del mondo sportivo che può esserne considerato ‘il paladino’.
L’intervista è avvenuta ai primi del mese di dicembre alla presenza di Stefano Barigelli, direttore de ‘La Gazzetta dello Sport‘, e Pier Bergonzi, vicedirettore e autore dell’intervista, e don Marco Pozza, ospiti di papa Francesco nella residenza di Santa Marta.

Gaetano Scirea - Paladino di Lealtà

LEALTA’. “Prendere le scorciatoie è una delle tentazioni con cui spesso abbiamo a che fare nella vita: pensiamo sia la soluzione immediata e più conveniente ma quasi sempre conduce a degli esiti negativi. La scorciatoia è l’arte di imbrogliare le carte. Penso, ad esempio, a chi va in montagna: la tentazione di cercare scorciatoie per giungere prima alla vetta … nasconde spesso e inevitabilmente un lato tragico. Questo capita anche nell’allenamento delle differenti discipline sportive: ….. Il gioco e lo sport in genere sono belli quando si rispettano le regole; senza regole, infatti, ci sarebbe anarchia, confusione totale. Rispettare le regole è accettare la sfida di battersi con l’avversario in maniera leale … La pratica del doping nello sport non solo è un imbroglio, una scorciatoia che annulla la dignità, ma è anche volere rubare a Dio quella scintilla che, per i suoi disegni misteriosi, ha dato ad alcuni in forma speciale e maggiore.”.

Pietro Mennea - Simbolo dell'impegno sportivo

IMPEGNO. “La storia, non solo quella sportiva, racconta di tanta gente di talento che si è poi persa strada facendo … Nello sport non basta avere talento per vincere: occorre custodirlo, plasmarlo, allenarlo, viverlo come l’occasione per inseguire il meglio di noi …”.

Fiorenzo Magni - Sacrificio

SACRIFICIO. “A nessuno piace fare fatica perchè la fatica è un peso che ti spezza. Se, però, nella fatica riesci a trovare un significato, allora il suo giogo si fa più lieve. L’atleta è un pò come il santo: conosce la fatica ma non gli pesa perchè, nella fatica, è capace di intravedere, oltre, qualcos’altro. Trova una motivazione, che gli permette non solo di affrontare la fatica ma quasi di rallegrarsi per essa: senza motivazione, infatti, non si può affrontare il sacrificio …”.

Muhammad Alì - "Inclusione"

INCLUSIONE. “Chiediamo al Signore la grazia di poterci avviare verso un anno di ripartenza di tutto … Le Olimpiadi, di cui ho sempre apprezzato il desiderio innato di costruire ponti invece che muri, possono rappresentare anche simbolicamente il segno di una partenza nuova e con il cuore nuovo. All’inizio dell’esperienza delle Olimpiadi, infatti, si prevedeva addirittura la tregua delle guerre nel tempo delle competizioni ….”.

Spirito di gruppo nello sport

SPIRITO DI GRUPPO. “E’ vero: nessuno si salva da solo … Lo sport ha questo di bello che tutto funziona avendo una squadra come cabina di regia. Gli sport di squadra assomigliano ad un’orchestra: ciascuno dà il meglio di sé per quanto gli compete … E’ così che piccoli gruppi, capaci però di restare uniti, riescono a battere squadre incapaci di collaborare …”.

Sergei Bubka - Simbolo di 'ascesi' nello sport

ASCESI. “.. L’ascesi … ti permette di vedere e comprendere meglio il centro: [dalle periferie] estraniarsi dal mondo per immergersi ancora meglio … Lo sport rappresenta tutto questo molto bene: mi immagino le scalate sugli Ottomila metri, le immersioni negli abissi, le attraversate degli oceani come dei tentativi per ricercare una dimensione diversa, più alta, meno abituale …”.

Alex Zanardi -'Riscatto'

RISCATTO. “.. non basta sognare il successo, occorre svegliarsi e lavorare sodo. E’ per questo che lo sport è pieno di gente che, col sudore della fronte, ha battuto chi era nato con il talento in tasca. I poveri hanno sete di riscatto: offri loro un libro, un paio di scarpette, una palla e si mostrano capaci di gesta impensabili … “.

(Fonti: ‘La Gazzetta dello Sport’, sabato 02/01/2021; ‘Sportweek’, periodico allegato, nr. 1/2021)

“Rompicapo” Santi Apostoli

(martedì 14 marzo)

Nella serata di martedì 14 la compagine della ibera femminile di Regina ospita a Cuveglio le coetanee di Santi Apostoli fra cui ritrovo l’amica Paola Colombi.
Partita non entusiasmante – a dir la verità -, con le locali che non riescono a fare buon gioco come sanno (e come l’allenatore sa e si aspetta). A referto, la partita vanta la durata di più di quasi 2 ore di gioco !

Del resto, Blu Volley presenta una buona prima linea e delle buone individualità in battuta e buona reattività sui 9 metri che impensierisce a più riprese la ricezione avversaria.

Sotto due set (14-25, 15-25), dal terzo set Blu Volley riparte complice anche la “strigliata” della panchina: ecco 25-23 che peraltro la squadra bustocca ha il pregio di non concedere facilmente.
Ora la squadra di casa appare più sciolta e reattiva in campo: botta e risposta fra le due squadre, che procedono a braccetto fino agli ultimi punti quando le gialloblu piazzano n break importante (16-10) che “scuote” le avversarie per il finale 25-22.
Il tie-break inizia bene per Blu Volley (3-1) e, con il numero 39 al servizio, incamera un buon break (6-1) ma, come dice il famoso adagio “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” il cambio palla frutta a Santi Apostoli la rincorsa e il sorpasso (7-8).Poi è un andare a braccetto fino al 9-9 quando la squadra di Regina abbozza l’allungo (11-9) ed è solo a questo punto che forse Santi Apostoli desiste (15-10).

“Io / me”

(martedì 14 marzo)

L’infanzia di ognuno di noi è legata a una più o meno sterminata mole di foto che ci ritraggono nei momenti più svariati dei nostri primi anni: dal bagnetto, alle prime pappe, ai momenti di svago, con mamma e papà, ….

Ecco, questa è e rimane la fotografia emblematica dei miei primi anni di vita, della mia spensieratezza. Eccomi, seduti sugli scalini della scala di casa, a metà altezza (significato allegorico ??), con una foglia accartocciata del vicino albero di noce, i vasi dei gerani di mia madre lungo i gradini dall’altra parte. Io paffutello baciato dal sole ! …
L’espressione- certo non comandata – dice di un bimbetto che attende con trepidazione “quel che verrà …”. Un attimo qua per questa posa ma già proiettato si suoi prossimi svaghi nel giardino sottostante o nella mano dei suoi genitori !

Mentre – merita una “menzione” – la più soddisfacente della mia gioventù è questa, che mi ritrae insieme a mio cugino Maurizio con la prima medaglia vinta in una gara (.. seconda elementare ??) di corsa: il periplo di un campo di calcio praticamente; il tempo beh non lo ricordo !!#

Imprevedibile San Paolo per Elpis. ‘Scoglio’ Atlas per Blu Volley ‘u14’.

(sabato 11 marzo)

Testa-coda di Elpis nella terza uscita casalinga; opposte oggi alla compagine di San Paolo le pulci di Tanco danno luogo ad una prova incolore, risalendo la china dopo 3 set non complicatissimi né difficili da gestire (12-17, 11-17, 15-17). Le locali contrariamente a quanto ci hanno abituato, nei primi set appaiono sottotono e incapaci di colmare prontamente quel gap che San Paolo capitalizzava e lentamente si faceva sempre più consistente. Dopo una “rincorsa” nel quarto parziale (9-11, 12-13) le ragazze di Tanco grazie all’impulso di Selle e ad una retroguardia reattiva mettono in apprensione ( .. e la freccia) San Paolo:17-15.
II tie break rivela un Elpis non domo e che vuol dire la sua piegando da subito il sestetto avversario (4-5, 5-12) mentre la squadra avversaria paga .. le fatiche iniziali: 17-7.

L’under 14 nostrana sfida oggi alla palestra di Cuveglio il sodalizio di Atlas San Fermo guidata da Cugnetto e Ambrosetti. Appuntamento che alla vigilia fa pensare a un testa-a-testa fra le due squadre ma il campo rivelerà, perlomeno nei due iniziali, un andamento tutt’altro che .. altalenante. Di fronte – verrebbe da dire – due squadre in ascesa in primis pe il lavoro fatto rispettivamente e per i frutti raccolti !! Se così la società gialloblu negli ultimi due anni è riuscita a creare ex-novo un gruppo under 14 solido e coeso, Atlas conta di un sodalizio di rispetto e ben coeso, attualmente impegnato nel tabellone di categoria della Don Bosco Cup 2023, in attesa or ora di conoscere l’avversaria. Perentorio risultato di 3 a 0 (13-25, 11-25, 18-25) per le ospiti e in cui le locali avrebbero potuto e dovuto osare di più; certo, Atlas, ha giocato come sa -su questo non ci piove – ma le ragazze con Franchi in panchina si sarebbero potute impegnare di più e dare un risvolto eventualmente diverso alla gara. Solo nel terzo set (22′ a referto) mettono in diversi frangenti in apprensione le ospiti e in bilico il parziale (9-12, 13-15, 15-17) per il finale 18-25.

Se allora le locali non danno il meglio del loro potenziale nella gara odierna, l’inedito sodalizio di Gallarate “fa a sua partita” come si dice: scende in campo con la determinazione di fare bene: il loro impegno le premia per quanto visto mettendo in apprensione Tanco e il sestetto in campo

Aria di derby alla Silvio Pellico

(4 marzo)

Il weekend sottorete si apre con una partita riecheggiante, “di cartello”. Scuole Silvio Pellico di Varese, categoria under 12, di fronte le compagini di Elpis 2001 e Atlas San Fermo: ecco il ‘derby della Valle Olona‘, dal momento che ambedue le società condividevano fino all’anno scorso come casa-madre la palestra Falaschi. Ritrovo volti conosciuti fra il pubblico presente e sulle panchine.

La squadretta di San Fermo viene dalla recente eliminazione dal tabellone regionale (attualmente invece le compagne dell’u14 sono impegnate nei quarti di finale della categoria, unica squadra della provincia di Varese ancora n gioco nei regionali). Elpis per contro, recentemente già diretta, nello sviluppo della gara si è mostrata di buona levatura, non tradendo le aspettative del proprio pubblico, affatto condizionata da Atlas. Tutti elementi che fanno presagire ad una partita intensa. E in effetti il campo parla di una gara avvincente, nonostante la giovane età delle protagoniste, e affatto con ritmi blandi.
Al sentore di un ‘derby’ conscio dell’appuntamento, del clima- agonisticamente parlando – che avrei potuto trovare sul campo, quindi ben preparato, e penso che il campo mi abbia dato ragione. A corredo del contesto altisonante sbandieratore e trombetta (per fortuna non spacca-timpani !!).

Il referto riporta parziali stretti se non risicati (15-17, 12-17, 17-10, 10-17, 14-17) per poco più di un ora e mezza di gioco in cui ambedue hanno dimostrato la maturità raggiunta nel loro giovane cammino, dando spazio anche a giocate non indifferenti e non rinunciando a scambi – pure intensi – su palle alte. Un peso non indifferente nello sviluppo del gioco come nella direzione dei singoli set sono i maschietti di ambedue le formazioni, uno per partita nella gara di oggi.

Ad acuire la tensione un fattaccio da casistica occorso nell’intervallo fra il quarto set e il tie-break: all’improvviso l’impianto di illuminazione si spegne, e sbigottiti non si sa il perché. Prontamente, cogliendo il contesto vengo preso anch’io da un momento di smarrimento, così su due piedi qualora si protrarrebbe il fattaccio non saprei come comportarmi (beh in effetti, il nostro ABC suggerisce che trattandosi di campo impraticabile la società ospitante dovrebbe preoccuparsi di “trovare un campo alternativo” sì, ma se la partita dovesse ancora iniziare, non se è già in corso di svolgimento: quindi ?.. Aspettare ? Sospendere la partita ? Chiuderla ?) … Mmahhh ! Poi per fortuna (fatti tutti gli spergiuri del caso – l’impianto regge fino al termine della gara !!

Weekend in ‘formato derby’: se quello di ieri lo era per definizione, oggi invece al Palabunker di Cuveglio una “classicissima” per Blu Volley con la giovane under 16 guidata da Cernecca, al debutto casalingo, che nel tardo pomeriggio della domenica ospita il sodalizio di CSI Luvinate. Con lo spauracchio degli acciacchi patiti in questo weekend (mal di testa in primis dietro l’angolo), mi accingo a dirigere questo derby per autonomasia. Partita sostanzialmente tranquilla dal punto di vista arbitrale con pochi interventi da sanzionare ma decisamente intensa quanto a dinamiche e scambi di gioco (più di un’ora e mezza di gara !). Il campo rivela però in particolare nel primo set la maggiore esperienza e dinamicità di Luvinate mentre il sodalizio di casa appare slegata e ‘molliccia’ e manca della continuità necessaria (1-6, 3-9 e 7-14 alla prima rotazione, 12-19 in seconda); Se Luvinate ha così vita facile, capitan Milanta per le locali cerca di ricucire un gap preoccupante (20 a 23 da 13-23) ma oramai è tardi (21-25).
Il rientro in campo vede la squadra di casa più determinata e, nonostante fatichi ancora a trovare i giusti assetti, rimane in scia (11-14) e mette sottopressione sino gli ultimi scambi le avversarie (19-20, 21-21). Sul momento più culminante però Blu Volley al servizio manda in rete per il conclusivo 23-25.
Sestetto immutato per la squadra di casa nel terzo parziale mentre Croci rimescola le sue pedine. Luvinate appare ora però in affanno (11-6, 14-7) e le gialloblu vanno ad approfittarne alzando il livello del gioco (18-8, 20-9) per il conclusivo 25-12.
Si arriva così al quarto set con formazione praticamente immutata per Blu Volley (solo cambio del palleggiatore, Grossi per D’Urso) e che si sviluppa nuovamente con le due quadre a braccetto. Le ospiti cercano di allungare (8-13, 9-19). Luvinate tiene alta la concentrazione in campo per preservare il prezioso vantaggio. Di nuovo, il ritorno di Milanta alla battuta cerca di colmare un pericoloso gap (7 punti): riesce nel sorpasso (24-23) ma il cambiopalla è ‘fatale’: 26 a 24 per la squadra ospite che così si porta a casa la partita.

L’inizio della stagione è poi favorevole per tastar la propria “caratura“. Da quando ho deciso di intraprendere questo ruolo ho fatto mio il genuino motto del “buon padre di famiglia“, basilare per i Salesiani. Così, parlando di approccio alla gara nella mia cronaca non starei come d’abitudine a parlare di preparazione, cambio di categoria, maggiore attenzione richiesta bensì di un passaggio basilare e necessario per riconoscere un buon arbitro: chiamiamolo passaggio da ARBITRO AUTORITARIO ad ARBITRO AUTOREVOLE: ciò sta a significare un cambiamento necessario nell’essere arbitro: avere cioè piena padronanza e visuale del campo da gioco, in modo da essere il più attendibili e giusti possibile nelle proprie decisioni, ed essere precisi perciò sul perché e quando fischiare un’azione non regolamentare senza suscitare dissensi e malumori in primis degli atleti (cosa sicuramente non sempre facile !). Un target ‘IN DIVENIRE’ questo che si acquisisce con tempo e l’esperienza sul campo. Anche quest’anno allora il buon proposito c’è chissà sia l’annata buona !! 🙂 E nella partita odierna mi pare di essere riuscito a perseguire al meglio l’obiettivo.

Elpis si fa bella per il pubblico di casa

(domenica 26 febbraio)

Gradevole partia di uder 12 oggi fra i sodalizi di Elpis 2001 e Union Oratori Castellanza. Raggiungo così la (quasi inusuale) palestra della scuole Silvio Pellico di Varese dove Elpis ha trovato nuova casa.
Sulle due panchine volti che già conosco: da una parte Emanuela Tanco (confermata alla guida delle “pulci”) per le locali dall’altra il collega (nuovo acquisto del gruppo arbitri della PGS Varese) Stefano Barella.
Alla seconda partita stagionale del girone VA01, si trovano già ad inseguire la capolista Atletico Cedrate.
A giudicare dagli elenchi atleti delle due squadre, Elpis appare una compagine decisamente giovane (un solo 2011, ben 4 2013 !!), mentre Castellanza porterebbe più esperienza (7 elementi del 2011).
Malgrado tutto, Elpis vuol fare bene davanti al proprio pubblico, e la cosa traspare chiaramente dalla determinazione espressa dalle ragazze in campo che, forse inverosimilmente, riescono a scavare dei buoni break a più riprese approfittando di una Union ‘stordita’ (ne è forse testimonianza il gesto plateale di disapprovazione per il gioco delle sue ragazze dell’allenatore allorché chiama time out sullo 0-5 del primo set).

La squadra di casa parte subito col piede giusto e, forte di un gioco articolato e ben strutturato sui 3 tocchi – ma non impossibile da gestire per le ospiti -coglie spesso di sorpresa le avversarie che verosimilmente non paiono esprimere un bel gioco La squadra di Castellanza è praticamente inerme “2”in panne” si direbbe: il primo set termina con un perentorio 17-3 !
Se il primo parziale vede le ragazze di Barella totalmente attonite e spesso ‘ferme’, i successivi due sono più giocati da ambo le parti e in cui in più passaggi le due compagini procedono a braccetto (a referto 17-11 e 15-17).

Determinante poi nello sviluppo dei cinque set giocati, ma non cruciale certo, il maschietto di Elpis che in più occasioni sciorina delle vere e proprie bordate che cadono come sassi nella metacampo avversaria … stordendo la difesa di Union impreparata.
Se nel quarto parziale la squadra ospite nuovamente “si siede” (17-5), pure nel quinto set con “le pulci” di casa non si mostrano affatto provate senonché Union “prende quota” al giro di boa ma è tardi (17-12) !

Combatti anche tu per una giusta causa: ‘Fai piovere in Valcuvia’

(venerdì 24 febbraio)

E’ con questo .. motto che oggi, dopo alcune settimane che per svariati motivi rinvio, sono deciso a concedermi alla corsa.

Oggi qui a Cuveglio è una giornata grigia e che promette pioggia … già promette ma tale rimane perché a parte qualche breve momento ! … Sì in un periodo in cui qui in Valle (e non solo) si attende qualche concessione dal dio Pluvio …
Terminata la giornata lavorativa pianifico una breve sgarroppata giusto per cercare di ridare il la a un gesto che non pratico da un tempo siderale (un anno o poco più !??).

Per restare alla moda (oramai prassi anche per noi semplici amatori) vorrei misurare tempo e distanza coperta ma ahimé la fida app non ne vuole sapere di andare oggi ! … D’altronde, anche per un semplice allenamento o uscita che sia, non fare affidamento sul tempo piuttosto sulle sensazioni no è poi così male (magari poi si fa una stima su ambedue i parametri).Così mi rassegno a “andare a occhio” anche se il percorso l’ho già in mente.

E così, dopo l’appuntamento dall’amico coiffeur Giorgio, caricato in macchina il fido zainetto con il cambio prima di partire da casa, parcheggio la macchina nell’ampio parcheggio del Tigros e vado ad affrontare il tratto della pista ciclabile che da lì attraversa le campagne retrostanti arrivando al campo dell’amico Emanuele prima e alla fattoria di Mattia poi – direi andata e ritorno poco meni di 6 km -: questo il programma di giornata, ecco !

.. Pronti via !! .. Imbocco la ciclabile antistante e mi avvio per lo scorrevole e gradevole tracciato che si snoda nei campi fra Cuveglio e Cavona; l’andatura è un pò sostenuta forse per essere la prima volta dopo tanto tempo- lo ammetto, ma è un mio viziaccio – ma apprezzo continuità nl mio andare … benee ! E vviaaa di endorfine a vo-go !!Senonché nel procedere – saggiamente – decido di rallentare il ritmo, anche anche perché avverto un “fuori giri” -come dice un mio amico – …
Arrivo senza fermarmi alla fattoria di Mattia per il giro di boa prefissato.
Un attimino per rifiatare e si va per il ritorno: ora, forse, la fatica comincia a farsi sentire.

Eh beh, facendo la strada di ritorno denoto che i goccioloni aumentano, chissà ! …

A domani per il responso delle gambe eheh !!

Esordio casalingo per l’u14

(sabato 18 febbraio)

Oggi la palestra di Cuveglio vede l’esordio del sodalizio ‘under 14’ guidato da Gaia Breganni, che ospita le pari età di Union Oratori Castellanza. Sulla panchina ospite ritrovo Dario Raimondi, a memoria uno dei primi allenatori che ho conosciuto nell’ambiente PGS.

Benché i giochi siano appena iniziati, Blu Volley inanella la seconda vittoria consecutiva del campionato primaverile in una sfida sulla carta altisonante ma probabilmente a cui le due compagini arrivano ciascuna con una maturità differente. Relativamente giovane la formazione nostrana, “più rodata” quella ospite, pertanto da cui si aspetterebbe una certa solidità.
Il campo però rivela tutt’altro: gialloblu che si dimostrano determinate e motivate a fare bene, a continuare quella striscia positiva a cui hanno abituato, giocando a tutto campo e in scioltezza dimostrando anche l’esplosività di alcune sue pedine; la formazione di Raimondi, forse perché all’esordio stagionale, che inaspettatamente non si rivela all’altezza della situazione: il sestetto in campo si rivela a più riprese fragile e sfilacciato nei vari reparti, spesso inerme di fronte a un gioco non asfissiante delle nostre. In un’ora la squadra di casa liquida con un perentorio 3 a 0 la pratica contro Castellanza.
La partita scorre via senza azioni eclatanti, fermo stante la necessaria presenza arbitrale. Il mio approccio alla partita è fermamente positivo, orientato “a leggere” con trasparenza le dinamiche di gioco da ambo le parti motivato dal sano spirito salesiano del “buon padre di famiglia”: contrariamente alle aspettative – e comunque al gioco espresso dalle due squadre – in considerazione della categoria sono pochi gli interveti da sanzionare.

Libera femminile ’23: partenza … col diesel

(lunedì 13 febbraio)

“… Dove eravamo rimasti ?? …”

Prendono il via questo weekend i campionati primaverili PGS 2023 delle PGS.
Esordio ‘fra le mura di casa’ in coppia con il collega Daniele: se il cartellone mi proponeva due impegni, al netto del balletto dei plausibili possibili spostamenti delle gare, mi rimane probabilmente quello più sentito: la partita dell’inedito sodalizio della libera femminile guidato da Alessandro Regina. Ospiti al Palabunker di Cuveglio le coetanee di Folgore Bosto ‘A’ di Giadini, ‘la vecchia guardia’ – verrebbe da dire scorrendo le distinte degli atleti ! – Nella nostra formazione si ritrovano invece le ragazze dell’under 18 di federazione, attualmente impegnate nella seconda fase provinciale, coinvolte quindi in un nuovo format per dar seguito … alla cara “peculiare” continuità. Partita che contrariamente alle aspettative non offre grosse ’emozioni’, un grande spettacolo – se mai si poteva pensare a una certa disparità sul campo fra le due compagini – e pertanto si risolve, almeno nella parte iniziale, poco avvincente.
Le due squadre procedono sostanzialmente a braccetto senza che nessuna delle due realizzi grossi breaks.
Ecco anzi Folgore che, pur in ricezione, conquistata palla, impone subito i suoi ritmi mettendo sottopressione la retroguardia gialloblu (5-8, 9-13, 12-19): il nostro sestetto in effetti non riesce obiettivamente a fare gioco – si direbbe quasi svogliato – e ad esprimersi ai soliti livelli cui ci ha abituato (15-25).
Col ritorno in campo si vede ora un sestetto più rodato, motivato a far bene (30′ minuti di gioco a referto); già non lesinati nel primo parziale i cambi, Regina rimescola le pedine “per dare aria nuova al sestetto” e conferma 4/6 delle titolari. Il secondo set procede con le squadre a braccetto (3-2, 4-5), e solo in seconda rotazione (10-13) il parziale volge appannaggio delle ospiti (14-20), ma è con la terza rotazione che Blu Volley realizza un buon break ( +5 ) il quale consente di accorciare il gap iniziale(21-22 da 16-21). Testa a testa finale con le giocatrici di ambo le parti che cercano di sorprendere l’avversario cogliendone il dispendio di energie (ne sono prova i diversi errori retee commessi, e si va ai vantaggi per il finale 28-26.
Ora la squadra di casa si sente in partita e cerca di competere ‘ad armi pari’ (4-4, 8-8, 9-9 10-9) Verosimilmente anche questo parziale si rivela essere ‘di studio’ fra le due metacampo (4-3, 7-7, 9-7). Con l’avvio della seconda rotazione Regina opera tre sostituzioni in blocco che si riveleranno importanti per dare continuità all’azione in campo tentando uno strattone determinante (+5) a cui Folgore non riesce a controbattere (28-12 da 13-11). Le avversarie procedono “al passo della formica” pur rivelandosi molto plastiche e capaci di coprire a tuttocampo; le padrone di casa cercano di mantenere alta la concentrazione e la determinazione portando a casa il set 25-19.
Nel quarto parziale Folgore verosimilmente molla la presa, ma non la verve e l’aggressività agonistica di ogni giocatrice e favorisce Blu Volley che brilla soprattutto per la costanza della ricezione e dei lati (9-5, 12-6) per il finale 25-10 che regala 3 punti importanti alla squadra di casa.

Per il sottoscritto una prova dolceamara, con la supervisione di un caro collega: una ‘prima’ cercata direi ! Certo: la direzione in una categoria non molto usuale per me, che mi ha fatto capire sì la strada è quella gi8sta (??!) ma che necessita di miglioramenti ‘di competenza’.